venerdì, maggio 20, 2011

LE DODICI PAIA DI QUALITÀ GEMELLE



Così come "tacere" e "parlare" sono le due metà complementari della medesima forza, esistono dodici paia di virtù che devi
imparare a controllare. Queste sono:


Tacere Parlare
Ricettività Resistenza alle influenze
Obbedire Regnare
Umiltà Fiducia in se stessi
Rapidità di decisione Ponderazione
Accettare tutto Saper discernere
Coraggio Prudenza
Non avere possessi Disporre di tutto
Non avere attaccamenti Fedeltà, lealtà
Farsi notare Passare inosservati
Disprezzo della morte Rispetto della vita
Amore Indifferenza


Se vuoi camminare sul sentiero della realizzazione spirituale devi imparare a controllare perfettamente tutte queste qualità.
Controllarle, significa saper come usarle nel momento e nel luogo opportuno. La stessa qualità, infatti, è divina quando
viene utilizzata nel momento e nel luogo opportuno, ma è satanica quando viene usata nel momento e nel luogo sbagliato.
Diventa satanica quando il suo valore viene distorto: satana infatti, non può creare ma solo distorcere ciò che già esiste.
Tutto ciò che esiste è stato creato da Dio, e le sue creazioni sono soltanto Buone, Belle e Vere, pertanto non possono esistere
né qualità cattive né forze negative: ciò che appare tale è solo la qualità e l'energia utilizzata nel modo sbagliato.


Tacere - Parlare
Tacere è una qualità divina, una benedizione quando lo si fa nel momento e nel luogo in cui è bene tacere, ma se uno tace
quando dovrebbe parlare (ad esempio quando, parlando potrebbe salvare qualcuno da un grave pericolo), questo "silenzio"
diventa satanico. Nello stesso modo quando si parla nel momento e nel luogo inopportuno, la facoltà divina di parlare
diventa un "ciarlare" satanico.
Ricettività - Resistenza alle influenze
La ricettività, è divina quando ci si apre a tutto ciò che è superiore, al Bello, al Buono e al Vero, ossia a Dio, lasciando che
entri in noi. Diventa però disastrosa e satanica quando si trasforma in un carattere debole, incapace di resistere alle influenze
esterne. La stessa resistenza alle influenze, però, permette di opporsi alle forze di basso livello: se questa resistenza, però, si
oppone alle energie superiori e divine, diventa "isolamento satanico".


Obbedire - Regnare
Chi vuol crescere spiritualmente deve obbedire alla volontà divina; sia che questa si manifesti direttamente che attraverso
altre persone, e deve imparare a riconoscerla. Come? Esaminate se quanto vi è chiesto o ciò che vi motiva dall'interno
corrisponde al Bello ed al Buono, ovvero alla Verità. Dio ci parla per mezzo delle nostre convinzioni più profonde, ed a
queste dobbiamo obbedienza assoluta: obbedire a qualcuno contro i nostri principi, per viltà, per timore, per essere gentile o
per trarne vantaggi materiali, equivale infatti ad essere servili, il che è satanico.
Chi, anziché sottomettersi umilmente alla volontà divina, segue le richieste delle potenze terrene, o considera importanti
solo le cose materiali, usa l'obbedienza nel peggiore dei modi e annulla in sé la voce del divino che desidera guidarlo.

Regnare, significa prendersi la responsabilità di guidare di coloro che sono più deboli o ignoranti di noi. L'amore universale
dovrebbe essere la motivazione di base, ed il rispetto della libertà altrui la sua naturale conseguenza. Colui che impone la
propria volontà agli altri, violando il loro libero arbitrio, trasforma le qualità divina del "regnare" in una "tirannia" satanica.


Umiltà - Fiducia in se stessi
Se vuoi servire bene il grande piano di redenzione della terra, non devi mai dimenticare che non vivi e non lavori con le tue
proprie forze, ma che ogni energia viene da Dio e tutte le forze che manifesti ti vengono dal tuo Sé superiore, da Dio.
Ricorda sempre che la tua persona è solo una sembianza e che il tuo vero essere, l'unica realtà eterna in te, è Dio!
Devi comportarti con umiltà davanti al Se supremo che ti anima; davanti alla tua parte divina. Devi prendere coscienza del
fatto che tutte le qualità belle, buone ed autentiche Gli appartengono, che spetta a te manifestarle, ovvero agire in conformità
alla divina volontà che ti suggerisce le scelte migliori.
La fiducia in te stesso, deriva dalla fiducia in Dio, non nelle tue sembianze o nella tua persona. La qualità divina della
fiducia in se stessi è indispensabile ad ogni attività creatrice, e nasce da una relazione interiore con la divinità. Quando una
persona pensa che tutte le sue qualità e le sue forze appartengono a lei sola e non a Dio, la divina fiducia in se stessi diventa
allora "presunzione" satanica.


Rapidità di decisione - Incapacità di decidere
Chiunque collabori al grande Piano, deve poter prendere le decisioni con una grande velocità; deve imparare a scegliere
senza esitare la migliore possibilità che gli viene offerta. Possono presentarsi situazioni in cui un istante di ritardo può
significare perdere un'occasione unica. Quando riesci ad agire rapidamente, con presenza di spirito e concentrazione, la
rapidità della tua decisione è divina.
Quando, invece, si agisce affrettatamente, senza riflettere, senza concentrazione, allora questa "rapidità divina" diventa
"precipitazione satanica". Ecco perché devi coltivare la ponderazione. Prima di ogni scelta devi, controllando la tua natura
inferiore alquanto precipitosa, lasciare che la decisione maturi dentro di te. A volte, per riconoscere la volontà di Dio, è
necessario del tempo, ma quando questa riflessione dura troppo e diventa un alibi per "non fare", la "ponderazione" diventa
una "incapacità di decidere" satanica.


