lunedì, novembre 23, 2015

La continua introspezione mi .porta a vivere il mio  presente con profondità .....vivendo il momento;  lo stato attuale in cui pensieri e riflessioni giungono di continuo....e ciò che attraversa la mia mente e il mio cuore mi piace testimoniarlo.....ricordarlo ....domani è "già passato" .....domani non sarò più l'essere  di oggi!!!Scelgo di dare sempre e comunque spazio alla voce dell' anima la cui natura è amore intelligente solo l'anima ha una diretta e chiara comprensione del proposito creativo e del PIANO. e come una divina magia si manifesta , all'anima possiamo  affidare la conoscenza, i simboli e le formule necessarie al corretto condizionamento dell'opera magica.. 

L'amore attrae, la mente non solo attrae, ma respinge e coordina, così che la sua potenza è inconcepibile. Chi può concepire, sia pur vagamente, uno stato di cose nella sfera mentale, analogo a quello esistente presentemente nella sfera emotiva? 
Possiamo raffigurarci come saranno le condizioni del mondo quando l'intelletto sarà tanto potente e irresistibile quanto lo è la natura emotiva oggigiorno?
L'umanità sta procedendo verso un'era in cui gli uomini agiranno come menti, in cui l'intelligenza sarà più forte del desiderio e i poteri del pensiero verranno usati come appello al mondo e sua guida, nello stesso modo in cui ora sono usati i mezzi fisici ed emotivi.
In questo pensiero risiede un incentivo profondamente necessario alla giusta comprensione delle leggi del pensiero, nonchè un insegnamento corretto da impartire sull'uso della sostanza mentale e sulla costruzione di forme pensiero.

Bisogna ricordare che è "l'operatore magico" .....e la potente identità che usa queste forze deve essere l'anima, l'uomo spirituale, per le seguenti ragioni: 
 Solo  l'anima ha il potere di operare in tutti i tre mondi contemporaneamente, pur rimanendo distaccata e quindi Karmicamente libera dai risultati di tale lavoro.
Solo l'anima ha una vera coscienza di gruppo ed è mossa da un proposito assolutamente disinteressato.
Solo l'anima, con l'occhio aperto della visione interiore, può vedere la fine fin dal principio e mantenerla costantemente la vera immagine della consumazione finale!!!
Quindi, la necessità di usare la mente in modo corretto e, al tempo stesso, di mantenere sempre un atteggiamento di completo distacco dall'opera creativa della nostra mente, dai desideri e dalle realizzazioni fisiche.
Angela

lunedì, novembre 09, 2015

Se il desiderio nasce dal cuore si potrà usare la forza del pensiero. Desiderare qualcosa nel cuore come qualità, e poi farlo salire a livello 3° occhio che non è solo posizionato nel mezzo della nostra fronte ma è tutta la nostra aura.

LA PREGHIERA = desiderio, richiesta con FIDUCIA. Se ci si apre con FIDUCIA TUTTO ACCADE, si riuscirà ad ottenere ciò che è bene per noi. 

Lavorare con il PENSIERO significa attingere alla FONTE PRIMA, non a quel serbatoio dove ci sono le esperienze delle vite precedenti.

La nostra mente non è mai libera, perchè riceve impulsi di ciò che precedentemente è stato sperimentato come qualità sia di sofferenza che di felicità. Per questo a volte ci sono timori ad affrontare determinata situazioni; perchè in quel serbatoio è registrata la sofferenza. Ma... questo è riferito alle vite passate e non ALLA VITA CHE SI STA VIVENDO ORA. 
Angela.

sabato, novembre 07, 2015



A ciascuno di voi è riservata una persona speciale. A volte ve ne vengono riservate due o tre, anche quattro. Possono appartenere a generazioni diverse. Per ricongiungersi con voi, viaggiano attraverso gli oceani del tempo e gli spazi siderali. Vengono dall’altrove, dal cielo. Possono assumere diverse sembianze, ma il vostro cuore le riconosce. Il vostro cuore le ha già accolte come parte di sé in altri luoghi e tempi, sotto il plenilunio dei deserti d’Egitto o nelle antiche pianure della Mongolia. Avete cavalcato insieme negli eserciti di condottieri dimenticati dalla storia, avete vissuto insieme nelle grotte ricoperte di sabbia dei nostri antenati. Tra voi c’è un legame che attraversa i tempi dei tempi: non sarete mai soli.
Brian Weiss – Molte Vite un solo Amore

