mercoledì, novembre 17, 2010

LA SOPHIA

NON VI È NULLA DI NASCOSTO CHE NON SARÀ RIVELATO E NULLA DI OCCULTO CHE NON SARÀ CONOSCIUTO. QUELLO CHE DICO A VOI NELLE TENEBRE, DITELO NELLA LUCE E QUELLO CHE UDITE ALL’ORECCHIO, PREDICATELO SUI TETTI.
(Matteo 10,26-27)


Dio è nelle quattro forme elementari. Ogni forma elementare è uno stato di essere del quaternario. Ogni parte infinitesima dell'Universo riproduce il quaternario. L'uomo lo comprende tanto perfettamente per quanto la sua sintesi (che è il quaternario) come adattazione nell'uomo si riconosce con la stella a cinque punte. Con le lettere ebraiche l'uomo si esplica con le stesse lettere divine di Geova, interpolando la sin tra le due prime e le due seconde lettere. I Pitagorici lo esprimevano con 5. Nelle cifre e nei simboli della magia operante, qualsiasi triangolo rappresenta la trinità iniziale pura, come il quadrato rappresenta la discesa della trinità pura nella Creazione, la stessa rappresenta il tetragrammaton nella sua realizzazione umana, cioè la umanizzazione di Geova. Tutte le linee spezzate di questo segno stellare sono segni demoniaci, cioè segni di disordine o di perturbazione animale come per esempio:
FAON (Ban dei Caldei) demone lussurioso. La linea invece di raggiungere un vertice e salire si ferma all'organo della generazione e abortisce. ROTH (Gaaz dei Caldei) demone della paura. La linea raggiunge il vertice inferiore e non monta al superiore. Impotenza. GAMAOTH (Lemel dei Caldei) demone della dissoluzione. Le cinque linee sono ridotte a 4 e si allacciano in maniera differente, opponendo triangolo a triangolo.
L'uomo non è degno di tal nome se non nel suo completo equilibrio, cioè nella completa manifestazione stellare anche nel campo della visione astrale o oscura come in seguito indicheremo. Però onde il novizio impari a perfezionare tutto il simbolismo grafico della creazione umana bisogna che egli sia edotto della filosofia sintetica e dei rapporti tra i massimi e i minimi proporzionali e ricorrenti che esistono nel mondo o universo, di cui l'uomo è lo specchio e la sintesi minima.

OSSERVAZIONI SULLA SINTESI COSMICA
54) Il Mondo o Universo è l'insieme di tutto ciò che è. Ha due qualità: è eterno ed è infinito. Eterno perché se fosse temporaneo si dovrebbe accettare una ipotesi di uno stato suo che è la negazione dell'essere – la quale a sua volta non sarebbe che una formola dell'esistente. Infinito perché se all'universo si concepisce una qualità determinativa, si dovrebbe ammettere che fuor i suoi limiti esista un recipiente della sua limitazione, e questo sarebbe un assurdo perché il Mondo o Universo è l'Essere – cioè tutto ciò che è.
55) Dunque l'Universo è il massimo contenente di tutte le forme mutabili inferiori che in esso vivono e si trasmutano. La figura geometrica che contiene tutte le forme universali e che per se stessa è il simbolo dell'infinito ed Eterno Universo è il Circolo.
56) Tutte le cose che nell'universo si contengono sono maniere speciali dell'Essere Universo e contengono tutti i suoi elementi, poiché sono forme dello stesso universo. Nel linguaggio profano l'Essere è Dio e tutte le forme sono creazioni di Dio. Il quale è in tutte le cose da lui create, perché le creazioni stesse sono forme, cioè stati di essere dell'Essere Universale che i profani chiamano Dio o Zeus o Deus.
57) Tutte le forme hanno un cominciamento (principio) ed un termine (fine). Lo stesso principio generatore della forma partecipa alla sua distruzione. I mezzi o le vie di mutazioni o di cambiamenti delle cose finite o delle forme sono due: 1 dal minimo al massimo; 2 dal peggio al meglio. Il principio attivo che genera le forme o cose finite è la produzione delle cose. Il principio trasformatore delle cose finite dal minimo al massimo o dal peggio al meglio è la forza. Quinti in tutte le cose finite, dove si osserva una trasmutazione dall'origine alla fine si contengono 3 termini: 1 principio – 2 una forza trasmutatrice – 3 un fine.

Questi tre termini sono indicati in un arco di cerchio, come che l'arco di un cerchio rappresentante l'infinito è parte dell'infinito come tutte le forme non sono che modi di essere dell'Essere Universale. A questo arco di cerchio corrisponde nell'uomo la parte superiore del cranio poiché essendo l'uomo una creazione o una forma dell'essere infinito contiene in tutto il suo corpo un gran numero di curve, e un sol cerchio perfetto nella parte circostante all'ombelico, cioè regione epatica, essendo l'ombelico il centro della forma e la sede del fattore generatore, e quindi la sua grande importanza nella pratica di esteriorizzazione magica.
58) Ocello Lucano nelle sue riflessioni pitagoriche, al paragrafo 8 dice che tutte le cose contenute nell'Universo o Mondo o Tutto hanno affinità ed un accordo con lui. Queste affinità corrispondono alle relazioni analogiche, tra l'Essere Assoluto o Tutto universale, e le sue diverse maniere di essere.
59) Gli antichi filosofi volendo esprimere con un circolo sintetico tutte le sintetiche forme della natura universale, la indicavano egualmente di forma circolare, e dividevano il cerchio in 4 quadranti per indicare ogni ritorno al suo principio. Nei quattro elementi il fuoco genera (o si trasmuta) l'aria, questa l'acqua e quindi la terra. Nei vegetali il seme germoglia, produce l'albero e questo il frutto con la sua semenza. Nell'uomo quattro età corrispondenti l'infanzia, l'adolescenza, la virilità e la vecchiaia.
60) In questo quadrato si osserva che Fuoco, Semenza, Infanzia è = a 1 al principio, ciò che è il creatore di tutte le cose è lo spirito, il quale con un linguaggio ideale fu chiamato l'Alfa, l'iod, il primo, e nella sua manifestazione pratica fu detto seme, fuoco, infante. Volendo adoperare la parola spirito nel significato sacerdotale deve intendersi nella maniera latina arcaica di efflatus,l'aria che si manda fuori soffiando. Ed è la maniera questa meno materiale che materialmente possa concepire l'uomo di un atto tenuissimo della materia.
OSSERVAZIONI CORRISPONDENTI ALLA SINTESI UOMO

61) Il fuoco si cambia in aria, in acqua, in terra, Il seme si muta in germoglio, in albero, in frutto. Il soffio intelligente (spirito) si muta in aria vitale (ibi= corpo aereo; corpo mercuriale) in acqua (corpo lunare più denso – Cristo – Anima). In terra (corpo umano terreno).
62) Come al n. 57 la progressione dal minimo al massimo, e dal peggio al meglio si osserva nell'uomo nell'evoluzione dello spirito o principio incarnando fino al suo termine di uomo terreno, realizzazione e adattamento dello spirito.Da ciò risultano una folla di corollari uno più importante dell'altro eccone i principali:
(1 Corollario – Lo spirito umano è eterno) perché riproduce se stesso in corpi diversi che egli stesso (principio) crea, cioè forma secondo fini determinati. Quindi lo spirito di un uomo cambia corpi e involucri diversi, perché nel suo ininterrotto cammino come il seme di una pianta riproduce se stesso. Il suo simbolo terreno gli antichi sacerdoti ponevano nelle mani di Saturno, il Dio che sbrana i suoi figli, e lo rappresentavano col serpente che mangia la sua coda.
(2 Corollario. L'uomo è realizzazione del suo spirito informatore quindi ogni vita umana è una missione determinata dal suo spirito informatore, ed è la preparazione di ogni vita avvenire).
Quindi la felicità o l'infelicità dell'uomo corrisponde allo svolgimento della sua vita terrena secondo il fine cui la vita stessa è diretta dal suo spirito informatore; secondo la finalità della sua missione è raggiunta o no si ha lo stato felice o infelice di lui.
(3 Corollario – Lo spirito di un uomo si manifesta in tutte le sue idee, le azioni, e le realizzazioni di esso nel corpo che egli prende. Quindi il principio informatore di un essere vivo si appalesa nel complesso degli atti della sua vita terrena)

Se il principio informatore è benefico, la vita umana è benefica. Così tutta la virtù generativa di una pianta rivela le proprietà del suo seme.
(4 Corollario – Il corpo umano come involucro di un seme (spirito) di determinata energia, ha la energia che gli viene dalla missione cui il suo seme si informa).
Nella umanità o società umana, si seminano con la parola, gli atti e gli esempi, i sacerdoti, gli eroi, i soldati e i vili.
63) L'importanza però dello sviluppo umano non è nel corpo fisico che solamente nelle missioni fisiche – quindi le incarnazioni a soli fini fisici sono animalizzazioni, poiché l'uomo differisce dagli animali in questo, che il primo contiene (uno spirito misto di intenzionalità o aspirazioni extrafisiche (dette perciò spirituali o animistiche) e di tendenze fisiche) mentre gli animali non hanno che solo missioni e finalità fisiche.Quindi l'uomo contiene la possibile evoluzione dell'efflatus primitivo nei quattro stati elementari e gli animali invece l'efflatus nel solo adattamento fisico. Lo spirito nel suo significato di intellettualità superfisica, è assente nelle bestie: invece nel suo significato assoluto di efflatus è in tutta la creazione. Per intendere questo passo profondissimo della iniziatura sacerdotale bisogna ben distinguere da ciò che si è detto dai profani il vero dal falso sulle proprietà dell'anima.

SPIRITO, ANIMA ED IBI
64) La Rivelazione Cristiana, adattamenti della scienza secreta alla volgarità profana – definisce l'anima umana come la parte spirituale e immortale che costituisce l'uomo; e i teologi ignoranti, dimenticando che fanno chiamare il Cristo – figliuolo dell'uomo, non distinguono il Cristo dall'uomo che per renderselo oggettivo come un idolo fuori l'umanità orante. Viceversa la filosofia occulta sacerdotale, che non potette essere ignorata dagli Ebrei dopo la schiavitù Egizia, dividendo tutta la sintesi sfingetica dell'universo nei quattro simboli elementari, indicava nella Sfinge con quattro simboli le quattro possibilità di essere dell'efflatus primitivo. Più chiaramente: il cristianesimo divide l'uomo in un corpo e in un'anima. Questa anima è di una sostanza dema tta spirituale o pensante, di una sostanza che a differenza della materia non occupa spazio, quindi matematicamente non è un corpo con le sue tre dimensioni. Questo concetto corrisponde alla tradizione accettata dell'atto creativo del primo uomo, il quale fu un misto (sempre secondo l'ortodossia religiosa) del pupattolo di fango Adamo e dell'efflatus divino. L'efflato nella sua idealità è una volontà, o meglio un atto della volontà: nella sua materialità è una sostanza che non occupa spazio, perché il fiato o soffio emesso non è che una determinazione di corrente nella stessa aria che si è aspirata e si respira nell'aria stessa. Ora lo spirito o volontà, nel momento di emettere la sua volontà non emette un corpo estraneo all'ambiente, ma determina una direzione nell'ambiente. Immaginiamo con punti simmetrici la massa dell'aria, il soffio non è che la loro asimmetria determinata dalla corrente rossa.
Quindi nel senso prettamente teologico religioso l'anima è appunto una sostanza immateriale cioè (la forza, la volontà, la spinta che determina un modo d'essere speciale della materia universale). Nel campo delle osservazioni fisiche, anima è sinonimo di forza, perché ogni forza per sé è imponderabile, negli effetti, cioè nelle adattazioni è una energia applicata e sviluppata fino alla ennesima potenza. L'anima di una macchina a vapore non è il vapore, ma la forza generata dal vapore che per sé è imponderabile, e nelle sue adattazioni fisiche è meravigliosa. L'elettricità è lo spirito di ogni fenomeno elettrico. L'anima di un fiume è una non materia che determina il corso delle acque. L'anima umana invece come partente da un centro ragionante o volontà ragionevole, ma non cessa, come ogni forza, di essere per sé immateriale. Perciò i cabbalisti dissero che l'iod è principio, è forza, è generatore per sé. Quindi il volgo è contentato dalla separazione dell'uomo-
materia dall'uomo-spirito, o essenza, o anima. Ma così non la scienza perché (n.57) tutte le cose (tutto ciò che è) tendono dal minimo al massimo e dal peggio al meglio, quindi la immateriale corrente determinante lo spirito incarnato nell'Adamo da uno stato di pura immateriale forza (volontà) non diventa anima che passando per uno stato secondo, cioè per uno stato mercuriale, partecipante della natura immateriale e della tenuissima materiale. Se il soffio è volontà o fuoco (spirito puro) questo non diventa anima che mutandosi in vento (aria – ibi) e poi più addensandosi non si trasmuta in acqua (anima animale – corpo lunare). Per la qual ragione in religione anima è complesso di tre stati incarnativi, mentre per la scienza secreta anima è il terzo stato spirituale della materializzazione.
65) La sfinge egizia parlandoci dei quattro simboli corrispondenti ai 4 stati dello spirito umano nasconde ai profani le quattro possibilità di essere, o 4 stati possibili dell'uomo, cioè l'uomo raggiante, sole, o uomo luce, uomo volante o ibi; uomo impressionabile o moventesi o movimentato, corpo lunare; uomo terrestre. La religione aspira a condurre i volghi allo stato di Cristo, cioè di corpo lunare, mentre l'iniziatura mira alla sorgente cioè all'uomo luce. Da ciò risulta che l'uomo differisce dalle bestie per la possibilità di 3 maniere differenti di vita che sono superiori per la libertà e la indipendenza degli atti alla sola vita animale. Ora la difficoltà è nell'accettare lo stato di progressione della materia per definire se la materia è suscettibile di pensiero o non, di volontà o no. Ciò per gli ortodossi cristiani è spaventevole, perché la rivelazione separa lo spirito divino dalla materia, ma per noi che il Tutto è una sintesi in cui si ripercuote una sola volontà iniziale, è conseguenza diretta delle nostre premesse. Di immateriale puro non esiste neanche l'idea più approssimativa, perché il tutto è l'Universo ed è Dio. Quindi spirito o efflatus o maniera di essere della materia è la materia stessa in diversi modi intesa, da cui scaturisce: 1 che ogni manifestazione materiale contiene un'anima pensante; 2 Che tutte le forme dell'Essere contenute nell'Universo o Tutto, contengono un pensiero o un organo pensante inerente allo stato rispettivo di esistenza; 3 Che tutto ciò che ci circonda è animato e pensante; 4 Che l'uomo è il sovrano di tutte le forme perché è il migliore organicamente pensante; 5 Che la sua superiorità è provata dallo stato di possibile pervenire, che gli può imprimere al suo spirito, cioè al suo Essere onde raggiunga condizioni di perfezionabilità superiore. 6 Che non esistono esseri superiori a lui i quali non siano stati già uomini, o che egli non possa in potenzialità ed in effetto raggiungere. Eccoci così in pieno campo magico.

DELLA MATERIA MAGICA
66) Lo stato di mag è uno stato o forma di essere del corpo lunare umano. Il quale diviso nella sua unità in un coefficiente più vicino alla materia e in una parte più vicina all'Ibi mercuriale si comprende nel linguaggio simbolico nell'immagine della Eva o madre dei vivi in tutti gli uomini di struttura e levatura ordinaria, nella immagine della Lilit negli uomini governati assolutamente dalla parte fenomenica della Materia, nella Maria o Myriam nella struttura dei mistici che più si avvicinano allo stato mercuriale. Quindi è materia magica, è campo di azione dello stato di mag tutto ciò che agisce sotto l'impulso o l'efficace energia del corpo semovente o corpo lunare. Innanzi tutto poche parole per spiegare il significato dei 3 nomi. Le tradizioni simboliche o cabalistiche descrivono la Lilit come la prima compagna di Adamo creata insieme a Lui dal fango terrestre. Senonchè questo primo personaggio oscuro della tradizione simbolica caldea pare che non fosse andata di accordo con l'Adamo primitivo, essa voleva signoreggiare (nell'incubare – porsi al di sopra nell'atto coniugale) l'Adamo. Non restando d'accordo ella volò via. Dice la leggenda simbolica: volò nei mari dopo aver promesso di uccidere tutti i nascituri. Fu allora che il Geova dal costato del primo uomo estrasse la Eve, madre dei viventi. Eve perciò per la seduzione nota e la rigenerazione umana non comincia che con la Myriam, amaritudine maris, regina degli angeli, da cui fu realizzato il Cristo o l'Emmanuel.
cioè:

l'uomo ordinario
(coscienza normale) Eva
l'uomo col corpo lunare Lilit
più o ugualmente attivo del fisico
(incoscienza normale)
l'uomo separato o movente Maria
interamente libera la sua anima
(coscienza magica)
Potestà dell'Eva = sensazioni ordinarie – massimo limite: mistica religiosa
Potestà della Lilit = Incoscienza di tutte le azioni impulsive, buone o cattive, della zona o corpo lunare. Follia, idee fisse, tutte le forme delittuose incoscienti. Medii ad effetti fisici - suggestionabilità impulsiva – forme spontanee e violente delle passioni – irresistibilità agli atti passionali. Tutte le forme di mania speciali e conosciute fino alla ossessione.
Potestà della Maria = Limite massimo: tutto ciò che si vuole nell'ordine delle creazioni animali: medicina ermetica, chiaroveggenza, estasi, bilocazione nello stesso piano, amore, calamità delle cose materiali agendo sulla loro anima, fenomeni di simpatia, magnetismo di travasamento, cioè di comunicazione vitale. Limite estremo: quando è unita all'Ibi cioè allo stato angelico del corpo mercuriale, apparizione con apparenza e consistenza fisica su tutti i piani, conservando le proprietà spiccate del corpo fisico.
69) Il simbolo della Vergine col Bambino Gesù è della madre che ha partorito nella purità l'Emmanuel Raggiante . Lo studioso di filosofia occulta piega il ginocchio innanzi ad un'immagine della Madonna del Reni o del Raffaello e prega: Ave,Maria, quae es in coelis, io ti prego, ti imploro che tu mi porti al tuo trono. La preghiera arriva e la Mater divinae gratiae parla in lui, i fedeli cattolici aspettano la grazia di l°, di fuori se stesso. L'iniziato non aspira che alla trasformazione del metallo grezzo nell'argento (corpo lunare – Maria) e poi nell'oro perfetto (corpo dell'Ibi, mercuriale che contiene il Sole, Spirito Santo, Paracleto).