Accettare tutto - Saper discernere
Chi vuol servire il Piano divino, deve apprendere ed accettare tutto ciò che il destino gli offre. Le degradazioni e le
umiliazioni di questo mondo, infatti, non potranno mai ridurre né distruggere i suoi valori interiori; così come le lodi degli
ignoranti o degli opportunisti nulla potranno aggiungere a ciò che egli è. Resterà sempre ciò che è, sia che lo coprano di
umiliazioni oppure di gloria.
Pertanto, impara ad essere contento in ogni circostanza, ed accettare imperturbato sia le critiche che gli elogi. Può accadere
che il tuo lavoro per i Maestri richieda una vita in povertà o che ti metta a disposizione una grande fortuna. In entrambi i
casi dovrai accettare ciò che ti viene dato e considerarlo come un mezzo per servire il Piano di evoluzione. Se tu saprai
accettare tutto senza che ciò alteri il tuo atteggiamento interiore: allora il tuo "accettare tutto" è divino.
Tuttavia, devi anche saper difenderti. Pertanto se sul tuo cammino incontrerai difficoltà, insulti o umiliazioni, chiedi al
Signore di aiutarti a capire che cosa devi imparare e, se necessario, sappi difendere il grande Piano. Se lascierai tutto e ti
ritirerai nel silenzio, trasformerai l'accettazione divina in una "indifferenza apatica" o in una vile "mancanza di carattere".
Fai in modo di scegliere sempre ciò che c'è di meglio, non accontentarti mai di ciò che è inferiore: devi saper discernere "il
bello dal brutto", il "buono dal cattivo", il "vero dal falso", il divino dal satanico. Chi non è capace di un perfetto
discernimento è inutili nei confronti del Piano divino.


Coraggio - Prudenza
Chi vuol essere utile, deve poter "combattere" con tutte le sue forze. Con la spada della verità, deve lottare contro le forze
delle tenebre e dell'errore per ristabilire la volontà del Padre sulla terra. Essere "pronti ad una lotta", nobile e coraggiosa,
non deve comunque degenerare in un costante "atteggiamento litigioso".
Il tuo coraggio dev'essere incrollabile; non devi temere nessun pericolo. Con il tuo coraggio, devi far fronte a tutte le
difficoltà e rispondere ad ogni attacco diretto contro ciò che è divino. Ma questo "coraggio" divino non deve degenerare in
un "audace rischiare", da rompicollo.
Non dimenticare mai, che la lotta che sei chiamato ad intraprendere è fatta con armi spirituali; solo esse, infatti, potranno
riportare la pace sulla Terra. Lo scopo della tua lotta dovrà sempre essere diretto a riunire ciò che è stato separato e
ristabilire la pace fra i combattenti. Il tuo amore per la pace non dovrà mai diventare l'atteggiamento negativo di chi "rifiuta
la lotta" per viltà o per comodità.
Se vuoi essere utile alla redenzione della Terra, devi imparare ad essere prudente e saper comprendere quando e dove questa
divina qualità può essere applicata. La "prudenza" può salvarti, e può salvare molti altri da grandi pericoli, dal male e da
inutili sacrifici. Una prudenza eccessiva, comunque, tende a paralizzare; e quando è accompagnata dalla mancanza di
fiducia in Dio, la "prudenza divina" diventa un "debolezza" satanica .



Non avere possessi - Disporre di tutto
Chi collabora con il grande Piano divino deve anche imparare a staccarsi da tutto. Che la tua missione ti richieda la massima
povertà o la più grande ricchezza, sii sempre cosciente del fatto che nulla è mai tuo, tutto appartiene a Dio. Sappi comunque
che lavorando per i Maestri essi faranno in modo che tu abbia sempre il necessario per svolgere la tua missione. Non
preoccuparti per le tue necessità materiali: riceverai esattamente ciò di cui hai bisogno. E se anche dovessi essere molto
ricco, ricorda nella tue coscienza che non possiedi nulla.
Comunque non arrivare mai a disprezzare il lavoro, il tuo corpo o le cose materiali. Esiste una legge per cui per avere
qualcosa, anche il solo necessario, è pur sempre necessario che tu facci qualcosa; non puoi chiedere al tuo prossimo o ai
Maestri che ti mantengano mentre tu te ne stai a poltrire nelle comodità!
Sii pienamente cosciente del fatto che, fintanto che resti sulla terra, devi venire a patti con la materia, non puoi andare
contro la materia o vivere senza di essa. E' perciò necessario, che tu sappia acquisirla, conservarla, controllarla ed utilizzarla
correttamente. In caso contrario sarai alla mercé delle potenze terrene, sotto il loro controllo, e non avrai più la possibilità di
svolgere la tua missione in modo indipendente. Fai però attenzione che questa qualità divina che ti permette di controllare la
materia, non si trasformi in una sete di potere egoista e satanico.


Non avere attaccamenti - Fedeltà, lealtà
Quale operaio di questa grande Causa, non devi attaccarti né a cose né a persone. In ogni individuo, anche cattivo, sappi
riconoscere ciò che vi è di divino, di terreno, di demoniaco: non attaccarti a nessuna persona, ma, per ognuno, sappi amare il
divino, tollerare il terrestre ed evitare il demoniaco. Se la tua missione lo richiederà dovrai saper abbandonare l'essere a te
più caro senza alcuna esitazione. Ciò che tu ami in lui è la parte migliore, "quella divina", e questa parte non ti verrà mai a
mancare. Adoperati, comunque, affinché il "non attaccamento" non diventi "insensibilità" o "indifferenza" verso il tuo
prossimo.
Pur senza attaccamento devi essere fedele ai Maestri ed alle persone con cui condividi la vita perché anch'essi sono
strumenti divini. Se coltiverai fedeltà, rispetto e lealtà verso i tuoi Maestri e verso i tuoi collaboratori, non succederà mai
che il tuo sentimento si trasformi in adorazione e neppure in "culto della personalità".


Farsi notare - Passare inosservato
Se vuoi essere utile alla grande Causa, devi coltivare l'arte di padroneggiare la tua personalità (corpi fisico, astrale e
mentale, n.d.r.), ed usarla come un obbediente strumento. Se ti troverai a dover parlare ad un gruppo di persone, non temere
di utilizzare i tuoi talenti e le tue facoltà ma, grazie ad essi, aiutale a comprendere i misteri della vita e crescere
spiritualmente. Fa in modo che il tuo comportamento, sia con i movimenti delle mani, con l'espressione degli occhi che con
le tue parole persuasive, aiuti il gruppo a procedere nel cammino evolutivo.
Devi saper comparire in pubblico senza vergogna ne complessi, però l'assenza di queste qualità non devono risvegliare in te
il "demone della vanità", né tantomeno trasformarti in un saccente arrogante. Se il pubblico ti fa' complimenti per il tuo
intervento, sia sempre presente nella tua coscienza il fatto che il successo non è dovuto alla tua persona, che non è altro che
un guscio vuoto, bensì da quel poco di divinità che sei riuscito a manifestare.
Se, pur essendo acclamato dal pubblico, non soccomberai alla vanità, allora non ti disturberà neppure il dover passare
inosservato o fare il tuo dovere in modo anonimo. Che questo modesto "restar nell'ombra", non crei però in te il "complesso
della Cenerentola". Infatti la dignità umana deve restare sempre presente in cuor tuo.