James Morrison - Please Don't Stop The Rain

venerdì, novembre 06, 2015

venerdì, ottobre 23, 2015

 PREGHIERA SILENZIOSA

NEL MIO CUORE
ACCETTO LA MIA PERFEZIONE
ACCETTO CHE LA GIOIA CHE HO VOLUTO SIA SEMPRE NELLA MIA VITA
ACCETTO CHE L'AMORE CHE HO CHIESTO NELLA PREGHIERA SIA GIÀ IN ME
ACCETTO CHE LA PACE CHE HO CHIESTO SIA GIÀ LA MIA REALTÀ
ACCETTO CHE L'ABBONDANZA CHE HO CERCATO RICOLMI GIÀ LA MIA VITA
NELLA MIA VERITÀ
ACCETTO LA MIA PERFEZIONE
MI PRENDO LA RESPONSABILITÀ DELLE MIE PERSONALI CREAZIONI
E DI TUTTE LE COSE CHE SONO LA MIA VITA
RICONOSCO IL POTERE DELLO SPIRITO CHE È DENTRO DI ME
E SO CHE TUTTE LE COSE SONO COME DOVREBBERO ESSERE.
  NELLA MIA SAGGEZZA
ACCETTO LA MIA PERFEZIONE
  LE MIE LEZIONI SONO STATE SCELTE ACCURATAMENTE DA ME
ED ORA LE STO ATTRAVERSANDO IN PIENA CONSAPEVOLEZZA.
IL MIO SENTIERO MI PORTA SU UN PERCORSO CON SCOPO DIVINO.
LE MIE ESPERIENZE DIVENTANO PARTE DEL TUTTO.
NELLA MIA SAPIENZA
ACCETTO LA MIA PERFEZIONE
  IN QUESTO MOMENTO MI VEDO NELLA MIA VESTE DORATA
E SO DI ESSERE UN ANGELO DI LUCE.
GUARDO VERSO IL MIO VASSOIO DORATO IL DONO DELLO SPIRITO
E SO CHE TUTTI I MIEI DESIDERI SONO STATI PIENAMENTE ESAUDITI.
NELL'AMORE CHE HO PER ME
ACCETTO LA MIA PERFEZIONE
NON MI CARICO DI GIUDIZI O FARDELLI PESANTI
ACCETTO CHE OGNI COSA DEL MIO PASSATO SIA STATA DATA CON AMORE
ACCETTO CHE OGNI COSA IN QUESTO MOMENTO PROVENGA DALL'AMORE
ACCETTO CHE OGNI COSA DEL MIO FUTURO PORTERÀ UN AMORE PIÙ GRANDE.
NEL MIO ESSERE
ACCETTO LA MIA PERFEZIONE
COSI' SIA

