martedì, dicembre 20, 2011

sabato, dicembre 17, 2011

Il MISTERO DEL NATALE E L'ARRIVO DEL NUOVO ANNO...

Ora mentre essi si trovavano in quel luogo, venne per lei il momento del parto e diede alla luce il suo figliuolo primogenito, Lo avvolse in fasce e Lo pose in una mangiatoia, perché non vi era posto per loro nell'albergo” (Luca, 2,6-7).
Quando Maria e Giuseppe cercarono rifugio nella locanda, comoda e calda, non vi era posto per loro. La situazione di allora si ripete ancor oggi, nessuno o ben pochi, di coloro che pensano solo a mangiare, bere e divertirsi, sono disposti a ospitare Gesù nei loro cuori. Chi non “gli apre la porta”, non accetta neppure di vivere secondo alti ideali. Ma ecco una stalla. Quella stalla, con la mangiatoia, è un simbolo; è il simbolo della povertà, delle difficoltà delle condizioni esteriori. Sì, per l'uomo nel quale dimora lo Spirito sarà sempre così: gli uomini comuni difficilmente lo apprezzeranno e lo accetteranno. Ma grazie alla luce che il Bambino proietta al di sopra della mangiatoia, altri lo vedranno da lontano e verranno a rendergli omaggio...
L'intelletto, cioè Giuseppe, anziché essere geloso e ripudiare Maria, come farebbe un uomo rozzo che grida: “Il figlio che hai messo al mondo non è mio, vattene!...”, deve inchinarsi e dire: “E' Dio che ha sfiorato il cuore e l'anima di Maria. Io non potevo farlo”. L'intelletto non deve dunque ribellarsi e adirarsi, ma comprendere correttamente dicendo: “Qui vi è qualcosa che mi supera”, e proteggere Maria. Ripudiare Maria sarebbe come ripudiare la metà del suo essere e diventare come coloro che, puramente intellettuali e razionalisti, hanno eliminato tutto il lato affettivo, ricettivo, tutte le qualità come la dolcezza, l'umiltà e la bontà.
I tre Re Magi portarono oro, incenso e mirra, e ognuno di questi doni era simbolico. L'oro significava che Gesù era re: il colore giallo è il colore della saggezza, il cui splendore brilla sopra il capo degli Iniziati come una corona di luce. L'incenso significava che era un sacerdote: l'incenso rappresenta il campo religioso, ma anche del cuore e dell'amore. E la mirra è il simbolo dell'immortalità: ci si serviva della mirra per imbalsamare i corpi e per preservarli dalla decomposizione. I Re Magi hanno dunque portato dei doni che hanno un legame con i tre mondi del pensiero, del sentimento e del corpo fisico.
Occupiamoci ora della stalla. In quella stalla non vi erano né pastori, né greggi, ma soltanto un bue e un asinello. Perché? Da secoli si ripete questa storia senza capirla, perché il simbolismo universale è andato perso per l'umanità. La stalla rappresenta il corpo fisico. E il bue? Sapete che anticamente il bue, il toro, è sempre stato considerato come il principio generativo. In Egitto, ad esempio, il bue Apis era il simbolo della fertilità e della fecondità. Il bue è sotto l'influsso di Venere e rappresenta la forza sessuale. L'asino, invece, è sotto l'influsso di Saturno e rappresenta la personalità, vale a dire la natura inferiore dell'uomo, quella che chiamiamo il vecchio Adamo, testardo, ostinato, ma buon servitore. Infatti quei due animali erano là per servire Gesù. Ma servirlo come? Ora vi rivelerò un grande mistero. Quando l'uomo comincia a compiere su di sé un lavoro per la sua evoluzione, entra in conflitto con la sua personalità e con la sua sensualità.
L'Iniziato è appunto colui che è riuscito a dominare queste due energie e a metterle al suo servizio. Egli non le reprime. Infatti non è stato detto che quei due animali siano stati cacciati o soppressi; erano là, presenti, ma che cosa facevano? Soffiando sul Bambino Gesù lo scaldavano con il loro fiato. Quindi, quando l'Iniziato è riuscito a trasformare in lui l'asino e il bue e a metterli al suo servizio, essi riscaldano e alimentano lo Spirito del Cristo con il loro soffio vitale. Queste energie non sono più presenti per tormentarlo e per farlo soffrire, ma diventano energie vivificanti.
La luce...la stella che brillava sopra la stalla, significa che da ogni Iniziato, che possiede in sé il Cristo vivente, esce sempre una luce, una luce che rasserena, una luce che nutre, conforta, guarisce, purifica e vivifica... Un giorno quella luce verrà notata da lontano, da coloro che percepiscono che qualcosa si manifesta tramite quell'essere. Ciò che si manifesta è appunto il Cristo, e i potenti in tutti i campi verranno a lui. Anche i grandi capi religiosi che credevano di essere giunti al vertice, sentiranno che manca loro qualcosa, che non sono ancora giunti a quel grado di spiritualità che credevano, per cui vanno ad apprendere, a inchinarsi e a portare dei doni.
La tradizione cristiana ci dice che Gesù è nato alla mezzanotte del 25 dicembre. Intorno a quella data ha luogo nella natura, la nascita del principio cristico...di quella luce e di quel calore che trasformano tutto. In quei giorni anche in Cielo si celebra il Natale: gli Angeli cantano e tutti i Santi, tutti i Grandi Saggi e gli Iniziati sono riuniti per pregare, per rendere gloria all'eterno e per festeggiare la nascita del Cristo che nasce veramente nell'universo ...
estratto da Natale e Pasqua nella tradizione iniziatica di O. M. Aïvanhov

Le feste del Natale e della Pasqua traggono origine da una lunga tradizione iniziatica. La loro collocazione in particolari momenti del ciclo dell’anno, solstizio d’inverno ed equinozio di primavera, ne esprime con chiarezza cosmico, insegnandoci che l’uomo, per la sua appartenenza all’universo, partecipa intimamente ai processi di gestazione e risveglio che si manifestano nella natura. Il Natale (la seconda nascita) e la Pasqua (la resurrezione) sono in realtà due modi diversi di presentare la rigenerazione dell’uomo e il suo ingresso nel mondo spirituale.
Indice
La festa di Natale - La seconda nascita - La nascita sui diversi piani –" Se non morrete non vivrete"- La Resurrezione e il Giudizio finale - Il corpo della resurrezione.



