martedì, maggio 10, 2011

I Sette Peccati Capitali - Le due Cristallizzazioni spirituali - Il Vetriolo Filosofico

Nella Kaballah Ebraica è detto che all'Albero della Vita corrisponde nel mondo manifesto, un Piccolo Albero della Vita chiamato “Kallah”, la Fidanzata. Rovesciato ed in sua opposizione, corrisponde “Quliphah”, la Prostituta del Piccolo Albero della Morte. Sull'Albero della Vita fioriscono e s'irraggiano le Sephirot, o sfere della manifestazione evolutiva. Sull'Albero della Morte fioriscono e s'irraggiano i Quliphot, o sfere della manifestazione involutiva. Anche nella Tradizione Cristiana, alle Sette Virtù si trovano opposti i Sette Peccati.



I Sette Peccati Capitali

Nella Kaballah Ebraica è detto che all'Albero della Vita corrisponde nel mondo manifesto, un Piccolo Albero della Vita chiamato “Kallah”, la Fidanzata. Rovesciato ed in sua opposizione, corrisponde “Quliphah”, la Prostituta del Piccolo Albero della Morte. Sull'Albero della Vita fioriscono e s'irraggiano le Sephirot, o sfere della manifestazione evolutiva. Sull'Albero della Morte fioriscono e s'irraggiano i Quliphot, o sfere della manifestazione involutiva. Anche nella Tradizione Cristiana, alle Sette Virtù si trovano opposti i Sette Peccati. E come questa Ebdomada è incoronata da due Virtù Sublimali, Intelligenza e Saggezza, due manifestazioni tenebrose vi si oppongono, l'Accecamento (dello Spirito) e l'Errore (fondamentale). Studiamo tutto quest'insieme malefico dal Piano Spirituale.
 
L'Avarizia
L'Avarizia porterà il mistico perduto ad un isolamento totale e sterile. Svelare, rivelare, insegnare, trasmettere tutto ciò che egli stesso ha ricevuto ed appreso da altri, gli sarà sempre cosa dolorosa ed urtante. Ammucchierà libri e manoscritti, documenti ed Iniziazioni, ma non concepirà mai che egli non possa essere altro che un semplice strumento di trasmissione. Le filiazioni iniziatiche a cui egli avrà potuto essere unito, lo frazionerà di nuovo, moltiplicando le prove, i gradi, le classi, ed ottenendo solamente di ritardare al massimo l'istante in cui sarà in obbligo di terminare la sua parte, e, dell'allievo di ieri, farne il Pari di oggi e forse il Superiore di domani. L'Avarizia corrisponde alla Terra ed è il contrario della Prudenza, suo stesso eccesso.
 
La Gola
La golosità porterà l'Occultista a divorare a dismisura tutti i documenti, libri, trattati e schemi che troverà accessibili. Le dottrine più disparate e diverse, gli insegnamenti anche i più antitetici tra loro, le più strane mescolanze, non lo scoraggiano. Avido di tutto ciò che adula la sua curiosità ed il suo appetito di conoscenza, egli ingurgita il tutto ad ogni modo e, se a questo strano miscuglio si vorrà aggiungere l'orgoglio personale, tenterà di estrarne una propria dottrina che si assicurerà di completare, magari modificandola, con parti monche della Tradizione Iniziatica, che avrà saccheggiate e mescolate. Se, al contrario, sarà la pigrizia a mescolarsi al suo appetito ottuso, l'eccesso stesso di tutte le più disparate conoscenze, mal digerite da una mente pigra, gliele farà un giorno repentinamente restituire ed egli tornerà al materialismo, che stimerà più riposante. La Golosità corrisponde all'Acqua ed è il contrario della Temperanza.
 