venerdì, ottobre 16, 2015


Sole e Luna, la stessa polarità della quale fanno parte i due Messia.
Il Talmud (Sukka 52 a) ci parla dell’esistenza di due distinte figure messianiche: Mashiach ben Yosef(figlio di Giuseppe) e Mashiach ben David (figlio di Davide). Secondo il brano citato, il primo Messia, il ben Yosef, dovrebbe venir ucciso, tant’è vero che il secondo Messia (ben David), vedendo ciò, chiederà a Dio di fargli il dono della vita. Ecco la traduzione delle parti rilevanti del brano in questione: «Così hanno insegnato i nostri maestri: Così dice il Santo, benedetto Egli sia, al Messia figlio di Davide, che si rivelerà in futuro, possa ciò avvenire speditamente e nei nostri giorni: “Chiedimi una cosa e te la darò, così com’è scritto: (Salmo 2, 7-8): … Oggi ti ho fatto nascere. Chiedimi una cosa e ti darò i popoli in eredità”. E dato che (il Messia figlio di Davide) aveva visto che il Messia figlio di Yosef era stato ucciso, così gli risponde: “Signore del mondo, da Te desidero soltanto la vita. Gli replica (Dio): “Vita. Prima ancora che tu lo dicessi già aveva così profetizzato Davide tuo padre, com’è scritto (Salmo 21, 5): Ti ha chiesto la vita e gliela hai data“».
Secondo le tradizioni cabalistiche il primo Messia sarà la preparazione alla venuta del secondo. Sui loro rispettivi ruoli ci sono parecchie opinioni. Il Gaon di Vilna afferma che il Messia figlio di Yosef è il culmine di quel processo di redenzione che avviene gradualmente, in un modo che a prima vista sembrerebbe un’evoluzione naturale, un processo storico e umano. Tra i compiti del ben Yosef c’è quello di portare l’umanità ad una situazione economica generale molto florida, tale da consentire il superamento di quelli che per millenni sono stati i problemi basilari per la maggioranza delle persone: cibo, vestiti, alloggio, sopravvivenza fisica. Nel far ciò egli userà uno squisito talento economico ed organizzativo, simile a quanto dimostrato dal suo famoso antenato Yosef, che fu viceré d’Egitto e che seppe fronteggiare con estrema oculatezza una grave crisi alimentare. Così facendo Yosef trasformò ciò che doveva essere una carestia catastrofica in un’occasione per aumentare la ricchezza dello stato e dei cittadini (Genesi 41). Come il suo antenato, il Messia ben Yosef possiederà una rettitudine e un’integrità senza paragoni, e dimostrerà che il vero successo negli affari si ha solo conducendoli in modo onesto.
Egli preparerà la strada alla venuta del secondo Messia. Sarà lui che inizierà il raduno dei dispersi d’Israele, ricostituendo lo stato d’Israele nella terra d’Israele. Avrà una grande influenza politica sui governanti del mondo, e li preparerà ad accettare la pace che il secondo Messia porterà in modo pieno e definitivo. Il superamento dei problemi economici è di fondamentale importanza se si vuole che anche la gente comune abbia più tempo e possibilità di dedicarsi allo studio e all’approfondimento della Torà, attività che sarà destinata a diventare la più importante e quotata tra tutte le occupazioni umane. Il Figlio di Yosef saprà come ridistribuire gli utili delle grandi compagnie in maniera più equa, eliminando le gravi ombre di sfruttamento e discriminazione, le evidenti ingiustizie sociali che oggi in molti casi macchiano il patrimonio dei più ricchi. A tale scopo, egli saprà come far rispettare le leggi della Torà sulla Decima, sul riposo Shabbatico, sull’anno di Shmità e sul Giubileo, leggi che saranno pubblicamente rispettate, insieme alla pratica molto diffusa della Tzedakah (la beneficenza).
Secondo il Gaon di Vilna il Messia ben Yosef non dovrà necessariamente morire. Un supporto a questa tesi si trova in Genesi 45,26, nell’espressione: “od Yosef chai” = “Giuseppe è ancora vivo”. Giuseppe, venduto come schiavo dai fratelli, per molti anni fu creduto morto dal padre Giacobbe, che alla fine ebbe però la sorpresa incredibilmente gradita di scoprire come il figlio fosse invece vivo e vegeto! In modo analogo, il Messia ben Yosef, se sostenuto dalle preghiere e dall’appoggio di tutti noi, non dovrà morire. Il Messia Ben David viene per guidare l’umanità alla sua rettificazione finale e completa.
Cabalisticamente parlando, il primo Messia riflette ciò che lo Zohar chiama “Itoruta de-letata” o “Risveglio dal basso”. Si tratta della somma degli sforzi di quanti non hanno mai cessato di credere nella possibilità di rettificare se stessi e il mondo. È il sommarsi delle buone azioni compiute dai giusti di centinaia e centinaia di generazioni. Il “risveglio dal basso” è il frutto dell’operare umano, e corrisponde al lato sinistro dell’Albero della Vita, quello della Ghevurà, del Timor di Dio. Dice il Talmud:“tutto è nelle mani del Cielo all’infuori del Timore del Cielo”. In altre parole, non possiamo pretendere che sia la stessa Provvidenza a farci aprire gli occhi sull’esistenza di Dio e dei misteri superiori, e sul bisogno di adeguare le nostre azioni e il comportamento quotidiano ad esse. L’accettazione del “giogo del Regno dei Cieli” dipende soltanto da noi stessi.
Invece, il Messia figlio di Davide sarà l’“Itoruta de-le-ila”, il “Risveglio dall’alto”, la risposta di Dio al grido delle sue creature, alle loro incessanti preghiere e sforzi; sarà l’intervento diretto e miracoloso della potenza divina, capace di trasformare in modo definitivo il corso della storia umana. Si tenga presente che a questo punto anche la libertà di scelta non esisterà più, dato che la rivelazione della Divinità sarà così intensa da eliminare ogni dubbio, da impedire ogni comportamento non in accordo con la Sua volontà. Il primo Messia opererà in modo più naturale, più graduale ed umano. Il secondo Messia aprirà un periodo in cui il miracoloso e il soprannaturale saranno eventi quotidiani. Egli rappresenta il lato destro dell’Albero della Vita, il lato dell’Amore, la discesa gratuita e illimitata dell’abbondanza e della grazia.
Si può comprendere la dinamica dei due Messia anche nei termini del pilastro centrale dell’Albero sefirotico. In tal caso Ben Yosef è la Sefirà di Yesod, e Ben David è la Sefirà di Malkhut. Come insegnato in Cabalà, lo scopo del servizio che siamo chiamati a fare qui in terra è portare il più alto grado possibile d’unificazione tra queste due Sefirot. Vediamo cosa ciò significhi nella vita pratica di ciascuno di noi. Secondo le profezie bibliche, i più attivi e coinvolti nella serie di eventi del periodo messianico saranno gli ebrei e l’insieme di quei gentili che rientrano nella categoria dei Chasidei Umot Olam (i Giusti delle Nazioni del Mondo). In ognuna di queste persone esiste un punto di potenzialità messianica, che le rende in grado di entrare a far parte della schiera dei giusti che circonderanno il Messia per aiutarlo in tutte le sue imprese.
Occorre sviluppare e rendere sempre più manifesta tale potenzialità, che in molti casi purtroppo rimane nascosta per tutta la vita. Alcuni di noi sono più vicini alla figura del figlio di Yosef, altri al figlio di Davide. È una questione di vocazione personale. I primi saranno più attivi sul piano sociale e materiale, portando giustizia, equanimità, generosità e rettitudine all’interno delle proprie attività. Come fece Yosef a suo tempo, sapranno dimostrare che è possibile essere pienamente attivi nel mondo moderno, nei ruoli professionali più complessi, senza perdere contatto con la fede e con la certezza della presenza di Dio. Tale fede e certezza non va intesa solo come speranza di un bene nella vita al di là della morte, ma come forza che modella la storia, incanalandola verso la redenzione del mondo fisico. La pratica quotidiana della preghiera e una più attenta osservanza dei precetti che Dio ci ha affidato è un’altra caratteristica di questo primo gruppo.
I discepoli di ben David saranno più attratti dall’occuparsi a tempo pieno di argomenti spirituali, dedicando il meglio delle loro energie allo studio della Torà, specie nelle sue parti mistiche e cabalistiche. Ciò non li isolerà nella torre d’avorio delle conoscenze intellettuali, ma li renderà in grado di capire in profondità i problemi della psiche umana, di consigliare e di indirizzare chi ne abbia bisogno. È però oltremodo importante che, al di là di quelle che sono le inclinazioni personali, si cerchi una più stretta unità con chi segue l’altra via. I due Messia devono poter operare insieme, o altrimenti la loro venuta resterà un evento lontano, che ai più appare improbabile. Avrà un compito più spirituale, che consisterà soprattutto nella rivelazione dei segreti della Torà, mostrando come in essa siano contenute tutte le informazioni e gli insegnamenti necessari per far effettuare all’umanità il più importante salto qualitativo della storia. Si tratterà di un balzo evolutivo ancora maggiore di quello compiuto con la rivelazione della Torà sul monte di Sinai. Egli saprà interpretare ogni brano della Torà, per quanto oscuro e misterioso, grazie alla piena maestria delle tecniche cabalistiche. Sarà finalmente possibile vedere come in essa, oltre ai principi etici, siano contenute anche le informazioni sulla vera struttura scientifica del cosmo, e sul suo destino finale. La comprensione della complessità psicologica ed emotiva dell’essere umano non avrà più misteri, e saremo in grado di vincere le tendenze animali, egoistiche, volgari e meschine che ancora condizionano in misura determinante perfino il più intelligente e il più forte tra di noi. Infine egli saprà diventare il ricettacolo del potere politico, che gli verrà spontaneamente dato dai popoli, e saprà utilizzarlo per guidare il mondo intero verso uno stato paradisiaco ancora più elevato di quello che Adamo ha posseduto nel Giardino dell’Eden.
  Sapienza della Verità.
                                                                                 Nadav Hadar Crivelli