Disprezzo della morte - Rispetto della vita
Onde partecipare validamente al Piano divino, devi comprendere ed accettare pienamente la morte del corpo fisico; devi
avere la fermissima convinzione che il tuo vero essere non morirà mai. Quando il tuo corpo sarà consunto, il tuo spirito se
ne libererà. Se, nella tua coscienza, sai di essere uno spirito immortale, saprai far fronte a qualsiasi missione pericolosa,
senza alcuna paura.
Attenzione, però, che questo "disprezzo per la morte" non si trasformi mai in una sottostima, quasi "un disprezzo della vita"
che devi, invece, rispettare sopra di ogni cosa. La vita è Dio e in tutto ciò che vive si manifesta la Sua vita. Evita pure di
esporti al pericolo senza un valido motivo: apprezza la vita che scorre nel tuo corpo, vivi con gioia; ma che questa gioia di
vivere non divenga il solo scopo di vivere, e non degeneri in "sensualità".


Amore - Indifferenza
Se vuoi amare davvero devi rinunciare al tuo punto di vista, così come alle tue preferenze ed ai tuoi sentimenti personali:
"amare davvero" significa infatti amare come ama Dio, amare tutto e tutti, senza distinzione o discriminazione!. E' l'amore
del sole che illumina tutti, non importa se ricchi o poveri, belli o deformi, stupidi o intelligenti; la prima qualità dell'amore
divino è infatti l'imparzialità. Il fatto che le persone siano belle o brutte, buone o cattive, false o sincere, deve esserti del
tutto indifferente: devi saperle amare tutte con lo stesso amore.
Se irradierai quest'amore, imparziale e completo, verso ogni creatura vivente, allora sarai arrivato al punto di considerare
ogni cosa dal punto di vista del Tutto. Impara a difendere l'interesse generale anche se esso differisce dai tuoi interessi
personali, senza considerare se ciò può tornare o meno a tuo vantaggio.

Devi imparare che la bellezza può esistere perché esiste la bruttezza Sono solo due valori diversi su una stessa scala, così
come il caldo ed il freddo sono due valori dello stesso termometro. Non ci avevi mai pensato? Se non vi fossero delle
qualità gemelle l'uomo non avrebbe alcun punto di riferimento!
A volte il tuo amore impersonale ti richiederà persino di essere crudele, quando, ad esempio, potrai aiutare l'evoluzione
dell'anima di una persona amata solo a prezzo del suo benessere terreno. Se una persona a te molto cara, è malata magari
gravemente, o si trova in serie difficoltà, e non ascolta i tuoi suggerimenti, devi imparare ad accettare la sua libertà di scelta.
Non hai infatti alcun diritto di intervenire, neppure con una terapia spirituale, sarebbe comunque una violazione della sua
libertà individuale.
Per aiutare qualcuno, devi prima di tutto considerare la salvezza della sua anima, non il suo benessere materiale e fisico. E'
meglio, per un'individuo, essere rovinato materialmente o fisicamente, persino morire, piuttosto che perdere l'anima. E devi
anche lasciare che gli altri agiscano a modo loro, e non forzarli mai a fare qualcosa. Prendi l'esempio da Dio, che non si
immischia mai negli affari degli uomini, ma consente loro la piena libertà di scelta. Quest'amore impersonale e divino, non
dovrà mai indurirsi e diventare "insensibilità", e neppure fornirti un alibi per non soccorrere qualcuno che si trova in
difficoltà.
Questa è la prova più difficile, perché richiede di sbarazzarsi di tutti i sentimenti personali ed agire come se non esistessero.
CONCLUSIONE
E' solo quando si è padroni delle 12 paia di qualità gemelle, che si può riconoscere la voce di Dio, con tale chiarezza e
certezza che, persino nei casi più difficili, si conosce esattamente quale scelta effettuare o come comportarsi.
Chi arriva a tal punto sbaglierà assai di rado e l'amore potrà irradiare da lui su tutti coloro che lo circondano. Tutto
l'universo potrà attingere al suo calore, alla sua luce ed alla sua forza. Sarà un essere collegato con la divinità e la sua
coscienza sarà permeata da quella di Dio. Egli potrà nuovamente assaporare i frutti dell'albero della vita e farne partecipi
coloro che lo ascolteranno.
Chi avrà modo di ascoltare, le sue parole le imprimerà nella sua anima in modo così profondo da identificarsi con il loro significato;
questo insegnamento, infatti, lo trasformerà radicalmente.
BIBLIOGRAFIA
Questo brano è tratto da: "Iniziazione: memorie di un'Egizia",
di E. Haich, Edizioni ARISTA.


domenica, maggio 15, 2011

Il Fiore di Loto


Tu puoi diventare un fiore di loto
Il fiore di loto è uno dei fenomeni più miracolosi che esistano, ecco perchè in Oriente è diventato il simbolo della trasformazione spirituale. Il Buddha è seduto su un loto, Visnhu è in piedi su un loto. Come mai? Perché il fiore di loto racchiude in sé un valore simbolico di estrema importanza: cresce nel fango. È simbolo di una trasformazione, è una metamorfosi. Il fango è sporco, potrebbe puzzare; il loto è fragrante, ed è affiorato da un fango puzzolente. Esattamente nello stesso modo, la vita comune è fango immondo, ma in essa è nascosta la possibilità di diventare un fiore di loto. Il fango può essere trasformato, tu puoi diventare un fiore di loto. Il sesso può essere trasformato e può diventare samadhi. La rabbia può essere trasformata e può diventare compassione. L’odio può essere trasformato e può diventare amore. Tutto ciò che ribolle in te e che in questo momento sembra qualcosa di negativo può essere trasformato. La tua mente rumorosa può essere svuotata e trasformata, allora diventa una musica celestiale.



