lunedì, marzo 17, 2014


L'anima, che trasvola dal mio corpo
dentro il sonno abissale d'ogni notte,
riflette in sé le costellazioni
massime; e immaginando, entro la sfera
della sua breve nuvola, il superno
giro dei dodici astri eterni, specchia
in sé l'ordine identico dei mondi.

Quando poi, sull'aurora, torna mia
la veglia di quell'anima celeste,
porto nel ritmo ciclico del sangue
dodici forze d'oro per la vita,
dodici gruppi di potenti suoni,
benché taciuti in organi di terra.

Arturo Onofri