sabato, ottobre 03, 2015



I RAGGI CHE PARTONO DAL CUORE INDICANO SEMPRE LA DIREZIONE GIUSTA.

martedì, settembre 29, 2015


Qualche volta, quando vi incontro a milioni sugli autobus, nei centri commerciali, negli stadi, per strada, e leggo in modo chiaro l’addormentamento nei vostri occhi spenti, assenti, nelle espressioni contratte o rassegnate delle facce, vorrei afferrarvi le spalle con le mani e scuotervi, scuotervi forte in modo da farvi uscire dalla catena di pensieri di cui siete inconsapevoli prigionieri, scuot...ervi per farvi scoprire quanto è magnifica la realtà da uomini svegli, anche solo per un istante, e gridarvi in faccia: “Pazzi! Cosa avete fatto? Dove state andando? Vi sono bastati cinque secoli per dimenticarvi di decine di millenni fondati sulla spiritualità. Avete completamente dimenticato il reale significato di parole come Dio, anima e coscienza. Siete rimasti senza Io e senza Dio. Pazzi! Le vostre emozioni, i vostri comportamenti, i vostri valori vi vengono forniti già pronti dal telegiornale ad ogni ora del giorno e della notte, in una gara che vi trascina alla completa omologazione e mira all’appiattimento verso il basso di sentimenti, bisogni e idee. Pazzi! Vi controllano anche attraverso la musica. Gli orrendi suoni che ascoltate ormai da decenni vi danneggiano a livello energetico vibrazionale e vi indirizzano verso l’aggressività, la depressione o il sentimentalismo sterile, aiutati da testi infantili che uniformano la qualità dei vostri sentimenti. Avete perso anche la cultura del suono e dell’armonia!”.
E dopo avermi ascoltato sicuramente mi direste che ho ragione, che i tempi sono cambiati e che la società va vero la distruzione, e poi riprenderesti a camminare verso le vostre preoccupazioni, addormentati come prima, simili a miliardi di morti viventi che si aggirano senz’anima per le città, come un vecchio film horror di serie B.