DEI MEZZI TRASMUTATORI DEL MAG

70) Il novizio domanda al Maestro: come raggiungere lo stato di Mag del suo corpo lunare. Il Maestro se è un alchimista gli risponde: separando, dissolvendo, coagulando. Eccoci innanzi alle tre gradazioni della preparazione della pietra dei filosofi.L'uomo ordinario, coscienza ordinaria, è l'Adamo ed Eva fuori il paradiso biblico. L'autorità coniugale del fango fatto uomo tiene in ischiavitù la Eva, la madre dei vivi, il coniuge obbediente e pauroso. In lui la Lilit dei Rabbi è scomparsa. Unica autorità potente i sensi, le idee sensiste, le impressioni vive che ci vengono dall'esteriore ambiente. Il suono di un'arpa, il profumo di un fiore, il contatto di una mano gentile, la vista di uno spettacolo potentemente bello, gli fanno cantare in melodiosa parola il linguaggio dei sensi corporei alla obbediente sposa. Eva si incanta, onde la musica della melodiosa voce, e si incanta innanzi all'ondata di splendide sensazioni che vengono dal mondo finito e determinato dei sensi umani. Ella non ode, non fiuta, non sente che per la via legittima dei veicoli umani terreni. La realtà è là. Tutta l'esalazione poderosa, la vaporosa ed armonica sublimazione delle impressioni dei sensi, impressioni determinate e finite, fermano il suo mondo. Il serpente l'ha sedotta e l'avvinghia, Ella ripete allo sposo di letto: "quanto è dolce il peccato dei sensi che ci rassomiglia a Dio! Come son felice!" La terra non ha frutto che ella non mangi. Dal basso, solo dal profondo mare dei sensi viene la felicità completa. Di fuori né fiori, né musica, la voce dell'alto tace. Ecco la realtà. Lontana da essa, non v'è che il sogno, l'illusione, la follia della vana ricerca. Gli spettri sono memorie deisensi che tacciono. L'ideale aspirazione ad un dominio di questo essenziale nutrimento di tutte le idee fatte è poesia malvagia che ci allontana dalla verità. Eva, la madre dei vivi, vive nel regno dell'Orco incantatore, e ha dimenticato il Cherub dalla spada fiammeggiante che la espulse dal Paradiso biblico. Il sudore della fronte è delizioso preludio al sapore del pasto quotidiano. Il dolore del parto è un melanconico ricordo che tace quando le delizie d'Imene la spossano. Il novizio al Maestro domanda: "E' questa la realtà? E' questa la unica verità?"
Il Maestro risponde: “Separa”. L'atto di separazione è una linea dividenda tra il corpo e l'anima. Bisogna che Eva non senta i profumi dei fiori e la musica dei sensi, bisogna che Eva dorma quando il corpo sente e lo giudichi. Le impressioni umane dei sensi fisici passano ai centri sensorici, da questi all'anima. Al momento in cui il corpo sente, in cui l'Adamo vibra sotto le impressioni sensiste, è necessario che l'Eva lo giudichi e dica: "Infelici noi che siamo schiavi di tutto ciò che ci colpisce, ove il piacere si alterna al disgusto e l'uno e l'altro diventano tirannicamente i nostri padroni". Questa separazione è quasi impossibile nel regno della voluttà e del piacere: nel solo dominio del dolore comincia a riuscire possibile. Il giorno in cui Eva si muta in Mater Dolorosa la sua redenzione comincia, le lacrime le ricordano che ha perduto il figlio diletto. Non vi è operazione iniziatrice che non comincia negli uomini ordinari alla scuola del sacrificio e del dolore. La Mater Dolorosa e la Mater Misericordiosa è pertinenza assoluta delle Religioni che agiscono e si profondano sui volghi. Separate alchimicamente è concentrare la potenza vitale dei sensi, nella potenza dell'anima – operazione che per somiglianza, per sola somiglianza, si dice spiritualizzazione. I metodi volgari, da tutti conosciuti, per separare le funzioni della anima dalle sensazioni corporee son tutte le occupazioni mentali che agiscono indipendentemente dalle funzioni del corpo: una la mente umana è una parte mista del corpo lunare e del saturniano e non vi è separazione vera neanche nei più progrediti. Negli uomini in cui la Eva è congiunta al corpo fisico dal mangiare (funzione del corpo) al moto del corpo nella locomozione, dallo sforzo in un lavoro fisico ad uno stato qualunque di benessere animale. L'educazione mentale comincia a separare, cioè ad iniziare la separazione tra il corpo e la mene, in modo che nei paesi più civili, alcuni uomini compiono contemporaneamente le due funzioni mentale ed animale per due vie ed indirizzi differenti. Il leggere mentre si mangia, come negli ordini religiosi; l'ascoltare la lettura di un passo biblico mentre si desina è una prova della bi-azione in senso contrario dell'anima e del corpo fisico. Nei più ragionevoli, dove si vuole con un metodo continuativo accentuare la divisione, è usitata la preghiera nei riti religiosi analogici alla armonia universale. Certo la preghiera è il più potente mezzo di determinazione di questa separazione, e se alla preghiera si aggiunge un carattere magico (cioè di stato di mag dell'anima lunare) si ottengono accenni a veri miracoli elementari.
71) Per avere una chiara idea della preghiera nei riti religiosi, di apparenze oggettive bisogna riflettere al moto determinante e ricadente della forza animale che sprigiona da un essere in orazione. Colui il quale prega in un eccesso di bisogno di pregare o sollecitare un aiuto potente, esprime, formola, modella, la sua volontà animale e la scaglia in direzione del simbolo che colpisce in quel momento tutte le sue sensazioni corporali e mentali, fino al momento più acuto (diapason) in cui vede intervenire la figura simboleggiata in azione verso di lui: cioè fino alla (sua immedesimazione nell' immagine stessa, cioè fino a far compiere per mezzo della plasticità del suo corpo lunare il miracolo che appetisce. Per questo nella occulta filosofia ermetica o di Ermes si ha per legge che tutti i primi miracoli che i novizi vogliono in altrui provocare si ottengono costringendoli alla preghiera, poiché l'iniziato appena progredito è in una condizione speciale degli altri uomini per la quale egli non prega poiché lo stato degli iniziati al mag è analogico allo stato di desiderio o volontà sempre attiva, detto dagli antichi sacerdoti stato di fuoco comeché l'iniziato è in condizione di una continua polluzione di volontà creativa, stato corrispondente in modo attivo allo stato di fede passiva dei santi nelle religioni). Da questo stato di fuoco prende il nome nel nostro Ordine Supremo la prima magia elementare o psicomagia, la quale nel 2° grado diventa vampirica perché moventesi nelle umide grotte o cave oscure, dove i vampiri sono invisibili ai vivi. Lavampirica precede lo stato magistrale dell'Ibi mercuriale. [L’umida grotta in magia sessuale è la vagina].
L'abitudine alla preghiera è un metodo pratico e volgare per la messa in istato di libertà dell'animo animale nei volghi. Tutti i culti pagani, ereditati dal cattolicesimo mirano a questa trasformazione dello spirito basso (corpo lunare) dei religiosi nel tipo oggettivato dall'arte religiosa, e se un culto civile sarà possibile in un giorno lontano, il modello civile eretto come esempio, modellerebbe e plasmerebbe i corpi lunari di tutti gli uomini che si ispirassero a imitarlo. Perciò i popoli rassomigliano ai santi delle loro religioni, agli dei che i sacerdoti loro han posto a modello, e nelle sette politiche dove l'immagine del capo o dell'eroe si tiene in culto, gli eroi buoni o cattivi si moltiplicano. I romani antichi nelle conquiste avevano il senno di dare la cittadinanza romana agli dei dei popoli vinti, affinché loro fosse cancellata l'immagine della ostilità, quando come amici e non nemici erano trattati in pubblico; e verso il declinare dell'Impero, Roma era un vero pantheon cosmopolita, dove tutti i culti erano ammirati e lodati, mentre i numi increduli e nazionali dell'epoca eroica si davano increduli anch'essi alla deboscia.
72) Orare, da os (bocca) è sollecitare per mezzo della bocca gli dei come persone vive, mentre lo stato di mag è l'azione mentale decisa dell'iniziato in se stesso. I bramani in oriente non obbligano neanche alla preghiera religiosa i novizi, e danno ad essi una pratica meccanica tradizionale dei libri sacri, come si può riscontrare nelle traduzioni dell'Auquetil Du Perrou. Consigliamo di pronunziare la parola AUM aspirando il fiato gradualmente fino a più centinaia di volte, cose che il Constant (Levi) artificiosamente rivolge in ridicolo nella sua Storia della Magia. Ma a questa pratica corrispondono con minor fatica i rosari della Chiesa Cattolica, le lunghe, interminabili recitazioni nelle quali la bocca meccanicamente si apre e si chiude, pronuncia parole con la stessa cadenza, mentre la mente si distrae, e il corpo per l'azione meccanica del suono cade in uno stato ipnotico superficiale, come in un dormiveglia. Il canto tragico nelle funzioni religiose complesse e collettive, con l'azione dell' incanto del suono e della voce ottiene lo stesso scopo, e la gran semina dei miracoli di indole religiosa è basata appunto su questo magnetismo degli agenti meccanici sui sensi fisici, mentre il potere imitativo del corpo lunare si esercita e si sprigiona in tutta la sua maestà.
73) La scienza dei profani, analitica in sé come metodo, ha usato una colluria di parole per indicare questa proprietà di plasma del corpo lunare: Stato di credulità o di fede, ipnosi superficiale, ipnosi seconda, grande ipnosi non sono che modalità diverse di questa proprietà dell'anima animale. Il magnetismo come è stato inteso dai praticanti magnetizzatori dai più potenti ai meno attivi è una creazione umana. Per la scienza segreta non esiste che una sola forza, la volontà Umana e il magnetismo coi suoi fluidi è anch'esso una creazione della volontà, poiché sotto l'energico impero di essa tutto è possibile (tutto quel che per sé, quanto ciò che si vuol far essere). E a questo proposito devo accennare, con raccomandazione al neofito di non perdere parola di quanto dico, a poche cose elementari sulle forza magnetica del corpo umano, salvo a ritornare sull'argomento in luogo opportuno. La scienza segreta o ermetica e sofica c'insegna che la natura delle cose è Unica – unica in alto e in basso. La qual cosa vuol dire che tutte le forme sono identiche nel loro intimo e differenti solamente nello stato transitorio. Un pezzo di ferro, un tronco di quercia, un animale sono tre forme differenti della stessa Unica Natura. Da ciò risulta che vivendo nelle tre forme la stessa sostanza in tre differenti stadi di transazioni, le tre cose sono trasmutabili l'uno nell'altra se non nella pratica, nell'essenza della loro struttura primitiva. Ora la energia di coesione nel ferro, la vita vegetale nella pianta, la vita animale dell'animale sono l'Unità Prima sotto forme o stati transitori diversi.
In ognuno di questi stati avvi una diversa maniera di manifestazione. Ogni alterazione di forme è determinata da una crisi istintiva della forma transitoria in altre simile o differente. Infatti se il ferrosi trova in contatto di un principio umido si ossida, cioè si determina una crisi di trasmutazione del ferro in ossido di ferro. Questa crisi del ferro in contatto del principio umido è uno stato di esaltazione dell'Unità Prima nella forma transitoria del ferro che appartiene o subisce il principio umido. Queste crisi in diverso modo sono indicate dai maestri ermetisti metallurgi e con parole diverse e di senso oscuro sono chiamati spermatici, mestruanti, dirigenti, polluenti ecc. dei metalli. Gli antichi invece dicevano tutto ciò sotto il simbolo di Venere, poiché ogni mutamento in natura in qualunque regno e in qualunque cielo avviene per lei, per questa forza isiaca trasformatrice della Natura visibile ed invisibile, detta più poeticamente atto di amore. Nelle piante la crisi trasformativa si manifesta all'epoca della fioritura, e negli animali nei periodi di caldura. Ora questo che si sviluppa in ogni trasformazione delle cose si disse dai neoplatonici amore, freccia di cupido e in altri modi più o meno seducentemente poetici. Nel simbolismo occulto, quando l'energia trasmutatoria è attiva si chiama Sole, quando è passiva Luna e quando è attiva e passiva contemporaneamente si dice mercurio. Il novizio stia attento alle parole, perché in esse è la chiave ermetica di dottrine profondamente occultate, che per lui resteranno tali se non fa tesoro di quanto io dissemino ad arte, onde il lavoro sia un premio allo studio.
Però si osserva che questa trasformazione avviene con legge costante tra forme e stati transitori determinati, e con le apparenze le più dissimili. Per esempio l'acqua non agisce sulla massa di ferro che sotto una apparenza di ossidazione – invece è assorbita dalla pianta e la nutrisce e la alimenta nella circolazione degli umori. Ma la crisi della pianta che genera il frutto per l'atto di fecondazione apparente o latente è la stessa conseguenza di una energia, che è l'amore sole o amore luna o amore mercuriale causa di ogni trasformazione in natura, dalla ossidazione alla nutrizione della pianta e alla generazione del frutto. Nelle forme superiori, animali la sola apparenza delle cose muta, ma non la crisi come metodo di azione (crisi). (La crisi – Amore – è una trasformazione delle cose per distruzione delle forme precedenti in tutti i regni visibili ed invisibili). L'ossido di ferro non è più né ferro né acqua. La gemma di un frutto non è più né il pistillo né l'antera in colore che si attraggono e si congiungono nel polline, né il fiore in cui i sensi generatori sono contenuti. Nelle forme animali la crisi stessa è un'appetenza che è un assorbimento di un essere animale in un altro essere di una forma animale in un'altra forma o stato transitorio.
Quindi (tutti gli stati di appetenza in natura sono stati distruttori (o trasformatori) di forme; il tipico distruttore è l'atto puramente di crisi (Amore) riproduttiva. Questi atti di appetenza (la forma per es.) qualunque sia il grado dell'animale, dal serpe all'uomo, sono detti con una parola ariana agub, che vuol dire demente, cioè atti in cui tutto l'essere animale appetente o innamorato si condensa in volontà, in forza, in sensi, in desiderio sulla cosa o l'essere appetito. Questa condensazione diventa oggettiva, l'essere appetente, condensandosi si esternizza e tocca, e penetra, e trafigge la cosa appetita, facendovi una sottrazione prima che materialmente la goda e la assapori.
Bell'esempio ce ne da il serpente che attrae gli uccellini, ma nell'accoppiamento sessuale tutti gli animali, dai meno nobili ai nobilissimi bipedi, l'atto di amore, l'atto di assorbimento e di trasformazione, è preceduto da un preludio incantatore che società umana ruffiana rende più stuzzicante, più feroce, fino al mento delle nozze consumate, con l'impedimento, con l'ostacolo all'unione dei corpi, ma negli animali quadrupedi il preludio per quanto più breve è identico. La femmina prima di sentirsi montata materialmente, spiritualmente organizza e si dibatte e si sente penetrata dal dardo del maschio, virtualmente è montata, cioè ha subito la volontà attiva. Il suscitare a volontà questa forza è opera del mag umano, cui la dea Venera è propizia poichè il subire la volontà umana attiva in atto di amore è proprio del corpo ed è femmineo; la femmina infatti differisce dal maschio pel carattere di soggezione del suo corpo lunare alla volontà del maschio Ora osserva analiticamente che questo principio trasmutatore o Venereo si manifesta tra uomini e cose e tra uomini e uomini e nello stesso uomo nella corrispondenza delle diverse parti del corpo. Esempi:
Tra uomini e cose: Il mangiare, trasformazione delle cose di inferiore forma nella nutrizione del corpo, vampirismo naturale e meccanico. Tra uomini e uomini: L'odio e l'amore trasformazione delle esalazioni proprie (aura individuale) in esaltazioni omogenee od eterogenee. Tra le diverse parti del corpo: Il sonno, trasmutazione della nutrizione nervosa in nutrizione animale; la voluttà istintiva e spontanea, cioè senza causa esteriori, che è trasmutazione della digestione corporale in seme attivo. Cioè trasmutazione delle parti essenziali del corpo in polluzione; il lavoro fisico cioè trasmutazione della volontà animale in movimento.
Da ciò si spiega come gli antichi intendevano la influenza del piante Venere e non la spingevano. Crisi o Amore è trasmutazione: lo stato preparatorio è speciale di Cupido (da cui cupidigia in italiano, cupiditas in latino) cioè appetenza. Però: ogni appetenza o cupidigia è un incantesimo, cioè un assorbimento di tutte le sensazioni libere del corpo appetente nella volontà della cosa appetita, incantesimo il quale aumenta in ragione diretta degli ostacoli frapposti fra i due termini e della resistenza della cosa appetita. La parola magnetismo è presa come l'astrazione fisica di questa trasmutatrice o Cupido (da cui cuprum, latino che significa rame metallo essenzialmente della Dea Venere) che tipicamente si manifesta in forma visibile nella calamita in relazione al ferro; da calamita (magnes in latino) si è fatta la parola magnetismo o calamitazione, base di tutta la scienza di trasmutazione. Audite, pueri, dice una traduzione latina del simbolo di Icar, Magnes Clavis Naturae.
74) Dal tutto qui esposto risulta che: tutte le cose nel periodo Venereo sono soggette alla forza magnetica, se passive, e sprigionano la forza magnetica se attive. Che nell'uomo la volontà determinata di assorbimento è magnetismo verso le cose volute. Che ogni manifestazione della volontà umana è egualmente magnetica e passiva.
75) Però bisogna ben riflettere che nel campo sperimentale sensista si sviluppa (qui è l'osservazione fisica che parla) l'azione magnetica o trasmutatoria tra esseri e cose, o esseri ed esseri assimilabili perché il fenomeno di trasmutazione nel campo visivo è assolutamente chimico20. Dove non esiste combinazione o alterazione chimica visibilmente non esiste affinità e assimilazione. Ma nella filosofia dell'assoluto la cosa è molto differente , perché essendo Unica la Natura Prima di tutte le cose, tutte le cose cono tra loro per questo principio originale omogenee. Quindi la volontà umana imprime a tutte le cose desiderate, o appetite, l'impronta magnetica della sua maniera di manifestazione. La maniera di intendere la azione chimica tra gli occultisti e i profani è differente della forza magnetica volitiva, e i secondi si arrestano alla osservazione immediatamente apparente in cui esiste una trasformazione controllabile coi mezzi fisici comuni. Valgono gli esempi seguenti a intendere queste differenze. Mettete in contatto immediato un pezzo di ferro e un pezzo di marmo, riscaldati leggermente col fiato questi due corpi e poi presentateli all'analisi di un chimico. Egli noterà che non vi è stato fenomeno né fisico, né chimico, né alterazione apparente di stato fisico né di composizione effettiva dei due corpi, e vi dirà assiomaticamente: il ferro è ferro il marmo è marmo. Ma per voi il ferro dopo il contatto del marmo e dopo il fiato sprigionatovi su sarà sempre: il ferro primitivo più il contatto del marmo più il fiato messovi sopra.
Il ferro ha assorbito qualche cosa della natura spermatica del marmo che lo renderà fragile come il marmo. Prendete una camicia indossata da un prostituta. Il chimico moderno vi domanderà se la prostituta era affetta da male contagioso del derma, e ci consiglierà di lavarla onde rendere sterili gli organismi microscopici infettivi e poi vi dirà che potete coprire con essa impunemente le carni della vostra sposa. Ma voi guarderete bene dall'eseguire il suo consiglio perché, disinfettata in tutti i modi possibili, per voi la camicia è sempre impregnata dal contatto d'una meretrice. Dunque per noi il magnetismo è irradiante da tutte le cose e da tutti i contatti più energicamente per quanto più immediata e più lunghi e maggiormente sensibili negli uomini che subiscono il caratteredell'ambiente, e nelle combinazioni chimiche più che nei fisici miscugli, è meno immediatamente apparente, ma non meno reale, tra cose e cose e tra cose e uomini.
76) L'errore comune è di credere al magnetismo solamente nella forma studiata dai profani, cioè solamente nell'azione di un agente attivo su di un corpo passivo umano, tanto da vederne l'apparente fenomeno di sonnambulismo, fenomeno ipnotico fino alla catalessi totale, e si immaginano il fluido che si sprigiona dalle mani e invade il corpo del soggetto. Gli ipnotisti gridano: non vi è fluido, ed hanno ragione perché essi non lo immaginano. I magnetizzatori della scuola mesneriana dicono invece: tutto il magnetismo è fluido, ed hanno ragione lo stesso perché lo immaginano e lo creano. Nella scuola sacerdotale magica, di cui noi siamo i depositari di tutti i segreti, non si magnetizza né col fluido, né senza fluido, ma in tutti i modi, col contatto, col fiato, coll'incantesimo, con lo scongiuro, con la musica, con l'effetto fisico, con l'amore sensuale, con la fame, con la voluttà dello stomaco, con le bevande narcotiche o filtri chimici... perché uno è il magnetizzatore potente, tutti gli altri sono accessori e mezzi transitori, la Volontà. Non tutti sono capaci di un atto semplicissimo, e pure eminentemente magico, cioè del mag umano, di Volere e di fissare la propria volontà per ignoranza assoluta e tapina della conoscenza della volontà umana. Questo segreto per iscritto è incomunicabile materialmente, e bisogna che il novizio arrivi alla conoscenza della tecnica della volontà in serie di lunghe esperienze riuscite. Lo scritto della genesi volendoti dire in che modo Geova fabbricò l'uomo, te lo mostra che prende un po' di creta, te la modella e vi soffia su il suo spirito. Prima dell'uomo aveva creato tante cose, ma nelle altre cose non avendo potuto soffiare aveva dovuto prima dire la cosa che voleva fare: Sia fatta la luce, siano separate le acque dalla terra ecc..