La Lussuria
La Lussuria farà entrare un certo sensualismo in tutti i domini iniziatici nei quali questo tipo di Occultista sarà indotto ad operare. Egli sarà, a priori, sempre ostile alle Dottrine troppo spirituali o troppo ascetiche; sempre pronto a sostenere la necessità di transigere in maniera assai liberale, sulle esigenze della natura umana (inferiore). Delle religioni e delle dottrine in cui la sensualità recita una parte, (tantrismo, gnosticismo licenzioso e magia sessuale e sensuale), egli si farà difensore e, solo per questa ragione, affermerà che un'organizzazione iniziatica mista sarà assai superiore ad un'altra, esclusivamente maschile o femminile. Ma, soprattutto, questo difetto si eserciterà nella facilità con cui trasmetterà sconsideratamente le iniziazioni e gli insegnamenti di cui è depositario, ad interpreti inadatti ed estranei a questa Scuola. Cederà, per la medesima ragione e con altrettanta sconsideratezza, segreti iniziatici ad individui, per ottenerne i favori. Ed infine, come per le fornicazioni e gli adulteri spirituali rimproverati ad Israele dai Profeti e dal Cristo, egli si farà, forse, anche seguace di dottrine, iniziazioni e cerimonie, spesso di segno opposto. Non esiterà, per suo interesse, per suo piacere, o anche per sua semplice curiosità, a rivolgersi verso correnti di Forze inferiori o astrali, allorché scorgerà che le Forze Superiori non gli rispondono, non potendogli quindi servire in questi domini. La Lussuria corrisponde all'Aria e si oppone alla Giustizia.
 
La Pigrizia
La Pigrizia porterà l'Aspirante smarrito verso una specie di quietismo, dove l'inazione dell'Anima e l'assenza di ogni opera esteriore gli faranno considerare la perfezione come banale amore per Dio. Resterà cieco ai mali degli esseri che lo circondano o, vedendoli, non farà nulla per alleviarli, stimandoli quale equo risultato dei loro errori passati. Giungerà a disinteressarsi anche di se stesso, rimettendosi alla Provvidenza per accedere alla salvezza della perfezione morale, considerando così l'Ignoranza una via tanto sicura, quanto la Conoscenza Spirituale. La Pigrizia corrisponde al Fuoco rovesciato e s'oppone alla Forza.

L'Invidia
L'Invidia porterà il piccolo–iniziato a desiderare non solo i primi posti ed i piccoli–onori, ma non esiterà a ritardare, e magari a combattere, l'avanzamento altrui se v'indovina o vi teme una superiorità che può eclissare la sua. Userà lo “spegnitoio” su fatti e persone, dottrine ed insegnamenti, su libri e documenti, se suscettibili di nuocere al suo prestigio ed interesse. Non avrà posa se non possiederà più degli altri, considerando un'offesa qualcosa che non possa ottenere, anche se ben deciso in anticipo a non servirsene perché all'opposto intellettualmente, od anche perché non ne comprende l'utilizzazione. L'Invidia corrisponde al Principio Sale e si oppone alla Carità.
 
La Collera
Manifestandosi in lui la collera, l'Aspirante perderà disciplina e controllo su se stesso. Il suo autoritarismo e la sua straripante attività non gli permetteranno di comprendere come altri, in condizioni simili, siano meno avvantaggiati di lui. I suoi giudizi saranno affrettati, quanto definitivi; la sua irruente impazienza lo porterà a maltrattare i qualitativamente inferiori, i deboli e gli ignoranti. E se ha la disgrazia di divenire odioso, forma più tenebrosa dell'invidia, le sue piccole–conoscenze, potrebbero fare di lui un mago Nero. La Collera corrisponde al Principio Mercuriale e si oppone alla Carità.
 
