giovedì, gennaio 10, 2013

IL SE' SUPERIORE E IL SE' INFERIORE

L’uomo, ormai, può considerare come mondo esteriore anche ciò che risiede nella propria personalità, così come prima, considerava mondo esteriore ciò che agiva sui propri sensi e impara gradatamente con l’esperienza a trattare sé stesso, così come prima trattava gli esseri intorno a sé.

Se l’uomo aprisse lo sguardo in questo mondo dello spirito prima di essere sufficientemente preparato, si troverebbe dinanzi all’immagine della propria anima, come ad un enigma; i propri istinti e le proprie passioni gli si presenterebbero allora sotto forma di figure simili ad animali o più di rado, a forme umane.

Quando si penetra in quel mondo bisogna perciò adottare un modo completamente diverso di giudicare. Spesso le cose si presentano come immagini riflesse di ciò che realmente sono. Quando, per esempio, si vede un numero, bisogna leggerlo a rovescio, come si fa per un’immagine riflessa da uno specchio: quindi per esempio il numero 265 sarebbe in realtà il numero 562. Un desiderio che si riferisce a qualcosa di esteriore, si presenta invece come una figura che muove incontro alla persona che l’ha desiderata. Oppure le passioni, che cercano l’oggetto della loro soddisfazione nel mondo esteriore e che hanno la loro sede nella natura inferiore dell’uomo, possono assumere forma di animali o di figure simili, che si avventano contro lo stesso creatore.

Se il discepolo dell’occultismo, prima di ascendere alla visione superiore, ha imparato per mezzo dell’auto-osservazione calma e obiettiva, a conoscere le proprie qualità, allora, nel momento in cui la propria interiorità gli si presenterà come immagine esteriore riflessa, troverà il coraggio e la forza di comportarsi nel giusto modo.

Gli uomini che non hanno acquistato per mezzo di tale introspezione una conoscenza sufficiente della propria interiorità, non riconosceranno sé stessi in quell’immagine riflessa e crederanno trattarsi di una realtà a loro estranea. Quella vista perciò incuterà loro timore e sgomento. È assolutamente necessario che il discepolo dell’occultismo, attraversi quest’esperienza della visione spirituale della propria anima, confrontandola con la propria personalità fisica, per poter poi ascendere più in alto. Non si ripeterà perciò mai abbastanza, che la via sicura verso il mondo superiore, è quella che passa attraverso una seria conoscenza e valutazione della propria entità.

Le immagini che l’uomo incontra in principio sul cammino verso il mondo superiore, sono realmente immagini spirituali, poiché esse rappresentano sé stesso. Ma dentro a questo mondo di immagini, egli impara presto a conoscere qualcosa di nuovo: il proprio Sé inferiore gli sta dinanzi soltanto come immagine riflessa da uno specchio; ma nel centro di questa stessa immagine, appare la vera realtà del Sé superiore.

Ormai è venuto il momento di servirsi del fiore di loto a due petali, che si trova nella regione degli occhi. Se esso incomincia a muoversi, l’uomo acquista la possibilità di mettere il proprio Sé superiore in rapporto con entità spirituali superiori. Le correnti che emanano da questo fiore di loto, muovendosi rendono visibili gli esseri spirituali dei mondi superiori.

Rudolf Steiner