mercoledì, aprile 27, 2011

Riarmonizzazione Energetica













La Riarmonizzazione Energetica è un processo consapevole di diagnosi e di armonizzazione dell’energia della persona, con particolare riferimento all’energia eterica, operando in modo particolare su questo corpo.
La possibilità di utilizzare la Riarmonizzazione Energetica per un ricercatore, è quella di scendere maggiormente in profondità attraverso la visione delle immagini che appartengono al proprio passato ed attraverso il contatto con le emozioni ad esse collegate. La possibilità è di poter conoscere e sciogliere i punti più bloccati energeticamente, oltre che la possibilità di poter vedere eventuali malattie.

La guarigione è sicuramente l’aspetto più ricco di questa tecnica evolutiva, per quanto essa non vada confusa con la guarigione della malattia, quanto piuttosto vada considerata come il canale di conoscenza della disarmonia della persona e la possibilità di scegliere di cambiare.
La volontà e la riflessione mentale debbono essere sempre associate al processo di guarigione, affinché esso possa essere stabile ed efficace; è importante che il processo non avvenga sul piano emotivo ma mentale, della consapevolezza.
La Riarmonizzazione Energetica, inoltre, segue l’approccio spirituale alla guarigione relativo all’Anima ed il potere che questa ha nel rapporto con la personalità.
Esistono una serie di Leggi e di Regole da seguire, per esercitare l’arte della Guarigione Spirituale, che descrivono il rapporto tra l’Anima ed i corpi inferiori e che vanno conosciute e rispettate dal guaritore. La Prima Legge della Guarigione Spirituale, fondamentale per comprendere il senso profondo della malattia, ci dice: La malattia è effetto di inibizione della vita dell’Anima, e ciò vale per qualsiasi forma di ogni regno. L’arte del guaritore sta nel dare libertà all’Anima, sì che la sua vita scorra e fluisca nell’aggregato di organi che compongono la forma.

Infatti, questa Legge ci riporta al lento e progressivo lavoro che l’Anima compie, per forgiarsi una personalità adeguata alla sua vibrazione. Durante questo lavoro, compaiono dei punti di attrito, dove l’energia può creare delle congestioni, all’altezza di uno dei 7 chakra: ne consegue un ristagno energetico, che, progressivamente, decade sulla ghiandola corrispondente a quel chakra. Se la congestione perdura, dalla ghiandola, l’energia decade su uno o più organi legati a quella zona del corpo.
Talvolta, la personalità riesce a rimettere in circolo l’energia congestionata, spostando lo sguardo dell’occhio mentale ed emotivo dalla malattia e focalizzandolo altrove. In altri casi, occorre l’intervento di un guaritore, che aiuti la personalità ad elevare lo sguardo.
La Guarigione, in termini essenziali, è sempre, quindi, il ripristino del contatto con l’Anima, che tende sempre all’armonia ed alla ripartizione equa dell’energia, in ogni tipo di sistema.
Per la Riarmonizzazione Energetica, la malattia può essere intesa come un messaggio evolutivo che consente, alla persona, di comprendere il senso del cambiamento di cui necessita per allinearsi, consapevolmente, all’Anima.

I principi fondamentali della lettura esoterica della malattia ed i presupposti teorici che sono alla base di tale visione, possono essere così sintetizzati:

1. la natura dell’uomo è spirituale. Egli è infatti una scintilla divina che si esprime attraverso una forma 2. La malattia deriva da una disarmonia tra la scintilla divina del Sé e la sua forma di espressione, la personalità
3. Ciò avviene perché l’uomo vive in uno stato di incoscienza e di ignoranza riguardo alla sua reale natura e si identifica con la forma
4. Sia la scintilla divina che la forma sono un aggregato di energie, di vario livello vibratorio
5. Lo stato di incoscienza in cui vive l’uomo porta all’uso errato di tali energie, da qui sorge la disarmonia e quindi la malattia
6. I due errori principali nell’uso delle energie sono: l’uso eccessivo (porta alla congestione) e la repressione (porta all’inibizione)
7. Tutte le malattie possono suddividersi in due grandi gruppi: malattie da congestione e malattie da inibizione
8. Le cause delle malattie possono essere: karmiche, psicologiche, evolutive
9. Le energie di cui è composta la forma sono anch’esse di origine spirituale e per questo debbono tornare alla fonte, attraverso un processo di trasformazione e sublimazione
10. Più l’uomo si avvicina alla rivelazione della sua vera natura, più si intensifica il processi di trasformazione e di trasferimento dell’energie, e per questo le crisi, e i disturbi sia fisici che psichici si accentuano.

Un aspetto rilevante nella Metodologia della Riarmonizzazione Energetica è l’utilizzo costante della Consapevolezza, sia dell’Armonizzatore, che della persona che chiede di essere riarmonizzata. La consapevolezza, infatti, permette di mantenere costantemente l’attenzione sul senso ed il segnale che la disarmonia e la riarmonizzazione hanno per la crescita della persona e permettono di prevenire eventuali conseguenze di una riarmonizzazione non consapevole, che induce, spesso, un incremento del problema e della disarmonia, questa volta su livelli sempre più profondi. Inoltre, la costante consapevolezza permette di utilizzare il piano mentale globale, come dimensione evoluta dell’uomo, focalizzando l’attenzione sulle enormi potenzialità della visualizzazione ed immaginazione mentale (per la Legge secondo cui L’Energia segue il Pensiero).