L'Orgoglio
Lo si è chiamato da più parti: “il padre di tutti i mali”. Nell'Aspirante, l'Orgoglio lo porterà a considerarsi superiore ad ogni profano e da tutti molto diverso, e questo perché intellettualmente solo un po' arricchito. Egli s'immaginerà volentieri in possesso di segreti e d'insegnamenti che sono stati svelati solo a lui; s'immaginerà spesso predestinato ad una certa missione, che solo lui può svolgere, giustificato dai suoi meriti e qualità speciali. Spesso afferma di essere stato questo o tal'altro importante personaggio in vite precedenti. Da tutto questo clima – ed altro ancora – egli acquisirà un solido ed altezzoso disprezzo per quella che definisce l'umanità profana. E circondato da un esilio “dorato”, resterà nell'impossibilità di percepire o riconoscere che, magari vicino a lui, dissimulate nella banalità di esistenze modeste, operano Anime di scelta mille volte superiore alla sua. In breve, nel passato come nel presente e nel futuro, egli è colui a cui tutto è dovuto e di conseguenza tutto può esigere. L'Orgoglio corrisponde al Principio Zolfo e si oppone alla Fede.
I Sette Vizi raddoppiano i Sette Peccati Capitali e ne sono in qualche modo i frutti:
l'Imprudenza, frutto dell'Avarizia;
l'Intemperanza, frutto della Golosità;
l'Ingiustizia, frutto della Lussuria;
la Codardia, frutto della Pigrizia;
l'Odio, frutto dell'Invidia;
l'Alterigia, frutto della Collera;
l'Ignoranza, frutto dell'Orgoglio.
L'Uomo è così punito dove ha peccato.
 

Le due Cristallizzazioni spirituali

Due Virtù Tenebrose si oppongono alle Due Virtù Sublimali: l'Accecamento s'oppone all'Intelligenza, l'Errore alla Saggezza.
L'Accecamento – Questa Potenza Tenebrosa ci toglie il discernimento degli Spiriti e ci mette nell'impossibilità di percepire all'interno delle specie e degli oggetti materiali, cosa li lega ai Poli opposti del Bene e del Male, della Luce e delle Tenebre. Essa ci vela il senso nascosto delle parole, ottenebra immediatamente l'esoterismo ed il senso superiore dei Testi, ci fa preferire “la lettera che uccide” allo Spirito che vivifica. E, cosa ancora più grave, ci impedisce l'accesso al senso profondo delle Scritture Cristiane o di ogni Libro Santo, se ci proviene da un'altra religione. Infatti, egli regna Signore nell'animo di ogni materialista e di ogni ateo, allorché questi sono tali tanto per un atto deliberato della loro volontà, quanto per una discesa progressiva verso l'accecamento in conseguenza di una noncuranza cosciente. Ci vela le realtà spirituali dissimulate sotto le apparenze e si può dire che, per essa, le Verità Eterne divengono inaccessibili all'uomo “perduto”.
L'Errore – Questa Potenza Misteriosa ci porta la confusione interiore, ci toglie il senso del Bene e del Male, del Giusto e dell'Ingiusto, del Bello e del Brutto, del Buono e del Cattivo. In questi domini, ogni discriminazione si cancella a poco a poco, ma dove egli diviene più grave è quando ci offusca il senso del vero, dell'autentico, in materia religiosa. Per l'Errore, l'Aspirante sperduto non è più in grado di percepire ciò che gli è utile, e quando l'Anima è giunta così lontana, nell'immersione nella Materia e nella discesa verso le Tenebre Spirituali, si può difficilmente scorgere una risalita con i propri mezzi.
