venerdì, settembre 19, 2014



Il verso è una ferita
sul seno immacolato di una vergine
L'instabile atto di coscienza
primo a solcare inesistenti perfezioni.
Ci si pensa immuni

tra l'anima spolpata e la carne unta al giogo
scavando alle radici come cani
nascondendo sillabari sotto il letto.
Ma in attesa s'acquatta la parola
con le sue crepe di silenzio scosse all'eco
scandendo al ramo cifre misteriose
E poi si prega
piegati cavalcioni sul taglio
scintillante della notte
ché la poesia si fa col sangue
e un vortice di vento fra i capelli
(Daniela Cattani Rusich – “Sul taglio della notte
”)