Lo scrittore della Genesi comprese che l'uomo non poteva comprendere nessun atto di volontà assoluta senza un'azione fisica corrispondente, tanto è difficile solamente immaginare un atto volitivo senza moto vibrazione visibile! Ed è per questa ragione astrusissima ma nella sua semplicità di non concepire la Volontà fissata senza la parola, o l'atto materiale, che la scienza umana ignora la fabbricazione degli uomini nel coito e non concepisce come da uomo si passi ad Intelligenza Luminosa assoluta che ha la facoltà di volere e creare senza nessuno sforzo prettamente ed umanamente sensibile. Non si arriva alla pratica della Volontà assoluta e indipendente dagli atti fisici, se non attraverso ad una lunga pratica di accoppiamento tra la volontà e l'atto materiale corrispondente. Come esempio cadano a proposito i metodi di magnetizzazione. Come invadere un corpo estraneo con la propria persona senza sentirsi e volersi trasfondere in fluido impercettibile? Nei più materiali; come addormentare un corpo umano senza far pressione su di un centro cerebrale sensibile o influire nell'apparato nervoso senza la luce brillante? Gli stessi riti della prima magia pratica sono nel loro isolamento concretazioni di atti di volontà per mezzo di atti fisici corrispondenti.
77) Quando il Maestro dice al suo discepolo (n. 70) Separa, egli nasconde al profano una verità che solo nel più recondito dell'arca si diceva all'iniziato: egli dice separa nei tre mondi sub-mercuriali.
corpo saturnio - seperare le sensazioni fisiche gravi dalle meno gravi.
corpo lunare - separare le impressioni dalle sensazioni del saturnio
corpo mercuriale - separare le intuizioni dai due precedenti.
Unico agente il Sole o corpo solare o jod o volontà. Dunque la prima manifestazione nella separazione è un paradosso pei volgari e pei profani. Non esiste parola umana che possa dare al discepolo una esatta corrispondenza della idea fondamentale della scienza segreta: qualunque traduzione in linguaggio profano è una imperfezione che rende il pensiero primitivo ed occulto della iniziazione sotto una forma che è facilmente attaccabile da ogni dialettica meno profonda. Tentiamo questa traduzione: il mondo è la Volontà. L'universo non è che il nulla esistente, cioè il solo frutto e non la causa di se stesso ma l'Universo è la Volontà presa come causa.
Queste definizioni sarebbero l'assoluta negazione di tutto ciò che abbiamo dimostrato ed esplicato innanzi, ma in queste definizioni è la sola forma imperfetta a rendere in modo sintetico un'idea che per la sua verità assoluta non rinnega i principi innanzi esposti, colpa semplicemente del linguaggio umano che è fatto per rendere chiaramente le idee comuni a tutti i profani e non stati di essere dello spirito umano nelle diverse sue gradazioni. Così per necessità sono venute in una maniera di dire analogicha che intendere non le può chi non le prova.
Il più comunemente in uso è il linguaggio alchimico dove i quattro stati elementari si fanno per analogia corrispondere ai diversi stati dell'anima e del pensiero individuale, tanto ambiguamente da trarre per lunghi anni anche in inganno la infallibile Romana Chiesa Cattolica, allettando la cupidigia dei Pontefici fallibili e menati per l'aia come i cani in gioco. In alchimia l'oro corrispondente al principio solare, all'altissima regione del fuoco o purificazione luminosa, dell'individuo. Il corpo mercuriale alla sublimazione del metallo impuro (piombo) il cui segno è lo ierogramma del pianeta Saturno o corpo saturniano, attraverso la fase del passaggio per l'argento o luna o corpo lunare. Così che questo linguaggio necessariamente ignorato, ha fatto gittare fortune inaudite nei fornelli da cui non è scaturita nessuna pietra..... filosofale e nessun becco di quattrino.
Ermete Trismegisto dice come prima e fondamentale operazione di ogni miracolo semplice: separa il puro dall'impuro, lo spesso dal sottile, perché in alto come in basso, cioè nel mondo intellettuale e spirituale come nel fisico, tutto avviene per separazione dei principi misti. Il quaternario nell'uomo volgare, nel profano è una unità composta - un metallo grezzo come si prende con le pale dalle viscere della Terra, nelle miniere dove lavorano i Ciclopi e il lavoro alchimico consiste nella separazione del più nobile dal meno nobile dei metalli in fusione. Vedremo in seguito se a questo simbolismo naturale e metallurgico corrisponde veramente un Grande Arcano Trasmutatorio incomunicabile ma, se non perfettamente, almeno per la sua gran parte di fattura fisica. Per ora bisogna intendere nessuna Grande Opera esser possibile, se non si ricorre al metodo della separazione.La morte stessa, nelle sue diverse fasi, è una Grande Opera Alchimica e il simbolismo della morte si riscontra in tutte le fasi di preparazione e di sublimazione del corpo vivo.
Il tentare la Grande Opera Alchimica è il tentativo di un'opera di morte, innanzi a cui pochi resistono, perché le memorie spaventevoli del post-mortem si affacciano terribili come dragoni vomitanti fiamme posti alla custodia di un tesoro che ha bisogno di eroi per essere conquistato; eroi da eros, fiamma divina dell'amore il quale amore è la forza trasmutatrice, creatrice e distruttrice di tutte le cose in natura. La mitologia pagana è splendida nel simbolismo delle imprese eroiche per la scoperta, la conquista ed il possesso dei tesori eterni dello spirito. La favola Giasonica è un poema iniziatico, un poema maestoso il quale bene inteso da la chiave di tutte le conquiste dell'invisibile. I lavori di Ercole, fatiche improbe, sono mitiche conquiste di questo grande Arcano nella sua pratica, come i canti di Alceo e gl'iniziatici di Omero ne sono la storia eterna. E la eternità, la perpetuità, la sempiterna storia fu fissa nel cielo visibile astronomico, prima che dalla leggenda umana, dalla Prima Virtù, da quella prima Intelligenza che il volgo chiama Dio e che l'Iniziato vede viva, visibile, immutata ed immutabile, in tutte le fasi della natura, nelle piccole cose e nelle immense, nel mondo morale e nel fisico. Il Dupuis ha comparato al concetto astronomico tutti i culti religiosi per indicare a chi ha occhi per vedere e mani per toccare che il Grande Arcano dell'Universo si legge come si è letto e come si leggeva nel cielo visibile in eterno perché Una è la legge, Uno il metodo, Una la via.
Ho toccato nei primi numeri di prolegomeni al Corpus di questo argomento sotto la forma religiosa, e ho accennato alla differenza tra Religione e Scienza nella conquista dei poteri spirituali, ma a questo punto devo ritornare sull'argomento per stabilire nel discepolo delle nostre teorie e nel praticante le nostre pratiche assolute il concetto esatto della Verità semplice di sopra a tutti i culti eda tutti i metodi religiosi, nella grandi linee scientifiche della iniziatura alla onnipotenza divina dell'uomo.
78) Non discorro che delle religioni più classiche e delle rituali note:
a) il Caldeismo
b) il Buddismo
c) il Cattolicesimo.
Questo tre facce del culto della verità assoluta adatta alle masse dei volghi sono rette da una filosofia nel suo fondo identica alla magia. Il Caldeismo considera tutte le cose come viventi e angeli, demoni, spiriti e cose, sono vite, sono esseri, sono intelligenti individui e virtù individue. Il Buddismo è il ritorno alla individualizzazione della vita nella sua ascensione verso il principio altissimo. Il Cattolicesimo è la realizzazione sintetica della Verità Vitale nel suo concetto di universalità. Da ciò scaturisce chiaramente che la differenza è nella partecipazione come metodo alla Verità Unica e non nella sostanza di concepire l'Unità Universale. Infatti il considerare tutte le cose, quelle che visibilmente paiono inanimate, con vite e intelligenze, come coscienze e virtù (calderismo) rende colui che così vede il mondo Universo partecipe alla Vita di tutte le cose in natura.
La forma esteriore o il seme o la coscienza interiore di tutto ciò che è, è manifestazione della vita unitaria universale e chi in tal modo considera la natura delle cose visibile ed invisibili non può sentirsi con coscienza chiara o scura, partecipante alla vita universale che vede e sente svolgersi sotto i suoi sensi fisici. Ma l'altra faccia del cubo, sintetica ed individualista, sprigiona un sentimento di concentrazione unitaria in tutta l'essenza intellettiva del santo o del Budda o del Religioso. Il Buddismo che è una predica alla rarità delle cose, dove il Karma, che è il frutto di tutte le nostre azioni, diventa la legge inesorabile, infrangibile, cui sono soggetti tutti gli esseri, è una preparazione all'avvento puro nella reintegrazione senza volontà e senza coscienza, senza amore per un eccesso di amore alla beatitudine di un sublimissimo amore alla eccelsa beatitudine della quiete. Questa legge del Karma buddico entra come dimostrazione assoluta della trasformazione per la volontà alla esistenza speciale che tutte le cose preparano a se stesse in ogni momento della loro vita terrena o della spirituale.Il meno elevato come esteriorizzazione di culto è il cristianesimo il quale ritornando alla universalità per la via dell'Unità umana come Unità Intelligente Universale, cerca il massimo comune diapason di vita intellettiva come una creazione Karmica Universale.Qui prego caldamente il mio lettore di non uscire dai termini preposti e studiare con me i ricorsi che avvicinano le diverse maniere di intendere la Grande Opera sotto l'aspetto religioso, cioè profano, cioè collettivo, al lume della Sofia iniziatica:
a = ogni atto umano è una mutazione di forma;
b= l'atto individuale è creazione di forma singola;
c= l'atto collettivo è creazione di forma collettiva.
Questa è la prima chiave del Karma.
L'atto creativo è cosciente o incosciente secondo che lo stato di mag nell'operatore dell'atto è uno stato cosciente o incosciente. Lo stato di mag è sempre esistente, sempre vero, sempre reale in tutti gli esseri vivi e pensanti. In alcuni e sono pochi, lo stato di mag è cosciente, intelligente, palese. In altri, e sono la grande massa umana, lo stato di mag è occulto ignorato, incosciente. I fondatori di religioni chi più chi meno furono tutti degli illuminati cioè degli individui divinizzati per lo stato di mag cosciente e palpante. Costoro per mezzo di forme o culti esteriori, per precetti, per esempio, hanno sempre tentato di coercire il mag occulto ed ignorato delle folle; tutta la folla dei pezzenti, degli addolorati, dei passionati rappresenta una materia magica immensa a forza di entusiasmo, di fede o di paura in due barriere che la utilizzano, senza deviamento possibile per un fine comune. Lo stesso avviene più o meno coscientemente nelle progressioni o regressioni politiche, nei reggimentidegli stati, nelle rivoluzioni dove un capo o una setta predispone il mag popolare della folla incosciente ad una rivoluzione o ad un mutamento politico o sociale.
79) L'Essere Universale proteiforme nostro, sempre mutante, non è che il continuo riprodursi di se stesso nei diversi stadi del pensiero e della volontà. Causa la volontà effetto, la forma, cioè la creazione del momento che porta in germe la creazione avvenire. Quando gli antichi dividevano il mondo in due fattori, in Bene ed in Male, volevano esplicare in tutte le sue manifestazioni il Karma creativo. Il Bene è la volontà che crea. Il male è la necessità creata, inesorabile necessità che non si scompagna dal Bene della creazione pura nello stato di Mag cosciente, perchè ogni atto creando una forma crea il destino della forma stessa. Di qui il concetto manicheo che è anche dei mazdeisti che Iddio sia un bene ed un male, perché ogni atto divino è nel forcipe della necessità ineluttabile. L'uomo allo stato di perfettissima coscienza di mag ha intorno a se come materia magica tutto l'universo visibile e l'invisibile, ma la sua onnipotenza è causa della sua infelicità nella necessità dell'atto compiuto, cioè della creazione realizzata. Applicando questi principi al concetto scientifico ordinario nella comprensione dei profani, si osserva che ogni realtà presa come creazione e quindi come forma è un fenomeno transitorio, modificato, avversato, coercito dalla necessità (Satana dei cattolici).
Nella cabala la progressione numerica da la chiave delle ascensioni e discensioni degli atti creativi:1 è il creatore nello stato di mag cosciente - 2 la necessità della creazione, cioè la costrizione del creatore a creare - 3 il frutto, cioè l'atto creativo - 4 la necessità in cui l'atto creativo si svolge - 5 la modificazione dell'atto creativo negli argini imperiosi di una necessità più intensa rappresentata dal 6. Il 7 è l'atto creativo allo stato di sviluppare e l'8 la necessità oppositrice che lo modifica e via di seguito. In tal modo tutti i dispari, 1,3,5,7,9,11,13,15 ecc. rappresentano la modificazione o l'adattazione dell'atto creativo successivamente in tutto il suo cammino ascendente, e i pari la necessità in tutta la sua evoluzione progressiva 2,4,6,8,10,12,14,16, ecc. I tarocchi nella numerazione dei 4 colori sono applicati in questo senso dai giocatori cabalisti nelle divinazioni delle cose avvenire.
Quindi secondo questa legge nessun fenomeno transitorio, cioè nessun atto creativo è puro nella sua evoluzione, e nella sua origine ogni atto creativo è una necessità cioè è causato da una necessità. La Sofia con questa legge spiega i culti demoniaci o satanici, perché nel concetto rivelato non esiste atto di creazione divina che non sia provocato dalla necessità o principio del Male o Satana o Arimane o Maria. Questo corollario sofico capovolge tutta la filosofia del Bene in un terribile inferno karmico, e stabilisce le fondamenta della iniziazione occulta operante vampiricamente sul male coi processi vieti e che debbono essere occultati, sotto pena di perdere ragione e virtù operante, a tutto il volgo che lotta ciecamente col principio tenebroso dei fati e si purifica creando, ricreando, distruggendo, riedificando nell'aspro cammino dell'ascenso alla luce.
80) Ritorniamo al n. 78. I fondatori delle religioni non ignorarono ne potettero ignorare questa legge fondamentale e quando la loro Grande Opera evolvente s'iniziò essi tentarono per la vittoria sul principio di necessità satanico di camminare collettivamente verso la reintegrazione assoluta, facendo convergere il principio della necessità rappresentata dall'ambiente nella finalità come atto creativo collettivo, quindi fuori, il più possibile, di ogni opposizione fatale. Come a noi più nota e più praticamente esaminabile, nel senso sociale pei suoi effetti, la storia del Cristianesimo ci dà l'esempio dell'influenza attiva, coi minori oppositori possibili nei contingenti politici (per cui il Cristianesimo ha mirato sempre a diventare religione di stato universale). Nello spirito del Cristianesimo è il Cattolicesimo politico con una papa o un re alla sua testa, perché il Cristo Messia si aspetti che ritorni come Sovrano, Unico pastore di un solo sterminato gregge di pecorelle, ma il ritardare della sua missione è stato causato da un Diavolo orrendo che è la necessità degli appetitidella profanazione politica, nei periodi in cui l'elemento ha preso il sopravvento sullo spirito del cristo fondatore.
La parola segreta del Templarismo era questa: Riconquista del potere e ripristinamento delle chiavi iniziatiche sul Camauro Pontificio. Senonché la Necessità volle diversamente e la profanazione del tempio fu compiuta: di qui Lutero, Calvino e gli scismi parziali. Nella storia delle religioni questo che tanto stupisce i profani non è che un fenomeno di transizione, perché fenomeno transitorio è anche il corpo umano che il Buddismo proclama altamente anche ai profani, e la storia se ha i suoi ricordi, è perché gli stessi uomini, diversamente mascherati sono sempre i differenti personaggi dell'umana commedia della vita palese, e la morte, mutazione di vestimenta e di nomi, non è di fronte all'assoluto, che un rientrare dei personaggi nelle quinte per cambiare di trucco e rappresenta la continuazione della propria parte tragicomica! Il Caldeismo ha compiuto il suo ciclo evolutivo con la civiltà ellenica sorgente nel poliformismo e nel politeismo poetico delle sue splendide manifestazioni e il Buddismo individualizzando il progresso specifico di ogni religioso ha mirato alla redenzione dell'essere al di sopra di ogni necessità col sacrificio e con la non volontà: causa questa di ogni azione negativa del Buddismo sull'apparente condizione sociale dei popoli che la praticano.
81) La dottrina cristiana differisce essenzialmente dalla dottrina buddista nelle applicazioni inferiori - nella esposizione del Karma per noi la buddica è la vera. Ma il cristianesimo con la ritualità magica della purificazione che il Budda sotto altra diversa forma predica con digiuni e astinenze, mira ad una cancellazione del Karma primitivo in un'autocreazione che è magicamente chiamata dalla chiesa sacramentale. I sagramenti della chiesa sono fatti di magia universale. Praticati dai santi, cioè da uomini che hanno uno stato di mag vero e reale, producono effetti indiscussi se praticanti e mag vanno di accordo cosciente.
Il Buddismo proclama che nessun Dio cambierà il tuo Karma, che l'azione di un uomo su di un uomo è nulla, che la nostra rigenerazione non dipende che da noi stessi. Queste osservazioni sono vere pel solo Buddismo che predica la trasformazione dell'uomo per mezzo della sua volontà e della sua opera, ma sono nella Sofia magica degli errori da prendersi con le molle. (Il Karma dice un manuale buddista, è il nostro operare, il nostro merito e demerito nel senso morale.) Giustizia rigida ed immutabile domina in tutto il regno della natura animata ed inanimata. Ogni mala o buona azione porta necessariamente i suoi frutti. Nessuna grazia di un Dio personale può liberare dalle conseguenze della sua mala azione un malfattore. Il Karma non è una forza operante al di fuori come un Dio, ma una forza operante continuamente su noi.
Questo secondo la verità della vita individuale è una verità certa, perché negare ciò varrebbe negare la legge della causa producente il suo effetto - però in magia è un errore il credere a questo dogma buddico perché sarebbe negare l'azione creativa del pensiero umano in un uomo allo stato di mag puro, su di un uomo impuro. Se ogni atto è una creazione, è una forma, una disposizione differente nelle molecole delle cose esistenti per se chi proibisce ad uno spirito di santità di purgare con un atto creativo di purgazione uno spirito immondo chi impedisce ad un uomo colpevole, il cui Karma è gravido di delitti, di sentirsi rigenerato con un soffio santo, distrutto il Karma, dissipate le larve, disciolti gli spiriti ombrosi che pesano su di lui? L'atto creativo non ha limiti di potenza è onnipotente o nullo secondo la forza del mag operante l'atto. Il battesimo di S. Giovanni non è quello del pievano Arlotto: il primo da un pastorello ti sfodera un Cristo, il secondo lascia il mondo come si trova.
82) Una seconda considerazione non sacra né sacerdotale su questo argomento scaturisce da due fondamentali dommi sofici:
Unità dell'Universo.
Penetrabilità dei corpi iperfisici.