pianta acquatica perenne, originaria dei tropici asiatici, del genere Nelumbo della famiglia delle ninfacee. Sbocciava nelle paludi e negli stagni ancora prima della comparsa dell’uomo; è citato in testi sacri come l’Antico Testamento, lo Shi-Kin (Libro di Canti Cinesi) e il Kojiki (antiche leggende del Giappone). Come la rosa per l’occidente, il loto è per l’oriente il più significativo e importante tra i simboli floreali, ricco di significati e riferimenti: ha un forte valore spirituale per via della sua particolarità di affondare le radici nel fango e di distendersi sulla superficie delle acque stagnanti, uscendo da esse immacolato e bellissimo; rimane, inoltre, asciutto anche se vive nell’acqua: per questo è il simbolo di chi, come il bodhisattva, vive nel mondo senza esserne contaminato, rimanendo imperturbabile tra gli affanni della vita; insegna che la bellezza può scaturire perfino dalle cose più vili. In India simboleggia fertilità, prosperità e longevità. Si dice che Brama, il creatore dell’universo, sia emerso da un fiore di loto. Il fiore era apprezzato anche per le sue proprietà curative: era usato come rimedio per i disturbi ai reni e allo stomaco; le foglie, invece, per fermare le emorragie. Nella letteratura sanscrita gli si paragonavano gli occhi di una donna per onorarne la bellezza. Il fiore di loto si chiude la notte e si apre all’alba: simboleggia l’aprirsi della mente al divino, la rinascita e, quindi, della vita eterna.
Il popolo Egizio lo considerava il simbolo dell’eloquenza, della speranza, e della rinascita. I suoi petali venivano pertanto posti nelle parti intime delle mummie delle donne, proprio come simbolo di purificazione e di rigenerazione. Il loto, dunque, rappresenta l’auto-creazione, la nascita della terra dal caos e, nello stesso tempo, la luce e l’ordine, l’aspetto evolutivo del mondo e degli uomini. Infatti secondo la loro antica cosmogonia, dal bocciolo di un fiore di loto nacque Ra. Il dischiudersi del bocciolo illuminò di luce divina le acque limacciose del Nun (il Caos Informe) che si ritirarono mostrando la terra asciutta. Ra se ne compiacque e salì verso le stelle per diventarne la più luminosa ed illuminare la terra che aveva appena creato. Egli divenne Aton, il disco solare. Ora non vi era più solo Caos ed Oscurità, poiché Ra aveva portato Luce ed Ordine nel mondo.
L’offerta del fiore di loto era considerata un atto sacro, per cui essa compare spesso nell’arte. Nelle scene di dipinti e rilievi si pone il loto in mano ad una donna e lo si offre poi sugli altari. Sulla tavola delle offerte, tra tutti gli oggetti e gli alimenti indispensabili per l’aldilà, ci sono anche i fiori di loto.
Presso i Greci era ritenuto il “fiore dei fiori”, nato dal sacrificio della ninfa Lotis la quale, piuttosto che cedere alle insane voglie del satiro Priapo, preferì gettarsi nelle acque di un fiume. Con i suoi petali si adornavano la fronte le giovani spose e le regine.
I Romani lo consideravano un simbolo di rigenerazione e di unione; lo chiamavano “junonia rosa”, in onore di Giunone, la regina degli dei olimpici.





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sabato, maggio 14, 2011

venerdì, maggio 13, 2011

TI RINGRAZIO DIO

Ti ringrazio Dio dei cieli per la straordinaria grazia di potere stare di fronte a te.

Grazie per avermi mandato lo Spirito Santo e di avermi colmato con ogni suo dono.

Grazie per l'amore e la gioia, la pace e la pazienza, la bontà e l'autocontrollo.

Grazie per questa preghiera di Adorazione.

Ti ringrazio per la gioia di totale resa a te.

Grazie per la mia sincera penitenza, di avere provato il tuo perdono.

Grazie di avermi dato il coraggio per poterti pregare nel bisogno.

Ti ringrazio perché mi porti alla completa e sincera conversione, distruggendo in me le vecchie abitudini.

Grazie per la grazia di poterti ascoltare e crescere nella fede in te.

Grazie per il tuo disegno su di me.

Ti ringrazio per il tuo amore incondizionato, perché non mi hai dimenticato e abbandonato.

Ti ringrazio perché vegli su ogni attimo della mia vita; i momenti di gioia e di difficoltà, attraverso i quali mi conduci alla maturità e alla fede profonda.

Ti ringrazio per l'aiuto che mi dai, aiuto che conduce al bene, quando in te depongo la mia fiducia.

Ti ringrazio perché mi proteggi da ogni forza oscura e perché posso sentire la tua vicinanza e l'amore, l'aiuto e la salvezza.

Grazie per coloro che mi hai assegnato per sostenermi e assistermi attraverso le vie della vita.

Grazie per la tua bontà e la misericordia che mi accompagna ovunque mi trovi.

Grazie perché mi permetti di abbandonare i brutti pensieri e mi induci a pensare a quel che mi cura e incoraggia. 



Grazie per tutti i tuoi doni, in particolare per il dono d'amore che allontana da me ogni paura. 


Grazie perchè mi riconosci come tua figlia e non mi fai perdere......


Grazie perchè quando mi sento sola Tu arrivi....e sorridi irradiandomi di luce

Grazie perchè mi fai gioire del tuo creato

Grazie perchè ti fai ritrovare quando penso di averti perso

Grazie perchè ti sento dentro al mio cuore

Grazie perchè mi fai comprendere l'incomprensibile

Grazie per la forza e la pazienza che adoperi per aiutarmi a raggiungerti

Grazie perchè adesso.....riesco a star vicino a chi ha bisogno d'amore e luce

Grazie per gli strumenti che... poco alla volta, hai messo a mia disposizione per riconoscermi come anima, e di avermi fatto comprendere che solo col cuore si giunge alla quiete e all'amore universale

Grazie per ciò che manifesti

Grazie per tutto ciò che arriva....inaspettato ma che è verità

Grazie per avermi fatto capire che la ragione della mia vita è quella di giungere a TE con qualsiasi mezzo

Grazie perchè in ogni cosa che vivo ti trovo,ti sento e provo beatitudine

Grazie perchè mi accompagni in ogni mio passo e mi sai sostenere,aiutandomi,comprendendomi,come.....nessuno può

Grazie perchè dinanzi a TE non indosso nessuna maschera, la mia anima vibra assieme alla tua

Grazie perchè solo TU riesci a cogliere la mia essenza..... 

