mercoledì, ottobre 22, 2014




Ci sono due nomi per due tipi di energia: il giudizio e la misericordia. Il giudizio è l'energia della 

Colonna Sinistra; è l'ordine dell'universo, la causa e l'effetto, l'energia del desiderio di ricevere. Noi non possiamo cambiarlo. La misericordia è l'infinito, è l'energia della Colonna Destra; il seme della creazione che è al di sopra della natura, l'energia di condivisione che si manifesta nel nostro essere misericordioso e indulgente - anche se uno non merita il perdono.
Ognuno di noi ha questi due tipi di energia, il giudizio e la misericordia. Ognuno di noi ha bisogno di imparare a lavorare con entrambe. Non esiste un metodo standard assoluto, ma all'individuo sono aperti molti modi per utilizzare questi due tipi di energia. Ad esempio, se uno utilizza solo l'energia del giudizio e ha ordine nella sua vita (ed è quasi come un robot), quando vede persone che operano in modo diverso da lui, egli si sentirà separato da loro e limiterà la sua capacità di lavorare e di impegnarsi con gli altri.
Al contrario, una persona che utilizza solo la misericordia, non limita la sua capacità di dare o condividere, non è molto strutturata o non ha confini tra sé e gli altri, e si ritrova sempre prosciugato e sfruttato. Ad un certo punto, questa persona dovrà solo interrompere di condividere e dare, o di essere frustrato nel rapporto con gli altri, rinunciando alla fine, a se stesso.
Quindi, come si vede in entrambi i casi, non è la via migliore. Ma la perfetta combinazione delle due energie dà ad un essere umano un desiderio inarrestabile e la capacità di conquistare qualsiasi obiettivo. Più in particolare, i propri obiettivi.
Nella porzione dello Zohar di Noach, versetto 386 si afferma che, se uno ha il controllo assoluto sulla sua mente, oltre al suo pensiero, accompagnato da grande capacità emotiva, con cuore e fede, egli completerà la sua missione. Persone come Gandhi e Martin Luther King, hanno realizzato grandi e positivi cambiamenti nel mondo; avevano un obiettivo e l'avevano fissato nelle loro menti ed ebbero fede e ci credettero, mettendo insieme le due energie. Parlavano la stessa lingua spirituale e, alla fine, ottennero ciò che volevano. Come sappiamo, tutta la negatività è nella radice, che è anche il seme di distruzione di quella stessa cosa. Così cresce il seme della distruzione delle cose che stai tentando di creare. Immaginate - come Gandhi e Luther King - di avere uno scopo positivo e di mettere insieme qualche persona sulla stessa missione - che tipo di risultato potreste raggiungere?
Anche se fosse solo nella vostra vita, nel vostro business, anche se fosse solo col vostro coniuge o col vostro partner, pensare di mettere insieme questi due energie. Uno con ordine e struttura assoluta, e uno è ok, con errori e necessità di far più pratica. Guardo i miei maestri Rav e Karen Berg; insieme hanno creato una organizzazione inarrestabile che lavora per una sola missione: rimuovere il dolore, la sofferenza e la morte introducendo l'umanità alla saggezza della Kabbalah.
Questo può aiutare ad avere il controllo assoluto sulla mente, sulle emozioni e, in ultima analisi, sulla vita.
GIUDIZIO e MISERICORDIA
Concetti Kabbalistici
di Benjamin Malul.



Il mondo è un luogo di continui cambiamenti e tumulti. Ogni attimo è distinto da quello che lo ha preceduto e da quello che lo seguirà. Ogni punto dello spazio è per se stesso un mondo, con le sue condizioni e il proprio modo d'essere. E' un universo di frammenti che si muovono costantemente in un traffico caotico. Osserva la tua vita, fai tante cose diverse, una dopo l'altra, senza apparente collegamento fra loro. La pace interiore si raggiunge quando anche le più piccole sfaccettature di te e della tua giornata si muoveranno nella stessa direzione. Avendo uno scopo, avrai la pace (Pensieri del Rebbe in "Il Cielo in terra per 365 giorni", ed. Mamash).

martedì, ottobre 21, 2014


39. Gesù disse, "I Farisei e gli accademici hanno preso le chiavi della conoscenza e le hanno nascoste. Non sono entrati, e non hanno permesso a quelli che volevano entrare di farlo. Quanto a voi, siate furbi come serpenti e semplici come colombe."

lunedì, ottobre 20, 2014


Tutto ciò che esiste nel tuo mondo è concesso alla tua relazione con l'infinito. Quindi, secondo tre diverse possibilità, ogni cosa che ti accade è un mezzo per comunicare, un cammino verso la perdizione, oppure terreno neutro in attesa che tu lo trasformi. Un fatto è certo, non esisterebbe se non fosse collegato allo scopo della tua vita (Pensieri del Rebbe in "Il Cielo in terre per 365 giorni", ed. Mamash).