Se l'uomo è uno e l'uno è Dio, il complesso divino non riconosce differenza tra le forme singole transitorie. Da qui sorge il sentimento della carità. Chi vorrebbe stendere la mano al tuo simile e chiamarlo fratello, se colui non fosse figlio del tuo padre, e carne della tua carne? Se tutti siano la Unità a milionesimi gradi di effettività, di purità e di perfezione, in quanto con ogni atto creativo con ogni opera efficace il bene e il male che impegna coloro che più sono vicini, poi i più lontani, poi i lontanissimi.
Il buddismo ha un mistero che non affronta e non definisce: - L'origine dell'Essere e l'origine e fine dell'Universo. – Si ferma invece al fenomeno transitorio delle reincarnazioni e delle forme e parla come religione ai soli volghi cui la verità è celata. Altra osservazione. Nel mondo iperfisico i corpi sono penetrabili. La impenetrabilità dei corpi fisici è vera pei soli sensi fisici quando non esista modificazione chimica, cioè crisi di amore molecolare, diversamente avvenuta la combinazione o alterazione chimica, nella filosofia sottile si considera che due corpi occupano l'identico spazio. Nel mondo iperfisico, cioè dove i limiti visibili delle cose spariscono in una crisi continua di combinazioni alchimiche spirituali, non esiste impenetrabilità, perché lo stesso spazio ennesimo infinitesimale può contenere la combinazione di emanazioni iperfisiche, cioè tenuissime, a potenzialità di milioni di mescolanze.
Questa tesi altissima non deve e non può mettersi nelle mani del profano, diversamente sarebbe svelata l'idea occulta della potenzialità dello Spazio assoluto (il quale, come dimostreremo nelle funzionalità alchimiche dell'Avatar o reincarnazioni volontarie, è non il recipiente dell'essere ma l'essere in se stesso). Non potendo allontanarmi da certi confini, senza pericolo di diventare oscuro, porto il ragionamento su esempi comuni: Se ponete in una stanza due bracierini, su di uno gittate una manciata di incenso e nel secondo una di mirra, il fumo che esce dai due fuochi si congiunge, ma restano allo stato di miscuglio o si combinano in una coesione non ancora chimicamente analizzata a noi importa poco: il profumo però misto è una combinazione di una chimica semplice e più alta, che ci da l'effetto non dell'incenso né della mirra ma di una somma: = mirra + incenso (vedi n. 75). Dice Ermes: - come in alto così in basso. – come tra la mirra e l'incenso, così tra due uomini che sono in contatto: l'uno agisce sul Karma dell'altro attivamente o in bene o in male, secondo la volontà al bene o al male: lo purifica, lo peggiora, lo lava, lo insozza in ragione inversa della forza di resistenza che incontra. Questo è fatale, e chiunque mette capo nella risoluzione positiva del problema alchimico ed avatarico, proverà coi fatti che questa verità è assiomatrice. Anche nei fatti apparenti di amori profani, di cuori ideali o carnali, di convivenza o di abitudinarie vite conventuali, quello che altrove ho chiamato contagio fluidico è una vera penetrazione di creazione fenomenica (in un atto di amore sincero e penetrativo il Karma è mutato per penetrazione).
83) La materia magica comprende anzitutto, nel concetto alchimico del separare l'auto lavacro che ogni discepolo deve raggiungere per la modificazione del proprio spirito. Il quale per colui che si avvia per la via della Verità è l'uomo vero cui ogni iniziazione si riferisce. Il corpo umano caduca carcassa che il tempo logora inesorabilmente, è il fenomeno transitorio per eccellenza di fronte allo spirito e al corpo lunare e al corpo mercuriale che rappresentano la Santissima ed Eterna Trinità cui tutte le classiche ritualità religiose dirigono la loro opera feconda: Nostra quae dicitur vita, mors est; mors, vita erit. Infatti un simbolo ermetico antico e di paesi e di razze differenti è questo: moritur ut vivat, vivat ut non moriatur. L'uccello che esce con le ali aperte dalle fiamme del rogo combusto è l'uomo eterno temprato alla vita incorporea materialmente, ma è l'uomo integro tal quale era al momento anteriore alla sua incarnazione e umanazione. Separazione alchimica e questa se si ottiene per un processo violento di fuoco, di cremazione, di istruzione del corpo fisicamente grave: separazione chimicamente dissolutiva se avviene col lento processo del cammino naturale.
Osserviamo nella semplicità del suo mistero l'incarnazione o umanazione di uno spirito. Seguendo una legge eterna ed immutabile che si annunzia vera in tutte le cose visibile ed invisibili, (ogni corpo è attratto per natura e fatale gravitazione nella sfera simpatica alle proprie tendenze o caratteri individualizzati, per ragioni di affinità e di struttura). Lo spirito umano tende all'umanazione, come il ferro tende alla natura del ferro, come la pietra alla pietra. La scienza analitica profana, al lume della profana filosofica di osservazione e di esperimento non può far sua questa legge dommatica, perché nel mondo apparente governa la legge del binario o dei contrari. Ma nella sintesi spirituale il Karma delle cose e degli spiriti predispone questi e quelli a reintegrazione naturale individuale secondo la propria preparazione tutte le cose e gli spiriti si nutrono seguendo le impressioni karmiche, in modo che il destino o fatalità delle cose è talmente concordante con lo spirito proprio che in embrione ogni essenza o astrazione di essere porta indelebile il marchio della gravitazione propria. Questa legge si dimostra con l'esperienza. Il vangelo dice che i cani ritornano al vomito.
Il Karma dell'animalità nella umanazione è l'ultimo ad essere distrutto e il più difficile a distruggersi completamente. Osserviamo il mistero della Venere magica, la cui chiave è preclusa indistintamente a tutte le nature imperfette e sensuali. Il discepolo alla magia deve conoscerlo nelle sue particolarità più ascose, sotto il vincolo del secreto più assoluto: l'atto coitale: delirium voluptatis, è un ricordo dell'origine paterna e materna nell'uomo vivente la vita umana (perché per esso nella commozione dell'accoppiamento tra il padre e la madre dell'uomo vivo, egli è ritornato alla vita fisica umana, pensante, operante, moventesi sul trucco delle sue apparenze fisiche. Ogni delirio amoroso, obbliga, coerisce, attira inesorabilmente un gruppo di spiriti tendenti all'umanazione, nell'orbita dell'aura che si sprigiona dalla copola animale. Quando i maghi dicono che tu hai una verga che attira gli spiriti o li costringe e li infrena alla obbedienza, vogliono indicarti il membro virile che nel momento della sua alta voluttà delirante ha la potenza di far discendere dall'Empireo un'anima fino a sé. Tutte verghe magiche che tutti gli uomini, senza darsene conto, posseggono in misura ed in forze diverse. Ma quali sono questi spiriti che un atto tanto potente attira? Sono gli inferiori nella razza evolutiva, cioè quelli che dopo l'abbandono del corpo umano conservano nel proprio Karma la incoscienza fatale dello stesso peccato che fu origine di tante cadute!
Ma quale legge segnano questi spiriti che discendono all'atto di appello venereo? E' la scienza venerea o isiaca impura che ce lo svela (arrivano alla chiamata più sollecitamente gli impuri cioè i più materializzati spiritualmente o quelli che hanno il Karma più intensamente carico di impressioni terrestri. Tra gli impuri arrivano prima e certamente quelli che hanno affinità di tendenza e di natura e di abitudini più proclivi e consoni alla immaginazione dell'istante concupiscente risultante dalla azione del maschio sulla femmina). Da questo enunciato dogmatico parte il primo nodo della scienza urielica o venerea-solare, detta in prosa volgare scienza di ingenerare i figli, la quale si compendia in una legge unica che tradotta per le lingue volgari corrisponde alla massima seguente: ogni coppia amante non genera che i figli di tendenze morali e spirituali identiche a quelle preponderanti nel momento della chiamata o appello.
84) La scienza profana questa filiazione l'ha osservata sperimentalmente dal punto di vista organico e psicologicamente con l'eredità delle tendenze delittuose o morali psicopatiche ma il discepolo allo studio della Sophia deve intendere che le tendenze e le affinità spirituali di cui parliamo noi sono caratteri iperfisici mentre le psicopatie e le tendenze morali che si manifestano in una vita umana e cadono sotto il controllo della scienza di osservazione profana sono il risultato in grandiosissima parte della conformazione fisica e dell'educazione o azione imitativa dell'ambiente in cui l'organismo cresce e si manifesta. Ordinariamente si crede che tutte le funzioni morali e psichiche appartengono alla parte alta dell'uomo, ma ciò non è vero che solamente nei progrediti di primo grado che hanno la completa separazione dell'uomo mercuriale dell'uomo visibile, frutto dell'accoppiamento sessuale dei progenitori e delle idee assorbite e plasmate nella parte piùesteriore del corpo lunare. Il mondo fisicamente noto non sarebbe l'inferno che è per l'uomo civile se tutti coloro che arrivano coi nuovi trucchi avessero immediatamente la potestà di manifestare le vere tendenze spirituali proprie sempre specifiche. Invece la incarnazione prima e la educazione sociale e di famiglia dopo, snaturano anche coloro che arrivano molto avanzati.
Le tendenze mercuriali si manifestano con spiccato carattere d'incoscienza quando sono prepotenti, e si manifestano prepotentemente quando sono in conflitto più o meno perfetto con l'ambiente in cui vivono e si svolgono. Inoltre più prepotenti sono i caratteri mercuriali, più nella fresca età si manifestano in uno stato di perfetta incoscienza. Questo paragrafo condensa tutta la sapienza antica sulle manifestazioni animistiche dell'uomo incarnato e prepara il discepolo a comprendere il significato vero dell'iniziazione magica.
85) Poiché in ogni uomo è da considerarsi un doppio essere, l'antico sintetico delle precedenti vite e il nuovo o moderno, l'iniziatura deve essere intesa come il ritorno dell'uomo palese all'uomo misterioso e arcano. Quando tu ascolti la parola separare è appunto questo appello che tu senti, e sotto la tua corteccia formata dall'educazione e dalla coltura della presente vita, dividi tutto l'acquisto recente dall'antico essere indipendente dalle attuali condizioni d'intellettualità. L'iniziatura comincia dal lavorio che il Maestro fa sul discepolo sviluppando tutte le necessità o facoltà pari (vedi n. 79) onde chi nel suo fondo nasconde un unico carattere di essere consono, appena comincia a rivelarsi all'esteriore trova la via aperta che lo aiuta a rapidamente spogliarsi di tutto ciò che non gli conviene come individuo antico.
Le religioni sono educazioni spirituali involventi l'essere nuovo e l'antico in uno stesso mantello di idee, alimentate dalla fede. La iniziatura invece impedisce la formazione di novelli strati intorno all'essere occulto e arcano e lo denuda. Perciò nelle religioni lo spirito umano è passivo e nella iniziatura è attivo; ma nello stesso modo bisogna confessare che il cammino della fede religiosa è cosparso di rose e di fiori, perché, specie nelle società rette da culti professati in comune, l'aiuto è conforme allo spirito della fede professata, mentre in magia la via è aspra, perché le azioni continua di spogliarsi dall'artificiale per porre a nudo nella sua integrità lo spirito antico, è una continua morte del sé artificiali, senza neanche il conforto di un aiuto morale e d'un atteggiamento, tra l'austerità e il laconismo del maestro e la continua lotta di dover occultare ogni mutamento come cosa che ai volgari farebbe ridere e che basterebbe da sola a dare il libero ingresso nei manicomi più sapienti.
DEI METODI PER CONSEGUIRE IL SEPARANDO
86) Per conseguire la separazione i metodi sono di tipi diversi:
metodi religiosi
metodi psichi
metodi alchimici e magici.
87) a)Il metodo religioso è fondato sulla passività dello spirito del fedele, unico e solo agente: la fede. Sperare in un Dio Oggettivo e pregargli intensamente la propria liberazione dal secolo (come nel cristianesimo) o aspirare per mortificazioni e digiuni alla purificazione del proprio Karma (come presso i Buddisti) è opera di separatamente del puro dall'impuro. Non una vita umana, ma molte e successive vie rappresentano il cammino per denudare il Cristo dei cristiani e renderlo palese o per manifestare il santo Budda, tutta la ritualità religiosa nella vita religiosa, mira a questo e ottiene questo come ultimo e determinato fine di ogni atto.
In conformità al sistema religioso la prima e più definitaconquista è la cancellazione o attutimento del Karma generativo: in tal modo la castità è nodo principale di ogni mezzo di fede, poiché laconcezione ideale spirituale rifugge dalle idee di concupiscenza nelle nature superiori all'uomo. Il monacato, il sacerdozio e la stessa vita religiosa nel secolo, o società profana, hanno per fondamento la castità. Casto vorrebbe passare per sinonimo di religioso e nel concetto iniziatico passivo, il bene e il male cioè lo ascenso dello spirito (Cristo) si trova in continuo conflitto con la necessità del corpo (diavolo). Leggete il pater noster dei cristiani. Questa che magicamente è una preghiera perfetta, domanda di essere liberati dalle tentazioni. Chi tenta? Chi è tentato? Credano i religiosi (chi può avere occasione di leggere e di studiare i rapporti tra la vita religiosa e la iniziatica, si procuri il libro di S. Giovanni Climaco, uno dei più illustri abati di Sion e lo legga attentamente.) che l'uomo, cioè composto di anima e di corpo, deve aspirare al Cristo Redentore, Figlio del Dio Trino o meglio sua seconda persona. Si intende che il Cristo dei religiosi è morto in croce sul calvario. E' fuori quindi dell'uomo e siede nel trono dei cieli. In questo cammino ascendente per la conquista di un posticino nel Paradiso dei Beati, un nemico acerrimo s'incontra nel demonio, spirito del male che vuol contendere al Cristo la liberazione di un'anima cristiana. Quindi due termini personificati fuori dell'uomo Cristo e Satana e l'uomo, terzo termine, che deve o meritare il primo o dannarsi in balia del secondo. Il primo non si muove. Giudica e si da in compenso a chi ne ha il merito. In tal modo tutte le fatiche del religioso devono assorgere a questo unico fine di meritare il premio del Cristo, il quale arriva a discendere dal suo trono celeste e manifestarsi perfino sposo mistico delle candide monacelle e a parlare coi santi cattolici sotto apparenze diverse. Il secondo invece è un agitatore elettorale alla moderna: tenta continuamente di far proseliti, promette tutte le gioie più seducenti purché si rinunzi alla conquista del paradiso. Audace, mestatore, sfacciato, mentitore, promettitore di belle parole, questo signor Satana della concezione cristiana arriva al più alto grado di temerità quando allo stesso Gesù di Nazareth pregante sul monte, egli promette oro, tesori, corona di re. Chi tenta? Il Diavolo. Chi è tentato? L'uomo. Chi aspetta per giudicare l'uomo? Cristo-Dio. Dunque i religiosi ammettono l'uomo come volontà e come libertà di volontà.
L'uomo, che non avesse la volontà e la libertà di esercitarla, non potrebbe avere né merito, né demerito per la conquista del Paradiso. Però in tutte le formole avanti che si danno per pratica religiosa nel Cristianesimo si riscontra sempre costantemente il fedele in atto di colloquio col Signore figliolo di Dio. Il libro tipico di questa conservazione è l'Imitazione del Cristo di Tommaso Kempis. Si badi che spesso non si tratta di dialoghi, ma di veri e propri comizi a santi ed intermediari che insistono presso l'altissimo per grazie e volgarmente si dicono santi avvocati coloro che il religioso chiama come coadiuvanti alle proprie preghiere.
La radiosità più eccelsa è nel chiamare in proprio aiuto nelle preghiere per la conquista del Paradiso la Madonna Vergine, la madre di Nazareth, radiosa e plastica immagine d'un corpo lunare eccelso, Vergine e puro e radioso che monda di grazia il suo fedele. Dunque nella vita religiosa (qui si fa continuamente allusione al Cristianesimo) il separando si ottiene con un sistema di oggettivazione, cioè di essere che il religioso si immagina tutti fuori di se stesso, considerandosi dotato di un libero arbitrio e di una volontà che determinerebbero la sua caduta se non li indirizzasse alla conquista del Paradiso. Fine immediato: la buona morte, poiché pel profano ai nostri studi la morte è il momento terribile in cui compariscono i frutti della vita trascorsa. Immediatamente dopo o la salvazione o la dannazione – o la conquista dell'empireo o la morte eterna.
88) La morte è una incertezza sublime, dice Crisostomo. Incertezza, aggiungiamo noi e terribile spauracchio Karmico, per tutti coloro che non hanno fatto il proprio dovere; dico spauracchio Karmico, perché nella memoria incosciente, come si ricorda e si riproduce in embrione la tendenza coitale, vero peccato di origine, così si perpetua lo spavento della solitudine orrenda che prende gli spiriti dopo il passaggio e prima che Caronte li imbarchi a traghettare il fiume Lete. La morte è l'uovo che si schiude dopo l'incubazione della chioccia (Izar). Il viaggio per l'eternità è un continuo embrionato che prepara continue nascite per lunghe serie di mondi.
89) Per definire bene le corrispondenze religiose alla soggettività della concezione magica diciamo:
Cristo = corpo Mercuriale
Madonna = corpo Lunare
Uomo volontà = l'uomo recente o nuovo
Satana = bisogni e desideri fisici.
Se non che non si dimentichi che il Cristianesimo non riconosce nell'uomo tutti questi elementi e il Cristiano li vede fuori di sé. Il Budda no; il Budda trova tutto in se stesso, ma non ammette neanche lontanamente nessuna azione degli elementi esteriori sul religioso che aspira alla beatitudine. Nella volgare magia evocatoria, in tutte le pratiche dei non iniziati alla scienza secreta, in mira non si ha che una continua oggettivazione di esseri e di personaggi invisibili che all'occorenza possono e debbono diventare visibili e plastici. Lo stesso è per lo Spiritismo comune. L'uomo può, secondo lo spiritismo, entrare in rapporti medianici con esseri che sono di fuori di lui, esseri o spiriti di morti più o meno evoluti. In sostanza si osservi che più si scende nella scala della volgarità e più l'oggettivazione degli esseri evocati si rende necessaria. Più si monta verso la sapienza assoluta e più l'uomo perfetto manifesta ed accentua le sue proprietà divine.
Dice Izar: (la divinificazione dell'uomo lo rende superiore a tutti gli esseri che lo circondano). Infatti delle due iniziature magiche, la isiaca è la più facile e più comune, perché è oggettivante, mentre la osiridea è la più alta ma la più difficile a raggiungere, perché non si diventa mago se non si diventa Dio in carne ed ossa. Iside è femmina. E' utero. L'Astarte fenicia fu detta Utero di oro. Così Diana con le sue poppe. Tutti gli operanti isiaci sono medianici, cioè ricevono le impressioni di fuori del proprio individuo, le nutriscono e le danno vita. Ombre o realtà, pazzie o verità, tutto è determinato dalla impressione di un istante dello stato di mag passivo dello isiaco.
Perciò è assolutamente proibito al discepolo della vera scienza di consultare sibille o medi: poiché nel momento determinato alla consultazione qualunque creazione nell'astrale è credibile a secondo il capriccio uterino della consulta nello stato di mag che per le medie e i medi coincide spesso con la cosidetta trance o stato preipnotico. Queste due diverse iniziature erano due gradi, il basso e l'alto della iniziazione sacerdotale. Quando il Maestro sacerdotale passava innanzi al discepolo iniziato nella scienza e nelle pratiche isiache, non diceva che poche parole. Poi si chinava all'orecchio del recipiendario e gli svelava il grande secreto: “Niente esiste per sé – tu hai visto tutti i miracoli dell'Iside? Ebbene sappi che questa Dea è infeconda se Osiride non la impregna”. Perciò per il grosso pubblico non la osiridea ma la iniziatura isiaca è possibile ed è fruttifera di miracoli di ogni specie con l'oggettivazione delle immagini oggettivate, estendendo i propri mezzi magici a tutte le cose e a tutti i metodi conosciuti, dai cerchi evocatori alle divinazioni per mezzo di strumenti magici, essi non fanno che seguire la corrente di luce astrale e diventano mutabili ed incompleti.