Grazie perchè non fai differenze

Grazie perchè posso parlarti con semplicità,e.....avere la tua comprensione

Grazie perchè nel mio lavoro Sei sempre presente e le mie mani sono solo uno strumento che agiscono tramite TE

Grazie perchè mi fai assaporare di tutto un pò, facendomi dimenticare ciò che è superfluo e inutile per raggiungerti

Grazie per i messaggi dovunque .....ovunque che TU mandi in continuazione......

Grazie perchè avvicini  a me anime che mi elevano

Grazie perchè contrariamente a ciò che ci vogliono far credere il mondo che hai creato è fantastico,e colgo la sua bellezza totale

Grazie per il silenzio che mi concedi......il riposo dell'anima che si manifesta nella mia creatività attraverso TE

Grazie,ovunque in ogni istante,in ogni attimo,ogni secondo della vita che mi hai donato........


Grazie perchè sono qui e........ aspetto...... quando vorrai di raggiungerti,abbracciarTi baciartTi
Vivere nella pace e nella beatitudine,nella dimensione quella vera....la Tua

Ti adoro,Ti amo Gesù, Ti onoro e Ti rendo grazie, per la misericordia che hai di me in questo momento e perché io possa stare con te e rivolgerti questa preghiera. Amen.
JOLIE

martedì, maggio 10, 2011

I Sette Peccati Capitali - Le due Cristallizzazioni spirituali - Il Vetriolo Filosofico

Nella Kaballah Ebraica è detto che all'Albero della Vita corrisponde nel mondo manifesto, un Piccolo Albero della Vita chiamato “Kallah”, la Fidanzata. Rovesciato ed in sua opposizione, corrisponde “Quliphah”, la Prostituta del Piccolo Albero della Morte. Sull'Albero della Vita fioriscono e s'irraggiano le Sephirot, o sfere della manifestazione evolutiva. Sull'Albero della Morte fioriscono e s'irraggiano i Quliphot, o sfere della manifestazione involutiva. Anche nella Tradizione Cristiana, alle Sette Virtù si trovano opposti i Sette Peccati.



I Sette Peccati Capitali

Nella Kaballah Ebraica è detto che all'Albero della Vita corrisponde nel mondo manifesto, un Piccolo Albero della Vita chiamato “Kallah”, la Fidanzata. Rovesciato ed in sua opposizione, corrisponde “Quliphah”, la Prostituta del Piccolo Albero della Morte. Sull'Albero della Vita fioriscono e s'irraggiano le Sephirot, o sfere della manifestazione evolutiva. Sull'Albero della Morte fioriscono e s'irraggiano i Quliphot, o sfere della manifestazione involutiva. Anche nella Tradizione Cristiana, alle Sette Virtù si trovano opposti i Sette Peccati. E come questa Ebdomada è incoronata da due Virtù Sublimali, Intelligenza e Saggezza, due manifestazioni tenebrose vi si oppongono, l'Accecamento (dello Spirito) e l'Errore (fondamentale). Studiamo tutto quest'insieme malefico dal Piano Spirituale.
 
L'Avarizia
L'Avarizia porterà il mistico perduto ad un isolamento totale e sterile. Svelare, rivelare, insegnare, trasmettere tutto ciò che egli stesso ha ricevuto ed appreso da altri, gli sarà sempre cosa dolorosa ed urtante. Ammucchierà libri e manoscritti, documenti ed Iniziazioni, ma non concepirà mai che egli non possa essere altro che un semplice strumento di trasmissione. Le filiazioni iniziatiche a cui egli avrà potuto essere unito, lo frazionerà di nuovo, moltiplicando le prove, i gradi, le classi, ed ottenendo solamente di ritardare al massimo l'istante in cui sarà in obbligo di terminare la sua parte, e, dell'allievo di ieri, farne il Pari di oggi e forse il Superiore di domani. L'Avarizia corrisponde alla Terra ed è il contrario della Prudenza, suo stesso eccesso.
 
La Gola
La golosità porterà l'Occultista a divorare a dismisura tutti i documenti, libri, trattati e schemi che troverà accessibili. Le dottrine più disparate e diverse, gli insegnamenti anche i più antitetici tra loro, le più strane mescolanze, non lo scoraggiano. Avido di tutto ciò che adula la sua curiosità ed il suo appetito di conoscenza, egli ingurgita il tutto ad ogni modo e, se a questo strano miscuglio si vorrà aggiungere l'orgoglio personale, tenterà di estrarne una propria dottrina che si assicurerà di completare, magari modificandola, con parti monche della Tradizione Iniziatica, che avrà saccheggiate e mescolate. Se, al contrario, sarà la pigrizia a mescolarsi al suo appetito ottuso, l'eccesso stesso di tutte le più disparate conoscenze, mal digerite da una mente pigra, gliele farà un giorno repentinamente restituire ed egli tornerà al materialismo, che stimerà più riposante. La Golosità corrisponde all'Acqua ed è il contrario della Temperanza.
 
La Lussuria
La Lussuria farà entrare un certo sensualismo in tutti i domini iniziatici nei quali questo tipo di Occultista sarà indotto ad operare. Egli sarà, a priori, sempre ostile alle Dottrine troppo spirituali o troppo ascetiche; sempre pronto a sostenere la necessità di transigere in maniera assai liberale, sulle esigenze della natura umana (inferiore). Delle religioni e delle dottrine in cui la sensualità recita una parte, (tantrismo, gnosticismo licenzioso e magia sessuale e sensuale), egli si farà difensore e, solo per questa ragione, affermerà che un'organizzazione iniziatica mista sarà assai superiore ad un'altra, esclusivamente maschile o femminile. Ma, soprattutto, questo difetto si eserciterà nella facilità con cui trasmetterà sconsideratamente le iniziazioni e gli insegnamenti di cui è depositario, ad interpreti inadatti ed estranei a questa Scuola. Cederà, per la medesima ragione e con altrettanta sconsideratezza, segreti iniziatici ad individui, per ottenerne i favori. Ed infine, come per le fornicazioni e gli adulteri spirituali rimproverati ad Israele dai Profeti e dal Cristo, egli si farà, forse, anche seguace di dottrine, iniziazioni e cerimonie, spesso di segno opposto. Non esiterà, per suo interesse, per suo piacere, o anche per sua semplice curiosità, a rivolgersi verso correnti di Forze inferiori o astrali, allorché scorgerà che le Forze Superiori non gli rispondono, non potendogli quindi servire in questi domini. La Lussuria corrisponde all'Aria e si oppone alla Giustizia.
 
