martedì, marzo 29, 2011

Meditare l'Acqua

acqua

Nuove ricerche sull’acqua

Alcune persone hanno avuto il merito di portare alla coscienza collettiva valori modificati e aggiuntivi rispetto alle proprietà dell’acqua. La scienza ha sondato con gli strumenti suoi propri, ogni angolo di ciò che poteva misurare. Dovevano ancora arrivare conoscenze di tipo differente, in grado di stimolare la scienza a nuove aperture, ma capaci altrettanto di fare a meno di questa strada per raggiungere la coscienza degli uomini.

Cito due persone, che sicuramente non saranno le uniche al mondo, ma delle quali possiedo alcune informazioni.

A Masaru Emoto va riconosciuto il merito di aver mostrato a tutti gli esseri umani sensibili, che l’acqua modifica la sua struttura a seconda dell’ambiente in cui è inserita.

L’acqua di fonte si rivela cristallina, tendente alla simmetria.

L’acqua inquinata porta con sé il messaggio dell’inquinamento: disgregazione, assenza di forme armoniche.

L’acqua attraversata da intenzioni d’amore, di gentilezza e di grazia si mostra in tutta la sua bellezza, affascinando gli occhi dello spettatore con incredibili risposte, tutte baciate dalla bellezza.

L’acqua cui sono giunti messaggi di odio, guerra, distruzione, mostra al suo interno, attraverso i cristalli, le stesse immagini a lei inviate: distruzione e assenza di bellezza.

Per approfondimenti, consulta il sito www.masaru-emoto.net e l’ articolo “Acqua” da me scritto.Acqua3

In sintesi, secondo gli esperimenti di Emoto, l’acqua riceve, mantiene e contiene informazioni che è in grado di assorbire da ciò che attraversa, dal mondo con cui entra in contatto. Per questo non vi è bisogno di un contatto diretto. Non serve mettere un dito nell’acqua, per comunicare con lei. Una bottiglia, riempita d’acqua, posta nell’ambiente in cui viviamo è in grado di modificare la struttura dei cristalli dell’acqua solo in base ai nostri pensieri. Questi esperimenti hanno mostrato che l’acqua sottoposta ad attenzioni piacevoli ritornava immagini di sé stessa piacevoli e simmetricaìhe. Viceversa l’acqua sottoposta ad attenzioni sgradevoli mostrava un aspetto sgradevole nella sua forma cristallina. In molti casi i cristalli non si formavano addirittura. Ma la cosa peggiore si è dimostrata l’indifferenza, rispetto ai sentimenti umani, il sentimento peggiore registrato dall’acqua è la mancanza di emozioni e di attenzione.

Come se l’acqua fosse uno specchio di noi stessi e a seconda di come cambiamo potesse ritornarci informazioni di bellezza e di grazia o al contrario di caos e disordine se non di distruzione.

Masaru Emoto ci ha donato la possibilità di prestare maggiore attenzione ai nostri atteggiamenti, ai nostri pensieri e alle nostre emozioni, così come ci ha fatto presente di come l’ambiente fisico in cui scorre l’acqua sia fondamentale per la sua salute e la sua possibilità di essere vitale. Ha infine mostrato come l’uomo sia in grado di influenzare positivamente, con le sue attenzioni emozionali e mentali anche un’acqua deteriorata.
Non si può non pensare al Rei Ki osservando l’opera di Emoto. Nel Rei Ki, metodo giapponese diffuso in tutto il mondo, si impara che l’uomo può farsi canale dell’energia cosmica, un’energia presente in tutto l’universo, in tutte le cose. L’uomo attraverso metodi specifici può dinamizzare e riequilibrare energeticamente altri esseri umani, cose, ambienti ecc. Il Rei Ki si propone come metodo di crescita personale necessaria per aiutare gli altri. La scoperta delle impressioni sui cristalli d’acqua è una attività Rei ki svolta attraverso il microscopio e altri strumenti ma ci racconta della stessa cosa: l’uomo crea la realtà in cui vive attraverso il suo modo di essere. La differenza è che Emoto lavora con l’acqua, sostanza principale del nostro corpo.

Vi è un altro uomo di cui voglio scrivere. Il suo nome è J. Ducatillon.
Joel Ducatillon, non è una persona piena di diplomi, non ha fatto studi accademici particolari. Ha semplicemente cercato per tutta la vita la risposta alla domanda: “Che cosa ci faccio qui?”
Questa ricerca è cominciata nel 1994, in seguito a tre sogni successivi.acqua_glass_01

Questo ha dato nascita a dei tubi di vetro chiamati ADN 850, codificati con dei suoni composti secondo dei giochi di numeri e calcoli diversi. Questo lavoro, è suo e fa parte delle conoscenze ad altri livelli del suo essere che sono disponibili ora a tutti.