La magia isiaca non ha determinazione del Bene assoluto nella sua essenza e la madonna cristiana protegge egualmente il camorrista, il brigante, il frate asceta e la verginella monacata. I protestanti non hanno compresa questa oggettivazione nei culti isiaci e sono diventati iconosclasti, mentre le immagini dipinte sono nei culti isiaci veri e propri strumenti di magia elementare. L'osiridea è la iniziatura maschia, cioè ammonia, cioè arietina o cornuta o solare nelle ore notturne, che ha bisogno di servirsi come campo magico di tutto il gregge isiaco. Perciò il nostro ordine solare non accetta che solamente i discepoli i quali possono aspirare al maestrato attivo e alto, il quale deve essere una conquista contro tutti gli incantesimi isiaci, perciò la lotta terribile dell'iniziando contro tutto il proprio individuo moderno, onde estragga dalla pienezza dei vapori ombreggianti l'intelligenza, la pura e signoreggiante mente divina o corpo mercuriale puro: perciò – infine – il ripudio istintivo di tutti gli iniziandi alla magistratura osiridea dei mezzi secondari per sviluppare il mag isiaco.
[Queste parole significano che gli “osiridei” autentici non sono mai passati attraverso le maglie dell’iniziatura isiaca o myriamica, bensì attraverso qualche “prova del fuoco” come ebbe a scrivere il Kremmerz nella Scienza dei Magi.]
Gli spiritisti, anche i più avanzati nelle pratiche medianiche, non si danno, né possono darsi assolutamente conto di questa grande divisione tra l'Attivo e il Passivo nella creazione dei fenomeni iperfisici di ogni specie. Dico non possono darsi conto perché è più facile istruire nella magia osiridea un uomo che è padrone della sua logica e del suo giusto criterio che un medio il quale Izar chiama sempre (un uscio aperto alla sapienza plurima) quindi, varianti mutabili, cangianti, isiaci o lunari insomma, che con un orecchio ascoltano la voce della Scienza e con un altro si dilungano in ragionari con esseri ed entità di specie, di fattura e di levatura accidentali. I medi di qualunque specie esaminati freddamente sono degli squilibrati psichici, mentre gli isiaci di qualunque specie religiosa o magia sono degli impressionabili per fede, cioè per stato di credenza incosciente mentre i soli osiridei sono intelligenti per sé, cioè i divinizzati che parlano alle cose e agli esseri con l'autorità della propria coscienza pura, tal quale come l'artefice parla alle cose da lui artefatte e Dio parla alle sue creature. E' il Caprone Ammonio tra le capre isiache.
Le corna del caprone si cangiano in tanti angoli rivolti al cielo a forma di corona salomonica che rappresenta il magistero delle coscienze delle cose create. Se non si comprende bene questa enorme differenziazione che passa tra l'Osiride e l'Iside della Magia, il discepolo non imparerà a stimare come unico e solo vero l'Ordine cui noi siamo in eterno ascritti per la missione altissima che qualsiasi Maestro osirideo sposa, appena può indipendentemente lavorare nel campo volgare e sociale con un fine specifico che rappresenta la sua missione per un lungo giro di esistenze terrene.
90) A questo punto, cominciando la denudazione del mistero massonico di questa università unica che è La Loggia Ammonia nostra, occorre che io spieghi la validità del patto iniziatico e della conferma del patto cui sono assoggettati coloro che entrano a far parte della nostra scuola prima come discepoli e poscia come iniziatori e maestri. Ordinariamente appartenere ad una società secreta di qualunque specie, si spiega dai profani come un patto di alleanza e difesa per fini immediati. La setta, qualunque essa sia, ha un secreto, il quale deve essere sotto certe garanzie materiali e morali, svelato agli ascritti. Ma chi appartiene, iscritto con le ritualità comuni, alla nostra fraternità, non abdica a nessuna iniziativa o indipendenza individuale, di qualunque natura essa sia, perché la nostra, benché società iniziatica segreta, non è una setta ma un sinedrio, un consesso di dei. Perché questi dei o numi riuniti a concilio per un fine palese fino dal principio a tutti gli alunni e discepoli aspiranti al maestrato: La Scienza Eterna Osiridea, di sopra a tutte le chiese religiose, scientifiche e politiche dell'Universo.
E' detto altrove, nel primo regolamento esteriore generale che la forma massonica è presa a prestito da noi per rendere agli aspiranti intellegibile la costituzione elementare della nostra associazione scientifica. Ma appena schiude le prime porte, il noefito comprende da sé che la forma massonica è anche, nel caso sinedriale, un non senso, o meglio una negatività assoluta; perché gli ordinamenti massonici o murtorii hanno per fine sempre una costituzione d'un tempio, per mezzo del lavoro, tempio politico, religioso, morale un tempio sempre a cotruirsi; però noi nel concetto sinedriale abbiamo tutto bello e costrutto nel tempio della Scienza Eterna, quindi perpetua, non caduca né per persecuzioni né per scomuniche né per violenze o rivolgimenti politici. Ascriversi al Sinedrio anche come semplice dipendente e praticante vuol dire far professione di Verità nella Scienza, e l'atto del secreto che ne costituisce la base vuol essere spiegato come una necessità della natura iniziatica nostra la quale rappresenta nel Grande Oriente di Luce tutto ciò che è la società umana, la quale deve considerarsi come una grande raccolta di esseri della stessa specie (uomo) aventi gli stessidiritti finali alla luce, ora tutti trovandosi a differenti stadi di sviluppo morale ed intellettuale non hanno tutti nel contemporaneo momento storico gli stessi diritti.
Così questa raccolta di esseri va divisa in due classi, l'una numerosissima, la grande maggioranza, che deve essere guidata al bene, l'altra la piccola minoranza, che deve guidarla al bene. La prima ha il dovere di obbedire e praticare la virtù, la seconda la responsabilità grandissima innanzi al mondo delle alte gerarchie di guidar la prima alla virtù del Bene per mezzo dell'esempio, della scienza e delle creazioni. Alla grande maggioranza sono devoluti i raggruppamenti isiaci (religiosi) per mezzo della fede; alla minoranza la scienza più completa di luce e di potere luminoso. La maggioranza non è pronta alla scienza. Cogliere un frutto immaturo è delitto contro Natura. Non è maturo perché non ha la forza della virtù, la quale è solamente degli eroi, come gli antichi greci chiamavano i figlioli degli dei venuti al mondo umano nell'utero di una donna. Gli iniziatori primitivi sono uomini di altre razze, sono esseri che gli dei hanno orinato nella vulva di una femmina per costringerli, come missionari della Luce ad apparir a questa fiumana immensa di imperfetti e additarle la via della salvezza, in generale con le creazioni isiache, in particolare eligendo i migliori tra la turba, e i meglio disposti onde si consacrassero sacerdoti di essa.
Perciò il patto sinedriale è patto sacrificale, in attestato virtuale della grande abnegazione che l'aspirante al governo del bene deve compiere di tutta la sua animalità terrestre, per assurgere commensale al banchetto degli dii minores gentium. Né il patto si finisce con una vita umana. Quando il discepolo è passato attraverso la sua rigenerazione alchimica ed è entrato nel gran regno avatarico, il limite umano tra la vita e la morte cessa, sparisce, si dilegua come nebbia e innanzi all'occhio colpito del Lucifero dell'Aurora non appare che una sola, continua, ininterrotta esistenza eterna.
La vita del discepolo, VITA NOVA di papà Dante, inizia il cammino dell'Ebreo errante, l'Israele che ha perduto il suo Geova ed è caduto sotto la sferza egizia dei Faraoni del mondo profano. Schiavitù dura che bisogna vincere per ritornare attraverso il deserto dell'ignoto e del dimenticato nella terra promessa, rinnovellando il patto di alleanza col Signore antico che ha parlato per la bocca dei suoi profeti.
91) Ritornando al n. 87 i mezzi adoperati nel metodo religioso o isiaco, si riducono a due pel cristianesimo, a due pel buddismo. Il cristianesimo non domanda che la preghiera e la castità nella vita religiosa fuori il consorzio umano, tanto nella vita dei religiosi in comune, quanto pei solitari. Il buddismo ripudia la preghiera, non vuole, non domanda che una vita in povertà, col digiuno e la castità stessa. I cristiani con la preghiera, si servono di un mezzo magico. La parola crea. Le immagini create dalla parola nelle forme oggettivate, ritornano come cose potentemente vitali sull'io di colui che prega. Il miracolo della trasformazione del proprio essere si riproduce insensibilmente e fa il religioso tal quale il tipo dell'oggetto modellato a Dio. Questa preghiera, efficacissimo mezzo magico della bassa magia di operazione isiaca è un mezzo efficace e potente che il Budda ripudia, come ripudia ogni volontà alla vita. Di qui la profonda distinzione tra il buddismo e il cristianesimo. Il primo è religione individualista perché non mira alla trasformazione dell'ente uomo in ente dio che negandogli ogni potenzialità di creazione o di trasformazione del sé; il secondo invece è religione sociale perché stabilisce il tipo Dio o il Cristo come tipo comune per trasformazione costante verso un modello unico. I popoli buddici presentati sotto questa faccia diventano inferiori al gregge cristiano per quanto un budda preso isolatamente ha maggiore probabilità di pervenire di un religioso.
92) Non mi fermo a discorrere di mezzi religiosi, come l'obbedienza, l'umiltà, la privazione, l'istituzione sacramentale, perché ci farebbe sciupare tempo, non dovendo nessun discepolo della Sofia magica seguire vita religiosa passiva e passo alla analisi dei metodi psichici. Adopero laparola psiche nel senso di anima mentale. Le sette filosofiche ne fecero grande uso con fini speciali e spiccatamente determinati. Questi mezzi propriamente dovremmo chiamarli magici, ma non mi servo di questa parola per non confonderli coi metodi alchimici che più meritano tale appellativo per la positività della loro azione auto-trasformatrice, e poiché parlando noi della vera magia come Madre di ogni scienza, ci riserbiamo questo appellativo ai soli processi veramente filosofici e scientifici in senso assoluto.
La parola psiche è greca ed è volgarmente tradotta per anima, però la psi in greco jeratico era la lettera jerogrammatica, come studieremo in appresso, indicante il volo dell'uccello. Quindi psiche riferendoci a quello che noi abbiamo studiato finora, corrisponderebbe al corpo lunare contenente il corpo mercuriale, seconda anima della anima prima o anima cangiante. Sarebbe una somma di acqua ed aria, cioè di Luna+Mercurio. E i mezzi che ora diciamo psichici, quantunque appartengono al gran datario del mago, ma che non sono magici puri, hanno ripercussione esatta sulla prima anima o corpo acquoso o nebbioso. Il caldeismo demonologico agiva come un misto magico-religioso sul corpo lunare come più plastico e il cattolicesimo che in certo modo vi ha sostituito i santi agisce e ripercuote la mentalità alta per quella via.
93) Il "separare" è graduale. Cioè le separazioni psichiche non avvengono che per separazioni per gradi e distintamente. Il separare il puro dal'impuro dell'Ermete porta diverse gradazioni secondo la virtualità delle parti costituenti l'uomo che si vogliono porre in libertà dal corpo umano, detta negromanticamente opera di morte un'opera di separazione anche in gradi differenti secondo il grado che io ho sopra esposto. Gli uomini secondo il loro grado di sviluppo, dopo la morte si trovano in una delle tre condizioni esposte, o meglio si possono trovare in una delle tre come grado di possibilità, ma ordinariamente non vi si riconoscono che i più alti che del primo grado. Il secondo ed il terzo sono esclusivi per gli iniziati che hanno in questo o nelle vite anteriori ottenuto lo sviluppo necessario per abbandonare insieme al corpo fisico anche le parti più gravi, terrestri e materiali dei corpi lunare e mercuriale. Il terzo grado appartiene agli uomini dei, cioè alle intelligenze incarnate, le quali possono nello stato assoluto continuare le vite in continue trasmutazioni corporee dette avatariche. Nelle incarnazioni successive gli uomini ordinari portano con sé anche parte del corpo lunare antico non interamente dissoluto, e spettando a questo le forme corporee, si spiega con ciò il succedersi dei tipi costanti nelle famiglie e nelle razze.
94) Principali tra i mezzi psichici per ottenere il separando sono il silenzio e la solitudine. Il silenzio non è solamente il non parlare, ma il far tacere tutto il mondo esteriore intorno a sé onde si risvegli il sentimento di ascoltare la voce intima, interna, profonda. Quanto il salmo 129, uno dei 7 penitenziali della Chiesa Cattolica dice: De profundis clamavi ad te domine, vuol fare un appello alla individualità profonda, ascosa, che grida al Dio o all'Io superiore umano, all'Iod primitivo ed eterno. Ora la voce dal profondo di quell'abisso stratificato da diverse centinai di esistenze geologiche dell'uomo, la voce dell'io, cosciente di sé, non si fa sentire che nel silenzio del mondo artificiale delle parole di tutti gli uomini e dei suoni di tutti i pensieri degli altri. L'uomo così come è presentato dalla società, come abbiamo detto al n. 84, è formato dalle idee recenti (abitudini, educazione, istruzione moderna) e dalle idee innate cioè idee antiche, risultato della sua digestione psichica anteriore.
Coloro che sono nella società umana progrediti nella vita del pensiero, sentono costantemente in sé, nelle decisioni più importanti della loro vita, una duplice corrente di raziocini contradditori: l'una è rappresentata dall'antica accumulata nell'abisso, o uomo antico, l'altra è la parte logicamente psichica dell'uomo moderno. Spogliarsi della modernità del proprio essere è cosa difficilissima più per i più colti che pei meno, poiché questi non hanno copia di sentimenti affascinanti di seduzione recente e più facilmente predomina in essi la corrente antica. Il non parlare poi, o silenzio soggettivo, mette l'individuo fuori ogni stati artificiale di creazioni autonome, perché (benconsiderano ciò che l'uomo è si osserva che le parole da noi stesse pronunciate sono il ribadimento delle nostre stesse idee realizzate ripetutamente per mezzo delle voci articolare.
Gli uomini che parlano molto non sono che condensatori di ciò che psichicamente non hanno ancora ben digerito. I Gesuiti mettono in pratica questo secreto semplicissimo della influenza dei suoni sulla psiche umana, ordinando anche ai discepoli del loro lojolesco istituto di pregare, di dire e di raccontare tutto quello che devono credere (anche se non vi credono dicono finiscono col credere a ciò che dicono). Di ciò si ha un esempio comune nei mentitori per psicopatia, i quali a furia di ripetere fatti inventati, finiscono col credere alle menzogne di cui essi stessi sono autori come se fossero cose vere. L'educazione al silenzio esteriore e all'individuale è una grandissima preparazione psichica alla separazione del corpo sensuale dai tre elementi superiori. Gli asceti di tutti i credi l'hanno riconosciuto, predicato e praticato, e il solo fatto che si osserva più generalmente sviluppata la capacità percettiva psichica di coloro che vivono nei campi solitari di fronte agli abitanti delle città tumultuose, dovrebbe dimostrare che l'influenza del silenzio esteriore è grande nell'uomo interiore, se è appariscente in tutti gli imperfetti che ne sentono occasionalmente i benefici.
E' noto e ripetuto nella scuola profana che molte sette filosofiche anteriori e posteriori al pitagorismo, hanno prescritto ai novizii una lunga preparazione col silenzio più assoluto, cioè colla non facoltà a parlare. Questo all'uomo sviluppato pare la causa più semplice del mondo, perché a chi conversa con se stesso o col suo Io superiore, o con le multiple personalità frutto e risultato delle precedenti vite terrestri, sembra un assurdo che la conversazione con gli altri uomini possa essere una necessità, eppure il silenzio per l'uomo unilaterale comune, e per quello di istinti bassissimi è una tortura peggiore dei cordami che i Santissimi Padri dell'Inquisizione amministravano all'inferno di eresia! La statistica dei pazzi, che diventano tali per la segregazione nei penitenziari moderni, ci dimostra che il silenzio per l'uomo comune è un castigo fatale.
Non vi è iniziazione che inizi dal silenzio. L'iniziazione ripete le parole che sono scritte sulla porta del Mistero: non parlare né di quello che conoscerai, né di quello che vedrai. Ma tu hai un bel promettere, se non sei abituato al silenzio parlerai ….. parlerai contro ogni tua volontà, anche ti mettessero con museruola e un tappo sulla bocca, parlerai con gli occhi, con la persona, con la mente. Alla sommità del pentacolo di Cagliostro è la parola tacere; ordinariamente si dice e si crede che il tacere prescritto dai nostri statuti significhi il non parlare con la bocca; poiché l'umanità è ancora tanto ignorante che non riconosce altro mezzo officiale per manifestare i propri pensieri che i suoni articolati o le parole scritte, ma il novizio, al corrente di tutti gli studi che già cominciano a preoccupare i ricercatori scientifici profani dell'anima umana, deve intendere che oltre la bocca come organo di trasmissione del pensiero esiste il cervello o meglio il pensiero che il volgo crede il risultato di una funzione organica del primo. Ma per classificare noi il silenzio nella categoria dei metodi psichici, è facile intendere che il pensiero è per noi un movimento o azione della psiche o anima, che è indipendente funzionalmente da tutto ciò che di meccanico possa esistere negli organi e nei centri sensori del corpo umano.
95) Le parole psiche, psichismo, psichico nel linguaggio moderno delle umane investigazioni non hanno che il valore di anima, come etimologicamente psiche vuol dire. La psi greca è un geroglifico volente indicare il volo, il volare; ed è il corpo per eccellenza volante come un uccello che si racchiude nel corpo fisico di cui il cervello, il cervelletto, i nervi, il midollo allungato non sono che organi funzionali. La fisiologia si è preoccupata del problema in senso opposto alla realtà psichica come noi intendiamo, cioè ha fatto della psiche denaturata del suo valore etimologico una conseguenza o una funzione degli organi più sensibili e ritenuti come centri del movimento vitale e pensante, essa fisiologia funzionale di moto passa all'ignoto come tutte le scienze speculative d'investigazione diretta e non ancora si è preposto il dubbio se (questi organi non siano i mezzi di manifestazione dell'anima umana e non i creatori e generatori dell'anima, perché i profani oltre lamorte apparente e probante del corpo umano per essi è il nulla più completo e non percepiscono il movimento intelligente dell'anima dopo il disfacimento degli organi ritenuti come generatori di intelligenza.
Messo così il problema investigatorio delle funzioni degli organi del corpo umano cambia di fisionomia radicalmente e il pensiero, la intelligenza, l'azione intellettiva e tutto ciò infine che è compreso sotto il nome di psichismo non sarebbe più devoluto alle funzionalità organiche, ma gli organi non sarebbero che veicoli materiali della manifestazione della psiche o anima intelligente e viva. Il pensiero quindi pei profani è un risultato delle funzioni cerebrali, mentre che per noi è una manifestazione del corpo iperfisico intelligente (psiche o anima) per mezzo di organi più o meno perfetti più o meno adatti alle manifestazioni, più o meno potenti a seconda della potenzialità di una intelligenza. Se i profani intendessero ciò la faccia delle cose sarebbe cambiata, e i neologismi introdotti nella scienza (toccanti il problema animista) di telepatia, teleplastia, eccetera, non avrebbero ragione di esistere perché psiche o corpo volante vorrebbe a dir tutto e a spiegare tutto. Lo studio profano a questo punto ci rivolge una domanda semplice che è il nodo gordiano della differenza che ci separa dagli scienziati delle università volgari e ci dice:
Domanda:
Da secoli verte la discordia nel campo filosofico sulla questione dell'anima umana. Alcuni la credono un prodotto occasionale e momentaneo e transitorio del corpo vivo, altri invece la vogliono come entità a parte e indipendente dal corpo. Queste due filosofie non sono venute mai in completo accordo, perché buone ragioni contano gli uni e gli altri filosofi e il profano studioso si trova conteso ed in dubbio tra loro. Se la Sofia o Sapienza Magica riposa sul fondamento drammatico di questa premessa fa opera di filosofia volgare e non di scienza. Ditemi: avete voi una prova che l'anima sia qualche cosa di veramente indipendentemente dal corpo umano e che dal corpo umano non si serve che come mezzo di comunicazione o di funzione umana?