La Pigrizia
La Pigrizia porterà l'Aspirante smarrito verso una specie di quietismo, dove l'inazione dell'Anima e l'assenza di ogni opera esteriore gli faranno considerare la perfezione come banale amore per Dio. Resterà cieco ai mali degli esseri che lo circondano o, vedendoli, non farà nulla per alleviarli, stimandoli quale equo risultato dei loro errori passati. Giungerà a disinteressarsi anche di se stesso, rimettendosi alla Provvidenza per accedere alla salvezza della perfezione morale, considerando così l'Ignoranza una via tanto sicura, quanto la Conoscenza Spirituale. La Pigrizia corrisponde al Fuoco rovesciato e s'oppone alla Forza.

L'Invidia
L'Invidia porterà il piccolo–iniziato a desiderare non solo i primi posti ed i piccoli–onori, ma non esiterà a ritardare, e magari a combattere, l'avanzamento altrui se v'indovina o vi teme una superiorità che può eclissare la sua. Userà lo “spegnitoio” su fatti e persone, dottrine ed insegnamenti, su libri e documenti, se suscettibili di nuocere al suo prestigio ed interesse. Non avrà posa se non possiederà più degli altri, considerando un'offesa qualcosa che non possa ottenere, anche se ben deciso in anticipo a non servirsene perché all'opposto intellettualmente, od anche perché non ne comprende l'utilizzazione. L'Invidia corrisponde al Principio Sale e si oppone alla Carità.
 
La Collera
Manifestandosi in lui la collera, l'Aspirante perderà disciplina e controllo su se stesso. Il suo autoritarismo e la sua straripante attività non gli permetteranno di comprendere come altri, in condizioni simili, siano meno avvantaggiati di lui. I suoi giudizi saranno affrettati, quanto definitivi; la sua irruente impazienza lo porterà a maltrattare i qualitativamente inferiori, i deboli e gli ignoranti. E se ha la disgrazia di divenire odioso, forma più tenebrosa dell'invidia, le sue piccole–conoscenze, potrebbero fare di lui un mago Nero. La Collera corrisponde al Principio Mercuriale e si oppone alla Carità.
 
L'Orgoglio
Lo si è chiamato da più parti: “il padre di tutti i mali”. Nell'Aspirante, l'Orgoglio lo porterà a considerarsi superiore ad ogni profano e da tutti molto diverso, e questo perché intellettualmente solo un po' arricchito. Egli s'immaginerà volentieri in possesso di segreti e d'insegnamenti che sono stati svelati solo a lui; s'immaginerà spesso predestinato ad una certa missione, che solo lui può svolgere, giustificato dai suoi meriti e qualità speciali. Spesso afferma di essere stato questo o tal'altro importante personaggio in vite precedenti. Da tutto questo clima – ed altro ancora – egli acquisirà un solido ed altezzoso disprezzo per quella che definisce l'umanità profana. E circondato da un esilio “dorato”, resterà nell'impossibilità di percepire o riconoscere che, magari vicino a lui, dissimulate nella banalità di esistenze modeste, operano Anime di scelta mille volte superiore alla sua. In breve, nel passato come nel presente e nel futuro, egli è colui a cui tutto è dovuto e di conseguenza tutto può esigere. L'Orgoglio corrisponde al Principio Zolfo e si oppone alla Fede.
I Sette Vizi raddoppiano i Sette Peccati Capitali e ne sono in qualche modo i frutti:
l'Imprudenza, frutto dell'Avarizia;
l'Intemperanza, frutto della Golosità;
l'Ingiustizia, frutto della Lussuria;
la Codardia, frutto della Pigrizia;
l'Odio, frutto dell'Invidia;
l'Alterigia, frutto della Collera;
l'Ignoranza, frutto dell'Orgoglio.
L'Uomo è così punito dove ha peccato.
 