Nel marzo 2006 l'acqua dinamizzata da lui è stata chiamata acqua diamante. Essa è moltiplicabile all'infinito ed è stata trasmessa a tutti gli uomini che lo hanno desiderato. Continua ancor oggi ad essere condivisa in diverse parti del mondo.

Ma che cosa è esattamente l’acqua diamante?

E’ frutto di una realizzazione di J. Ducattillon, ottenuta attraverso codici particolari capaci di dinamizzare e rendere più “viva” l’acqua. Da quando ha scoperto questo modo per dare nuove vibrazioni all’acqua, Ducatillon ha iniziato a distribuire questa “nuova acqua” a tutti coloro che la richiedono gratuitamente. Vedi: www.liberamenteservo.it

In sintesi, Ducatillon ha utilizzato una conoscenza sua propria per distribuire acqua con proprietà vibratorie migliori dell’acqua comune. Acqua capace di convertire altra acqua senza limite di quantità. Un’espansione di un nuovo ordine di coscienza attraverso l’acqua.

Il lavoro principale di Emoto è quello di sensibilizzare la gente sulle proprietà particolari dell’acqua.

Il lavoro di Ducatillon è quello di dare a tutti la possibilità di re-informare l’acqua, con della "nuova" acqua, così da renderla adatta alle persone che stanno velocemente integrando livelli di coscienza più ampi.

Parte seconda

Osservazioni sull’acqua umana

Dal momento del concepimento in poi, l’essere umano si forma e cresce in un ambiente liquido. La materia si forgia e si plasma nell’acqua. Così, come nell’alba della vita sulla Terra, le diverse specie, prima vissero per un lungo tempo, nei mari primordiali; così anche il mammifero uomo, si culla nel grembo di un'acqua primitiva per i primi nove mesi della sua vita.

Il neonato esce dall’acqua per emergere, all’aria e alla terra. Per nove mesi è stato nutrito dall’acqua, dai fluidi della madre, attraverso il cordone ombelicale. Per nove mesi ha respirato con la pancia, attraverso un tubo collegato a sua madre, alla sua pancia. L’addome, il luogo che culla la vita del figlio che si sta formando per la madre, è il medesimo luogo attraverso cui il figlio si nutre e percepisce la vita che continua ad entrare in lui attraverso sua madre.

L’ombelico è sicuramente: ” L’ombelico del mondo”.

Poi, il cucciolo d’uomo emerge con impeto nel mondo degli esseri emersi già prima di lui. In questo mondo l’acqua appare non più dominante, all’esterno, il suo posto l’ha preso l’aria che ora arriva non più attraverso la pancia ma dal naso e dalla bocca. Eppure è un’illusione perché nel mondo, sulla Terra, l’acqua è sempre l’elemento dominante. E’ dove cammina l’uomo che sembra ve ne sia poca e a volte…, troppo poca. Se invece ve ne è molta, allora sembra subito troppa ed induce calamità naturali e disagi di differenti generi. Insomma l’acqua rimane elemento determinante anche dopo il parto, per tutta la durata della vita. Lo è rispetto alla sua quantità e alla sua qualità.Feto

Intanto nel bambino da poco uscito dal ventre di sua madre, l’acqua è in quantità molto elevate, attorno al 75 – 80%. Crescendo, già dopo il primo anno di età, la percentuale d’acqua, scende di circa il 10-15% per rimanere costante durante l’età adulta. Infine con la vecchiaia la percentuale di acqua scende ancora fino ad arrivare a ca. il 55-50% del peso corporeo. Si potrebbe dire che la percentuale d’acqua all’interno di una persona ne identifica l’età. Quando la vita è in fermento e proiettata nel suo divenire, l’acqua corporea è molta, poi si stabilizza per un lungo periodo ed infine inizia a scendere in percentuale, tanto quanto scende l’aspettativa di vita.

L’acqua del corpo

Osserviamo ora, più da vicino, l’acqua all’interno del corpo: il 75% ca. dei muscoli e degli organi interni e il 10% del tessuto adiposo sono costituiti da acqua. Lo stesso scheletro è costituito per oltre il 30% da acqua. Il 66% del totale dell'acqua presente nel nostro organismo è localizzato all'interno delle cellule e ne determina il volume e il turgore. Il 6-7% è presente nel plasma, il 2% nella linfa e il 23-25% è acqua extracellulare, localizzata negli spazi esistenti tra le cellule.