Risposta:
A questa domanda la scienza secreta risponde in modo esaudiente: l'uomo ha la scienza delle cose sole che domina e padroneggia. Il fabbro per conoscere il ferro lo lavora per lunghi anni e la pratica lo rende padrone del grande metallo. Così il falegname del legno, così ogni artefice della materia del suo lavoro. Dell'anima può parlare con certezza scientifica solamente colui che ha la signoria assoluta della propria materia, e se il falegname vuol parlare o conoscere il ferro va dal fabbro e viceversa. Ora fino a quando tu, o profano, con la pratica assidua non avrai posta in completa libertà la anima tua non potrai averne la coscienza, e ti conviene di credere al Maestro nel quale hai riposta la tua fiducia, come tu alla scuola profana credi al maestro di abaco prima di essere arrivato alla matematica dimostrativa. Però tu mi rivolgi la domanda nella forma seguente: ma coloro che arrivano a signoreggiare la propria anima, come il fabbro a conoscere il ferro, devono contentarsi di ragioni intuitive o hanno a loro disposizione un mezzo di prova strettamente scientifico da dimostrare matematicamente che gli organi corporei sono non generatori ma strumenti di manifestazione dell'anima? Ripeto che se tu mi formuli così la domanda, io ti risponderò che l'iniziazione osiridea è la sola che possiede il mezzo di prova del domma sofico, di fuori tutte le categorie di esperimenti noti, quali sarebbero il corpo volante (uscita in corpo astrale), la chiaroveggenza, la telepatia, ecc. In un mezzo sperimentale assoluto che precede di pochi passi il maestrato di terzo grado del nostro ordine, e che questo mezzo sperimentale è inattaccabile da qualunque critica filosofica strettamente scientifica e sperimentale.
[Riteniamo che questa prova sia quella della “trasmigrazione avatarica”, in cui l’ adepto si stacca dal proprio corpo, determinandone la morte, e si “impianta” in quello di un altro, spodestandone le facoltà spirituali]
Poiché la chiaroveggenza, la telepatia, il corpo volante, intesi nel senso più largo ed alchimicamente, non provano che l'anima sia una vita intellettuale indipendente dal corpo, ma indicano proprietà dell'anima umana, che possono anche considerarsi come un risultato alchimico del grande athanor o corpo vivente. Ma ciò che rappresenta per te la prova indiscussa della vita eterna dell'anima e degli organi corporei come semplici strumenti rappresentativi di essa, è la magia avatarica, i cui elementi formano l'ultimo passo come ti ho detto dinanzi che ti schiuderà la porta della meraviglia assoluta. Questa Magia Avatarica, i cui elementi formano l'ultimo libro di questa opera di denudamento iniziatico consiste in una chimica misteriosa per la quale in un corpo vivente ed intelligente si stacca l'anima e si immette definitivamente o temporaneamente in un altro corpo da cui precedentemente si sia allontanata l'anima, o il far cambiare l'anima di un corpo vivo con quella di un genio, di un eroe o nume. Il solo annunzio di questa altissima parte della Magia operante è sbalorditiva pel profano eppure questi mutamenti molte volte sono naturali e occasionali. La freniatria non è una scienza ma una pratica medicale empirica e come scienza è bambina poppante , poiché i più grandi casi di tali mutazioni o scambi, avvengono e si manifestano nelle follie, dove ordinariamente tra il contenente (corpo umano) e il nuovo contenuto (anima sostituita) vi è incompatibilità e disquilibrio.
Gli antichi sacerdoti innanzi ai pazzi consultavano lo spirito che discorreva in essi, come il più recente venuto dall'Empireo. Gli Avatar o sostituzioni di anime fatte magicamente sono procurati creando una graduale proporzionalità tra l'anima che è immessa e il corpo che è stato privato dell'anima sua. Questa è la prova che stabilisce per noi l'indiscutibilità scientifica che l'anima è la padrona delle sensazioni corporee di cui gli organi non sono che mezzi dall'alto in basso e dal basso in alto.
96) Ora ritornando all'argomento precedentemente interrotto, dico che il silenzio non deve essere del solo corpo fisico. Cioè non della bocca sola, ma soprattutto dell'anima; e l'educazione del silenzio dell'anima comincia dal silenzio orale. Quando studieremo i mezzi di sviluppo delle proprietà occulte e primitive dell'anima o psiche umana e i mezzi per impedirne l'espansione, vedremo che l'uomo psichico in molti momenti della vita si allontana dal campo fisico senza che la conoscenza ce lo dica e ce lo confessi. In quessti atti di mobilità espansiva incosciente dell'anima, homo loquitur.. e quel che è più strano parla comunicando le proprie virtualità.
Ho detto che dalle abitudini corporali comincia l'abitudine del silenzio dell'anima, questo enunciato merita un breve commento. Ciò che con questa parola anima o psiche, o corpo lunare, o Maria noi diciamo è il punto più suscettibile nei profani sui quali si agisce per suggestione, per autosuggestione o per magnetizzazione ed incantesimo. Il novizio allo studio della scienza Secreta sarà certamente edotto di tutte le moderne investigazioni profane da risparmiare a me il compito di spiegare queste parole, poiché per anima o corpo volante deve intendersi la somma del corpo lunare, mercuriale e della intelligenza solare.
Questo complesso anima ha un corpo lunare molto sensibile e molto materiale negli uomini ordinari, con poca o nessuna predominanza del sole o intelligenza centrale, in modo che questo secondo animale nell'animale uomo, ha tutte le proprietà dell'uomo. Così gli atti suggestivi ed autosuggestivi del corpo fisico salgono al corpo lunare e lo impressionano nella sua parte che si dice sensibilissima e che è anche tenacissima nel ritenere le impressioni. Nella parte che noi tratteremo di questi secreti per evocare i corpi lunari dei vivi (Maria) avremo occasione di studiare tutte le proprietà dell'anima dell'uomo sviluppatissimo in cui predomina la parte mercuriale e la solare, nei quali la suggestione non ha presa. L'anima gravemente intesa in un corpo lunare grave è istintiva e impressionabile alle volontà forti e ritiene le impressioni anche allo stato di veglia del soggetto. Nello stato intenso di autosuggestione la corrente che per realizzazione di atti si sprigiona dalla bocca e del corpo esteriore, agisce sul corpo anima e lo rende della forma e della consistenza che si desidera. Però questo avviene nel solo uomo di tipo medio o comune e non nell'uomo sviluppatodove l'anima è mobile o alata e quindi autonoma fino ad arrivare al tipo sviluppatissimo dell'iniziato in cui predomina l'elemento solare, cioè l'intelligenza pura e l'uomo sviluppato è quel che vuol che sia il proprio Dio. Invece nell'uomo ordinario il principio intellettuale puro è chiuso nel corpo mercuriale, che a sua volta è contenuto in un guscio lunare più corporeo e più sensibile alle sole azioni volitive del corpo fisico.
Da ciò risulta tutto chiaramente denudato il secreto dell'uomo ordinario, tipo comune, il quale non avendo sviluppata l'intelligenza pura, si inchina ad un Dio estraneo a sé, cioè alla voce, al suono, al movimento che il corpo apprende fuori di sé e non in sé. Mosè dette al popolo d'Israele i comandamenti di Geova. Il primo dice: Non avrai Dio avanti di me. Così sarai il mio protetto in eterno se tu non t'inchinerai a nessun altro. Chi è l'uomo che ubbidisce a questo comando? Nelle società profane si seguono due Dei: l'istintivo individuale o della bassa animalità, e quello che parla per la bocca degli altri, cioè l'opinione pubblica (opinione scientifica, religiosa, morale, ecc.). Ciò che tace nell'uomo vivente socialmente è appunto il Dio solare che visto mancato il patto di alleanza ha nascosta la sua faccia. Così l'azione dell'uomo sull'uomo, crea della società un meccanismo delle suggestioni, gli uomini più forti come volontà diventano gli Dei dei vili.
Tu non ti inchinerai né adorerai Dei e simulacri di argilla: ma l'uomo adora per Dio l'argilla fatta uomo e loquente a lui. Una chiara impressione della condizione sociale degli altri uomini, elevati inconsciamente alla potestà divina, ce la danno tutti gli esperimenti di magnetizzazione sui soggetti messi in sonnambulismo sotto l'imperio magnetico di un magnetizzatore. Il magnetizzatore che suggestiona un magnetizzato compie verso l'anima di lui un atto di signoria sostituendo il suo pensiero alla stessa azione che dovrebbe compiere il proprio Io luminoso, ma queste magnetizzazioni e suggestioni non sono che le tipiche e sperimentali, ma nell'uomo consorzio tutto è magnetizzazione e suggestione allo stato di veglia. Il professore dalla cattedra della scuola suggestiona il suo discepolo presentando le cose non come sono, ma come lui le vede, o meglio come i suoi predecessori le hanno fatto vedere a lui, e la scienza profana non è che una maniera relativa di vedere le cose da un aspetto unilaterale.
Le religioni rituali come la cattolica non sono che suggestioni per mezzo di apparati scenici. La morale che si predica nella società umana è una suggestione reciproca creata dalla necessità della società. La reclame, il teatro, le feste politiche, gli apparati sfarzosi delle corti, le decorazioni, le lussureggianti manifestazioni della ricchezza non sono che apparenze suggestive delle cose.
Tutta questa serie di catene suggestionali, carica delle quali va innanzi la così detta società civile, forma la sostanza di quel grandioso simbolo assiro che si chiamò la Grande Astarte. La Grande Astarte è la dea magnifica a cui i volgari delle masse bruciano incensi, ed è il simbolo idolatrico più completamente perfetto, cioè muliebre, lunare cangiante. Non potrai mai possedere le ricchezze della terra, guardate dai demoni impuri che le posseggono se non per mezzo della Grande dea profanata. I gonzi leggono e praticano i rituali della bassa magia credendo di incantare con gli esorcismi i demoni invisibili che custodiscono nelle viscere della terra i tesori immaginari, ma non comprendono che gli spiriti impuri sono quelli degli uomini adoratori della grande Astarte la dea incantatrice delle masse, da cui il tipico Astaroth, cioè il marito, il gaudente della Astarte, audace e temerario, che prende tutto quello che vuole dalla terra visibile! Geova ha detto a Israele: tu non ti inchinerai a nessun Dio o idolo. Geova solo ti parla e tu l'ascolti, egli comanda e tu obbedisci.
97) L'educazione al silenzio, per meccanica irradiazione, si rivolge alla sensibilità lunare dell'anima, ed essa imparerà a tacere come tace la bocca chiusa, mentre il silenzio inteso oggettivamente impara a sottrarre l'uomo che si avvia alla conquista osiridea dalla imperiosa seducente della Grande Astarte umana e sociale. Non esiste al mondo che il sapiente il quale sappia tacere e vivere in mezzo alla folla nel silenzio di essa. La folla si suggestiona ma non lo suggestiona, egli passa comeS.Francesco da Paola sulle acque, stendendosi sopra il mantello per non bagnarsi. Il discepolo che vuol pervenire stia attento a seguire e ad intendere ciò che io dico su questo argomento capitale della iniziazione in cui svelo grandi secreti che chi sa adoperare incontrerà fatica a renderli generatori di grandi realizzazioni del bene per governare il resto degli uomini con rettitudine e con giustizia.
Intorno al novizio che vuol avanzare nella conquista della sua reintegrazione affinché l'intelligenza solare o il Dio occulto si manifesti in lui, tutto deve tacere soggettivamente o oggettivamente. Tacere con la bocca, con gli atti, coi pensieri, dormendo e sveglio; poiché chi parla crea e ogni creazione è spostamento di forma, quindi occultamento della verità amorfa primitiva o spirito di luce. Intorno a lui tutto deve tacere e la sua anima deve restare insensibile a tutte le voci, i rumori, le consuetudini che formano la grande suggestione umana. Né basta. Deve tacere con la sua anima e imporre il silenzio anche agli spiriti che parlano a lei.
A questo punto è necessario un altro commento. Che cosa è uno spirito. Spiritus id est efflatus. Gli spiriti sono pensieri realizzati, sono idee fatte di materia cosmica e nutriti di materia sottilissima che è l'evaporazione della terra. Questa spiegazione non si comprenderà bene perché è troppo classica e troppo cozzante con le idee che comunemente si hanno sugli spiriti, confondendo questi con le anime dei morti e dei vivi; invece gli spiriti sono il frutto di ogni densa manifestazione animista. Un'anima umana potentissima è padre di milioni di spiriti, ognuno dei quali ha potenzialità determinate o indeterminate. Un' anima di vivo o di morto è un generatore, gli spiriti sono dei generatori. I fantasmi creati coi mezzi stregonici sono spiriti, lo stregone è un'anima. I pensieri densi ed efficaci che prendono consistenza di cose e di esseri vivi fino all'apparenza oggettiva sono spiriti, lo stregone è un'anima. I pensieri densi ed efficaci che prendono consistenza di cose e di esseri vivi fino all'apparenza oggettiva sono spiriti che vengono da una psiche potentemente esercitata. Il triangolo occhiuto è il simbolo più completo dell'uomo solare. Egli vede le cose generate nei tre mondi. Quindi la medianità che è una porta aperta a tutti gli Spiriti, non è un dono in magia che solamente per colui che ha contemporaneamente il potere di osservarli e discuterli da un livello molto superiore.
Mi fanno pietà coloro che vogliono aver scoperto il segreto dei maghi nella loro medianità. Il dire che i maghi sono dei medii quando desiderano leggere nei pensieri degli altri, è una verità; ma l'asserire che i maghi non sono che dei medii e niente più è una sciocchezza, perché i medii famosi come Home, non furono maghi, e molti grandissimi maghi luminari di sapienza non mostrano mai di essere medii e non ne menarono vanto. I medii sono sensibilissimi alla corrente astrale dove tutte le categorie dei pensieri altrui più violentemente sentiti si riflettono come in un'onda tersissima e spesso carichi di volontà prendono apparenza. Ho detto innanzi che sono dei disquilibrati, ed è provato che ogni disquilibrio morale o fisico crea uno stato di medianità negli uomini ordinarii. Il più semplice, il più normale è il sogno che quasi sempre è una lettura astrale o attinente all'astrale, quando non è prodotto da esagerazioni di piccole cause fisiche. I medii sono chiaroveggenti della corrente oscura agli altri uomini ma tutti gli uomini indistintamente, e in certo modo anche le bestie, hanno momenti in cui leggono nell'astrale: i presentimenti sono fatti comuni.
Per ciò che ci riguarda ora, la medianità prende per anime gli spiriti generati dalle anime – ma anche entrassero in diretta comunicazione con le anime, è sempre abdicazione alla propria dignità di Essere il volere adorare o temere queste. Generalmente è un peccato comunemente passato inosservato quello di tutti i novizi i quali hanno delle sviluppate sensibilità di volersi suggestionare delle così dette comunicazione dell'al di là. Il novizio non deve che istruirsi nella scienza e aspirare nel silenzio alla manifestazione del Dio in sé. Ulisse si tappò le orecchie con la cera per conquistare attraverso le seduzioni esteriori la pace della scienza. L'inconnu (incognitus) degli antichi martinisti, corrisponde al Dio Kons. Questo è l'occulto Saturno che mangia i figli. Il metodo tradizionale delnostro Ordine Ammonio per insegnare e sviluppare il discepolo, vieta all'iniziatore di vivere in contatto stretto col discepolo, in modo da rispondere a tutte le domande direttamente, affinché il maestro non diventi il Dio sostitutore del Geova che nel discepolo si deve manifestare direttamente e immediatamente, ma sviluppando intuizione e liberandosi da ogni artifizio che lo suggestioni, il discepolo cammina.
98) Qui si è solito fare un'altra domanda: non è possibile che al novizio si manifesti una guida invisibile che lo conduca allo sviluppo? La si deve ascoltare e seguire? La risposta è facile. Che cosa si deve intendere per guida? Un'anima di morto? E tu non hai dentro di te un'anima superiore o uguale all'altra, se tu racchiudi un Dio? Si vuol intendere un Genio? Cioè un Essere di natura angelica e non umana che viene per simpatia a consigliarti? Ma tu non hai dentro di te un Genio immortale, un vecchio te stesso che è il tuo Genio vero, ad immediato contatto col tuo Dio e Signore?
99) Della solitudine, diremo, del mondo fisico, non occorre dir molto. Vivere in perfetto esilio dal mondo è una via direttissima pel paradiso o per l'inferno. Il silenzio della natura quieta ed ordinata che ci circonda è un esempio cronometrico dell'ordine eterno che si rispecchia nella verginità di tutte le anime pure. Nella società umana tutto è artificio e fuori la società tutto e semplicità, è ordine, è natura. La contemplazione della natura nella sua semplicità e nel suo ordine, ci riconduce insensibilmente verso la fonte originale, noi ci sentiamo semplici e grandi come nell'ordine la natura è semplice e grande.
Ma se lontani dall'artificio sociale, la nessuna volontà ad essere felici nella Luce ci spinge a desiderare quello che dovremmo sfuggire, l'inferno è aperto. Osservasi che nella lettura delle coordinate manifestazioni della Vita universale prende origine ogni profezia efficiente. Nella solitudine, prima che il novizio impari a leggere in sé, legge e parla con la natura delle cose create. In certe ore del giorno e nel silenzio della notte tutto parla intorno a te nella solitudine armoniosa dove tu cerchi che il tuo Dio si riveli a te. I fiori, le piante, i raggi del sole, lo scintillio delle stelle, lo zuffolare del vento, il canto degli uccelli, sono segni visibili ad ogni animo di poeta: ma all'iniziando parlano gli invisibili abitatori dei prati, le fuggevoli ninfe delle fonti, le silfidi armoniose e vereconde dell'aria e tu entri per la prima volta a parlare con gli efflati o spiriti vitali della natura; questo il prodromo della tua entrata nel Reame dei Cicli ascosi e nelle regioni occulte dello spirito visibile e palpabile in te e fuori di te.
100) Altri due metodi adiuvanti la preparazione alla manifestazione mercuriale e solare nell'uomo sono le cifre, i caratteri, le parole sacre e i talismani, metodi psichici adoperati nella iniziazione. Che cosa sono le cifre? Cifra è numero, cioè quantità effettiva. Nelle ordinarie conoscenze la Cifra è un numero, cioè un'unità o unioni di unità. In magia invece la cifra è un'espressione quantitativa della potenzialità assoluta nei gradi di perfezione e di sviluppo di una intelligenza incarnata. A chiarire questa differenza e a fare intendere il valore della cifra in magia valgono due esempi: 5 è una cifra aritmetica indicante pel profano la unione di 1+1+1+1+1 ma nel linguaggio cabalistico 5 è l'uomo come 4 è il Dio realizzato nella creazione. Ora ponete il caso di un' essere nel periodo decuplo o centuplo di un uomo ordinario e avrete 50 o 500. Però nei calcoli aritmetici i numeri sono composti di cifre, nei calcoli aritmetici i numeri sono composti di cifre, nei calcoli cabalistici, tutti i numeri si riducono ad una sola cifra e tutte le cifre possono essere espresse o da numeri, o da geroglifici, o da segni grafici tradizionali nella magia e che esprimono le qualità di cui è suscettibile un essere o una intelligenza, o meglio la virtualità assoluta di essa per mezzo dei segni grafici virtuali.