Le due Cristallizzazioni spirituali

Due Virtù Tenebrose si oppongono alle Due Virtù Sublimali: l'Accecamento s'oppone all'Intelligenza, l'Errore alla Saggezza.
L'Accecamento – Questa Potenza Tenebrosa ci toglie il discernimento degli Spiriti e ci mette nell'impossibilità di percepire all'interno delle specie e degli oggetti materiali, cosa li lega ai Poli opposti del Bene e del Male, della Luce e delle Tenebre. Essa ci vela il senso nascosto delle parole, ottenebra immediatamente l'esoterismo ed il senso superiore dei Testi, ci fa preferire “la lettera che uccide” allo Spirito che vivifica. E, cosa ancora più grave, ci impedisce l'accesso al senso profondo delle Scritture Cristiane o di ogni Libro Santo, se ci proviene da un'altra religione. Infatti, egli regna Signore nell'animo di ogni materialista e di ogni ateo, allorché questi sono tali tanto per un atto deliberato della loro volontà, quanto per una discesa progressiva verso l'accecamento in conseguenza di una noncuranza cosciente. Ci vela le realtà spirituali dissimulate sotto le apparenze e si può dire che, per essa, le Verità Eterne divengono inaccessibili all'uomo “perduto”.
L'Errore – Questa Potenza Misteriosa ci porta la confusione interiore, ci toglie il senso del Bene e del Male, del Giusto e dell'Ingiusto, del Bello e del Brutto, del Buono e del Cattivo. In questi domini, ogni discriminazione si cancella a poco a poco, ma dove egli diviene più grave è quando ci offusca il senso del vero, dell'autentico, in materia religiosa. Per l'Errore, l'Aspirante sperduto non è più in grado di percepire ciò che gli è utile, e quando l'Anima è giunta così lontana, nell'immersione nella Materia e nella discesa verso le Tenebre Spirituali, si può difficilmente scorgere una risalita con i propri mezzi.
Nell'impossibilità di distinguere ciò che ha perduto, di giudicare nettamente la sua situazione, l'Aspirante smarrito scambierà qui, e facilmente, il Male per il Bene e s'immaginerà, con ostinazione, d'essere sul cammino della Luce, mentre è su quello delle Tenebre. È nell'animo del Satanista che questa Potenza irrompe e s'irradia con ampiezza, deviando, con la sua Luce Nera, altri ciechi verso un Punto Determinato.
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La Filosofia Ermetica.
«Io attiro tutti quelli che cercano la Verità ed il Supremo, e solo questi troveranno l'Arte.
Io sono la pietra magnetica dell'Amore divino che attira gli uomini forti e di acciaio sulla via della Verità.
Io sono il succo che tutti vivifica e conserva. Scendo dall'alto in basso.
Io sono la rugiada del cielo e la grassezza della terra.
Sono l'acqua di fuoco o il fuoco acquoso, e senza di me nulla può vivere nel tempo di vita.
Sono vicino a tutte le cose e tutto compenetro, però sono sconosciuto.
Eppure sono la mano dei filosofi.
Io apro, io chiudo: sono ciò che dà tranquillità all'artista.
Senza di me non potrai far nulla di ciò che serve per le tue cose.
Perciò abbi timore del Signore, prega e lavora con pazienza. E se mi troverai, cesserà la tua pena e troverai il Signore misericordioso, benevolo, che ti concederà ciò che il tuo cuore desidera.
Questo succo deve essere catturato prima che esso si trasformi in fumo o nebbia. Questi due vapori o fumi, sono la radice dell'Arte.
La Prima Materia riceve il suo sostentamento dal FIAT o Verbo della creazione. Ed il Verbo proviene dal Padre, e per suo mezzo tutte le cose furono create. E lo Spirito emana dai Due, ed è l'aria divina che dà vita. Così l'aria rende viventi tutte le cose elementate. Il fuoco riscalda tutte le cose, l'acqua le rinfresca, le disseta e le ristora. La terra nitrosa, come una madre nutre e conserva tutte le cose. Così il fuoco ha generato l'aria e l'aria a sua volta alimenta il fuoco così ch'esso viva. Infatti l'aria cambiata in acqua è il nutrimento del fuoco, ed in questo elemento acqua e umido radicale, cioè nell'untuosa e grassa umidità radicale, brucia il fuoco. E la terra, come un contenitore di sali nitrosi, porge il nutrimento, e nel suo seno abitano questi elementi tutti, perché nel suo seno si trova il sulfureo sale nitroso della Natura. La cosa buona ed unica che il Superno ha creato in questo mondo visibile. Questo unico sale, madre degli elementi, è l'acqua che la Natura contiene nel suo ventre. Una Fenice che vive nel Fuoco. Un pellicano che dà vita col proprio sangue ai suoi figli morti. È il giovane Icaro annegato, la cui nutrice è la terra, l'aria è sua madre ed il fuoco suo padre, l'acqua la sua purificazione e la sua bevanda. Una pietra che non è pietra, un'acqua che non è acqua, ma una pietra con forza di vita ed un'acqua con potere di vita, un sulphur, un merkur, un sale che la Natura tiene nascosti in se stessa e che nessuno che non sia saggio conoscerà, né vedrà mai.
Il Supremo concede i Suoi doni per il lavoro.»

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Il Vetriolo Filosofico

“Esistono due vetrioli – ci dice un maestro – o piuttosto il vetriolo può presentarsi sotto due forme, il Vetriolo Puro ed il Vetriolo Impuro o volgare...”.
Effettivamente vi è, come ebbe ad affermare anche Paracelso, l'Anima di ciò che è conosciuto come Elemento Predestinato, in tutte le cose. Questo Elemento Predestinato si compone di Sale, di Zolfo e di Mercurio, ed è immerso e disseminato in una massa formata di flemma e terra morta, dannata; ciò ci da il Corpo, tale e quale lo vediamo. La Terra Morta è, evidentemente, l'Hilé degli Gnostici. Ne abbiamo un esempio nei vegetali: cosa sono gli alcaloidi come chinina o anicotina, se non i principi puri ed attivi di questi vegetali? Se privati di questi principi, essi restano senza forza e senza azione.
Se nell'Alchimia fisica, supponiamo di sopprimere questa flemma o terra morta, avremo il Vetriolo Puro. Sarebbe altrimenti Vetriolo impuro e l'Opera sarebbe tanto più difficile e lunga, quanto maggiore l'impurità e minore la quantità d'Elemento predestinato. È questo Vetriolo Puro la base dell'Opera Ermetica, la Materia prima dell'Arte. È il Sale che, per una serie di operazioni, prenderà la forma del Mercurio o Fuoco Segreto, e, per un'intima unione tra Fisso e Volatile, ci darà lo Zolfo, la Calamita Filosofica che attrae lo Spirito Universale. il “Sale Armonico”. Questa serie d'Operazioni è racchiusa nella frase: “Visita Interiora Terrae, Rectificando, Invenies Occultum Lapidem” definizione d'un procedimento alchemico interiore ben conosciuto dai Kabbalisti, riassunto poi in VITRIOL: “Visita l'interno della Terra e, rettificando, troverai la pietra nascosta”.
S'intravede ora, come deve svolgersi la prima operazione d'Alchimia Spirituale. L'Interiorizzazione alla ricerca del Sé. Recita un testo: “...non domandare la Fede, per poter pregare poi. Prega prima, e la fede inonderà la tua Anima. Ma non ho detto abbastanza, affinché tu sappia che devi ormai formarti un Corpo Mistico, che si sostituirà in tutti i tuoi atti al corpo visibile, per impiegare finalmente, le tue forze immateriali, e così vivrai nell'iperfisico, e là è la vita...”, “...coordina dunque tutte le tue azioni e tutte le tue impressioni, al fine di formare un insieme armonico perfetto. Sforzati d'acquistare l'estrema lucidità del tuo intento. Allontanati da ciò che contamina la vista, non ascoltare ciò che profana l'orecchio, esalta in te il sentimento nella personalità, per sforzarti poi di assorbire questa in seno all'Assoluto...”.
Alla Vista, non offriremo che letture, un gabinetto di lavoro, laboratorio ed oratorio, strettamente limitati a quelle tre qualità.
All'Udito interiore, testi dalle profonde risonanze a quelle tre note. Le parole, le frasi, i pensieri, portano con sé un'anima insospettata, un testo profondamente meditato, pensato e ripensato da centinaia di Adepti, diventa in qualche modo un'armonica, in una successione di Parole di Potere.
All'Odorato, creeremo un clima particolare, con fumigazioni frequenti al momento delle orazioni o delle nostre meditazioni. Sopprimeremo ogni miscuglio evocante un clima psichico diverso e non adatto o praticato in dottrine straniere, ma soprattutto di quei luoghi e di quelle operazioni che riguardano la magia pratica. Ma torneremo su quest'argomento.
Al Tatto, offriremo il contatto dei vecchi libri ermetici letti e riletti, meditati e conservati con amore da coloro che ci precedettero sul Cammino. Un'opera antica è ricca di accumuli energetici non comparabili a quelli di un libro nuovo. Ogni oggetto si carica a poco a poco, nel corso della sua vita incosciente, e la psicometria ne dà dimostrazione definitiva; il ricercatore ci lascia sempre qualche cosa della comprensione o della incomprensione, inevitabilmente mischiate. Resta nondimeno, nell'incavo delle sue pagine, la Potenza del suo sforzo teso allo scopo.
Al Gusto, riserveremo l'arte di scegliere, con saggezza e buon “gusto”, gli elementi generali di questo quadro essenzialmente occidentale, rosacrociano ed ermetico. Non utilizzeremo simbolismi troppo marcati da una qualunque confessione; lasciamo tutte queste formule in Catene, dove si parla per non dir nulla. E non ci legheremo con riti ed usi comuni alle masse che, per camminare verso uno Scopo identico, non vanno affatto per la nostra stessa Via. Rammenteremo che la Potenza degli Eggregori è tale da attrarre e cedere Forza a coloro che sapranno fondersi ai Loro Rituali.
Come l'Universo e l'influsso degli Astri irradiano secondo disegni e cicli ben determinati l'Evoluzione dell'Opera Ermetica, così, nel “cielo interiore”, l'Aspirante vedrà lo svolgersi di una successione di “stagioni” simboliche. Alla “stagione mistica” di ogni Virtù Cardinale, corrisponderà dunque una stagione terrestre, un Elemento, un Temperamento, un Modo Ascetico ed un aspetto del Tretramorfo Divino con l'Arcangelo corrispondente:
Apostolo
Virtù Cardinale
Doni Sp.Santo.
Stagione
Ascesi
Elemento
Arcangelo
Luca
Prudenza
Consiglio
Autunno
Silenzio
Terra
Uriel
Matteo
Temperanza
Timore
Inverno
Solitudine
Acqua
Gabriele
Giovanni
Giustizia
Pietà
Primavera
Digiuno
Aria
Raffaele
Marco
Forza
Coraggio
Estate
Veglia
Fuoco
Michele
Così:
alla Prudenza corrisponde il Silenzio e la Terra;
alla Temperanza corrisponde la Solitudine e l'Acqua;
alla Giustizia corrisponde la Fame e l'Aria;
alla Forza corrisponde la Veglia e il Fuoco.
Si ritrovano queste quattro mortificazioni tanto nel Cristianesimo, che nel Buddismo e nell'Islamismo.
In particolare, nella Sfinge con la sua tetralogia ben nota agli Occultisti:
Sapere Volere Osare Tacere, rispettivamente
Acqua – Aria – Fuoco – Terra ; che corrispondono ai quattro elementi, disposti esattamente come nella base della Tetractys Ermetica.
 