Salvatore Brizzi - Senza Io e senza Dio

sabato, settembre 26, 2015

Risultati immagini per onde mare



Thich Nhat Hanh: Tu Sei Ciò Che Stai Cercando

Le onde sono acqua
Guardando la superficie del mare puoi vedere le onde che salgono e scendono. Le puoi descrivere con aggettivi: alta o bassa, grande o piccola, più o meno vigorosa, più o meno bella. Puoi descrivere un’onda in termini di inizio e di fine, di nascita e di morte; questo può essere paragonato alla dimensione storica, perché è nella dimensione storica che ci si occupa di nascita e morte, più potere o meno potere, più bellezza o meno bellezza, inizio e fine e così via. Osservando in profondità vediamo anche che le onde, allo stesso tempo, sono acqua.
Un’onda potrebbe mettersi a cercare la propria vera natura. Potrebbe soffrire di qualche paura, avere qualche complesso, potrebbe dire: “Non sono grande come le altre onde”, “Sono depressa”, “Non sono bella come le altre onde”, “Sono nata e dovrò morire”. L’onda potrebbe soffrire di tutte queste cose, di queste idee; ma se si china e tocca la propria vera natura si rende conto di essere acqua. Allora tutte le paure e i complessi scompaiono.
L’acqua è libera dalla nascita e morte di un’onda. L’acqua è libera da alto e basso, più bello o meno bello. Puoi parlare in termini di più bello e meno bello, alto o basso, solo se parli di onde; per quel che riguarda l’acqua tutti questi concetti non hanno alcun valore.
Noi non dobbiamo cercare Dio, non dobbiamo cercare la dimensione assoluta o il nirvana, perché noi siamo il nirvana, siamo Dio.
Tu se ciò che stai cercando. Sei già quello che vuoi diventare.
Puoi dire all’onda: “Carissima onda, tu sei acqua, non serve che tu vada in giro a cercare l’acqua. La tua natura intrinseca è di non-discriminazione, di non-nascita, di non-morte, di non-essere e di non non-essere”.
Pratica come un’onda. Datti il tempo di osservare in profondità dentro di te e di riconoscere che la tua è una natura di non-nascita e non-morte; così facendo puoi aprirti un varco verso la libertà e l’assenza di paura. Questo metodo di pratica ci aiuterà a vivere senza paura e a morire in pace senza rimpianti.
Se porti in te un lutto profondo, se hai perso una persona cara, se sei pervaso dalla paura della morte, dell’oblio e dell’annientamento, ti prego, raccogli questo insegnamento e mettiti a praticare. Se pratichi bene sarai in grado di guardare la nuvola, la rosa, il sassolino o tuo figlio con quello sguardo che ci ha trasmesso il Buddha; entrerai in contatto con la vera natura della realtà: la natura di non-nascita e non-morte, di non-arrivo e non-partenza.
Questo può liberarti dalla paura, dall’ansia, dal dolore; allora potrai avere proprio quella pace che ti rende forte e stabile, che ti fa sorridere agli avvenimenti che accadono. Vivere in questo modo ti premetterà di aiutare molte persone intorno a te.
Tratto dal libro “Il Segreto della Pace” di Thich Nhat Hanh

lunedì, settembre 21, 2015


     
     Percorrendo la fascia zodiacale, il sole attraversa ogni anno i quattro punti cardinali chiamati equinozi e solstizi.
Questi quattro punti, solstizi ed equinozi, coincidono con le quattro feste dette cardinali: Natale, Pasqua, S. Giovanni e San Michele, feste istituite dagli Iniziati per ricordare agli uomini che in quelle date il sole immette nell'universo delle forze particolarmente potenti, forze che gli uomini, se coscienti, hanno la possibilità di utilizzare per la loro evoluzione.
L'invio di tali forze è organizzato e regolato da grandi spiriti che hanno ai loro ordini molti altri spiriti di minore importanza, incaricati di distribuire le energie sulla superficie del pianeta. Una moltitudine di spiriti si dedica a questa attività. Non bisogna pensare che, in natura, tutto si produca meccanicamente; non è così, ogni cambiamento è dovuto all'opera di entità incaricate di occuparsi dei minerali o dei vegetali, degli animali o degli uomini.