Siamo mosaici -

pezzi di luce, amore


storia, stelle -


incollati insieme 


con la magia


la musica


le parole.


(Anita Krizzan)

domenica, ottobre 19, 2014



Ognuno è dov’è il suo cuore. La distanza è fisica, l’amore è una carezza sul cuore, è un soffio di vento che ti fa venire i brividi, anche se fuori c’è un caldo bestiale, e che ti brucia dentro anche se sei in mezzo alla neve. E’ un sentimento che accorcia qualsiasi distanza. Puoi stare immerso in una marea di gente eppure non essere là…essere invece a migliaia di chilometri, laddove il tuo cuore ha deciso di essere e il pensiero segue il cuore…sempre. Allora sentirai dentro di te la persona che ha preso il tuo cuore. E niente è più vicino di qualcosa che senti dentro di te. E se anche non facesse più parte della tua vita…il solo pensarci te la farà sentire vicino.


venerdì, ottobre 17, 2014




Le vie dolci sono le vie nascoste; le opere di Dio si manifestano pacificamente e il loro principio rimane invisibile.

(Louis C. De S. Martin; "L'uomo di desiderio")

giovedì, ottobre 16, 2014




Si può invecchiare anche a vent’anni, quando si perde lo stimolo a cambiare. Quando si perde lo stimolo ad ampliare il proprio orizzonte. Quando si tende a vivere di rendita.
Vivere di rendita non è soltanto l’aspetto parassitario dell’economia perché è improduttivo, ma è l’aspetto parassitario della nostra vita di soggetti.
“Lavorare stanca”, è un celebre titolo, ma stanca il lavoro ripetitivo, non il lavoro di ricerca.
Il lavoro di ricerca piú grande, piú importante che si possa compiere è il lavoro di ricerca all’interno di noi stessi.
In fondo vivere è cercarsi, anche se poi è pericoloso incontrarsi.
(Aldo Masullo – da “L’Avventuroso Tempo del Nostro Vivere”)
Immagine: Dipinto di Jean Léon Gerome – “Diogene”

martedì, ottobre 14, 2014



Due cammini sono posti di fronte a te: uno più facile e uno più difficile. Sapendo che D-o è tutto si potrebbe essere tentati di rifiutare ciò che il mondo significa. Poiché tutto è vuoto potresti arrivare a negarti anche delle necessità, vivendo lontano e distaccato dalle banalità umane, occupandoti solo delle verità dello spirito, fuggendo dai limiti dell'esistenza fisica e materiale. Questo è il cammino più facile. All'opposto, sapendo che D-o può essere trovato in qualsiasi cosa potresti essere spinto a raffinare ed elevare il mondo, lottando per trovare il vero scopo, sfruttando ogni possibilità per fare emergere un poco del bene naturale in esso contenuto, conducendo una vita spirituale attraverso l'utilizzo delle cose materiali in modo illuminato. Entrambi i cammini sono veri e grandi saggi li hanno percorso ambedue. Ma il secondo, quello più difficile, è quello da cui specialmente oggi potremmo trarre maggiore giovamento (Pensieri del Rebbe in "Il Cielo in terra per 365 giorni" ed. Mamash).

lunedì, ottobre 13, 2014



Ogni via contiene ciò che manca all'altra. Se la divinità è tutto anche le tenebre ne fanno parte, ma il mondo rimane immutato perché non esiste mondo, solo divinità. Se tutto è divinità, il mondo si trasforma eliminando l'oscurità per trovare la scintilla che vi si nasconde. Le tenebre, però, rimangono accatastate fuori. Il percorso di Giacobbe è trovare "ciò che è tutto" in ogni cosa e portare in ciascuna cosa "ciò che è oltre tutte le cose". Giacobbe conosce un D-o che è al tempo stesso dentro e fuori. Per Giacobbe anche le tenebre sono luce (Pensieri del Rebbe in "Il Cielo in terra per 365 giorni" ed. Mamash).

domenica, ottobre 12, 2014


Esiste qualcosa di più grande e più puro 

rispetto a ciò che la bocca pronuncia. Il 

silenzio illumina l'anima, sussurra ai cuori e li

 unisce. Il silenzio ci porta lontano da noi 

stessi, ci fa veleggiare nel firmamento dello 

spirito, ci avvicina al cielo; ci fa sentire che il 

corpo è nulla più che una prigione e questo 

mondo è un luogo d'esilio.