L'arrivo del Nuovo Anno...
una nuova speranza...
"Generalmente il Capodanno vede la gente nelle sale da ballo e nei ritrovi notturni; tutti sono felici di salutare così l’anno nuovo, ed è per questo che lo iniziano fra i divertimenti, i piaceri e le follie. Purtroppo la maggioranza degli uomini non pensa che ci sia qualcosa da studiare, da approfondire, da trasformare; si va incontro all’anno nuovo con la salda speranza che finalmente quell’anno porterà ciò che si desidera: la vincita del primo premio alla lotteria nazionale, il matrimonio con un principe, l’eredità favolosa di una nonna o di uno zio d’America.
Si cerca sempre di vivere nell’illusione, e ci si dice: <>, e intanto si spera. Ma anche quell’anno passerà come gli altri, e qualche volta perfino peggio.Non si è seminato nulla e ci si attende che qualcosa germogli! Se avete piantato qualcosa avete il diritto di attendervi dei frutti, altrimenti non c’è nulla da sperare. Avete lavorato, avete coltivato la terra - la vostra terra – avete seminato e piantato qualcosa in voi stessi? Se sì, potete sperare che l’anno nuovo apporti gioia,felicità e pace, e se anche non ve le attendete,vi arriveranno. Ma se non avete mai piantato nulla e vivete nella speranza...che speranza disperata, ve lo assicuro! Perché non è basata su nessuna legge naturale.
L’anno nuovo sembra vergine e fresco come un bimbo...ma non è assolutamente separato da quello vecchio...Di un bambino appena nato si dice che è senza macchia, innocente. Si, ma soltanto in apparenza, poiché quel bimbo, che ha già un legame con i suoi genitori, con i suoi nonni, con i bisnonni, con la società, con lo spirito del secolo, porta in sé le impronte delle vite passate, e un giorno, in una forma o nell’altra, ciò riaffiorerà. L’anno nuovo è vergine, puro e innocente, rivestito di un tessuto di un candore immacolato, ma nel momento in cui entra in contatto con l’uomo, immediatamente si colora: come l’acqua pura che scende dal cielo e che prende il colore del terreno sul quale è obbligata a scorrere.
L’anno che chiamiamo nuovo è quindi già vecchio dal principio, poiché incontra un uomo già vecchio nei suoi pensieri, nei suoi sentimenti, nelle sue abitudini...che non ha provveduto a pulire i recipienti, le pentole o le brocche con le quali va a raccogliere l’acqua pura dell’anno nuovo. In ogni cucina si apprende che quando si deve versare dell’acqua pulita in un recipiente, si ha cura che questo sia pulito; se non è pulito lo si deve lavare, e a volte perfino raschiare per evitare che l’acqua si sporchi. Perfino i bambini lo sanno. Ma quando si tratta di versare dell’acqua pura nella propria anima, nella propria mente, nel proprio cuore, l’uomo non pensa a pulirsi. Non ha afferrato la lezione che applica giornalmente nella sua cucina; non ha compreso che anche nel mondo interiore deve seguire le medesime regole: rifiutare ciò che è sporco e conservare ciò che è puro.
Ora bisogna comprendere meglio l’anno nuovo, bisogna riceverlo con la convinzione profonda che si tratta di un essere vivente e ricco, apportatore di grandi doni, bisogna preparare ampi spazi in se stessi, accuratamente ripuliti, allo scopo di eliminare tutto il vecchiume accumulato nel proprio cuore e nella propria mente. Prima ancora che arrivi, bisogna già fare in sé posto per l’anno nuovo.
La Kabbala ci insegna che ogni giorno è un essere vivente, un essere sensibile che registra ogni nostra attività fisica e psichica. Si può dire quindi che i 365 giorni dell'anno sono come un nastro magnetico sul quale si registra giorno per giorno ciò che è buono o cattivo, ciò che è lieto o triste. Questo nastro magnetico rappresenta tutta la nostra vita durante l'anno.
Ora bisogna fare due cose. La prima è tendere verso una méta sublime: realizzare il Regno di Dio e la Sua Giustizia sulla terra, consacrando tutte le vostre forze e le vostre capacità alla realizzazione di quella méta.
La seconda è essere sempre vigile e coscienti, al fine di osservare se vi avvicinate a quell’ideale oppure se ve ne allontanate. L’intelletto, il cuore e la volontà saranno quindi impegnati nella medesima direzione:l’intelletto è sempre perspicace, illuminato, attento, vigile e lucido; il cuore alimenta quell’alto ideale, lo desidera, lo ama ed è costantemente in comunicazione con esso; la volontà si mette al lavoro per servire il cuore e l'intelletto. In tali condizioni, qualunque siano gli ostacoli e le difficoltà, lo spirito dell’uomo trionfa sempre.
Se alcuni non riescono a raggiungere realizzazioni interiori, e nemmeno esteriori, ciò vuol dire che le tre potenze Intelletto, cuore e volontà sono disunite. E’ esattamente come in una famiglia: quando il padre parte in una direzione, la madre in un’altra e i figli in un’altra ancora, cosa succede? Quella famiglia si sgretola. Ebbene le stesse leggi esistono nella famiglia interiore:il padre, l'intelletto, la pensa a suo modo; la madre, il cuore, pure ma in maniera del tutto differente e la volontà, cioè i bambini, privi di direzione, commettono sciocchezze.
Fate una prova: rimettete ordine in voi stessi, nel vostro intelletto, nel vostro cuore, nella vostra volontà; unite questi tre fattori e dirigeteli verso una medesima méta: compiere la volontà di Dio. Vedrete come cambierà la vostra vita. Ciò non vuol dire che non sarete più scossi da uragani e da terremoti; no, fintanto che si vivrà sulla terra si riceveranno delle scosse, ma quelle passeranno velocemente e non lasceranno più tracce come in passato. La casa resisterà perché sarà fatta con materiali resistenti. Prima invece, alla minima scossa, tutto crollava.
I tre fattori sono di origine divina, ognuno di essi contiene dei tesori immensi, ed una volta uniti e collegati al Cielo, rimangono in comunicazione costante col Cielo. Indicando loro la stessa méta, le grandi realizzazioni saranno possibili. Quando l’intelletto mette le sue radici nel terreno del Cielo, la luce aumenta ed egli riceve in continuità delle ispirazioni e delle rivelazioni. Quando il cuore è in unione col Cielo dove ha la sua origine, esso beve l’elisir della vita immortale, beve l’amore ed è sempre in uno stato di meraviglia e di rapimento; così diviene vasto come l’universo. E la volontà pure, che viene costantemente sollecitata, unita al Cielo diventa talmente potente da abbattere tutti gli ostacoli."
O. M. Aïvanhov
“Colui che è nato una seconda volta è simile a una sorgente da cui sgorga acqua pura vicino alla quale vengono ad insediarsi piante, animali, uomini e un’intera civiltà. La sua religione è la vera religione dell’amore divino e della saggezza divina. L’universo è per lui il vero tempio di Dio di cui il sole è il grande sacerdote, mentre gli astri sono le luci della notte. Colui che è nato una seconda volta è riuscito ad aprire e a liberare dentro di sé tutti i canali sottili, in modo da assorbire le correnti celesti. Egli rappresenta il prisma perfetto che distribuisce le sette forze benefiche in tutto il suo essere e le proietta per il bene di coloro che lo circondano. Sa utilizzare il potere del fuoco sull’acqua. Studia la vera alchimia, la vera astrologia e la vera Cabala che si trovano innanzitutto all’interno di se stesso. È attento ad ogni suo gesto, ad ogni movimento del suo viso e del suo corpo, e sorveglia ogni sua parola per diventare un vero mago bianco. Infine, colui che è nato una seconda volta ha compreso la lezione delle api che ci forniscono un magnifico esempio di società superiore e che sanno preparare il miele: egli lavora per far sì che il concetto di fratellanza universale si diffonda sulla terra, e impara a preparare il miele spirituale nell’ambito della sua stessa vita.” 