Tutti noi assumiamo acqua dall’esterno attraverso l’apparato digerente, introducendola direttamente sotto forma di bevande e assorbendo quella contenuta nel cibo. D’altra parte il nostro organismo utilizza l’acqua come veicolo per pulire sé stesso. Così attraverso le urine, le feci, la sudorazione e la respirazione, eliminiamo continuamente acqua dal nostro corpo. Un adulto elimina ca. 1-1,3 litri al giorno di urina, 100-150 ml al giorno con le feci, 600-1000 ml/giorno con la respirazione e l’evaporazione cutanea. Oltre i 24° gradi C. fino a 31°C il valore si raddoppia e oltre questi limiti, per ogni 2°C di aumento il valore raddoppia ulteriormente rispetto alla evaporazione cutanea. Un altro fattore determinante è il regime di lavoro del corpo. I valori esposti sopra riguardano esseri umani non impegnati in sforzi particolari. Lo sport e l’attività fisica sono fattori fondamentali nell’influenza che mostrano rispetto alla regolazione dei liquidi nel nostro corpo.

Il sudore è il principale meccanismo attraverso il quale il nostro organismo mantiene l'equilibrio termico (l'evaporazione del sudore fa raffreddare la nostra cute e, conseguentemente, il resto del corpo); ne consegue che più ci scaldiamo per qualsiasi motivo, più utilizziamo il meccanismo del sudore per mantenere il nostro equilibrio interno. Così facendo però eliminiamo acqua che poi abbiamo la necessità di reintegrare bevendo e mangiando.

I dati riportati servono a far comprendere più a fondo quanto sia necessario trovare un equilibrio con l’elemento acqua non solo in termini fisiologici ma bensì a tutti i livelli.

Parte terza

La trasformazione umana dell’acqua

Ho introdotto l’articolo con l’esempio di due persone molto differenti tra loro per estrazione sociale, data di nascita, cultura, luogo in cui vivono, ecc. che hanno portato conoscenze ed effetti pratici a livello collettivo rispetto all’acqua. Ho continuato specificando meglio come l’acqua è presente nella struttura del corpo umano e nella sua fisiologia. Andiamo avanti..

Anch’io sono una di quelle persone, come J. Ducatillon e molti altri, che fin da poco più che bambino si è chiesto: “ Che cosa ci faccio qui?”. Questa domanda di fondo, unita alla seguente:" Chi sono io?" e a molte altre riflessioni, mi ha accompagnato fino ad ora fungendo da motore per la mia ricerca personale sulla vita. Ora posso rispondere molte cose a riguardo, nessuna definitiva come è giusto che sia per un viaggiatore che ancora ha molto da camminare. Rispetto all’acqua ad esempio, mi sorgono alcune riflessioni.

Se l’uomo è costituito da acqua per più del 60% del suo peso corporeo, allora tutto quello che Emoto attraverso i suoi lavori ha evidenziato per una certa quantità d’acqua, sarà ancora più importante assumerlo come importante evidenza per il contenitore d’acqua umano. I nostri pensieri, le nostre emozioni, le nostre azioni, sono tutte in grado di far reagire l’acqua contenuta nel nostro corpo. Insomma, quell’acqua siamo noi. Con tutte le nostre difficoltà, i nostri desideri, le nostre passioni, le nostre intenzioni. L’acqua che siamo si modifica continuamente attraverso il nostro modo di essere, di vivere. Gli esperimenti di Emoto dicono anche che l’uomo è capace di modificare l’acqua posta in un contenitore dinnanzi a lui con le sue intenzioni, pensieri, parole e con il suono più in generale. L’esistenza è vibrazione, se la vibrazione cessa, finisce la vita; tutto ciò che vibra influenza sé stesso e l’ambiente attorno a lui.