Khalil Gibran

mercoledì, ottobre 08, 2014


Il Bà’al Shem Tov amava dire che per ogni domanda esiste una risposta, e che per ogni risposta c’è un’altra domanda ancora.
Siccome passiamo dal timore alla gioia, noi dobbiamo ricordare che in ogni istante noi acquisiamo un livello più alto di energia, ma dobbiamo anche capire che un livello superiore di energia ci sfugge. E’ come salire su una scala.
Quando lo Tzèmach Tzèdek, il terzo Rebbe di Chabad, era un bambino, stava salendo su una scala insieme ad altri bambini. Ognuno di essi salì fino a metà, mentre egli arrivò fino in cima.
Poco dopo, suo nonno, Rabbi Schneur Zalman di Liadi, che stava guardando dalla finestra, gli chiese: “Perché tu non hai avuto paura di salire fino in cima, mentre i tuoi amici si sono arresi?”.
Lo Tzèmach Tzèdek rispose: “Semplice. Non ho mai guardato giù. Io ho solo guardato in alto, e il fatto di essere in basso mi ha motivato a salire più in alto”.
Il problema è dove noi volgiamo lo sguardo. La differenza fra gli esseri umani e gli animali è che, generalmente, gli animali camminano a quattro zampe, e non guardano mai il cielo. Gli esseri umani camminano eretti, e ciò significa che le loro teste sono in alto, ed essi possono guardare verso il cielo. Dice il profeta Isaia: “Alza gli occhi al Cielo, e mira Colui che ha creato ogni cosa” (Isaia 40,26).
Il fatto che noi possiamo guardare in alto, ci spinge continuamente ad innalzarci per trascendere la nostra umile condizione.
In questo periodo di feste, noi acquisiamo tutti i mezzi che ci occorrono per l’intero anno. Sta a noi utilizzarli. Il nostro rapporto con D-o non è fuori dalla nostra portata: Il nostro rapporto con D-o è una collaborazione, una strada a doppio senso, e questo è un grande motivo per celebrare.
Che noi tutti possiamo trascorrere una luminosa, profonda ed edificante festa di Sukkot.
Per gentile concessione di Rav Simon Jacobson, dal suo libro “60 Days: A Spiritual Guide to the High Holidays” ©Copyright The Meaningful Life Center, 2013. Tutti i diritti riservati


lunedì, ottobre 06, 2014


l Bà'al Shem Tov insegnò che ci sono due cammini: la divinità è tutto, tutto è divinità. Quando i due sentieri convergono, là è D-o stesso (Pensieri del Rebbe in "Il Cielo in terra per 365 giorni", ed. Mamash).

domenica, ottobre 05, 2014




Lasciati cancellare dalla nebbia.
Non chiedere che ti amino, 
tu sei l’amore.
Non chiedere che ti vedano, 
tu sei la visione. 
Tu sei colui che danza, 
né sopra né sotto, 
al centro.
Ogni rifiuto è un’opportunità,
ogni fine un cambiamento di strada,
ogni fine una festa.

(Alejandro Jodorowsky )

Immagine di Tomasz Alen Kopera


mercoledì, ottobre 01, 2014



Vi sono molte verità. Esiste una verità per ogni essere umano e per ogni particella dell'universo, perché ognuno riflette il Creatore in un modo diverso. Cercare la verità vuol dire di più che trovare la propria verità. Significa trovare una verità che funziona per te e per l'altro, per adesso e per sempre, in questo luogo e ovunque, per il corpo e per la mente, per il saggio e per il bimbo piccolo e innocente. Più alta è la verità, meno confini conosce (Pensieri del Rebbe in "Il Cielo in terra per 365 giorni" ed. Mamash).