Rispetto alla metodologia possiamo individuare almeno due fasi: quella della diagnosi energetica e quella della riarmonizzazione, intesa come processo di riequilibrio energetico. La diagnosi energetica si focalizza sul corpo eterico, che rappresenta una sorta di memoria della struttura, delle funzioni e dello stato di salute del corpo fisico: infatti, le malattie si manifestano, dapprima, nel corpo eterico, sotto forma di uno squilibrio energetico, e infine nel corpo fisico, come sintomo. Alcuni ricercatori parlano, in tal senso, del corpo eterico come di un ologramma: in ogni sua parte sembrano essere contenute le informazioni che riguardano l’intero organismo.
La diagnosi del corpo eterico consiste nel cogliere nel corpo tutte le ombre, segno della disarmonia al suo interno, delle parti soffocate ed oscure, dove possono risiedere i blocchi energetici, legati al presente, al passato, più o meno remoto. Tali blocchi possono essere legati ad avvenimenti recenti o essere il frutto di azioni, esperienze e ricordi legati al passato, di questa o altre vite. La capacità di cogliere tutto questo si esprime attraverso la visione dell’immagine interna ed esterna del corpo sottile.

La diagnosi del corpo Eterico può avvenire attraverso l’utilizzo di modalità differenti, riassumibili sostanzialmente in cinque:

1. Attraverso la percezione sottile delle vibrazioni del campo eterico della persona che abbiamo di fronte. E’ questo il caso in cui possiamo avvertire sul piano fisico le medesime contratture o le medesime sensazioni di un’altra persona. Quindi, possiamo utilizzare il nostro corpo fisico come rilevatore delle diverse vibrazioni dell’altro, traducendosi in differenti aspetti e forme sul piano fisico.

2. Una seconda diagnosi può avvenire attraverso la visualizzazione del campo energetico dell’altro. La visualizzazione consiste nel vedere i punti neri, contratti, gonfi o fluidi e brillanti del corpo eterico dell’altro. Questa diagnosi è più sottile e non immediatamente percepibile.

3. Un’ulteriore modalità consiste nella capacità di leggere le forme pensiero che possono pervenirci come emanazione del campo eterico dell’altro.

4. Un ulteriore modalità si ottiene attraverso l’utilizzo del pendolino che ci consente di diagnosticare in modo esatto e condivisibile, l’energia dei diversi chakra, la loro congestione ed il loro funzionamento.

5. Infine, possiamo utilizzare la diagnosi dei meridiani che attraversano il corpo, utilizzando delle semplici strategie di diagnosi che prevedono l’attivazione dei meridiani e, quindi, la visualizzazione di eventuali disfunzioni in essi presenti.

Inoltre, in generale, la diagnosi può essere svolta sia privilegiando l’aspetto statico che l’aspetto dinamico dell’energia.

1. Diagnosi Energetica Statica. In questo caso viene osservato il livello energetico di ciascun chakra e l’aspetto, in generale del corpo eterico. In particolare, viene osservato e valutato ogni chakra riguardo i seguenti aspetti: apertura o chiusura, contrazione, colore (scuro o brillante).

2. Diagnosi Energetica Dinamica. In questo caso l’attenzione viene posta al fluire dell’energia tra un chakra e l’altro e al movimento dell’energia dal proprio campo eterico a quello degli altri. E’ possibile, ad esempio, rilevare la capacità di essere irradiante, oppure di essere assorbente: il primo caso può essere ricondotto ad una persona maggiormente evoluta, il secondo ad una persona che sta ad esempio ferma su alcuni punti della propria crescita, bloccando, di conseguenza, il proprio fluire energetico, creando dei buchi che assorbono dall’esterno.

Dopo la fase della diagnosi, si procedere ad utilizzare diverse forme di Riarmonizzazione Eterica.


Strategie di guarigione della Riarmonizzazione Energetica



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È possibile distinguere diverse strategie di guarigione della Riarmonizzazione Eterica.
Una modalità è quella di sciogliere i nodi karmici, attraverso l’elaborazione interna dei vissuti che ne hanno provocato la manifestazione e, in seguito, la sclerotizzazione. Questo può riguardare i nodi più recenti oppure quelli più remoti, legati ad altre vite. La trasformazione che avviene sia sul piano mentale che emotivo, attraverso l’elaborazione, si traduce, sul piano eterico, in un livellamento degli eventuali gonfiori, oppure come schiarimento o esaltazione dei colori dell’aura.
Un'altra modalità di Riarmonizzazione è legata al lavoro sul piano fisico che consente, a sua volta, di attivare e sciogliere i chakra, attraverso la stimolazione e l’utilizzo dell’energia che ne consegue. Questo può essere raggiunto, in particolare, durante le classi di Dhyana Yoga, dove il corpo viene utilizzato come strumento di ascolto, di attivazione e di trasformazione. Quindi, possiamo incidere sul campo eterico, attivando quello fisico.