Così la grafica magica corrisponde esatta alla potenzialità numerica di ogni forza e di ogni intelligenza; la penetrazione di questa potenzialità dipende assolutamente dallo sviluppodell'iniziabile, penetrazione che tutto il sistema cabalistico del neo ebraismo magico fa consistere nella comprensione della Cabala che è la rivelazione tradizionale. Il fondamento della legge unica che regge tutto l'universo, è la unità che si moltiplica evolvendosi dall'1 all'infinito. Il segno dell'evoluzione per moltiplicazione è lo 0, simbolo della eteis o vulva della femmina, come 1 rappresenta l'asta eretta dell'uomo. Unite l'asta alla vulva, cioè 1 a 0 e avrete il numero della moltiplicazione di un grado. Il dieci corrisponde al primo grado monogamico. Ora immaginate l'asta 1 che ha a suo disposizione due, tre, quattro, cento zeri cioè la sua moltiplicazione all'infinito. In questa scienza numerica corrispondente alla legge generativa della natura dall'infinitesimo minimo all'infinitesimo massimo, si riscontra riprodotto e manifestato simbolicamente tutto il Mondo Universo, non solo ma la legge matematica di ogni produzione magica tanto nel mondo visibile quanto nell'invisibile, e di ogni creazione fisica ed iperfisica naturalmente evolgentesi. Diamo qui questa teoria affinché il novizio se ne serva argutamente quando va a tentare per proprio conto il problema alchimico, ma soprattutto è necessario che si comprenda chiaramente come nelle espressioni magiche e di simbolismo jeratico non si riconoscono che unità in evoluzione e mai frazioni di unità, perché il principio divino 1 è identico nel complesso delle parti e nelle parti singole. La grafica poi di questi valori, nonché abbia alcun fondamento scientifico, ma è variata la sua chiave attraverso tante scuole sacerdotali, che solo la pratica può insegnare empiricamente la maniera di servirsi di questi segni e spesso non si intendono quelli che ci pervengono alterati ma rafforzati dall'uso continuo. Il sistema jerogrammatico egizio e il caldeo, a differenza del rabbinico, disegna le idee coi geroglifici, mentre il rabbinico si serve di lettere, il pitagorico di numeri. Il sistema misto merita tutte le espressioni cifrate in una comprensività unica e in un uso più generativo di immagini riflesse. Nei 4 colori delle carte da gioco, provenienti dal sacro Tarot si ha il Tegragrammaton espresso per figure:
asso di bastoni il membro
asso di coppe la vulva
asso di spade l'azione penetrativa del membro
asso di danari la vulva in moltiplicazione
Di tutti i sistemi grafici tradizionali il più generalmente usato dopo il paganesimo è il sistema proiettivo. E' semplicissimo. S'immagina il Sole proiettante la luce sul corpo umano e questo proiettante un’ombra sul piano, e l'ombra graficamente espressa da linee rette e curve. Il segno della stella è l'ombra di un uomo con le braccia e le gambe aperte alla proiezione dei raggi solari. La figura della croce è dello stesso uomo con le braccia aperte e con le gambe chiuse. Il simbolo alchemico del sale è di un uomo e donna in copula. La croce di S. Andrea è dell'uomo che vola come uccello ecc. Queste però sono semplici proiezioni fisiche, mentre le cifre grafiche proiettive rappresentanti tutto lo svolgimento virtuale dell'anima sono molto più intricate. Per esempio il segno grafico dell'amore luminoso e quello proibito sono tramandati a noi con una alterazione di cui non riesce a tutti trovare il bandolo con sola percorrenza grafica.
I talismani poi non sono ordinariamente che pezzi di carta, di metallo, di pietra su cui dopo una magnetizzazione potente si incidono caratteri, cifre, e parole sacre. Ora dobbiamo intendere due cose: 1) perché chiamiamo psichici questi mezzi aggiuntivi all'educazione al silenzio. 2) in che modo si sviluppa l'azione psichica da questi mezzi. Sarò brevissimo: questi mezzi si chiamano psichici o animizzanti perché influiscono direttamente sulla psiche di coloro cui sono diretti; e influiscono sulla psiche loro per comunicazione virtuale di contagio psichico. Siccome la natura di tutte le anime delle cose e degli uomini è identica, ogni contatto tra due anime stabilisce un contagio. La legge del contagio delle anime e delle virtù delle anime segue questa invariabile rotta: la virtù o i vizi delle anime si comunicano in ragione diretta del loro amore reciproco, in ragiPiù due persone si amano, più si penetrano scambiando nel loro amore le virtù rispettive. Questo spiega il perché la persona che si odia non si domina, e quella che si ama si possiede. Questo processo semplicissimo è la legge comunicante le virtù di tutte le cose reali, e la società visibile e la invisibile si uniscono e si respingono seguendo la stessa legge. Il mago non deve mai odiare, odiando perde ogni azione attiva sulla cosa odiata, per questo gli antichi filosofi dissero che l'amore regge l'Universo. I mezzi psichici di separando sono fondati sull'amore che il discepolo sente pel maestro e che questi sente per lui. Se il discepolo sa tacere con l'anima e con la bocca e nel mondo vive isolato nella più completa solitudine in mezzo alla folla che si agita e predica l'errore, egli sentirà la voce del maestro nel suo spirito e non nel semplice suono. Separare è diventar sensibili all'occulto spirito pensante delle cose, e quindi rendersi capace di intendere, cioè di udire e sentire quello che gli altri non sentono e non odono. Che cosa non sente l'uomo ordinario? Il sottile fluido della volontà attaccata alle cose poiché tutte le cose che esistono dalla volontà degli esseri di qualunque specie intelligente che si attacca ad esse. Un fiore sul suo stelo, dice Izar, è adorato da una donna che lo desidera ed è lodato per la sua fragranza: l'anima del fiore si sente più bella e il fiore perdura aumentando la sua bellezza; passa un uomo che fa finta con disprezzo e dice: brutto questo fiore! E l'anima del fiore intristisce e il fiore dissecca.
Con queste parole Izar voleva indicare ai suoi discepoli che le cose sono tal quali si vogliono far essere, e che ogni atto di volontà è una creazione, cioè un mutamento dello stato di essere delle cose. Dunque non si crea che volendo e non si nutrisce passivamente una creazione altrui che credendo. Gli uomini ordinari fatti per le religioni isiache devono per la pace di se stessi e per il bene sociale ignorare sempre che senza il credo fermamente recitato e detto non esiste né miracolo, né religione né istituzione civile. A chi non crede, religioni e governi imprimono lo stato di fede per mezzo della paura, poiché la paura è il sintomo caratteristico della debolezza dell'anima, cioè della manifestazione isiaca, in modo che l'uomo il quale teme non è che parvenza di uomo con anima muliebre. I mezzi che noi chiamiamo psichici, influiscono direttamente sull'animo umano con la creazione delle modalità nell'anima del recipiendario per mezzo della espressione della volontà degli spiriti maggiori, cioè illuminati dalla Luce e progrediti. Questa è la scienza. Quando una volontà pura e purificata dà un aspetto plastico alle cose, imponendo loro una forma, crea il bene e il male, il piacere e il dolore, il sonno delle tenebre e la luce dello spirito.
Perciò l'iniziazione osiridea non si impartisce che solamente agli uomini che hanno predisposizione al Bene, diversamente creerebbe l'anarchia più assurda e più antisociale. Cifre, caratteri, parole sacre, talismani, sono impressioni ed espressioni di volontà pure e impure, ma efficaci o no, secondo la concezione volitiva, lo sviluppo e la purificazione dell'autore loro. Qualunque segno tracciato con ferma volontà creativa è il germe di una creazione che in ogni segno si agita come un microscopico infusorio nell'acqua vitalizzante. Tutti i fantasisti citati dal Levi nella sua Storia della Magia non hanno altra base che questa per tracciare segni e pronunciar parole, e il secreto svelato di tutti i piccoli miracoli quotidiani dello spiritismo non riposa che sulla stessa legge, ma in grado minimo, della religiosità nelle chiese. Con una differenza grandissima nella potenzialità della volontà stessa. Un medio che da un consiglio a nome di uno spirito, una ricetta dettata meccanicamente, un sogno parzialmente lucido, un oracolo detto da un giocatore di carte da gioco ad un consultante si verificano, cioè si realizzano per veri nella pratica, non sempre perché le cose debbono così accadere, ma perché lo stato di fede dell'interessato nutrisce la creazione volitiva dell'uomo che gli dice ciò che deve avvenire e la cosa avviene realmente.
Io suppongo il recipiendario o iniziabile già superficialmente istruito di tutti i lavori pubblicati modernamente sulle scienze occulte e il Supremo Consiglio del Maestrato Egizio incaricandomi della esposizione denudata di tutta la scienza secreta nella sua teorica e nella sua pratica, ha avuto in mira di rendere accessibile al praticante tutto ciò che noi dovremo insegnare con gli antichi manoscritti di cabala e di rituale, i quali per essere compresi avrebbero bisogno di commentarsidecupli della loro mole e la conoscenza delle lingue morte. Per la quale ragione il lavoro preparatorio allo sviluppo del discepolo è compreso meglio in una forma moderna, indipendente da tutti i bavagli di scuole speciali; e il novizio trova gradatamente in questa esposizione tutta l'enciclopedia sacra senza altro occultamento apriorista che quel tanto che si deve lasciare alla pratica di colui che vuole pervenire. Quindi in tutti i sette libri del Corpus non si espone la cabala coi metodi antichi ma si espone la scienza egizia che comprende gli elementi informativi della cabala degli ebreizzanti.
Su di questo – riprendendo il precedente paragrafo - è fondata tutta la stregoneria maleficiante. Un uomo ignorante e malefico che acquista coscienza di parlare con Satanasso, sviluppa la sua volontà sotto il creduto apparato di un colloquio occasionale e temporaneo con uno spirito malefaciente che nel male è onnipotente. Incontra nel suo cammino uno spirito debole, e per qualunque ragione egoista gli manifesta un atto energico e perverso della sua volontà: tu morirai come una candela di sego, senza che persona al mondo ti guarisca se non mi cederai il tuo campo. La persona che ascolta s'impressiona, nutrisce l'atto volitivo dello stregone e veramente a poco a poco si sente mancare e una infermità ignota ai medici lo colpisce. Unico filtro velenoso causa di tutto, è la volontà cattiva dello stregone, nutrita dallo stesso colpito, diventata infermità e morte per mezzo della parola. Atti e parole umane, dette e fatte realtà con volontà decisa sono indiscutibili nei loro effetti. Ora le cifre, i caratteri, le parole sacre, i talismani, e tutta la grande valigia empirica della magia a mezzi magnetici o volitivi, hanno un valore non della volontà di chi li adopera per la prima volta, ma della somma di tutte le volontà che se ne sono servite. Il segno è vietato al discepolo di tracciarlo sempre che vuole perché è un segno potente per il grande uso fattone in magia secondo le diverse posizioni che traccia, ed anche nella stessa posizione con significati differenti.
Prendiamo il Pentagramma: Stella di Oriente – Vita - Luce – uomo luminoso – uomo astrale – uomo senza corpo – uomo volante – uomo morto – Gesù Emmanuel – Gesù martire. E prendiamo il Pentagramma rovesciato: Stella di Occidente – Morte - Tenebre, disordine mentale – legamento di anima – morte nello inferno – decomposizione del corpo lunare – follia.
Tracciato invece con la punta al nord all’interno di un’immaginaria circonferenza, rappresenta la corrente vitale che partendo dal capo (corrente buona o cattiva secondo che la circonferenza si traccia nella direzione sinistrorsa o destrorsa) circonda tutto l'organismo umano e soprumano. Ma facendo posare il vertice della stella positiva sui diversi punti della figura immaginaria, si ottengono infinite modalità della concezione volitiva del pentagramma grafico. Ora perché l'uso ne sia cosciente bisogna ben comprendere il segno che si traccia quando è veramente un jerogramma o jerografito, sacro, consacrato da tutti i maghi nostri predecessori, cioè da milioni di volontà energiche, serene ed efficaci, e tracciando ignorantemente uno di essi segni si può ottenere un risultato perfettamente opposto al desiderato.
Come comprendere il valore dei segni antichi? Il mezzo è semplicissimo: appena ti sari separato con la lettura delle volontà accumulate sui segni tradizionali. Alcuni hanno tentato coi sensibili in istato di magnetizzazione positiva di trovare la chiave di molti dei disegni che ultimamente i sono trovati nelle scoperte delle antichità egizie e babilonesi e vi sono riusciti in parte sinteticamente, ed è questo un sistema dimostrativo adoperato al principio del secolo XIX dal Du Potet, il quale metteva in istato lucido un soggetto, poi tracciava dei segni a capriccio carichi di volontà e otteneva sul soggetto alla vista del segno l'impressione genuina della volontà propria, espressa graficamente con delle linee. Ma per quanto questo mezzo possa soddisfare la scienza di osservazione dei profani, per tanto non contenta noi poiché il vero lucido, il vero sensibile, il vero percettore dei segni devi essere tu che li devi adoperare. Se non hai la scienza del loro valore, non gli adoperare mai per gli altri perché incoscientemente potrai produrre disordini illimitati. Il consultare gli indovini è lo stesso che porsi sotto l'influsso magnetico magico degli individui, ed è per tutte lepersone che non ascoltano la voce del proprio Dio un peccato che il cattolicesimo anche condanna, ma per ragioni tutt'altro che logiche scientificamente. La divinazione, come si studierà in seguito è un misto di lucidità dell'esistente e della volontà effettiva del divinatore, nutrita dalla fede di chi domanda. Il novizio deve rifuggire da qualunque consultazione di estranei, poiché Dio parla in lui, e per la bocca dei Profeti suoi, cioè delle sue incarnazioni. Il mondo non è mai privo dello spirito dei Profeti di Dio: ma costoro al secolo XIX non fanno le carte, né evocano spiriti
Come agiscono i segni sull'uomo che li traccia? Per riflesso e lentamente ma efficacemente. La volontà si attacca al segno, dal segno passa alla persona che lo ripete. Sarebbe una semplice lettura di pensiero se il segno fosse un pensiero e diventa una ossessione se il segno racchiude una potenzialità volitiva perversa. In quanto ai talismani bisogna distinguerli di due specie: quelli avventizii, di ordine magnetico solamente e quelli di un valore psichico – magico. Ogni oggetto, ogni cosa è un talismano o amuleto. Il dono della donna amata, il ricordo del padre morente, un pugnale intriso nel sangue di un ucciso sono tanti talismani con un valore relativo alla persona che li ha creati e a quella che li conserva. Ma di un valore psichico magico indiscusso sono solamente quelli che rispondono ai seguenti segni:
1) Metallo o sostanze relativi analogicamente all'ordine delle virtù benigne o maligne che si vogliono fissare. Il valore dei metalli e delle sostanze analogiche o planetarie si trova in tutti i libri e manuali di magia profanati: nelle opere di Agrippa e in altre di conto minore e volgari: il rame per esempio è venereo; lo smeraldo ugualmente venereo e urielico ecc. La cartapecora è adoperata nei segni umanizzanti e formativi del Christus Agnus Dei Gratiosissimi, come si esprimono le nostre carte tradizionali del periodo posteriore al cristianesimo pagano della Chiesa Cattolica apostolica romana.
[Quindi l’Ordine di Kremmerz si sarebbe camuffato, nel corso dei secoli, con la veste della religione dominante e solo quando non era più pericoloso avrebbe assunto “apertamente” il riferimento all’ Egitto.]
2) Una cifra.
3) I caratteri.
4) Le parole sacre incise o fissate per consacrazione.
Ora il talismano che ha tali requisiti, porta con sé la somma di tutti i mezzi adoperati per influire con energia attività sull'uomo e crearlo al bene e al male. Ogni novizio deve cominciare in tutte le occasioni della vita a dispensare intorno a sé specialmente ai suoi dipendenti, talismani di propria costruzione, perché la volontà è una virtù che si sviluppa con l'azione continuata, e si fissa con la lunga e grande pratica alla fissazione o realizzazione osiridea esercita la tua volontà spandendo il bene intorno a te.
106) Il novizio non esercitato all'atto magico nella sua semplicità non comprenderà il consiglio perché si trova a disagio nel fabbricare un amuleto come atto ed espressione della volontà benefica in pro di un altro simile, e quindi io spiego brevemente e chiaramente come fare nella pratica per ottenere l'effetto desiderato. Un giorno, quando anche io della magia ero novizio, domandai al mio Maestro Izar [il napoletano Pasquale de Serviis (1818-1893)] un talismano per essere libero dalla paura della notte, quella paura che prende nelle tenebre dell’ignoranza i discepoli maldestri, il timore notturno del salmo 90. Izar prese tra le pietre variopinte che erano sulla riva pietrosa del mare, un ciottolino triangolare e mi disse: Cotesto ti libera da ogni pena. Io domandai: ma è la mia fede che opererà il miracolo? Egli mi rispose: non la tua fede, perché tu potrai non credere alla pietra ma non sentirai la paura dela notte portandola con te, poiché la pietra ritiene la mia volontà e te ne libera perché agisce come volontà.Questo è il secreto dei talismani. Ma il secreto di questo secreto (secretum secreti) è come fissare la volontà alle cose di apparenza inanimata, e ai corpi apparentemente animati. Il pensare intensamente una cosa che si vuole, il pensarla magicamente, come riproducendosi in una visione mentale la forma, lo spirito e l'azione non è cosa facile a tutti gli uomini volgari. Fare opera di pensiero che include l'azione della volontà animata è opera divina ma è un'opera divina cui l'uomo può arrivare con un lungo esercizio. La pratica talismanica quindi al suo principio è esclusivamente rituale. Io do il rito più semplice ed efficace, lo spiego nel paragrafo seguente. Il rituale più semplice è questo:
Nel giorno e nell'ora planetaria propizia alla virtù che il talismano deve possedere si prende l'oggetto che deve fissare la volontà dell'uomo e si suffumica con i profumi appropriati. Indi si mette l'oggetto su di un tovagliolo bianco e si recita un'invocazione al Dio di Luce creatore di tutte le cose invisibili. Quindi si pronunziano i cinque nomi divini: IAH, EL, EIEH, AGLA, SCHADAY. Questi nomi si pronunziano separatamente, ognuno tre volte e si pronunziano emettendo una corrente di fiato caldo sull’oggetto e mai aspirando (si respira caldo e si aspira freddo). Quando si pronunzia la quinta parola si pensi fortemente alla virtù che nella cosa oggetto si vuole imprimere. Ordinariamente l'idea della virtù si formola con una parola affinché la volontà sia concretamente intesa così: Castità; Valore; Coraggio; Sanità. Indi con una lamina acuminata con un bulino nuovo, con una penna o altro si incide il carattere o i caratteri che fissano tutte le volontà e l'oggetto si avvolge nel panno bianco sette volte, in sette giorni identici, sotto l'identico influsso planetario si ripete l'operazione. Il settimo giorno nel dire l'ultima parola si pronuncia anche il nome della persona cui il talismano deve servire. Consegnate il talismano così compiuto alla persona nell'ora planetaria o basta nel giorno stesso in cui è stato compiuto. Questo è il più semplice rituale magico pei novizii ma quando il novizio è inoltrato nella conoscenza del serpente che si mangia la propria coda basta una sola operazione e il talismano è fatto. [Cioè un’ operazione di magia sessuale]Avviso a chi lo può che lo esegua, e avrà in operazione di imbibizione un talismano o dei talismani potenti.