Nell'impossibilità di distinguere ciò che ha perduto, di giudicare nettamente la sua situazione, l'Aspirante smarrito scambierà qui, e facilmente, il Male per il Bene e s'immaginerà, con ostinazione, d'essere sul cammino della Luce, mentre è su quello delle Tenebre. È nell'animo del Satanista che questa Potenza irrompe e s'irradia con ampiezza, deviando, con la sua Luce Nera, altri ciechi verso un Punto Determinato.
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La Filosofia Ermetica.
«Io attiro tutti quelli che cercano la Verità ed il Supremo, e solo questi troveranno l'Arte.
Io sono la pietra magnetica dell'Amore divino che attira gli uomini forti e di acciaio sulla via della Verità.
Io sono il succo che tutti vivifica e conserva. Scendo dall'alto in basso.
Io sono la rugiada del cielo e la grassezza della terra.
Sono l'acqua di fuoco o il fuoco acquoso, e senza di me nulla può vivere nel tempo di vita.
Sono vicino a tutte le cose e tutto compenetro, però sono sconosciuto.
Eppure sono la mano dei filosofi.
Io apro, io chiudo: sono ciò che dà tranquillità all'artista.
Senza di me non potrai far nulla di ciò che serve per le tue cose.
Perciò abbi timore del Signore, prega e lavora con pazienza. E se mi troverai, cesserà la tua pena e troverai il Signore misericordioso, benevolo, che ti concederà ciò che il tuo cuore desidera.
Questo succo deve essere catturato prima che esso si trasformi in fumo o nebbia. Questi due vapori o fumi, sono la radice dell'Arte.
La Prima Materia riceve il suo sostentamento dal FIAT o Verbo della creazione. Ed il Verbo proviene dal Padre, e per suo mezzo tutte le cose furono create. E lo Spirito emana dai Due, ed è l'aria divina che dà vita. Così l'aria rende viventi tutte le cose elementate. Il fuoco riscalda tutte le cose, l'acqua le rinfresca, le disseta e le ristora. La terra nitrosa, come una madre nutre e conserva tutte le cose. Così il fuoco ha generato l'aria e l'aria a sua volta alimenta il fuoco così ch'esso viva. Infatti l'aria cambiata in acqua è il nutrimento del fuoco, ed in questo elemento acqua e umido radicale, cioè nell'untuosa e grassa umidità radicale, brucia il fuoco. E la terra, come un contenitore di sali nitrosi, porge il nutrimento, e nel suo seno abitano questi elementi tutti, perché nel suo seno si trova il sulfureo sale nitroso della Natura. La cosa buona ed unica che il Superno ha creato in questo mondo visibile. Questo unico sale, madre degli elementi, è l'acqua che la Natura contiene nel suo ventre. Una Fenice che vive nel Fuoco. Un pellicano che dà vita col proprio sangue ai suoi figli morti. È il giovane Icaro annegato, la cui nutrice è la terra, l'aria è sua madre ed il fuoco suo padre, l'acqua la sua purificazione e la sua bevanda. Una pietra che non è pietra, un'acqua che non è acqua, ma una pietra con forza di vita ed un'acqua con potere di vita, un sulphur, un merkur, un sale che la Natura tiene nascosti in se stessa e che nessuno che non sia saggio conoscerà, né vedrà mai.
Il Supremo concede i Suoi doni per il lavoro.»