Un ulteriore modalità consiste nell’utilizzare il proprio campo eterico per espandere e facilitare il fluire dell’energia nel campo eterico dell’altro. Questo può essere raggiunto, ad esempio, attraverso l’utilizzo del calore delle mani. In tal senso, viene utilizzata la capacità radiante della propria energia che, entrando in contatto con l’energia dell’altro, che in quel momento è meno espansa, permette a quest’ultima di utilizzare un canale esterno per elevarsi e per espandersi, a sua volta. A questo, ovviamente, deve seguire una fase di mantenimento dell’energia sviluppata, attraverso l’ascolto consapevole e la costante meditazione in azione. Anche l’alimentazione assume un ruolo importante. Infatti, alcuni alimenti contengono energia sottile che alimenta utilmente il campo energetico, sottile della persona: alimenti più densi possono avere un effetto apparentemente benefico per il corpo fisico (ad esempio, soddisfacendo il senso di fame), mentre sono dannosi per il corpo eterico. Gli alimenti, infatti, trasmettono alla persona l’energia che contengono e sono quanto più utili e di nutrimento, se sono freschi, in quanto contengono ancora la loro energia: un alimento cotto, ad esempio, perde gran parte della sua energia pranica.
Un’altra strategia per ripulire il corpo eterico riguarda l’uso di forme – pensiero positive, ottenute grazie alla visualizzazione, e che possono modificare o annullare, sul piano eterico, la forma pensiero negativa, che blocca il corpo eterico.

Un ulteriore metodologia di riarmonizzazione è quella realizzata attraverso l’utilizzo consapevole dei cristalli. Infatti, il loro utilizzo come armonizzatori naturali è compreso nell’ambito più vasto delle terapie vibrazionali, in quanto l’energia dei cristalli contiene molte informazioni e vibrazioni, con uno specifico potere di trasferire ad altri sistemi informazioni preziose.
I cristalli sono corpi solidi che assumono, in seguito ad un processo detto “cristallizzazione”, una struttura particolare. Le particelle costitutive (atomi, ioni o molecole) sono disposte secondo un ordinamento tridimensionale, che dà il cosiddetto “reticolo cristallino”, cioè un insieme ordinato di punti che assume una forma geometrica regolare, in genere poliedrica.

La formazione e l’accrescimento dei cristalli avvengono attraverso lenti processi di deposito di materiale per evaporazione o raffreddamento di soluzioni, solidificazione di masse fuse, ecc. I cristalli vengono descritti in base agli elementi reali che presentano (le facce, gli spigoli, i vertici) e in base a elementi ideali di simmetria. Fra le proprietà fisiche di importanza pratica si ricordano: la durezza, la conducibilità elettrica, le proprietà magnetiche, elettriche e, principalmente, ottiche come il colore.
Perché nasca un cristallo occorrono dei minerali (uno o più) e dei fenomeni energetici (quali calore, pressione, fusione, fissione): questi agiscono sui primi trasformandoli e facendo assumere loro forme geometriche perfette, straordinariamente regolari.

Fra cristalli e uomo c’è uno scambio di energia: il cristallo cede la propria e l’uomo l’assorbe, ma anche l’uomo cede la propria al cristallo, che l’assorbe a sua volta. Si comprende il perché della necessità di “pulire” i cristalli che abbiamo appena comprato e di “ripulire” quelli che abbiamo.
Di nuovo è importante sottolineare che non bisogna mai dimenticare che la trasformazione e la reale riarmonizzazione eterica è possibile soltanto se collegata al cambiamento e alla consapevolezza del ricercatore, anche attraverso l’elaborazione dei vissuti più interni ed intimi, o attraverso il riemergere consapevole dei ricordi della propria storia, recente o remota. L’accettazione profonda ed il perdono sono le basi perché avvenga il reale cambiamento. Al contrario, se il ricercatore non è consapevole, se non sceglie realmente in direzione del cambiamento, andare a muovere i punti bloccati e a scioglierli, può essere anche controproducente, e dannoso. Inoltre, la trasformazione sul piano eterico non potrebbe essere intesa come stabile e reale se non coinvolge, quindi, contemporaneamente, tutti gli altri corpi.

L’ulteriore passo consiste nell’utilizzare la propria energia per aiutare il ricercatore a sciogliere i nodi che il corpo racchiude. La possibilità di sciogliere può essere legata all’utilizzo, ad esempio, del calore delle proprie mani, che può agevolare il movimento interno dell’energia nel corpo. Contemporaneamente all’imposizione delle mani si può continuare a mantenere l’immagine interna dell’ombra collegata al nodo e, nell’immagine passare a scioglierla, immaginando la propria mano che entra e scioglie. Quindi, lo scioglimento avviene contemporaneamente sul corpo fisico e sul quello eterico.
Un assioma molto importante nel processo di riarmonizzazione dice che prima di armonizzazione e, quindi, di portare energia sottile in un dato punto per ripulire, oppure per incrementare il flusso di energia, dobbiamo decongestionare il punto in questione. Il rischio, altrimenti, è di portare troppa energia dove ce ne è in eccesso, seppur di diversa qualità.
E’ importante che ogni operatore di riarmonizzazione utilizzi la modalità che gli è più corrispondente e che può andare dall’utilizzo delle immagini, all’utilizzo delle mani, imposte a diretto contatto con il corpo dell’altro o mantenute a distanza.