sabato, dicembre 10, 2011

Natura umana e natura divina

Le due nature dell’essere umano
    "Una grande confusione regna nella mente delle persone. Per questo è necessario che prendano coscienza che in loro esistono due nature, una natura superiore che si manifesta in modo opposto rispetto a quella che si ha l'abitudine di chiamare "natura umana". Perché questa natura umana, non è in realtà che la loro natura inferiore, un' eredità del regno animale di cui portano le tracce dentro di sé. Nessuno è libero da questa eredità. La differenza tra gli esseri è che alcuni sentono il bisogno di dominare queste tendenze animali e altri no.
    Gli animali stanno bene come stanno. Poiché per loro il solo problema è la sopravvivenza, cioè nutrirsi, ripararsi, riprodursi, difendersi, è normale che si lascino condurre esclusivamente dai loro istinti. Non è la stessa cosa per gli esseri umani che hanno un'altra vocazione. E anche se devono ancora portarsi dietro la loro natura animale, non è questa la loro vera natura. La vera natura dell'uomo è la sua natura divina: essa è come una fiamma in lui, ed egli la deve conservare e nutrire. Infatti bisogna riconoscere che, mentre gli istinti sono pronti a manifestarsi senza che ci sia bisogno di incoraggiarli, la natura divina, invece, ha bisogno di essere protetta e sostenuta.
Voi siete dèi, C.S. I

    "Da migliaia di anni gli uomini cercano di studiare se stessi per comprendere i principi da cui sono costituiti e hanno immaginato numerosi metodi di divisione. Alcuni hanno adottato il 2 (il bene e il male, l’alto e il basso, lo spirito e la materia, il maschile e il femminile, il positivo e il negativo, il cielo e la terra). Altri hanno adottato il 3 (pensiero, sentimento e volontà, che corrisponde anche alla divisione cristiana: corpo, anima e spirito). Gli alchimisti dividono gli uomini in 4 secondo i 4 elementi. Gli astrologi lo dividono in 12 secondo le 12 costellazioni. Gli induisti e i teosofi lo dividono in 7: corpo fisico, eterico, astrale, mentale, causale, buddhico, atmico. I cabalisti lo dividono in 3, in 4, in 9 o in 10… Infine, per alcuni l’uomo è una unità indivisibile. Qualunque sia il punto di vista che si adotti sarà sempre veritiero, dipende solo da quale angolatura si osservano le cose."
    "Per semplificare la questione, diremo che l’essere umano è una unità perfetta, ma questa unità è polarizzata, cioè si manifesta in due direzioni, sotto due aspetti differenti. L’uomo è fatto di due nature: la natura inferiore (che chiameremo sé inferiore o personalità) e la natura superiore (che chiameremo sé superiore o individualità) che hanno le stesse facoltà di pensare, di sentire e di agire, ma in direzione contraria. Per prendere coscienza di questa differenza, ci si deve osservare. La maggioranza degli esseri umani mescolano tutto: per loro i pensieri e i sentimenti inferiori sono della stessa natura dei pensieri e dei sentimenti superiori; non sanno distinguere gli uni dagli altri. Per gli iniziati, invece, questa distinzione è assolutamente chiara. In realtà non si può trovare il limite assoluto che separa queste due nature, poiché l’una si fonde nell’altra (come i colori dello spettro che si distinguono molto precisamente da lontano ma di cui da vicino non si può distinguere la linea di separazione) ma che, nella vita normale, si distinguono benissimo l’una dall’altra."
L'Alchimia Spirituale, Vol 2, O.C.
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Manifestazioni delle due nature dell’essere umano
    "La personalità vuole mostrarsi ad ogni costo e per fare questo è pronta a impiegare tutti i mezzi, gradevoli o sgradevoli; si copre di colori chiassosi, di vestiti eccentrici e si fa notare per una risata grottesca, per gesti affettati. Vuol sempre mostrarsi per più di quel che è, come un pollo che gonfia le sue penne per apparire più grande. Ma essa è estremamente mutevole e passa da uno stato all’altro con incredibile facilità: prima allegra e poi triste, ottimista e poi scoraggiata, gentile e poi cattiva. Teme la fame, la povertà, la morte e fa calcoli inverosimili per assicurarsi il cibo e ogni sorta di possessi. Ma non può trattenere nulla perché è una voragine senza fondo nella quale tutto si perde. La personalità ha solo un movente: l’interesse, e per far ciò è capace di cambiare filosofia, religione, di opinione politica tanto rapidamente quanto lo richiedono le circostanze.
    L’individualità agisce totalmente al contrario della personalità. Non ha mai fretta di mostrare, non getta mai il fumo negli occhi, non grida per essere notata poiché è certa di essere scoperta quando sarà necessario. Per fare questo conta solo si suoi doni e sul suo lavoro. Essa porta in sé una convinzione stabile, incrollabile, una fede ed una speranza costanti e ferme. Non cambia, il suo punto di vista resta immobile.
Sfortunatamente gli esseri umani contano molto sulla loro personalità e quasi tutti cercano la libertà, la felicità e la luce dalla parte inferiore della loro natura. No, con la personalità si trova solo la debolezza nel piano fisico, la sofferenza nel piano astrale ed errori nel piano mentale. Questo è quello che la personalità può dare, a dispetto delle sue apparenze seducenti. Sembra come una bolla di sapone: la bolla vola, sgargiante, iridata, ma scoppia subito."
L'Alchimia Spirituale, Vol 2, O.C.