Tutti i talismani devono portare l'impronta volitiva della maniera in cui il sentimento di amore o di crisi si deve manifestare e i caratteri servono appunto per essere tracciati con queste intenzioni spiccate. Per esempio: volendo con un talismano difendere un debole dalla oppressione di prepotenti si adopera il carattere di Anael in Marte, volendo rendere un uomo ben accetto ai suoi superiori, magistrati o potenti, si adopera quello di Giove, e così via. Però ad ognuna delle diverse manifestazioni settenarie, io ho segnato un metallo di cui si può fare a meno servendosi esclusivamente della carta membranacea o carta pecora, o pelle di agnello.
Debbo ora richiamare l'attenzione del novizio di cosa che implicitamente è indicata nella lettura delle precedenti nozioni sofiche sullo sviluppo del corpo lunare dell'uomo; poiché in più punti di questa parte ho accennato all'influenza degli atti esteriori sulla modellazione del corpo siderale, cosa che si riferisce al lavoro iniziatico, è bene far intendere a questo punto in cui per la prima volta ci capita di discorrere della influenza di Mercurio poche verità fondamentali che non si devono mai perdere di vista nella pratica della scienza sacerdotale, tanto se la cosa è adoperata in senso oggettivo, tanto che sia praticata in senso soggettivo. L'iniziazione comincia realmente e non a parole soltanto, appena nell'uomo volgare è spuntata la voce interna, il Cristo, il Nebo, l'Angelo, il Genio. In altri termini la vita nuova nel cammino delle solitudini inesplorate dai volgari comincia appena il separando mercuriale si è ottenuto sia soggettivamente sia oggettivamente.
Primo esempio soggettivo, cioè nello stesso individuo: il maschio, intelligenza, trasportandosi all'esteriore periferia del corpo umano agisce con la pratica sul corpo occulto dell'individuo stesso che opera, in modo da modellarlo o inciderlo o ingravidarlo come desidera, secondo il tipo osirideo. Appena il corpo occulto impregnato dal sole mentale e dalle azioni fisiche [cioè pratichedi alchimia sessuale] partorisce il Cristo loquente, cioè il genio separato o meglio l'uomo occulto differente in potenza e virtù dall'uomo fisico – l'iniziazione comincia – cioè l'uomo vero parla nell'uomo visibile. Nella nostra iniziazione osiridea, il Maestro che ha alla sua dipendenza un discepolo, non può agire su lui in nessun altro modo che sviluppando la sua intellettività, e lasciando a lui tutta la iniziativa di preparare il suo sviluppo, cioè lo sviluppo dell'angelo o del Christos in lui. Se invece agisce direttamente il maestro sul discepolo, la nostra non avrebbe diritto alcuno ad avere la potestà di iniziazione osiridea e diventerebbe isiaca, perché ciò che nella pratica distingue l'Osiride dall'Iside è appunto questo carattere specialissimo, di avere l'osirideo sviluppato il suo Cristo secondo la verità e la libertà assoluta, e l'isiaco di averla secondo ciò che i suoi maestri hanno voluto che fosse.
A spiegare questo valga il secondo esempio oggettivo, cioè su di un altro individuo: il sole mentale è rappresentato verso un discepolo dal suo maestro o iniziatore, il quale gl'ingrandiva il suo corpo invisibile di una certa forma voluta che, nutrita e gestita in una elaborazione intima, partorisce non altro che la forma modellata precedentemente. Esempio pratico di ciò si incontra in ogni religione dove il tipo del Maestro, sia Gesù o Budda, è fissato nelle immagini del cerchio di azione e di sviluppo. Un osirideo che si sviluppa è un maestro effettivo, cioè ha virtù e poteri.
Un isiaco che si sviluppa è un tipo limitato assegnato alle immagini fissate: esempio i santi del cattolicesimo. Questo argomento sarà più ampiamente discusso in prosieguo, ma ho voluto a questo punto accennarlo perché si comprenda dai novizi che nella potenzialità del loro sviluppo e nel carattere spiccato, il maestro non può agire, diversamente il principio fondamentale del nostro studio pratico sarebbe violato e tradito. Ma questo insegna al novizio a fissare per sé profondamente il tipo secondo il quale vuole svilupparsi nella libertà di azione psichica, perché l'albero del bene e del male è nel suo Eden mentale e partorirà secondo sua natura il bene o il male, il tipo osirideo potente e luminoso o viceversa un tipo medio innocente. Questa legge non si ripete all'orecchio di nessuno che non sia costretto per propria vocazione al bene; è una delle leggi che si devono mantenere occulte e velarle di densissimo velo all'occhio dell'uomo profano poiché in essa è il germe di ogni bene e di ogni male.
A colui che si è votato al bene questa legge dice: Tu sarai tutto ciò che vuoi essere. Ma ciò è senza pericolo pel solo uomo che si è votato al bene, diversamente il senso egoistico, individualista nel possesso, degli uomini liberi di disporre delle proprie facoltà, farebbe un delitto ad ogni pié sospinto. Ora, colui che comincia deve concentrare tutta la sua energia mentale e tutta la sua purificazione corporale, poiché nel separando quello che va a nascere può avere indole e carattere speciale secondo la volontà e la purificazione del novizio che lo ha preparato. Nel modo stesso come si espelle dall'occulto uovo isiaco un dio, si può espellere e sviluppare un diavolo, e il procedimento è identico tanto nell'un senso quanto nell'altro, tanto nella magia quanto nella stregoneria.
Come gli impuri che evocano l'intelligenza solare si trovano in contatto coi tipi perversi e castigatori, così tutti coloro che provocano l'Intelligenza e sono carichi di aspirazione terrestre, si trovano per fatalità in contatto con i suoi aspetti demoniaci. Chi può riscontrare le opere di Agrippa troverà notata alla intelligenza di Mercurio il misterioso Tieriel, da cui ha origine ogni comunicazione con l'ignoto specialmente nei medii che nello spiritismo passano per impulsivi. Ora l'intelligenza segnata con questo nome (Dio di Tiro) è mista e porta in sé e con sé i caratteri declinanti delle individualizzazioni pervertite. Inoltre si noti che nelle opere neo-latine di magia operante, il segno di Mercurio si fa corrispondere agli organi della generazione, chiave di tutta una serie di fenomeni fisici occulti e palesi, e quindi l'invocazione anche semplice della intelligenza di Tiriel porta implicitamente l'uso e l'astinenza dell'organo genitale nello sviluppo fenomenico nei rapporti con l'invisibile, quindi può diventare per la più semplice inosservanza pervertimento dicarattere e di volontà. Concludendo: il separando si può ottenere con la perfezione o l'imperfezione morale dell'individuo che evoca lo spirito planetario in sé – nel primo caso si presenta l'Intelligenza, nel secondo uno dei suoi demoni di perversità.
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Nella pratica la luna ovvero la costellazione di Cancro è il ponte faticoso dell'Asino d'oro di Apuleio sulla luna, simbolo di mutabilità di ogni forma umana, simbolo della illusione apparente delle forme, della reincarnazione cosciente ed incosciente, della vita e della morte nella sua fatalità evolutiva, e rappresenta il principio della magia pratica dei Maghi operanti, cioè è la porta di argento delle dodici della città sacra della verità occulta. Io l'ho chiamata, come Izar, la Porta di Argento: immagina, o discepolo, dice il Maestro, che tu sia giunto innanzi alle mura altissime della Sapiente Città ove si conserva l'arca santa della verità. Hai percorso la valle che ti avvicina alle mura. Quelle del Sole, di Venere, di Nebo, non hanno schiusi i loro battenti; sei passato innanzi per conquistare l'entrata per la porta della Luna. Vi troverai di fuori assiepata una turba di gente che si consiglia per prendere di assalto, e ogni giorno, ogni ora, ogni minuto, la folla cresce. Perché? – Perché la porta di argento della Luna, come quella che rappresenta la società umana è il modo della visibile forma esteriore del mondo, quella per la quale tutti credono più facile entrare nel santuario precluso agli impuri che si affollano e fanno ressa all’entrata abbagliante ed illudente delle apparenze. Questa porta i mistici visionari ce la presentano tutta di un masso d'argento luccicante e levigato, su cui i raggi del sole creatore si ripercuotono e rimbalzano sulla moltitudine, come uno specchio, abbaglianti e vertiginosi.
Come apriremo la porta? – domandano gli sciocchi, se i suoi raggi ci abbagliano, chiuderemo gli occhi e non troveremo dove immettere la chiave che deve schiuderla. Questo linguaggio figurato vorrebbe rappresentare nella sua semplicità tutta l'importanza che il segno di Luna o il segno di Cancro ha nella pratica della magia, e le religioni isiache non hanno potuto non tradurre nell'una forma o nell'altra questo simbolo della creazione della forma nella sua impurità o purità la Maria cristiana, nelle sue diverse forme (mater dolorosa, mater gaudiosa, ecc.) la Diana pagana, l'Astarte caldea, l'Iside egizia sono impersonamenti del concetto lunare anche nel significato oggettivo delle forme visibili. Le parole purità e impurità sono assolutamente proprie in magia se si riferiscono al concetto ispiratore degli atti e non all'atto. Questo io avviso affinché non nascano equivoci con le parole purità e impurità. un atto di qualunque genere può essere puro e impuro. L'atto coitale stesso, sacerdotalmente è puro, volgarmente è impuro. Il novizio non perda mia di vista questo saldissimo principio, diversamente nella rituale sacra della magia non si orizzonterà mai.
Ora se le moltitudini, cioè le folle impure ed impurificabili, fanno ressa innanzi a questa più abbagliante porta della sapienza, il solo iniziato che ha sentito la voce del maestro occulto può aprire con sicurezza, e il novizio all'iniziazione magica deve giuocare innanzi ad essa di temerità, di audacia, di coraggio pur di conquistarla. Izar continua: innanzi a questa porta, la fossa è colma di vittime: sono gl'impreparati senza coraggio che sono periti. Infatti tutta la temerità senza il coraggio di una preparazione opportuna non fa che vittime. Questa porta di argento della sapienza è la porta della esteriorità mondana con tutti i suoi bisogni artificiali, con l'immensa valanga dei suoi desideri apparenti. Riporto da un catechismo rituario: Dove domina il Sole? – sullo spirito, sulla mente e sulla intelligenza delle cose esistenti o immaginarie. Dove domina Venere? – sulla sostanza delle cose che da uovo diventano pulcini, vale a dire cose create da cose immaginate. Dove ha origine Mercurio? – mercurio è lo spirito che scaturisce dalle cose dopo la loro generazione ed è lo spirito della loro vita. Dove apparisce la Luna? – la Luna apparisce nella notte delle cose universali, dopo che lo spirito di Mercurio si è manifestato. Quando lo spirito creatore pensa e crea è Sole. Quandonutrisce in sé la cosa pensata è Venere. Quando manifesta lo spirito della cosa pensata e nutrita è Mercurio. Quando infine adotta lo spirito prodotto alla realtà visibile del mondo esteriore è Luna.
Dunque la luna o porta di argento, che precede la grande porta solare dei Re Magi, il Leone mistico dell'astrologia, è il fondamento di ogni praticità perché rappresenta il mondo dove ogni spirito del divinificante Mercurio si realizza. Non vi è cosa creata senza uno spirito e pensiero creatore, non vi è relazione con il mondo delle cause non vi è magia di adattamento senza la comprensione della intelligenza lunare o intelligenza delle forme. La luna rappresenta la grande arte della Magia nella sua adattazione, cioè il potere di realizzazione, il potere magico per eccellenza, dove tutte le idee scaturite dal sole, e rese in forma mercuriale, raggiungono la potestà regia del dominatore effettivo delle forme e delle cose. Se vuoi diventar mago nel senso vero della parola, cioè essere padrone delle forme modellate, devi essere signore delle cose per intelligenza lunare, ovvero per comprensività dello spirito delle forme da crearsi.
Guarda il mondo astraendoti dal mondo, come una vallata pittoresca può guardarsi dalla cima di un colle che emerge dalla vallata. Tutto si presenta ai tuoi occhi, ai tuoi sensi esteriori o intimi come un'immagine fugace e mutabile di forme cangianti al raggio del sole che illumina il mondo. Ogni minuto che passa, l'ombra e la luce, cozzanti come i mitici Ormuz ed Arimane, mutano l'apparenza dello spettacolo, su cui aleggia modificato e modificabile lo spirito di Nebo che è la parola o il Verbo Eccellente della manifestazione dell'Unità o Virtù Primitiva. Gli uomini semplici si arrestano innanzi allo spettacolo sublime e ignoranti delle cause, passano col cozzar dell'ombra e della luce fino a che le tenebre non toglieranno lo spettacolo mutabile e delizioso delle coste contemplate. Ma le anime che vogliono assurgere alla potestà divina, devono comprendere che in tutto ciò che si vede, in tutto ciò che colpisce i nostri occhi o i nostri sensi vi è una legge occulta di cui bisogna impadronirsi per diventare padroni della generazione della forma di tutte le cose. La Sofia chiama questa legge intelligenza di Luna, e la scienza operante o magia effettiva, chiave molto difficile ad essere conquistata, e che rappresenta il Potere della creazione degli efetti.
Beato colui che può ottenere il suo separando sotto questo speciale carattere lunare, poiché egli diventa ipso facto potente nella realizzazione delle cose immaginate: se è puro, nelle cose pure, se è impuro nelle cose impure. Non vi è mago o stregone potente che non domini (nel primo caso) o non sia dominato (nel secondo caso) dalla intelligenza lunare. Ma colui che non sia separato o non ottenga la separazione sotto questo segno, resterà divorato dall'impotenza della pratica e perirà come mago per ritornare cadavere, uomo del volgo dominato dalle forme che egli non può realizzare.
Da tutto il fin qui detto, il discepolo avrà compreso ciò che mi sono sforzato a fargli intendere ripetutamente che benché la parola magia intendesi pel complesso della scienza assoluta, molti mezzi o di sviluppo o di rapporto che vanno dai volgari creduti per magici, cioè di assoluta potestà provenienti dall'assoluta scienza, non sono che mezzi relativi, a metà solamente magici, perché non rappresentano per intenderci col linguaggio moderno che solamente dei porti di volontà iniziale o di volontà evocata. Più comune e più diffusa è la falsa opinione che si ha dai volgari dei talismani. Alcuni li credono e li spiegano come semplici oggetti magnetizzati – altri come nuclei concentratori della fede di colui che li custodisce. Ma il talismano pur conservando proprietà magnetiche, pur giovandosi della fede di colui che lo porta è da considerarsi scientificamente come un mezzo esclusivamente psichico, cioè che influisce sulla psiche o anima, analogicamente imprimendo come un suggello sulla cera vergine dell'anima le proprietà sottili evocate coi segni, con le cifre, con l'analogia dei metalli di cui si compone. La sua potenza è relativa alla perfezione e alla forza di colui che lo traccia o lo custodisce; i suoi effetti sono più lenti, le analogie e il valore magico di chi lo fa.
Tutto ciò è magia solamente pei profani alla magia altissima, per l'iniziato non è che una energica manifestazione della Volontà, quella volontà che tutti i filosofi non jeratici tentano di definire e che la Sofia o sapienza sacerdotale delle cause lascia all'esame della intuizione umana e non definisce mai. Volere è trasformarsi nell'anima d'una cosa è diventare la cosa stessa. Ogni miracolo si traduce come un atto della volontà, ma chi insegnerà il modo di volere, di attivamente cioè trasformarsi nella cosa voluta? La volontà per negazione è definita come il perfettamente contrario al Desiderio.
Desiderio è che la cosa appetita venga alla chiamata dell'uomo che la appetisce: volontà è invece la trasfusione dell'uomo stesso nella cosa voluta. Le cose desiderate non si realizzano, le cose volute i realizzano per fatalità. Quale sia il limite che separa il desiderio dalla volontà la scienza assoluta non lo determina, perché il limite è indeterminabile e mutabile secondo i casi e secondo gli uomini. Molti desideri si trasmutano in volontà, molte volontà degenerano in vani desideri. I primi sono volgari causati dall'ignoranza, le secondo sono manifestazioni superiori della particella creativa che è in noi e che per noi si manifesta. Il volgare confonde desiderio e volontà. L'iniziato solo li separa e li astrae come due sentimenti di valore perfettamente diverso. I talismani sono manifestazioni analogiche delle volontà e non del desiderio – sono pietre angolari delle manifestazioni riflesse di esse sull'anima umana e sono psichici strumenti di brevi e piccoli miracoli, di tempo, di forza, di espansione limitata ad effetti voluti, secondo l'intensità della forza che li ha creati. L'iniziato ne fa a meno e se ne serve per sé e per gli altri, ma non tracciati, né costruiti da iniziati non valgono che per la sola forza di fede che evoca la potenza dei caratteri in essa contenuti. A questo proposito e prima di procedere oltre, è bene spiegare la parola che di frequente viene adoperata nel nostro linguaggio e nel comune discorrere dei profani.
Che cosa intendiamo per iniziato? E da che l'iniziato si differisce dagli uomini volgari? Giacché di questa parola iniziato viene fatto grandissimo abuso, specialmente dopo la profanazione delle Logge Massoniche di rito Scozzese e delle simboliche riformate; le quali, raccogliendo in un fascio degli uomini di natura, di cultura, di sviluppo differente, non hanno saputo, da quando perdettero la direzione e l'orientamento jeratico, stabilire un'unità di mira, per fini a raggiungere neanche nel mondo volgare. In esse fino a pochi anni fa, era consuetudine chiamare iniziato colui che conoscesse dei segreti amministrativi della loro compagine – e da questo i profani arguirono che ogni partecipante ad una setta o società segreta potesse vantarsi del nome di iniziato. Ma nel Grande Oriente di Luce Egizia, cioè di scienza e sapienza assoluta, oggi come negli antichi tempi, non chi è messo a parte della dottrina può vantarsi iniziato ma chi dopo un assiduo lavoro, e un'efficace pratica della dottrina, perfezionato, evoluto, sorpassa i gradini del più alto visibile mondo volgare e entra nel mondo delle cause rinunziando a quello degli effetti – vale a dire che colui il quale passa il fiume immenso delle sensazioni esteriori, che come l'acqua cantata nei salmi davidici ci affonda, e sente sviluppare in lui l'uomo interiore, cioè il Cristo loquente è solo meritevole del nome di iniziato. Egli si è separato cioè ha diviso il suo corpo alto, la prima trinità, dal corpo e dalla mente contemporanea; egli si è separato, cioè è entrato nella fase di evoluzione da cui non più si recede e parla la doppia lingua dello spirito e dell'uomo. Ora è l'iniziato così inteso che compie una operazione volitiva, che può scientemente formarsi un'idea del desiderio in contraddizione della volontà iniziale, la quale, accoppiata ai segni e alle cifre potenziali, danno facile la evocazione delle virtù in esse embrionalmente contenute. Il novizio allo studio della magia, il novizio il quale si avvia a diventare iniziato, non deve aspettarsi dal suo maestro i talismani di separando, poiché il separando si compie nel novizio come uno sforzo individuale perché assurga alla potestà di intendere la voce interiore, e nella nostra iniziazione osiridea, sarebbe delitto donare un talismano alla fede del discepolo, poiché costui sarebbe cangiato in un dipendente isiaco, cioè in uno strumento del maestro e non in un maestro. Ma il mezzo che esce dai noti ai profani e resta attraverso tempi immemorabili il punto critico dell'evoluzione perispiriturale dell'uomo è il mezzo alchimico di cui siamo pronti ad esaminare i capisaldi di operazione.
da:DOSSIER SEGRETI DI ERMETISMO E ALCHIMIA
GIULIANO KREMMERZ