Un’altra strategia di guarigione è l’utilizzo dei Fiori di Bach
, che agiscono sul riassetto delle frequenze interne in modo sottile (con una modalità più qualitativa che quantitativa): quindi, la loro azione è più su un versante energetico che materiale creando risonanza sul sistema psico-neuro-immuno-ormonale. Bach individuava in tre elementi la possibilità di guarigione: la persistenza del sintomo, la reattività individuale e lo stato d’animo prevalente dell’ammalato. Poiché la malattia è legata allo stato d’animo che a sua volta influisce sulla capacità di reagire alla malattia del corpo, l’idea di Bach era che modificando lo stato d’animo si sarebbe creata la condizione di ristabilimento di un equilibrio positivo globale. La Floriterapia agisce attraverso un meccanismo vibrazionale, fondato su 5 verità, enunciate dal suo fondatore:

a. Prima verità: Esiste un’anima in ogni uomo – di natura spirituale ed eterna – che è il suo “IO reale”

b. Seconda verità: L’anima ha in sé un progetto evolutivo e guida la personalità nella comprensione e manifestazione di questo progetto scegliendo le condizioni di vita più favorevoli alla sua realizzazione

c. Terza verità: Si deve pensare ad una vita come ad un giorno di scuola vivendo ogni circostanza ed ogni evento in un’ottica d’apprendimento, utilizzando il corpo quale strumento d’esperienza e di lavoro

d. Quarta verità: La salute è l’accordo tra personalità ed anima: se viene a mancare subentra il conflitto che causa l’insoddisfazione e la malattia

e. Quinta verità: Il fondamento della creazione è l’Amore divino e il creato è manifestazione d’unità e d’amore. Ogni creatura è particella del grande Amore, indissolubilmente legata ad ogni altra con cui condivide il percorso di ritorno verso il grande Sole Spirituale.




La Riarmonizzazione Energetica e i Chakra




La conoscenza dei chakra, per la Riarmonizzazione Energetica, è fondamentale, in quanto, realizzare una diagnosi del corpo eterico è possibile attraverso un’attenta analisi dei chakra, del loro stato, del passaggio dell’energia da un chakra all’altro.

Il chakra, oltre che essere inteso come l’espressione dell’energia, si collega con l’energia dell’universo, in quanto è l’unione di spirito e materia che si manifesta come coscienza. Grazie a questi punti focali, l’Anima, come coscienza, pervade e tiene insieme i suoi corpi di manifestazione come un’unità coesa e funzionale.

In una persona di alto sviluppo spirituale, i centri di energia, i chakra, possono essere visti ruotare a grande velocità, per divenire alla fine sfere di energia radiante. In coloro, che hanno uno sviluppo spirituale inferiore, i centri non sono particolarmente attivi: essi danno l’impressione di depressioni sul piano del corpo eterico, vale a dire che le ruote di energia piuttosto che ruotare vorticosamente, sono ferme, non si accendono e non irradiano intorno a sé.

Il chakra è energia in costante rotazione ed incessante ciclicità. Sebbene mai chiuso, un chakra può risultare bloccato, questo può provocare squilibri e disturbi energetici. Un chakra può risultare sovrattivo, con un conseguente intasamento dell’energia, che non può fluire liberamente dentro e attraverso il corpo, oppure, il può essere inattivo, se l’energia non viene sufficientemente utilizzata. In entrambe le situazioni, lo squilibrio produce un malessere sul piano energetico, che, spesso, viene compensato, sul piano fisico, con una malattia.

Infatti, gli studi di Hammer evidenziano come la malattia rappresenta lo sforzo, che il corpo compie per risolvere un malessere molto più intimo e profondo: quindi, la malattia è l’espressione manifesta non della disfunzione, ma piuttosto delle azioni, messe in atto per risolvere tale disfunzionalità. Inoltre, come esseri spirituali, siamo immersi nel campo energetico dell’universo e di esso ci nutriamo e, nello stesso tempo, contribuiamo alla sua espansione e alla sua energia.

Nel processo di armonizzazione, si può incidere sui chakra con i seguenti obiettivi:

- favorire il passaggio dell’energia da un chakra all’altro
- consentire il deflusso dell’energia in eccesso (o energia congestionata) nel chakra
- permettere l’afflusso di energia ad un chakra che ne è particolarmente privo
- ottenere la ripulitura di un chakra
- produrre una maggiore attivazione del chakra, attraverso il suo utilizzo che permette il movimento dell’energia all’interno del chakra


La conoscenza approfondita dell’anatomia del corpo eterico e dei chakra permette di conoscere la loro funzionalità e, soprattutto nel processo di armonizzazione, questo si rivela particolarmente importante ed utile perché, ad esempio, intervenire su una parte del chakra che in quel momento è in una fase di inspirazione, invertendone la polarità, produce un’inversione della polarità del chakra nel suo complesso, cosa che può produrre uno squilibrio piuttosto che un’armonizzazione.
Una conoscenza oltremodo utile è anche quella della localizzazione dei serbatoi energetici della persona, solitamente collocabili in un chakra in particolare. Tali serbatoi energetici sono rappresentati da quei chakra particolarmente aperti ed attivati, da cui può essere attinta energia da canalizzare, ad esempio, verso chakra che risultano essere, al contrario, meno aperti o con meno energia.