Mantenersi in contatto con la natura superiore


    "Quali che siano i vostri compiti quotidiani, cercate tutte le occasioni per entrare in contatto con il mondo dello spirito, il mondo divino, poiché è unicamente in quel mondo ˆ che portate tutti in voi stessi ˆ che potrete espandervi e trovare la pienezza. Solo le gioie sottili del mondo dello spirito sono durevoli; perché sciuparle attardandosi sempre troppo in basso nella materia? Quel mondo divino che portate in voi è la vostra natura superiore e avete tutte le possibilità di svilupparla, identificandovi con essa. E allora, a poco a poco, sentirete che anche nell'oscurità e nella tormenta, la luce e la pace sono costantemente con voi."
 
 

lunedì, dicembre 05, 2011

Chi siamo, da dove veniamo e dove andremo?

Ci sono alcune tracce per rispondere a queste difficili ed eterne domande o è meglio chiamarle ipotesi?
Secondo il mio personale parere, una piccola indicazione la troviamo scolpita nell’architrave della porta d’ingresso del tempio di Delfi nell’antica Grecia e che i Massoni copiarono per i loro templi, dove si legge: “Conosci te stesso” e dalla parte opposta è scritto : “Conoscerai Dio e l’Universo”.
Il Tempio dell'Oracolo di Delfi
Questo è l’eterno dramma di tutta l’umanità, rispondere a questi tre quesiti: chi siamo, da dove veniamo e dove andiamo. Se per caso qualcuno è a conoscenza delle risposte, si guarda bene dal dirlo!
Lo prenderebbero per matto o per uno squilibrato o forse qualcuno più indulgente, per un sognatore e raramente,  sarebbe creduto, perché è molto più facile dar credito ad un palliativo che qualcuno  creò per tranquillizzare l’eterna curiosità che tormenta la mente umana, più della stessa verità.
Si eviterebbe così quella follia che farebbe di un uomo qualunque, un personaggio simile ad un San Francesco d’Assisi o ad un Giordano Bruno, tutti e due “Folli di Dio”, con il pericolo costante che “coloro che pensano di sapere tutto”, possano condannarlo al rogo con la mordacchia, così impara a star zitto e a non svelare la possibile verità.
IPOTESI 1: CHI SIAMO?
Questa prima ipotesi è quella conosciuta e accettata senza riserve da quasi tutti gli umani.
Si tratta di un unico Dio, solo in mezzo al vuoto infinito, annoiato e senza sapere che fare.
Ad un certo punto, creò tutto quanto dal nulla: quando in questo universo non c’era nulla, solitario giaceva Dio giocando a fabbricare  palle, sfere e palline di materia cosmica, che estraeva da un “buco nero” (specie di cilindro magico dove c’è di tutto) e che lanciava nello spazio formando per caso, galassie, gruppi stellari, costellazioni, sistemi planetari con dei soli centrali, stelle, pianeti e satelliti.
Addirittura alcune di quelle sfere ancora vagano infuocate per lo spazio e si chiamano comete e quelle più piccole meteore, che girano e girano cercando un qualcosa che le fermi.
Questo passatempo durò milioni di anni, perché non è cosa facile creare interi universi, giocando, ma Dio è Dio e può questo e altro!
Il Cosmo con le sue galassie
Così stanco si riposò; dormì un’altra manciata di secoli, mentre quei miliardi di corpi celesti acquistarono un moto proprio, trasformandosi  in gruppi stellari, sistemi ed altro, e uno di questi è il nostro sistema solare, dove si trova il nostro pianeta Terra!
Comunque fu più o meno così che questo Creatore nei suoi sogni ad occhi aperti, s’innamorò di un piccolo pianeta che chiamò Gea e pensò che quello era il corpo giusto per dare sfogo alla sua ansia di creatività e ipso facto, lì si installò.
Per prima cosa divise i tre regni: il minerale, il vegetale l’animale e con il primo modellò montagne altissime, colline e piccoli monti.
Stese le pianure e con l’acqua riempì mari e fiumi separando terra e acqua; inoltre creò lagune e canali che riempì con i pesci di tutte le misure e di ogni tipo: dalle balene ai piccoli molluschi.
Poi rivolgendosi al regno vegetale, coprì vaste zone con grandi alberi, alberelli, rampicanti, alberi da frutta, erba comune, legumi, insalate, fiori, tantissimi fiori delle più strane varietà.  
Pure se nei primi secoli ci fu dappertutto un grandissimo trambusto di mescolamenti, dove i tre regni si prendevano gli spazi assegnati, mancava ancora quello animale che dormiva nella mente del Creatore (posto dove prendevano forma le idee e ad una ad una si manifestavano   su questo piano).
Così in un flusso continuo presero forma fisica ogni sorta di animali, dal più piccolo al più grande, al grandissimo: quelli selvaggi, quelli da lavoro e quelli che servivano per abbellire la natura e per ultimi vennero fuori gli insetti che a migliaia si sparsero sulla terra.
Alla fine, quasi esaurito, Dio si divertì moltissimo creando le mosche e le zanzare e i loro compiti, terminando poi, con i microbi, i batteri e una gamma quasi infinita di microscopiche creature che poi sarebbero servite per trasmettere ogni tipo di malattia e far soffrire, patire e morire, ogni creatura, in particolare l’uomo che ancora non aveva creato, ma che Dio doveva per forza  avere in mente.
Era Dio, no?
Creazione degli animali (Tintoretto)
Creazione dell’uomo
Fu così che quel Dio solitario, dopo aver creato e ri-creato per svariate ere e ancora annoiato, si riposò; perché un creatore per essere tale, deve creare e ancora creare e fare il creatore di mestiere non è cosa facile.
Così si mise a modellare con fango argilloso, vicino ad una palude e decise lì per lì di fare un uomo.