Il 21 settembre ha luogo l'equinozio d'autunno, al quale presiede l'Arcangelo Michele. Il sole entra nel segno della Bilancia, dando così inizio a un nuovo ciclo.
I frutti cadono dagli alberi, abbandonano i loro involucri, mentre i semi vengono selezionati per essere consumati o conservati; più tardi essi saranno piantati nella terra affinché il ciclo ricominci. Ma questo lavoro di separazione, di cernita che si fa in natura non riguarda unicamente la vegetazione: esso concerne anche l'essere umano.
Come il frutto si separa dall'albero e il seme dal frutto, l'anima si separa dal corpo.
Il corpo corrisponde all'involucro e l'anima al seme che viene seminato in alto, in Cielo. Il giorno in cui sarà maturo, il frutto che è l'uomo non dovrà cadere in terra come il seme di una pianta, ma volarsene verso il Cielo.
E l'autunno è il periodo nel quale deve avvenire questa separazione di cui parla Ermete Trismegisto quando dice: «Tu separerai il sottile dal denso con grande abilità». Separare il sottile dal denso vuol dire separare lo spirituale dal materiale. Durante l'autunno tale processo di separazione si realizza in tutta la natura per preparare la nuova vita. Come l'Arcangelo Michele viene a separare l'anima dal corpo, così l'Iniziato lascia morire in sé una materia per liberare la vita. L'Arcangelo Michele separa l'anima dal corpo perché l'anima deve viaggiare, visitare altri mondi dello spazio e non rimanere eternamente sulla terra.
La separazione è una legge della vita. Ecco quindi che cosa dobbiamo imparare dall'Arcangelo Michele: la selezione, il discernimento, l'apprendere a separare il puro dall'impuro, l'utile dall'inutile, il nocivo dal salutare, la cosa morta da quella viva. E la causa di tutte le sventure è proprio la mancanza della capacità di discernimento.
Le forze presiedute dall'Arcangelo Michele sono forze di equilibrio, di giustizia, quindi di discernimento tra il buono e il cattivo in vista di liberare ciò che è bene e di trasformare ciò che è male. Ma il bene e il male sono così strettamente uniti che non li si può separare prematuramente senza provocare lacerazioni. L'arte di separare i contrari è la più difficile che ci sia; ed è in natura che gli Iniziati si sono istruiti in quest'arte. Non è facile separare la noce dal suo mallo, ma la natura sa come farlo: essa lascia maturare il frutto, il mallo si apre da solo e la noce si libera. Lo stesso dicasi per il bimbo nel ventre di sua madre: esso è strettamente collegato alla madre e non lo si può strappare prematuramente, altrimenti sarebbe la morte per entrambi. Se invece si aspetta, il frutto giunge a maturazione e, a quel punto si può recidere il legame che univa la madre e il bambino. Questa separazione è il simbolo della maturità. Vi ricordate della parabola del Vangelo sulla zizzania e sul buon grano?
Il tempo della mietitura è quello in cui i frutti sono maturi. Bisogna quindi aspettare quel momento per separare il male dal bene, e tale separazione sarà operata dall'Arcangelo Michele.
Sarà l'Arcangelo Michele colui che rivestirà il ruolo principale nella purificazione della terra. Nel corso dei secoli, una moltitudine di esseri nocivi hanno riversato sulla terra un'immensa quantità di forze distruttrici, forze che si sono accumulate in un serbatoio prendendo la forma di un mostro chiamato Drago o Serpente. E' lui quello di cui si dice che... seduce le nazioni, porta fuori strada i figli di Dio e provoca tutte le sventure dell'umanità. Questa egregora è di una potenza smisurata. Solo l'Arcangelo Michele è in grado di vincere quest'egregora.
Con l'aiuto del suo esercito, realizzerà ciò che da secoli le moltitudini implorano dal Creatore. Ecco perchè dobbiamo collegarci all'Arcangelo Michele, chiedergli la sua protezione e la possibilità di operare con lui per accrescere la sua vittoria. La luce trionferà sulle tenebre: è stato predetto e così sarà. Perchè non partecipare a quell'evento? I figli di Dio che saranno iscritti nel numero di coloro che avranno partecipato al combattimento dell'Arcangelo Michele, il Genio del Sole, questa potenza di Dio tra le più luminose, riceveranno il bacio dell'Angelo del fuoco. Tale bacio non li brucerà ma li illuminerà !
Omraam Mikhaël Aïvanhov                                      

domenica, settembre 20, 2015

Maim Nukvin e Maim Dukrin. Le “acque” maschili e femminili dell’abbondanza spirituale e fisica