Il Corpo Eterico




Il corpo Eterico della persona è rappresentato dall'energia che dal suo corpo fisico si espande intorno ad esso e, nello stesso tempo, lo permea, infondendogli il senso della Vita e l'energia della Vita.

Il piano eterico rappresenta, quindi, l'energia della persona ed i chakra rappresentano, a loro volta, l'espressione e la canalizzazione dell'energia, il suo collegamento con il corpo fisico.

Infatti, ogni chakra ruota, creando un campo di radiazione elettromagnetica che circonda il corpo fisico, campo conosciuto anche con il nome di aura.

Il corpo di energia sottile o corpo eterico risponde ad alcuni principi che regolano il suo manifestarsi e la sua attivazione; essi sono:

a. il corpo fisico assorbe, produce ed emana una grande varietà di energie dense e sottili (bioenergie) che possono essere captate ed amplificate da apparecchi sensibili, come i termografi
b. il flusso di bioenergia è organizzato da una struttura che può essere definita corpo eterico o di energia sottile. Il flusso di energia sottile – vitale tende a scorrere da un organismo, un tessuto, un chakra più carichi ad altri più carichi
c. il corpo di energia sottile è una struttura composta da un certo tipo di plasma freddo, il bioplasma
d. il corpo di energia sottile è dotato di un suo equilibrio e di una capacità di ritrovare il suo equilibrio
e. il corpo di energia sottile è l'interfaccia tra l'organismo e l'ambiente energetico esterno
f. il corpo di energia sottile si comporta come una memoria del corpo fisico
g. la malattia tende a manifestarsi nel corpo di energia sottile, prima che nel corpo fisico, con squilibri dello spessore della sostanza bioplasmica e con la presenza di quantità di energia sottile congestionata, rilevabile in ogni patologia
h. stimolando il riequilibrio del corpo di energia sottile e eliminando l'energia congestionata, è possibile riportare il corpo fisico alle condizioni di salute. (tratto da: "Energie Sottili" di R. Zamperini).

Il Corpo eterico è stato descritto come una rete permeata di fuoco, o come una tessuto animato dalla luce dorata. E' composto di quella materia del piano fisico che chiamiamo eterica e la sua forma è il risultato di un intreccio di fili sottili di questa materia, o stampo, su cui potrà essere più tardi modellato il corpo fisico denso. (Tratto da: "Il Trattato del Fuoco Cosmico", di A. A. Bailey).


La ripulitura del corpo eterico: benessere e armonia nella vita quotidiana






La ripulitura eterica e la possibilità di rendere fluido il passaggio dell’energia all’interno del corpo, possono essere ottenute, oltre che attraverso tecniche ed approcci precisi, anche attraverso dei semplici processi d’attivazione o d’energizzazione, che possono essere realizzati anche in modo autonomo. Alla base di ognuno di questi processi, vige sempre la regola essenziale della consapevolezza di quanto si sta attivando, del senso che lo specifico disturbo può assumere per la crescita della persona e la consapevolezza, in ogni modo, deve essere tenuta sempre attiva e presente, essendo il presupposto fondamentale di qualsiasi processo di trasformazione e di crescita. I semplici esercizi che seguono devono essere intesi, quindi, come strategie d’attivazione e ripulitura energetica, da utilizzarsi in connessione all’ascolto profondo e alla messa in discussione consapevole, nella connessione amorevole con la propria Anima.

Per eliminare il dolore
“Sedetevi comodamente e rilassate i muscoli del corpo. Ad occhi chiusi concentratevi pensando ad un’energia bianca luminosa che scendendo dall’alto penetra dalla sommità del capo. Respirando profondamente, pensate di inviare l’energia verso la parte dolorante del vostro corpo; quando espirate pensate di allontanare il dolore. Alternate i due comandi: primo l’energia che entra ad ogni inspirazione, secondo il dolore che si allontana sempre di più ad ogni espirazione. Ripetete questo ciclo per sette respirazioni. Restate poi per qualche minuto passivi, ovvero respirando normalmente, dimenticando l’energia bianca luminosa, poi ripetete i due cicli di respirazione tante volete sino a quando il disturbo viene eliminato”.

Tecnica dei cordoni energetici
“In questa tecnica si usa una particolare visualizzazione. Immaginate che nel corpo siano presenti dei conduttori cavi (per es. dei tubicini) che anziché trasportare il sangue, come avviene per il sistema circolatorio, trasportano dell’energia luminosa. I colori di quest’energia sono due: il rosso e l’azzurro, e si useranno alternativamente a seconda delle necessità. In generale l’energia rossa serve per tonificare, scaldare…, mentre l’energia azzurra serve per disperdere, raffreddare, eliminare il dolore. Per scaldare una mano si dovrà visualizzare un cordone che trasporta energia di colore rosso, che parte dalla testa e giunge sino alla punta delle dita della mano. Se invece sono i piedi ad essere bisognosi di calore, allora si visualizza un cordone rosso che parte dal plesso solare e si dirige verso la parte bassa del ventre, dividendosi in due diramazioni a livello dell’inguine. Qui i due cordoni proseguono sino alla punta dei piedi, convogliandovi l’energia rossa. Se invece si vuole diminuire la temperatura, l’operazione sarà inversa, ovvero si useranno dei cordoni di colore azzurro che dalla periferia (mani, piedi..) si dirigono verso la parte alta del corpo. La visualizzazione del cordone azzurro si può usare oltre che per la temperatura, anche quando si vuole diminuire l’afflusso di sangue in una certa parte del corpo”.