Praticamente riprodusse una figura fatta a propria somiglianza in scala da uno a cento, più o meno.
Quando finì l’opera, vide che era bellissima e che le mancava soltanto la parola. Allora, come fosse la cosa più naturale del mondo, prese un rametto e con esso aprì la sua argillosa bocca e avvicinandoci la sua, gli insufflò dentro il proprio alito vitale.
Miracolo dei miracoli, quel corpo modellato con fango rosso, puzzolente di zolfo di palude, si animò; il sangue irrorò ogni cellula, aprì gli occhi e felice di essere, cominciò a saltellare di gioia, fino ad esaurimento.
Quando si fu calmato, sentì la voce del Demiurgo che gli ordinava: “Parla figliolo!”
Allora da quella bocca che ancora non aveva modulato neanche un monosillabo, uscirono soltanto suoni gutturali per diversi giorni; poi, quando riuscì a formulare qualche parola, perché era già un essere pensante, disse: “Chi sono? Da dove vengo e dove andrò?” Fu ovvio che Dio non rispose mai a quei primi quesiti e che lui e tutti quelli dopo di lui, se la dovevano sbrigare da soli per chiarire quel dilemma.
Quelle furono le prime parole del primo uomo che formularono quelle tre domande che da allora e fino ad oggi, sono passati migliaia o forse milioni di anni, non hanno  ancora avuto nessuna risposta.
Creazione della donna
Dopo la creazione dell’uomo, siccome non c’era ancora generazione, quel primo esemplare era asessuato; in mezzo a quello splendido giardino, dopo qualche tempo, anche lui si annoiava a morte e non faceva altro che mangiare frutta, bere latte e miele e poiché era ghiotto di fichi, ingrassava a vista d’occhio e di conseguenza aveva una diarrea che gli scioglieva l’anima!
Dio, vedendo  il re della creazione in quello stato deprimente, si mosse a pietà e fu così che decise di creare una compagna per giocare assieme.
Creazione della Donna (Andrea Pisano -Campanile di Giotto - Firenze)
Pensò di clonare, invertendo la polarità, un doppione dell’uomo e in quel modo, l’uno maschio e la sua copia femmina, tutti e due complementari, non si sarebbero stancati mai di unirsi per formare l’ Uno!
Un giorno Dio con molta pazienza, aspettò che la sua creatura s’addormentasse e mentre costui russava come un maiale, gli infilò un dito nel costato e senza pietà gli sfilò un’intera costola; anche se sanguinava moltissimo, gli sanò la ferita e lo lasciò riposare e con la costola in mano si recò alla palude solforosa.
Lì, si sedette comodamente. Prese dell’argilla carica di “humus” e come il più grande artista, modellò una bellissima forma muliebre, perfetta in tutti i suoi particolari e anche a lei insufflò, nelle sue narici, l’alito vitale e le parlò dicendole: “Tu sei donna; ti ho creata per essere la compagna dell’uomo. Vieni, ti porterò da lui...”
Quando quel primo uomo vide la sua parte femminile, rimase senza fiato:”E’ bellissima!” Disse e per la grande gioia correva e saltava tutt’intorno a lei.
Allora, Dio, ossia la voce, gli ordinò : “Fermati un po’ e ascolta!” Tutt’e due si fermarono sotto un grandissimo albero.
Erano bellissimi nella loro nudità e non si vergognavano perché ancora non conoscevano quell’emozione.
Fu in quel momento che Dio diede la prima regola dicendo: “Potrete mangiare i frutti di tutti gli alberi, meno di questo, perché se lo farete, morirete all’istante. Adesso vi lascio soli”.
Così dicendo, la voce sparì in un risucchio d’aria.
L’uomo allora, si guardò tutt’attorno e vide dell’erba fresca e con un gesto invitò la donna a sedere e lui la imitò sedendosi accanto.
Attrazione fatale
Immaginate quel primo uomo senza nessuna esperienza di vita.
Guardava lei un po’ imbarazzato; così fu lei, più intraprendente, che diede inizio ad una serie di toccamenti; egli, rendendosi conto che era una cosa bellissima che gli faceva ribollire il sangue, si eccitò moltissimo e sentì una parte del suo corpo che si infuocava e un prurito gradevole lo investì dalla testa ai piedi.
In quel momento, scoprirono il sesso!
L’uomo si guardò e vide una parte di sé che s’ergeva come un serpente e lei percepì un vuoto bel basso ventre e pensò che l’uno di lui doveva pene-trare in lei e depositare il frutto di quell’”albero”, ma ignorava tutto il resto; così ricordando le parole di Dio, si fermarono.
Fu in quell’attimo che una vocina disse: “No, non morirete. Anzi, Dio sa che nel giorno in cui voi ne mangerete, si apriranno i vostri occhi e diventerete come lui, conoscitori del bene e del male”.
Era  la voce di quel “serpente”che parlava e lei seguendo quel consiglio, prese dalla bocca del serpente quel frutto immacolato e lo assaggiò!
Allora la donna vide che il frutto di quell’ “albero” era buono da mangiare, che era una delizia per gli occhi e che quell’albero era attraente per suscitare intelligenza; perciò prese quel suo frutto, ne mangiò e ne diede anche all’uomo che ne fu ghiotto.
Che accadde?
I loro occhi si aprirono e videro la realtà.
Adamo ed Eva nell'Eden
Si scoprirono nudi e decisero di coprire quelle parti delicatissime con delle foglie di fico per non essere continuamente tentati dal “serpente”.
Il resto della storia la conoscete.
Dio s’arrabbiò moltissimo e maledisse tutti: l’uomo, la donna, il serpente e la sua creazione.
Li cacciò da quel giardino e li fece precipitare negli Inferi, ossia, qui sulla Terra! Allora, chi è l’uomo, secondo questa prima ipotesi?
L’uomo è una creatura di Dio “esiliata” negli Inferi, che prega quel Demiurgo che un giorno lo accolga nel suo regno.
                                                                                       