J. Ducatillon, con l’introduzione della sua ricerca sull’acqua ha prodotto altri risultati interessanti.

Ha evidenziato ancor più il rapporto tra dimensione fisica e metafisica dell’acqua e quindi dell’esistenza più in generale. Ha prodotto una tecnologia avanzata di dinamizzazione dell’acqua. In pratica ha introdotto una metodologia semplice, esportabile su larga scala, per purificare l’acqua. Va specificato che sul piano squisitamente materiale la purificazione dell’acqua con questa metodologia, ha un effetto poco valutabile se applicato ad acqua inquinata con sostanze chimiche importanti. La purificazione di cui si parla funziona bene applicata ad acqua già considerata soddisfacente per i parametri scientifici. Sia gli esperimenti di Emoto che ancor più quelli di Ducatillon si possono chiamare in termini scientifici:” ambiti di oggettività debole” e al contempo.” ambiti di soggettività forte”. Significa che hanno un impatto sul piano materiale ma questa influenza non è tale da essere esportabile oltre determinati valori. Questo tipo di evidenza, messa in luce da queste due persone, è però fondamentale come approccio verso la direzione della conoscenza degli accoppiamenti uomo- ambiente nelle loro differenti sfumature. Nella fisica delle particelle ed in particolare negli studi quantistici, è paradigma consolidato che osservatore e ambiente osservato formino un accoppiamento inscindibile ai fini del risultato. In altri termini colui che osserva, che sperimenta, solo per il fatto che sta osservando e sperimentando, influenza e apporta delle modifiche al campo di osservazione. In altri termini ancora, lo stato di coscienza dell’osservatore si accoppia con la coscienza dell’ambiente osservato e i due elementi, incontrandosi, danno luogo ad un terzo ambiente, coscienza risultante dell’accoppiamento dei due precedenti.acqua_01

Questo tipo di evidenza si applica molto bene alla materia nella sua forma di microstruttura. I macro elementi, le forme così come ci appaiono tutti i giorni, le auto, le case, gli animali e gli esseri umani più in generale, paiono essere ambienti da osservare relativamente indipendenti da chi li osserva. Perché dunque questa differenza? Perché nel mondo di tutti giorni ci appare ciò che più corrisponde al nostro stato di coscienza dominante. Questo è tarato per conservare biologicamente un' identità forte di noi stessi, che sottolinea ai nostri sensi biologici la nostra individualità rispetto al resto. I nostri organi di senso e le nostre corrispondenti elaborazioni cerebrali sono calibrate per permetterci di mantenere un forte senso di identità personale. Questo tipo di coscienza è molto importante per permetterci sempre di differenziarci dall’ambiente in cui viviamo. Si può chiamare anche cosapevolezza dell’essere, di esistere come essere unico al mondo."Io esisto in quanto sono altro da te". Questa piattaforma però limita la possibilità di entrare in contatto con il mondo in cui siamo immersi.

D’altra parte esiste in tutti noi la necessità di percepire ciò che ci accade attorno per agire o reagire di conseguenza. "Io esisto in quanto mi vedo riflesso negli altri e nelle cose del mondo" La relazione con gli oggetti, le persone, le piante e gli animali è necessaria quanto il nostro senso di individualità e di separazione da questi; il primo ci fa capire la nostra preziosa unicità, il secondo ci permette di condividere la nostra vita con molti esseri, donandoci il dono della com-passione e della con-divisione. L’equilibrio consiste nel poter avere più interrelazioni possibili con l’ambiente, arricchendo così e aumentando la propria identità personale. In questo modo questa – identità personale – crescerà in un continum con il resto, in dialogo costante con gli altri e sé stessa. Quello che pare un paradosso ad un’occhiata superficiale è in realtà una efficace modalità per poter essere coscienti di sé e di ciò che accade agli altri tramite le nostre azioni, ascoltando e riflettendo; integrando in noi le loro e le nostre reazioni.

Per questi motivi, se il processo di crescita personale non è armonizzato con l’esistenza “degli altri”, di ciò che ci circonda, il nostro sistema percettivo sarà anch’esso tarato per questo. Viceversa le persone la cui coscienza si situa ad un livello di comprensione maggiore, sono in grado sempre più di osservare la vita di tutti i giorni cononda-oceano gli occhi della fisica delle micro particelle. La percezione che siamo noi a creare la realtà in cui viviamo attraverso il nostro modo di essere diviene più forte. Si osservano gli oggetti considerati assolutamente indipendenti da noi con nuove percezioni, fino ad essere consapevoli che viviamo in un mondo vivo in ogni suo frammento ed in continua relazione con sé stesso in tutte le sue parti. La vibrazione di fondo dell’esistenza emerge alla nostra consapevolezza rendendoci più forti e più rilassati allo stesso tempo.

Un uomo di 80 kg di peso è costituito da almeno 50 – 55 Kg d’acqua. Vi immaginate quest’acqua cosa può fare?

Ducatillon ha trovato uno strumento per dinamizzare l’acqua attraverso la connessione a frequenze vibratorie più elevate. Un ottimo risultato ma…-

Vi potete immaginare se quello stesso essere umano di 55 kg d’acqua per 80 kg di peso potesse divenire egli stesso fonte di purificazione dell’acqua che esiste in lui?

Vi potete immaginare inoltre che forza possiede un essere capace di entrare in contatto cosciente con quei 55 kg d’acqua e di usarli per dinamizzare l’acqua degli altri esseri viventi?