Pulitura dei polmoni
“Questo esercizio serve per pulire i polmoni, in modo da eliminare più impurità possibili, esso va eseguito in campagna o il più lontano possibile dalla città. La zona deve essere ricca d’alberi già adulti, meglio ancora se si tratta d’abeti. Ci si siede appoggiando la schiena ad un albero, tenendo le gambe ben distese e rivolgendo lo sguardo a Nord. Inizialmente si pratica la respirazione profonda (come per il rilassamento) fin quando non si è raggiunto uno stato di completa tranquillità e calma. Tenendo gli occhi chiusi, si inspira dal naso, pensando che l’aria si accumuli prima nella parte bassa, poi a metà e infine nella parte alta dei polmoni. A questo punto si trattiene l’aria per circa cinque secondi, poi la si espira dalla bocca portando contemporaneamente le braccia in avanti, comprimendo la cassa toracica. Sempre contemporaneamente si immagina che tutte le impurità vengano portate fuori dai polmoni. Dopo aver espulso più aria possibile, si esegue un’ultima espirazione forzata dando un colpo secco e cercando di far uscire ancora dell’aria. L’esercizio va ripetuto per due, tre minuti, e bisognerebbe eseguirlo almeno una volta al mese”.

Posizione a stella
“E’ una tipica posizione del corpo che permette di formare la stella a cinque punte, chiamata anche con il nome di pentagramma fiammeggiante. La posizione è quella in piedi, con le gambe divaricate e le braccia alzate verso l’alto (di fianco, in linea con le spalle) con la palma della mano sinistra rivolta verso l’alto, mentre quella della mano destra sarà rivolto verso il basso. La testa è inclinata un pochino indietro, ed il viso è rivolto verso il Nord magnetico. Sarebbe buona cosa eseguire questo esercizio a piedi scalzi, meglio ancora se a contatto con il terreno. Ora dovete respirare profondamente e dopo qualche secondo noterete che il palmo sinistro si raffredda ed il destro si scalda. A questo punto girate il palmo sinistro in giù e il destro verso l’alto. Noterete che le sensazioni si invertono. Questo tipo di respirazione serve per caricarsi d’energie praniche e nel contempo ad allontanare tutte le energie che ristagnano”.

Uso degli alberi
“Un altro sistema di ripulitura consiste nello scaricarsi entrando in sintonia con una sola pianta. L’albero scelto dovrà essere sano e di grandi dimensioni e dobbiamo, per così dire, sentire una speciale attrazione al solo vederlo. Si appoggiano i palmi della mano sul tronco dell’albero, avendo cura di rivolgerci con il viso verso il Nord magnetico, si chiudono gli occhi e si compiono dei respiri lenti e profondi, pensando di allontanare da noi tutte le energie negative e di prelevare quelle positive, immagazzinandole nel nostro organismo”.

Ricaricare se stessi
“Se sentite che la vostra energia vitale è ad un livello piuttosto basso e avete bisogno di ricaricarvi velocemente, il sistema migliore è quello di tenere i piedi ben accostati e intrecciare le dita delle mani nel modo più comodo possibile. Questa posizione serve a chiudere il circuito e ad evitare la dispersione di prana dalle estremità. Infine, respirate aritmicamente un paio di volte e sentirete l’effetto rigenerante”.

Distribuzione del prana
“sdraiati sul pavimento o sul letto, completamente rilassati, con le mani adagiate sul plesso solare (sopra la bocca dello stomaco, dove le costole iniziano a separarsi), respirate aritmicamente. Quando il ritmo si è del tutto stabilizzato, vogliate che ciascuna inspirazione apporti una maggiore quantità di prana, attingendolo al “serbatoio universale”, distribuendolo al sistema nervoso e immagazzinandolo nel plesso solare. Durante ogni espirazione, vogliate che il prana si distribuisca per tutto il corpo, ad ogni organo e parte, ad ogni muscolo, cellula e atomo, ai nervi, alle arterie e alle vene, dalla cima della vostra testa alla pianta dei piedi, rinvigorendo, tonificando e stimolando ciascun nervo, ricaricando ogni centro nervoso, trasmettendo energia, forza e vigore dappertutto, a tutto il sistema. Mentre esercitate la vostra volontà, provate a visualizzare mentalmente il prana che viene risucchiato dall’esterno, affluisce ai polmoni, è incamerato in un attimo dal plesso solare e poi, spinto dall’espirazione, si distribuisce in tutte le parti del sistema, fino alla punta delle dita, delle mani e dei piedi. Occorre semplicemente ordinare ciò che si desidera, formulandone poi un’immagine mentale, realizzando un ordine pacato con una visualizzazione mentale. Questo esercizio rilassa e rafforza il sistema nervoso e fa sì che tutto il corpo sia pervaso da una sensazione di calma. E’ molto efficace quando ci si sente affaticati o scarichi energeticamente”.