IPOTESI
2
Il Tutto, compreso Dio, esiste da sempre.
Nei differenti universi ci sono mondi pieni di vita; alcuni, come il nostro, e altri molto più progrediti.
Altri, allo stato primitivo iniziale, come era il nostro, migliaia d’anni addietro.
Le razze interplanetarie, sono tantissime e delle più svariate.
Gli Annunaki
Comunque, tutti hanno una testa, due mani, due gambe, perché il modello universale è così, con la differenza che alcuni sono più alti, altri più bassi, con il colore della pelle a seconda della temperatura, dell’atmosfera e della forza d’attrazione del loro mondo.
Ma, la vita è bella dappertutto e l’intelligenza è in continuo evolvere, migliorando e abbellendo sempre più, l’intero Creato.
Questi esseri, quelli dei mondi più evoluti, che per la loro “spiritualità” abitano in dimensioni molto più accelerate della nostra, hanno da tempo, non misurabile con il nostro metro, una “Confederazione Galattica” con rappresentanti dei mondi evoluti.
Meno il nostro che è incapace di produrre un “campione” che ci rappresenti; infatti, l’unico che poteva farlo, è stato ammazzato dagli stessi fratelli duemila anni fa; queste uccisioni tra fratelli, continuano indiscriminate ogni giorno e per questo motivo, siamo esseri involuti e non ci vogliono. Appena ci tollerano.
Questi fratelli maggiori o della Luce, come vengono chiamati da alcuni umani che hanno compreso e che mantengono un contatto costante, hanno il compito di “seminare la vita pensante” nei mondi dove le condizioni sono favorevoli ad accoglierla.
Il nostro pianeta, qualche milione d’anni fa, era pronto ad accogliere questi “Giardinieri dello Spazio”, come li chiamava il Sacerdote Sarhuma di Erks e la Terra fu inseminata e il Fiat Lux, risuonò  dappertutto e la vita fu.
La Storia di quell’Evento
Diverse Ere addietro,quando in questo  nostro pianeta era tutto un ribollire e la vita intelligente ancora non c’era, una navicella spaziale guidata da questi Giardinieri dello Spazio, captò un segnale vitale, passando nell’atmosfera terrestre e dopo aver comunicato alla sede centrale nelle Pleiadi, ebbe l’ordine di atterrare per vedere come stavano le cose.
Prima di scendere, fece diversi giri di ricognizione a bassa quota, fotografando, analizzando ogni cosa e finalmente atterrò fra due grandi fiumi, il Tigri e l’Eufrate, in una zona molto fertile , che attualmente si riconosce come Mesopotamia e anticamente era chiamata Sumeria.
Lì fu creata la prima base dove partì il “progetto umanità” che poi si estese a tutto il pianeta.
Intanto, sulle Pleiadi, informati dai loro esploratori, si diede il via a quell’impresa mastodontica di preparare la Grande Nave Madre e riempire il suo ventre- stiva con i campioni d’ogni cosa; soprattutto con germi vitali d’animali, piante,rocce, insetti, batteri, microbi e altro, esattamente come oggi faremmo noi per portare vita sulla Luna o su Marte. Non siamo i loro eredi?
Faremmo esattamente come fecero i nostri co-creatori che ci hanno generato. E se questa non è una prova della veridicità di questa storia, poco ci manca.
Comunque, chiamarono a raccolta i migliori ingegneri, biologi, medici, architetti, scultori, piloti e ogni sorta di specialisti, giovani coppie di razze diverse, operai volontari e tutto il necessario per compiere e portare a termine quella missione di Pace e Amore.
La piramide-nave dal film "Stargate"
Quando il carico fu completato e tutta la struttura piramidale pronta per la traslazione, venne attivata la “macchina del tempo” e nel giro di qualche minuto, nostro, tutta quella immensa piramide, sparì dalle Pleiadi materializzandosi dolcemente sulla Terra, nel posto stabilito dai primi esploratori.
                                                                                  
Questi esseri che l’umanità chiamò Dei e che ancora si manifestano, prima di materializzarsi, si  percepiscono diversi “profumi” naturali; ogni gerarchia ha il suo: quelli più elevati con profumo d’incenso, altri con profumo di fiori, dalla rosa alla lavanda, al geranio, ecc.
Bene, una volta materializzati, iniziarono le attività e la vita partendo da quella Piramide gigantesca  color metallo, si propagò per tutto il pianeta a macchia d’olio. Infatti, in quei tempi primordiali gli uomini e gli “Dei” convivevano insieme e da questo connubio nacquero grandi città, edifici enormi fatti con blocchi di pietra di diverse tonnellate, muri enormi che ancora testimoniano la grandezza e le tecniche di quei nostri avi, al punto che oggi risultano ancora inimitabili.
Quando la missione finì, dopo centinaia d’anni e la creatura uomo imparò ad essere autonoma, questi nostri creatori che chiamiamo ancora Dei, guardando il cielo, così come erano apparsi, nello steso modo scomparvero per rientrare nelle loro sedi. Allora, l’uomo rimase solo, ma quel ricordo non lo abbandonò mai; ancora oggi li chiama, li invoca e li evoca, aspettando un loro ritorno.
IPOTESI 3
L’inizio di questa terza ipotesi, è come quella precedente, con la differenza che per riuscire a programmare una creatura simile a loro, con caratteristiche terrestri, ossia un uomo, vennero usati animali già esistenti sulla Terra;
in questo modo si mescolarono i rispettivi DNA loro con quelli “animaleschi”, ottenendo, all’inizio, esseri ibridi incompleti, per poter manifestare lo spirito divino.
Nacquero così, il Minotauro ,metà uomo con la testa di toro, l’uomo chiamato Chirone, metà uomo e metà cavallo, Hator con la testa di vacca, Oannes, uomo e pesce contemporaneamente, e così via.
Per esempio, nel Centro America, clonarono il Serpente Piumato, nel continente Africano, alcune razze scimmiesche, in Oriente, degli insetti, tipo la mantide religiosa.
In Europa, gli ominidi e così via.
Chirone, il centauro, e Achille (Pompeo Girolamo Batoni)
Dopo infiniti esperimenti, finalmente, venne fuori la creatura Uomo, il prototipo giusto per popolare questo pianeta e fu così che la vita umana si sviluppò fino ad oggi. Grazie a questi Dei Pleiadiani, noi ora siamo qui!
IPOTESI 4
Alcuni studiosi sostengono che una buona parte dell’umanità è oriunda da un pianeta chiamato Maldek o Mallona, che fu disintegrato da guerre nucleari, combattute dai suoi abitanti e inquinato a tal punto che quella parte “buona”, ebbe appena il tempo di evacuare tutto il salvabile, verso un altro pianeta vicino e nello stesso sistema solare, che più tardi chiamarono Terra.
Dopo che questi coloni si furono istallati e che gli aborigeni accettarono la loro vicinanza, le razze si mescolarono e ci fu un periodo di pace e di progresso per tutti.
Un giorno dalla Terra videro che tutto lo spazio attorno si era illuminato e quella luce accecante, che durò varie lune, era il requiem per i loro fratelli rimasti sul pianeta-madre.
Oggi, quello che rimane di quell’orribile evento, sono i resti che si conoscono come la “Cintura d’Asteroidi”.
Se questa ipotesi fosse vera, spero ci possa servire da esempio!
Continuando, ci sarebbero altre ipotesi, con le quali alcuni ricercatori affermano che fummo creati, per necessità di mano d’opera, come minatori per estrarre oro per gli dei Annunaki.
Tutto è possibile, ma per adesso queste sono sufficienti e le altre si assomigliano a queste.
Tiriamo le nostre conclusioni...
Chi siamo?
E’ ovvio che metà del nostro patrimonio genetico o forse tutta la mappatura completa, siano planetaria stellare.
Perché furono gli Dei a donarceli; di conseguenza, se i nostri creatori furono Dei e noi i loro discendenti, significa che noi siamo tutti Dei!
Da dove veniamo?
Questa risposta è consequenziale alla prima. Veniamo dalle stelle e pur non avendo coscienza, la nostra origine divina nessuno ce la potrà negare mai.
Siamo Esseri Stellari oriundi del Cosmo e da lì proviene la nostra origine.
La targa in alluminio a bordo delle sonde star-bound Pioneer 10 e 11 come messaggio di contatto per le altre possibili civiltà interplanetarie.
Dove andremo?
E’ molto probabile che andremo da dove siamo venuti.
Così quando finirà la nostra esperienza, il corpo fisico lo ridaremo alla Madre Terra, mentre quella particella divina rientrerà nella sede stellare da dove prese origine.
Ecco allora, che conoscendoci, conosceremo Dio e tutto l’universo che è Uno ed è Tutto!
Noi siamo un Microcosmo specchio del Macrocosmo e di conseguenza, il Tutto è in noi e come il Tutto è Dio, noi siamo Dei! Altro che miseri peccatori, pecore e altre fandonie che offendono la nostra dignità.
Dobbiamo prendere coscienza e agire di conseguenza, perché chi crede di essere un servo, sarà riconosciuto servo e chi si presenta come quello che è, un Dio, sarà rispettato e riconosciuto come un Dio!
Chi ha orecchie per intendere, intenda!