Miriam Oryah
Quando una persona si sente stanca, generalmente si pensa che sia il suo corpo fisico ad aver bisogno di ricaricarsi a livello energetico. In realtà non è così, è l’anima, la nostra vera essenza, la nostra personalità, ad essere stanca (infatti un oggetto fisico, come un tavolo o una sedia non sperimentano mai sensazioni di stanchezza o al contrario di dinamismo).
Per ricaricarsi l’anima ha bisogno di riposare, e in questo senso il sonno notturno è il momento in cui le parti superiori dell’anima (ruach e neshama) salgono in cielo per attingere luce-energia dalle loro radici celesti. Con il corpo rimane il livello più basso dell’anima, quello più strettamente legato ad esso, la nefesh. Al mattino, al risveglio, i livelli superiori dell’anima rientrano nel corpo ricaricati dopo la loro ascensione notturna e ridanno letteralmente vita al corpo “morto” durante la notte. Per questo è molto importante prima di ogni cosa, lavarsi le mani al nostro risveglio al mattino, perché il nostro corpo essendo rimasto come “morto” durante la notte è diventato il ricettacolo di entità spirituali nemiche e negative che vogliono succhiargli la parte dell’anima che è rimasta nel corpo (come avviene quando un corpo viene sotterrato nella terra). Quindi evitare di toccarsi con le mani prima di essersele lavate, in particolare le unghie vanno sempre tenute pulitissime e corte, perché è lì il punto di entrata dell’energia negativa nel corpo. Se proprio avete bisogno di toccarvi e non avete ancora lavato le mani, usate un lenzuolo o un pezzo di stoffa.
Affinché l’anima riceva ogni notte l’energia di cui necessità per continuare a vivere in questo mondo insieme al corpo che la ospita e acquisire livelli superiori dell’anima, è importante studiare Torah e pregare (ad esempio Salmi) oppure anche preghiere personali articolando le parole (e quindi non basta pregare solo mentalmente). In particolare le lettere dell’alfabeto ebraico sono piene di energia luminosa divina (il nostro Creatore ha creato il mondo con il Suo discorso, utilizzando le lettere dell’alfabeto ebraico) e recitandole la loro energia creativa si manifesta, influenzando in bene la nostra realtà interiore ed esteriore, ad ogni livello fisico, psicologico e spirituale.
Le entità celesti superne, angeli e sefirot infatti si nutrono e vivono di questa energia santa che si manifesta con il nostro pregare o studiare testi della Bibbia ebraica articolando le parole che si leggono (per chi non conosce l’ebraico va bene anche la sua lingua, l’essenziale è che siano parole pure e sante).
Una volta ricevuto il loro “
mazon“, nutrimento, queste stesse entità spirituali superiori sono pronte per trasmetterci l’energia vitale e luminosa di cui le nostre anime hanno bisogno per compiere la loro missione in questo mondo. Più preghiamo o studiamo Torah più riceviamo benedizioni e shefa (abbondanza) dalla dimensione spirituale che ci sovrasta e ci circonda.
Si dice che per fare scendere una goccia dall’alto occorre che due ne salgano dal basso, e così anche per quanto riguarda l’energia spirituale.
Nella Cabalà della Torah l’acqua,
maim, è una metafora per la luce, e la luce che facciamo salire dal basso si chiama maim nukvin, acque femminili, mentre la luce che riceviamo dall’Alto si chiama maim dukrin (acque maschili). L’unione di queste due “acque” maim cosmiche, crea shalom, abbondanza e benessere nel mondo intero, fisico e spirituale.
Il nostro studio, le nostre preghiere e i nostri atti positivi sono ciò che realizzano i poteri divini della nostra anima e sono il nutrimento degli angeli e delle sefirot, che più ricevono sacralità più ci restituiscono in maniera abbondante, a completo vantaggio del nostro benessere fisico, psichico e spirituale.
La natura umana è un composito di bene e di male, e le prove che dobbiamo affrontare ogni giorno sono delle scelte verso il bene o verso il suo opposto, Dio non voglia, perché questo è il mondo in cui dobbiamo utilizzare il nostro libero arbitrio per determinare quale sarà la ricompensa di cui godremo nel mondo della verità e dell’eternità.
Quando ci freniamo dal fare qualcosa di negativo, come evitare di arrabbiarsi, trattare male gli altri, i nostri coniugi, amici, figlio o colleghi, ogni volta che evitiamo comportamenti sessuali proibiti, ogni volta che la nostra parte negativa ci istiga a fare qualcosa di male, tratteniamoci e vinciamola. Questo accenderà una luce immediata, e la ricompensa si manifesterà subito, anche sotto forma materiale, come una vincita inaspettata, la visita di qualcuno molto caro, un lieto evento, una promozione inaspettata etc.
Anche la beneficenza aiuta tantissimo, perché incluso nelle nostre entrate c’è un dieci per cento che Dio ci ha dato da devolvere in beneficenza, e che quindi non appartiene a noi. Emulando Dio e diventando a nostra volta benefattori riceveremo una
shefa, una luce e abbondanza ancora maggiore.
Rabbi Nachman di Breslov ci insegna, in linea con gli insegnamenti del Baal Shem Tov, che se vogliamo ottenere il livello del Mondo a Venire mentre siamo ancora in questo mondo, dobbiamo chiudere gli occhi. Per qualche minuto ogni giorno, bisogna chiudere gli occhi staccandoli dalla vista dei piaceri e dispiaceri della nostra vita terrena, disconnettendo la nostra mente da tutto quello che succede intorno a noi e spostandoci in un’altra dimensione. Più chiudiamo gli occhi alla vista di questo mondo, più otterremo la vera spiritualità portando la luce del mondo a venire nella nostra vita.

venerdì, settembre 04, 2015

Perdonare significa scendere dal trono del giudizio e rinunciare a ciò che richiede il nostro ego: compensazione o punizione per l'atto subito dall'altro (o da noi stessi ...).
Perdonare significa spezzare il ciclo della sofferenza, rabbia e amarezza ed abbracciare lo stato di grazia che è la misericordia, rachamìm, da rechem, utero.
A volte perdonare è doloroso come un parto ma al contempo è rinascere ad una nuova vita libera dalle contrazioni.
Rachamìm è capire che in ogn...uno di noi risiede un'anima di origine divina; rachamìm significa che esiste sempre la possibilità di cambiare, trasformare ed essere flessibili come l'utero per dare spazio ad un nuovo inizio.
Osservare il tutto con gli "occhi dell'inizio", con lo sguardo di chi è innamorato e abbraccia l’altro accettandolo senza giudizi e condizioni.
Fallo per te, fallo per gli altri.
Dopotutto, domani è un altro giorno.