Il Silenzio
Il Silenzio può essere: Silenzio della lingua, che consiste nell'astensione dal parlare diversamente che “per Dio” o “con Dio” o con “un altro Dio”. S'intenderà per “altro Dio” il contatto con il Maestro. Silenzio del Cuore, consiste nella rinuncia di ogni pensiero diretto agli Esseri o alle Cose Create. Il Silenzio, solo, conduce alla Conoscenza di Dio. “Pensa a Dio più spesso che non respiri...”. È la Via prima dell'Aspirante. Il Silenzio corrisponde alla Terra e alla Prudenza.
 
La Solitudine
La Solitudine è il mezzo per assicurare il Silenzio alla lingua. Infatti eviteremo di mischiarci materialmente agli altri, alla folla profana, alle futili preoccupazioni per futili desideri e futili obiettivi. Separa nella mente, se necessario, gli uomini dalle donne, gli uomini e le donne. Il monachesimo è stata la prima Via per l'Iniziato, ed evitare interiormente il contatto degli Esseri e delle Cose del mondo grossolano è la Via Prima dell'Adepto. Essa obbedisce a tre moventi: Evitare il Male proveniente dal Prossimo; evitare il Male che si può fare al Prossimo; rendere permanente la compagnia del Maestro che si ha nell'Assemblea. La Solitudine, sola, conduce alla Conoscenza del mondo e corrisponde all'Acqua ed alla Temperanza.
 
La Fame o il Digiuno
Il Digiuno consiste nella riduzione del nutrimento, con la conseguenza naturale di una diminuzione dei bisogni fisici. Essa deve essere assicurata nello spirito di povertà, modestia, dolcezza, calma, purezza. Che l'Aspirante ricordi i digiuni di tutti i grandi Profeti. I quaranta giorni di digiuno nella terribile solitudine del deserto di Giuda, al termine del quale il Maestro Gesù ebbe l'apparizione di Satana, il Principe delle Tenebre, e la Prova della triplice tentazione. Ed il Cristo spiega agli Apostoli come, nella guarigione di un posseduto, certi demoni siano scacciati solo dal digiuno. La Fame, sola, conduce alla Conoscenza di Lucifero e corrisponde all'Aria, di cui egli è Principe (Paolo, Ef. 2,2), ed alla Giustizia.
 
La Veglia
La Veglia è frutto della Fame poiché questa scaccia il sonno inutile, spesso reso pesante da una nutrizione troppo abbondante. Ora, vi sono contatti tra Uomo ed Assemblea “Celeste” che al Principio non possono riuscire che nel sonno, traendo vantaggio da uno sdoppiamento dell'Anima fuori del Corpo, lontana dalla sua Vibrazione grossolana. Una quiete suscettibile di liberare l'Anima, è il sonno che ha luogo durante un digiuno importante. Ma la nostra Veglia ha altri scopi che sono: la Veglia del Cuore, che ricerca istintualmente la Contemplazione. La Veglia dell'Occhio, la Visione, che realizza ed oggettiva questa nel cuore, (il Tempio Interiore o Uovo Filosofico), definendola. La Veglia, sola, conduce alla Conoscenza dell'Anima e corrisponde al Fuoco ed alla Fede
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di Athos A. Altomonte
immagini a colori tratte dal sito www.alchemywebsite.com