di Alfredo Di Prinzio
 http://www.kuthumadierks.com/index.asp

lunedì, novembre 28, 2011

domenica, novembre 27, 2011

PACE





Che la pace possa giungere ai nostri cuori,che ogni individuo possa avere ciò di cui necessita per il proprio
cammino della vita,e che.... la Luce possa accompagnare sempre ovunque chiunque La cerchi e possa .....
rivelare il segreto della vita e della felicità dell'anima.


JOLIE

















martedì, novembre 22, 2011

Gustave Thibon





L’uomo non è libero nella misura in cui non dipende da niente e da nessuno: è libero nella misura in cui dipende da ciò che ama, ed è schiavo nella misura in cui dipende da ciò che non può amare. Il problema della libertà non si pone in termini di indipendenza, ma di amore. La forza del nostro amore determina la nostra capacità di essere liberi (G. Thibon).



lunedì, novembre 07, 2011

La nostra madre Terra

<< La vostra madre  Terra è un pianeta molto giovane e, benché abbiate molto sperimentato, voi fate parte delle anime giovani rispetto alle sperimentazioni che avete vissuto nell'universo.   Anche un essere realizzato della vostra Terra fa parte delle anime  giovani.   Noi vorremmo che comprendeste  ciò che vogliamo intendere per "anima giovane".  Poiché la vostra Terra è un pianeta giovane avendo essa  alcuni miliardi di anni, quante sperimentazioni potete pretendere di avere avuto da migliaia o miliardi di anni terrestri?  È in quel senso che parliamo della vostra "gioventù."
 
Avremmo tante cose da insegnarvi sulla vostra origine, sull'origine del vostro pianeta Terra, sul vostro divenire come anima che sperimenta ogni vita nell'universo!     Dovremmo così tanto insegnarvi, ma sappiamo che dobbiamo andare molto gradualmente!   Se vi forniamo in blocco tutte le informazioni che vorremmo darvi, ciò potrebbe rallentarvi nel lavoro d'evoluzione che avete intrapreso e sarebbe difficile da assimilare.
 
 Questo pianeta meraviglioso è stato creato da eoni  (di anni) da parte degli Dei Creatori, servitori dell'Uno, della Sorgente.    È stato creato per essere un pianeta di bellezza, d'Amore, un pianeta dove la vita non era quella che conoscete.  Era un pianeta di riposo, di riposo per gli esseri che viaggiavano di mondo in mondo, ed anche un pianeta avente un livello di coscienza completamente diverso da quello che ha attualmente.
 
Poi, questo mondo che ha ricevuto così tante energie che vengono dall'universo (poiché se voi  ricevete energie il vostro pianeta esso pure ne riceve continuamente)  aveva uno scudo  di protezione contro le energie nocive, contro i veleni che venivano a perturbare la sua purezza iniziale.  In seguito, gli esseri della Terra hanno accordato troppa fiducia ad entità che venivano da altrove e che li hanno beffati.    I primi esseri che vivevano su questa terra e che venivano soprattutto a riposarsi non vedevano il male da nessuna parte, non avevano un corpo come il vostro, erano eterei,  molto luminosi e azzurri.  Non avevano alcuna conoscenza del male, ed è per questo che non hanno visto il pericolo e che hanno lasciato passare alcune energie senza riconoscerle.
 
 Il Piano Divino prevedeva che il futuro di questo pianeta, che era stato progettato fin dalla sua nascita, fosse quello di essere una scuola molto importante dove due energie primordiali dovevano affrontarsi e completarsi: l'energia della luce buia e l'energia della Luce.  
 
Questo pianeta, per volontà degli dei creatori e della Sorgente che avevano scelto la sua instaurazione nell'Universo,  fu una nave scuola straordinaria.  Questa nave  ha ospitato migliaia di civiltà che sono venute puntualmente a sperimentare le energie primordiali che si trovano nel suo cuore (la sua purezza ed il suo Amore sono sempre così potenti ed esistono sempre nel suo cuore cristallo).
 
Sono passati eoni, le umanità hanno sperimentato, i piccoli dei creatori hanno manipolato, costruito a volte male, a volte molto bene.  La Sorgente e le gerarchie degli dei creatori superiori hanno lasciato fare  per comprendere, per vedere a quale punto la volontà delle anime che venivano su questo mondo per trovare la  Luce era potente, anche per ridare la Luce primordiale a questo mondo che è stato creato Amore e che Amore ridiventerà.       Quando questo campo di sperimentazioni avrà trasformato questa scuola primaria, la Terra diventerà una scuola meravigliosa per formare gli spiriti  nella pace, nell'Amore e nella conoscenza  della Sorgente.    
 