Gli esercizi proposti sono stati tratti dai libri: La Guarigione psichica, Guarire con l’energia delle mani.
Testi a cura dell'Associazione Dhyana


martedì, aprile 19, 2011

Le 18 forme di Amore


Il termine forma-pensiero indica quell'informazione spazio-temporale, contenuta in un quark, costituente una fase del processo di fusione tra due tipi di informazione diversi: una forma di Amore o di Paura (cioè assenza d'Amore) ed un pensiero della Mente. Tale processo di fusione avviene nei piani eterici. Quando si passa al piano fisico, invece, si parla di pensiero poiché la fusione è completata e la forma di Amore o di Paura è completamente inserita nel pensiero della Mente. Tale processo di fusione, quando la forma è di Amore ed il pensiero è puramente magnetico, rappresenta l'integrazione tra l'approccio mentale e l'approccio emotivo alla realtà, ossia tra i due approcci alla base della Saggezza. Sul piano fisico la Saggezza si presenta come integrazione (fusione) già avvenuta tra tali due approcci.

Ognuna delle 18 forme-pensiero di comunione (o dei 18 pensieri di comunione, se parliamo del piano fisico) è o una forma-pensiero mentale o una forma-pensiero emotiva. Nell'art.142 abbiamo visto che tutte le forme-pensiero di Saggezza rappresentano l'approccio mentale puro mentre tutte le forme-pensiero di Saggezza tranne la forma-pensiero di Unità (che rappresenta solo un approccio mentale) rappresentano anche l'approccio emotivo puro.

Dobbiamo ricordare anche che la forma-pensiero mentale è emotivamente neutra, ossia non contiene in sé una emozione bensì un sentimento. Mentre quindi la forma di Amore delle forme-pensiero emotive è l'emozione, la forma di Amore delle forme-pensiero mentali è il sentimento. Ora, delle 18 forme-pensiero di comunione quante sono mentali e quante emotive? Se come detto la forma-pensiero dell'Unità è mentale e quella della Diversità è emotiva e quest'ultima è generata dalla prima, ne deriva che tutte le 16 forme-pensiero da esse derivanti sono anch'esse emotive poiché l'emozione contenuta nella Diversità di certo non può sparire. Essendo infatti la forma-pensiero emotiva una forma-pensiero mentale unita ad una emozione (proveniente dal Cuore), un'unione tra forma-pensiero mentale e forma-pensiero emotiva non potrà che essere una forma-pensiero emotiva.

Mentre quindi la forma-pensiero dell'Unità contiene un sentimento, le altre 17 forme-pensiero di comunione contengono una emozione. Esistono cioè 1 forma di sentimento d'Amore e 17 forme di emozione d'Amore.

Facendo quindi un parallelo di quanto già detto nell'art.142 sulle forme-pensiero, notiamo che la forma di Amore dalla quale hanno origine tutte le altre è il Sentimento del Coraggio. Dall'unione di Coraggio e di Tolleranza hanno poi origine l'Equilibrio e la Fiducia. L'unione di questi quattro pilastri d'Amore genera poi la Fede.

A partire da questi 4 pilastri d'Amore, si generano altre 8 forme d'Amore. In particolare, dall'unione di Fiducia e Coraggio si genera la forma d'Amore della Fratellanza; dall'unione di Coraggio ed Equilibrio si genera la forma d'Amore della Speranza; dall'unione di Equilibrio e Tolleranza si genera la forma d'Amore della Libertà; dall'unione di Tolleranza e Fiducia si genera la forma d'Amore della Gioia; dall'unione di Gioia e Libertà si genera la forma d'Amore del Divertimento; dall'unione di Speranza e Fratellanza si genera la forma d'Amore della Carità; dall'unione di Fratellanza e Gioia si genera la forma d'Amore della Lealtà; infine, dall'unione di Speranza e Libertà si genera la forma d'Amore della Sintonia.

Allo stesso modo in cui la Fede è la forma d'Amore combinazione dei 4 pilastri d'Amore, esistono altre 5 forme d'Amore che sono combinazione di 4 forme d'Amore tra le 12 forme d'Amore sopra espresse. In particolare, tutte le combinazioni possibili a vari gradi della Fiducia, della Gioia, della Lealtà e della Fratellanza costituiscono la forma d'Amore della Devozione; tutte le combinazioni possibili a vari gradi della Tolleranza, della Gioia, del Divertimento e della Libertà costituiscono la forma d'Amore della Giustizia; tutte le combinazioni possibili a vari gradi della Fratellanza, del Coraggio, della Speranza e della Carità costituiscono la forma d'Amore del Rispetto; tutte le combinazioni possibili a vari gradi dell'Equilibrio, della Libertà, della Sintonia e della Speranza costituiscono la forma d'Amore della Felicità; tutte le combinazioni possibili a vari gradi del Divertimento, della Sintonia, della Carità e della Lealtà costituiscono la forma d'Amore della Tenacia.