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Il Vetriolo Filosofico

“Esistono due vetrioli – ci dice un maestro – o piuttosto il vetriolo può presentarsi sotto due forme, il Vetriolo Puro ed il Vetriolo Impuro o volgare...”.
Effettivamente vi è, come ebbe ad affermare anche Paracelso, l'Anima di ciò che è conosciuto come Elemento Predestinato, in tutte le cose. Questo Elemento Predestinato si compone di Sale, di Zolfo e di Mercurio, ed è immerso e disseminato in una massa formata di flemma e terra morta, dannata; ciò ci da il Corpo, tale e quale lo vediamo. La Terra Morta è, evidentemente, l'Hilé degli Gnostici. Ne abbiamo un esempio nei vegetali: cosa sono gli alcaloidi come chinina o anicotina, se non i principi puri ed attivi di questi vegetali? Se privati di questi principi, essi restano senza forza e senza azione.
Se nell'Alchimia fisica, supponiamo di sopprimere questa flemma o terra morta, avremo il Vetriolo Puro. Sarebbe altrimenti Vetriolo impuro e l'Opera sarebbe tanto più difficile e lunga, quanto maggiore l'impurità e minore la quantità d'Elemento predestinato. È questo Vetriolo Puro la base dell'Opera Ermetica, la Materia prima dell'Arte. È il Sale che, per una serie di operazioni, prenderà la forma del Mercurio o Fuoco Segreto, e, per un'intima unione tra Fisso e Volatile, ci darà lo Zolfo, la Calamita Filosofica che attrae lo Spirito Universale. il “Sale Armonico”. Questa serie d'Operazioni è racchiusa nella frase: “Visita Interiora Terrae, Rectificando, Invenies Occultum Lapidem” definizione d'un procedimento alchemico interiore ben conosciuto dai Kabbalisti, riassunto poi in VITRIOL: “Visita l'interno della Terra e, rettificando, troverai la pietra nascosta”.
S'intravede ora, come deve svolgersi la prima operazione d'Alchimia Spirituale. L'Interiorizzazione alla ricerca del Sé. Recita un testo: “...non domandare la Fede, per poter pregare poi. Prega prima, e la fede inonderà la tua Anima. Ma non ho detto abbastanza, affinché tu sappia che devi ormai formarti un Corpo Mistico, che si sostituirà in tutti i tuoi atti al corpo visibile, per impiegare finalmente, le tue forze immateriali, e così vivrai nell'iperfisico, e là è la vita...”, “...coordina dunque tutte le tue azioni e tutte le tue impressioni, al fine di formare un insieme armonico perfetto. Sforzati d'acquistare l'estrema lucidità del tuo intento. Allontanati da ciò che contamina la vista, non ascoltare ciò che profana l'orecchio, esalta in te il sentimento nella personalità, per sforzarti poi di assorbire questa in seno all'Assoluto...”.
Alla Vista, non offriremo che letture, un gabinetto di lavoro, laboratorio ed oratorio, strettamente limitati a quelle tre qualità.
All'Udito interiore, testi dalle profonde risonanze a quelle tre note. Le parole, le frasi, i pensieri, portano con sé un'anima insospettata, un testo profondamente meditato, pensato e ripensato da centinaia di Adepti, diventa in qualche modo un'armonica, in una successione di Parole di Potere.
All'Odorato, creeremo un clima particolare, con fumigazioni frequenti al momento delle orazioni o delle nostre meditazioni. Sopprimeremo ogni miscuglio evocante un clima psichico diverso e non adatto o praticato in dottrine straniere, ma soprattutto di quei luoghi e di quelle operazioni che riguardano la magia pratica. Ma torneremo su quest'argomento.
Al Tatto, offriremo il contatto dei vecchi libri ermetici letti e riletti, meditati e conservati con amore da coloro che ci precedettero sul Cammino. Un'opera antica è ricca di accumuli energetici non comparabili a quelli di un libro nuovo. Ogni oggetto si carica a poco a poco, nel corso della sua vita incosciente, e la psicometria ne dà dimostrazione definitiva; il ricercatore ci lascia sempre qualche cosa della comprensione o della incomprensione, inevitabilmente mischiate. Resta nondimeno, nell'incavo delle sue pagine, la Potenza del suo sforzo teso allo scopo.
Al Gusto, riserveremo l'arte di scegliere, con saggezza e buon “gusto”, gli elementi generali di questo quadro essenzialmente occidentale, rosacrociano ed ermetico. Non utilizzeremo simbolismi troppo marcati da una qualunque confessione; lasciamo tutte queste formule in Catene, dove si parla per non dir nulla. E non ci legheremo con riti ed usi comuni alle masse che, per camminare verso uno Scopo identico, non vanno affatto per la nostra stessa Via. Rammenteremo che la Potenza degli Eggregori è tale da attrarre e cedere Forza a coloro che sapranno fondersi ai Loro Rituali.
Come l'Universo e l'influsso degli Astri irradiano secondo disegni e cicli ben determinati l'Evoluzione dell'Opera Ermetica, così, nel “cielo interiore”, l'Aspirante vedrà lo svolgersi di una successione di “stagioni” simboliche. Alla “stagione mistica” di ogni Virtù Cardinale, corrisponderà dunque una stagione terrestre, un Elemento, un Temperamento, un Modo Ascetico ed un aspetto del Tretramorfo Divino con l'Arcangelo corrispondente:
Apostolo
Virtù Cardinale
Doni Sp.Santo.
Stagione
Ascesi
Elemento
Arcangelo
Luca
Prudenza
Consiglio
Autunno
Silenzio
Terra
Uriel
Matteo
Temperanza
Timore
Inverno
Solitudine
Acqua
Gabriele
Giovanni
Giustizia
Pietà
Primavera
Digiuno
Aria
Raffaele
Marco
Forza
Coraggio
Estate
Veglia
Fuoco
Michele
Così:
alla Prudenza corrisponde il Silenzio e la Terra;
alla Temperanza corrisponde la Solitudine e l'Acqua;
alla Giustizia corrisponde la Fame e l'Aria;
alla Forza corrisponde la Veglia e il Fuoco.
Si ritrovano queste quattro mortificazioni tanto nel Cristianesimo, che nel Buddismo e nell'Islamismo.
In particolare, nella Sfinge con la sua tetralogia ben nota agli Occultisti:
Sapere Volere Osare Tacere, rispettivamente
Acqua – Aria – Fuoco – Terra ; che corrispondono ai quattro elementi, disposti esattamente come nella base della Tetractys Ermetica.
 