Voi vi chiedete in quale momento la paura è nata su questo mondo!   Vi diremo che a partire dal momento in cui gli spiriti  (le anime) si sono sempre più densificati nella materia, a partire dal momento in cui i cuori  [gli spiriti, le anime] hanno perso il contatto con la Sorgente, hanno avuto timore delle oscurità poiché non comprendevano più il perché erano sulla Terra.
Da questa paura  sono state generate la sofferenza, la violenza e la dualità profonda.
 
La paura è una vibrazione che è stata portata su questo mondo ma che avrebbe potuto non penetrare nella vita se lo scudo di protezione avesse potuto essere mantenuto o semplicemente se i cuori [gli spiriti, le anime]  avessero avuto coscienza che questo scudo  di protezione esisteva. Occorre dirvi che tutto ciò che è avvenuto su questo mondo, tutto ciò che avviene e tutto ciò che avverrà è stato progettato con le gerarchie perché la vostra epoca è un campo di esperienze straordinarie. 
 Ce ne sono state altre altrettanto importanti durante la sperimentazione, ma non nel divenire di questo pianeta, cioè ci sono state epoche importanti principalmente destinate alla sperimentazione della terza dimensione.   Ora voi cominciate la sperimentazione della quarta dimensione, ed è per ciò che la differenza tra quelli che iniziano ad integrare queste energie di quarta dimensione, e coloro che sono ancora invischiati nella terza, è molto importante ed a volte difficile da vivere.
 
 La paura è anche stata un motore. Se volete realmente studiare ciò che è la paura, capirete che una pianta ha paura, un albero ha paura, un animale ha paura, un uomo ha paura. Ha paura di ciò che non conosce! Ha paura di perdere la vita poiché la vita gli è preziosa (soprattutto per gli uomini che hanno perso la coscienza della loro eternità).  Una parte dell'umanità sa che è eterna, che la morte non esiste come tale, ma ciò resta nel settore dell'intelletto. Inoltre,  voi subite la paura del vostro corpo.   Vi abbiamo già spiegato che il vostro corpo è un'entità che ha in un certo qual modo un’anima,  dunque subite la paura di questo corpo e la paura di soffrire, il timore di non avere più vita propria poiché senza l'energia dello spirito, il corpo non può esistere.
 
A partire dal momento in cui arriverete ad aprirvi molto più alla coscienza della vostra eternità, alla coscienza che appartenete alla Sorgente e che ne  derivate realmente,  quando avrete capito che il vostro corpo (che dovete onorare ed amare) vi è prestato soltanto per questa incarnazione, capirete con il vostro cuore che la vita è eterna, che qualsiasi cosa vi succeda voi non avete nulla da temere e che vi  ritroverete sempre, che l'Amore non ha alcun limite né nel tempo né nello spazio, molti timori scompariranno.

Se voi aveste realmente  coscienza di ciò, il vostro corpo non vi creerebbe alcuna sofferenza perché arrivereste a parlargli, a rassicurarlo, a  calmare la sua sofferenza. Tutto ciò fa parte dell'apprendistato, tutto ciò fa parte delle iniziazioni successive che vi procura la vita. 
 
Questo è importante: voi siete collegati in modo permanente con il grandissimo Maestro  Gesù, anche se questo nome non è più attuale (per situarvelo lo chiameremo così), voi siete collegati in modo permanente con tutti i punti dell'Universo, siete collegati in modo permanente con tutti quelli che voi avete amato in altre vite, su altri mondi, con il semplice fatto di pensarci un secondo (ciò può sembrarvi insensato ma è la vostra limitazione che è insensata).
 
Vi abbiamo detto un giorno che qualsiasi cosa voi poteste  pensare o immaginare era realizzabile.  Pensate un secondo di essere presso il Maestro Gesù ed un secondo  dopo voi potete essere vicino a Lui !      Se il vostro corpo di luce è abbastanza potente e se la vostra fiducia è totale,  non c'è nessun limite,  nessuna separazione.  

Quando pensate ai vostri fratelli delle Pleiadi, di Véga, di Venere, di tutti i punti dell'Universo al quale appartenete, vi collegate istantaneamente con loro.    
Voi inevitabilmente non ne avete coscienza, ma il vostro pensiero li raggiunge, li tocca, li commuove!
 
Un giorno non molto distante, quando non sarete più nella terza dimensione, comprenderete tutto ciò che è ancora astratto per voi nel settore della velocità del pensiero, del vostro potere straordinario di creazione. Non dimenticate che in sostanza voi siete  dei  Creatori!   
 
Come  si realizza la creazione?  Innanzitutto con il pensiero, in seguito con il suono e con la materializzazione o la manifestazione. Tutto è stato dunque creato dal pensiero e voi, come tutto ciò che vive, anche voi potete creare con il pensiero.   È per ciò che vi diciamo "controllate i vostri pensieri", poiché create continuamente senza rendervene conto, create paesi splendidi, pianeti meravigliosi, una vita idilliaca, ma potete anche creare esattamente il contrario. >>
(traduzione italiana di M.Rosa Fogliati per Acquaracity)
http://assoc.wanadoo.fr/ciel-a-la-terre

domenica, novembre 06, 2011

Incredulità di San Tommaso - Caravaggio


Poi disse a Tommaso: « Metti qua il tuo dito e guarda le mie mani; stendi la tua mano, e mettila nel mio costato; e non essere più incredulo ma credente! ».

Giovanni 20, 27

La potenza espressiva di Caravaggio

lunedì, ottobre 24, 2011

giovedì, ottobre 20, 2011

ESPRIMERE

Tutto scorre,
Echeggiano urla!
Disattenti....inciampiamo, e ricominciamo il cammino di sempre......
Consapevoli del nostro essere, ma schiavi del nostro ego.....dellle nostre abitudini....
Nel parlare,nel discutere,nell'amare,riusciamo o perlomeno abbiamo la volontà di esprimere ciò che veramente siamo?
Sappiamo veramente chi siamo?
Qual'è la vera intenzione del nostro essere?
Quali sono le fonti della nostra apparente felicità?
Succede.....tutto tace.
Le nostre maschere sfilano come sempre.......
Le miglioriamo raffinandole abbellendole ci compiaciamo a mostrarle..............
Burloni di NOI stessi!
Viviamo......o ci lasciamo vivere?
E' difficile....faticoso......rivelare la nostra vera identità.....Dovremmo buttare strati e strati di maschere.
Più facile non RIVELARCI....e... far parte del "GREGGE"
 JOLIE