Vi potete immaginare accadimenti del genere? Come potrebbe succedere?

La meditazione come rinascita

Uno degli strumenti più importanti per arrivare a questo è la meditazione. Meditando si entra in contatto con il proprio sé interiore, profondo. Questo contatto è il primo punto fondamentale per l’attivazione di determinati centri di energia capaci di dinamizzare, allineare, amplificare la coscienza umana.

Che cosa intendo per coscienza umana? L’essere umano esiste e vive grazie ad una emanazione primordiale della sua coscienza trascendente che chiamerò Coscienza. E’ questa Coscienza che si espande nelle diverse dimensioni dell’esistenza fino a divenire nuova vita. Così un piccolo corpicino prende forma e poi nasce su questa Terra. Poi cresce, cresce, divenendo adulto e poi vecchio; infine quella stessa coscienza torna nuovamente in dimensioni altre ed il corpo rimane in questa dimensione, accolto dalla terra, dall’acqua dall’aria e dal fuoco.chakra_arcobaleno

La coscienza dell’uomo in qualche modo rappresenta la Coscienza, ma ne è un riflesso spesso incompleto e distorto. La meditazione è una disciplina importante per un allacciamento rinvigorito e più forte tra coscienza e Coscienza. Ma non basta. Una volta collegate meglio, tra le due coscienze si instaura un flusso di informazioni più chiaro. La Coscienza chiede alla coscienza di allinearsi maggiormante ad essa. E’ necessario, per favorire l’allineamento, attivare i centri energetici presenti nel nostro essere per far sì che il processo di integrazione tra le due coscienze avvenga nel migliore dei modi.

Esistono meditazioni di diversi generi e spesso meditando ci sembra di raggiungere vette inesplorate ai più, per poi però precipitare in comportamenti peggiori di chi non medita mai. Crediamo che rincorrere la spiritualità sia la strada giusta, ma dimentichiamo molti pezzi in giro. Pezzi che prima o poi ci fanno ritornare a terra attratti dalla forza di gravità del nostro corpo. La Coscienza non ha in sé valori particolari, la Coscienza è tutti i valori assieme, armonizzati in un corpo che sa stare in piedi, camminare, nuotare ed anche volare verso le vette dello spirito; ma l’uno senza l’altro non esiste a meno di non crearci nuove illusioni – intrappolate nella bolla della nostra mente-. La materialità e la spiriutalità non hanno nessun senso vissute separatamente giacché l’una contiene sempre l’altra e viceversa. Quella che chiamiamo materia è il tempio dello spirito ultimo, la chiusura del cerchio, il luogo a cui si muore per rinascere all’interno di una stessa esistenza.

Meditare l’acqua

Parlando di materia torniamo all’acqua, alla sua capacità di fluire, di avvolgere tutto, di divenire motore al mutamento delle coscienze. Allora la meditazione non può non tenere conto di questo elemento principe per trasportare informazioni a tutto il pianeta, a tutto il cosmo. Allora colui che medita, in contatto con la propria Coscienza può permettere a questa di fluire in lui attraverso l’acqua di cui è costituito. Successivamente, colui che medita può utilizzare i 50 kg ca. dell’acqua purificata e dinamizzata del suo essere umano, per trasmettere questo cambiamento ad altri esseri umani, attraverso la meditazione e l’azione qualunqueacquario12. La Coscienza è Vita e come tale è un’onda di capacità infinite. Poter permettere che scorra in noi fino alla dimensione biologica, attraverso l’acqua è la chiave della rinascita delle persone. Il corpo fisico, emozionale, mentale, animico e spirituale si ritrovano ad essere uniti ed armonizzati per uno stesso intento: vivere una vita nel pieno delle proprie potenzialità. L’energia potenziale diviene energia cinetica, nell’acqua che dal bacino della nostra Coscienza si fa cascata, che, dopo un tuffo incredibile, labisce la materia di cui siamo fatti, incontrando l’aqua, quei 50 litri ca. e dotandola di una forza mai vista prima. Questo fiume nato dalla Coscienza e trasportato in questa dimensione dalla coscienza umana è simboleggiato bene dal segno dell’acquario. L’uomo saggio celeste che riversa l’acqua sulla Terra…..Ma guarda un po’, proprio adesso che siamo in transizione verso l’era dell’Acquario….proveniendo da quella dei Pesci. Come a dire che l’elemento acqua, da terrestre si fa cosmico. Lo sguardo si allarga e si approfondisce, la coscienza dell’uomo è spinta verso nuovi orizzonti....


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