Il Silenzio
Il Silenzio può essere: Silenzio della lingua, che consiste nell'astensione dal parlare diversamente che “per Dio” o “con Dio” o con “un altro Dio”. S'intenderà per “altro Dio” il contatto con il Maestro. Silenzio del Cuore, consiste nella rinuncia di ogni pensiero diretto agli Esseri o alle Cose Create. Il Silenzio, solo, conduce alla Conoscenza di Dio. “Pensa a Dio più spesso che non respiri...”. È la Via prima dell'Aspirante. Il Silenzio corrisponde alla Terra e alla Prudenza.
 
La Solitudine
La Solitudine è il mezzo per assicurare il Silenzio alla lingua. Infatti eviteremo di mischiarci materialmente agli altri, alla folla profana, alle futili preoccupazioni per futili desideri e futili obiettivi. Separa nella mente, se necessario, gli uomini dalle donne, gli uomini e le donne. Il monachesimo è stata la prima Via per l'Iniziato, ed evitare interiormente il contatto degli Esseri e delle Cose del mondo grossolano è la Via Prima dell'Adepto. Essa obbedisce a tre moventi: Evitare il Male proveniente dal Prossimo; evitare il Male che si può fare al Prossimo; rendere permanente la compagnia del Maestro che si ha nell'Assemblea. La Solitudine, sola, conduce alla Conoscenza del mondo e corrisponde all'Acqua ed alla Temperanza.
 
La Fame o il Digiuno
Il Digiuno consiste nella riduzione del nutrimento, con la conseguenza naturale di una diminuzione dei bisogni fisici. Essa deve essere assicurata nello spirito di povertà, modestia, dolcezza, calma, purezza. Che l'Aspirante ricordi i digiuni di tutti i grandi Profeti. I quaranta giorni di digiuno nella terribile solitudine del deserto di Giuda, al termine del quale il Maestro Gesù ebbe l'apparizione di Satana, il Principe delle Tenebre, e la Prova della triplice tentazione. Ed il Cristo spiega agli Apostoli come, nella guarigione di un posseduto, certi demoni siano scacciati solo dal digiuno. La Fame, sola, conduce alla Conoscenza di Lucifero e corrisponde all'Aria, di cui egli è Principe (Paolo, Ef. 2,2), ed alla Giustizia.
 
La Veglia
La Veglia è frutto della Fame poiché questa scaccia il sonno inutile, spesso reso pesante da una nutrizione troppo abbondante. Ora, vi sono contatti tra Uomo ed Assemblea “Celeste” che al Principio non possono riuscire che nel sonno, traendo vantaggio da uno sdoppiamento dell'Anima fuori del Corpo, lontana dalla sua Vibrazione grossolana. Una quiete suscettibile di liberare l'Anima, è il sonno che ha luogo durante un digiuno importante. Ma la nostra Veglia ha altri scopi che sono: la Veglia del Cuore, che ricerca istintualmente la Contemplazione. La Veglia dell'Occhio, la Visione, che realizza ed oggettiva questa nel cuore, (il Tempio Interiore o Uovo Filosofico), definendola. La Veglia, sola, conduce alla Conoscenza dell'Anima e corrisponde al Fuoco ed alla Fede
www.ESONET.IT   
di Athos A. Altomonte
immagini a colori tratte dal sito www.alchemywebsite.com