L'approccio mentale è quindi costituito da tali 18 forme d'Amore, mentre l'approccio emotivo è costituito da tutte le 18 forme d'Amore escluso il Coraggio. L'integrazione tra approccio mentale ed approccio emotivo è costituito quindi da quelle forme-pensiero di comunione (e quindi anche da quelle forme d'Amore) che sono in comune tra i due approcci, cioè che possono fondersi tra loro. Ed essendo come già detto le forme-pensiero emotive anche forme-pensiero mentali (unite ad una emozione proveniente dal Cuore), l'integrazione (fusione) tra approccio mentale ed approccio emotivo è costituito da 18 forme-pensiero mentali, ossia tutte le forme-pensiero di comunione prive però dei loro aspetti emotivi. Sebbene infatti la forma-pensiero dell'Unità non sia direttamente presente nell'approccio emotivo, essa lo è indirettamente essendo la forma-pensiero mentale della Diversità: la forma-pensiero della Diversità è infatti costituita dalla forma-pensiero dell'Unità con l'aggiunta di un'emozione di Diversità (cioè l'emozione della Tolleranza, vedi sotto).

Ciò significa che l'approccio integrato e puro alla realtà è quello basato sul Sentimento, dove cioè anche le 17 forme di emozione d'Amore si trasformano in forme di sentimento d'Amore.

L'approccio integrato alla realtà, che costituisce la vera Saggezza, si basa cioè sulle 18 forme di sentimento d'Amore. La fonte delle quali è il Coraggio (così come le forme-pensiero di comunione derivano dall'Unità), che è il sentimento spazio-temporale rappresentazione della capacità creativa dello Spirito: la Volontà. Il Coraggio è, in altre parole, la forma d'Amore rappresentante la Volontà dello Spirito nello spazio-tempo; complemento dell'Unità, che è il pensiero della Mente rappresentante la Volontà dello Spirito nello spazio-tempo.

Ecco qui schematizzate le 18 forme-pensiero di comunione e le 18 forme di Amore in esse contenute.

FORME-PENSIERO DI COMUNIONE

FORME DI AMORE

Unità

Sentimento del Coraggio

Diversità

Sentimento/Emozione della Tolleranza

Umiltà

Sentimento/Emozione della Fiducia

Pace

Sentimento/Emozione dell'Equilibrio

Solidarietà

Sentimento/Emozione della Fratellanza

Pazienza

Sentimento/Emozione della Speranza

Leggerezza

Sentimento/Emozione della Libertà

Gentilezza

Sentimento/Emozione della Gioia

Simpatia

Sentimento/Emozione del Divertimento

Compassione

Sentimento/Emozione della Carità

Servizio

Sentimento/Emozione della Lealtà

Calma

Sentimento/Emozione della Sintonia

Moderazione

Sentimento/Emozione della Fede

Gratitudine

Sentimento/Emozione della Devozione

Autoironia

Sentimento/Emozione della Giustizia

Perdono

Sentimento/Emozione del Rispetto

Serenità

Sentimento/Emozione della Felicità

Costanza

Sentimento/Emozione della Tenacia

Per concludere, si consiglia di intendere di incorporare tutte queste forme d'Amore che fanno parte della Saggezza (crescita interiore) al fine di ascendere nell'energia puramente magnetica. A tal fine si può chiedere il supporto della propria Anima, di Madre Terra, degli Angeli e di Dio/Dea.

by Dani

www.ascensione.com

venerdì, aprile 15, 2011

Le tre scimmie sagge


Le tre scimmie sagge sono rappresentate in una cornice di legno nel santuario di Toshogu a Nikko. Le tre scimmiette si tappano con le mani rispettivamente gli occhi, le orecchie e la bocca. I loro nomi sono “mizaru”, “kikazaru” e “iwazaru” e significano rispettivamente “non vedere il male”, “non sentire il male” e “non parlare del male”. Le tre scimmie erano le tre guardiane simboliche del mausoleo dello Shogun Tokugawa Ieyasu a Nikko.

Da Wikipedia

La frenesia della quotidianità ci rende forse sordi,ciechi e muti.......
Vediamo solo ciò che ci fà comodo....o star bene?
Sentiamo solo ciò che egoisticamente è di nostro interesse?
Parliamo solo di ciò che ci riguarda da vicino......
Forse siamo comodamente insensibili presi dal nostro io.......
Cos'è.....ipocrisia o paura di cambiare..o....di AMARE!
JOLIE

giovedì, aprile 14, 2011

Limiti


“Vi sono uomini i quali credono che, coi limiti della percezione dei sensi, siano posti anche i limiti di ogni altra cognizione.
Se ponessero attenzione a come essi diventino coscienti di quei limiti, scoprirebbero in questa coscienza anche le facoltà per varcare i limiti.
Il pesce nuota al limite dell’acqua; deve ritrarsene, perché gli mancano gli organi fisici per vivere fuori dell’acqua. L’uomo arriva al limite della percezione dei sensi; può riconoscere che, lungo la via fin lì, ha acquistato forze dell’anima per vivere animicamente nell’elemento che non è abbracciato dalla percezione dei sensi”.

Rudolf Steiner

domenica, aprile 10, 2011

Noi vecchi

Noi vecchi sostiamo al sole
come le lucertole sui muri
al riparo dei pitosfori in fiore
assorbiamo il calore nelle vene
viviamo con lo sguardo all'indietro
ci osserviamo spesso le mani
strizziamo gli occhi opachi
ci assentiamo inconsapevoli
in un tempo tutto nostro
da cui il ritorno
è sempre più difficile.

giovanni crisostomo

I vecchi ...