(Yarona Pinhas)
“Il verbo ebraico rachàm è definito “ardere, sentire il calore della tenerezza; provare compassione”.
Questo termine è strettamente affine al sostantivo tradotto “grembo, seno.
Il termine greco èleos ha lo stesso significato di quello ebraico rachamìm.
“ELEOS (ἔλεος) è la manifestazione esteriore di pietà; presuppone una necessità da parte di chi ne è oggetto, e risorse adeguate a soddisfare tale necessità da parte di chi la mostra.
Il verbo eleèo rende generalmente l’idea di provare compassione per la sofferenza altrui, e in special modo compassione manifestata con l’azione.
I termini ebraico e greco (rachamìm; èleos) non si riferiscono soltanto al perdono o alla moderazione nell’infliggere una condanna.
In se stesso il perdono dell’errore non è la misericordia generalmente intesa con questi termini, ma piuttosto tale perdono spiana la via alla misericordia.
La misericordia dunque il più delle volte non si riferisce a un’azione negativa, al trattenersi (per esempio dal punire), ma a un’azione positiva, a un’espressione di benevola considerazione o pietà che reca sollievo agli infelici”.
(E. Robinson - da “Vine’s Expository Dictionary of Old and New Testament Words”)
Immagine : Dipinto del Caravaggio - particolare delle “Sette opere della misericordia”


sabato, luglio 18, 2015



Qualche volta vi dovete dimenticare come vi sentite, e ricordare cosa meritate. Siate abbastanza forti di lasciare andare ciò che non vi serve più e siate abbastanza pazienti di aspettare ciò che vi servirà...
(Yehuda Berg)

venerdì, giugno 26, 2015



"Il valore delle cose non sta nel tempo in cui esse durano
ma nell'intensità con cui vengono vissute,
per questo esistono momenti indimenticabili,
cose inspiegabili e persone incomparabili..."
(Fernando Pessoa) 

mercoledì, giugno 24, 2015

 Gesù disse, "Voi guardate alla pagliuzza nell'occhio del vostro amico, ma non vedete la trave nel vostro occhio. Quando rimuoverete la trave dal vostro occhio, allora ci vedrete abbastanza bene da rimuovere la pagliuzza dall'occhio dell'amico."

domenica, giugno 21, 2015

Di tutto restano tre cose:
la certezza che stiamo sempre
iniziando,
la certezza che abbiamo bisogno
di continuare,
la certezza che saremo interrotti
prima di finire.
Pertanto, dobbiamo fare:
dell’interruzione un nuovo cammino,
della caduta un passo di danza,
della paura una scala,
del sogno, un ponte,
del bisogno un incontro.
(Fernando Pessoa)

martedì, giugno 16, 2015



Come la foglia non ingiallisce senza la muta complicità di tutta la pianta, così il malvagio non potrà nuocere senza il tacito consenso di tutti noi.
Noi non possiamo separare il giusto dall'ingiusto e il buono dal cattivo; perché stanno mescolati insieme al cospetto del sole, come insieme sono tessuti il filo bianco e il filo nero.
E, se il filo nero si spezza, il tessitore dovrà esaminare la tela da cima a fondo e proverà di nuovo il suo telaio.
(Kahlil Gibran)
Immagine: Dipinto di Steven Kenny

venerdì, giugno 12, 2015


"E’ una follia odiare tutte le rose perché una spina ti ha punto, abbandonare tutti i sogni perché uno di loro non si è realizzato, rinunciare a tutti i tentativi perché uno è fallito. E’ una follia condannare tutte le amicizie perché una ti ha tradito, non credere in nessun amore solo perché uno di loro è stato infedele, buttare via tutte le possibilità di essere felici solo perché qualcosa non è andato per il verso giusto. Ci sarà sempre un’altra opportunità, un’altra amicizia, un altro amore, una nuova forza. Per ogni fine c’è un nuovo inizio..."
(Il Piccolo Principe)
 

sabato, giugno 06, 2015


Perché ciò che si salverà non sarà mai quel che abbiamo 
tenuto al riparo dai tempi, ma ciò che abbiamo lasciato 
mutare, perchè ridiventasse se stesso in un tempo nuovo.

Alessandro Baricco,

lunedì, maggio 25, 2015

“Trittico” estemporaneo per Verso e Con Verso – “La chiave”

Ho perso la chiave del mio cuore
Mi avevano insegnato a diffidare 
a stare un passo indietro
Non ho creduto alle parole
ed è così che ho guardato
cosa succede negli incontri
Ho visto i sorrisi
l'apertura del petto
la luce degli occhi
le mani sfiorarsi, accarezzarsi
le parole farsi intime
la gioia scorrere
la felicità danzare.
Non ho creduto alle parole
ho visto l'anima dell'incontro

Non ho perduto la chiave del mio cuore
l'ho solo gettata via
Ho tenuto il sorriso.
Non credo di aver mai avuto
chiavi del cuore
e neanche qualcuno
che m'indicasse una via diversa
da quella che gli occhi interni
vedevano per me
Dall'errore ho imparato
a migliorare
ed ogni nuovo incontro
è diventato un piccolo tassello
venuto ad incastrarsi
nello spazio
che ogni vita tiene aperto
Non ho perduto
la chiave del mio cuore
Semplicemente
non ha serrature.
Il cuore ci detta la speranza
in caratteri corsivi
Ci spinge ad iniziare
ogni volta
a cambiare le cose
Si parte dal piccolo
che piccolo non è.
(Poeti Viandanti: Clara Nichele – Raffaele Gentili – Sara Grimaldi)

venerdì, maggio 22, 2015



NELLA SEMPLICITA' SI NASCONDE IL DIVINO


FABIO VOLO

domenica, maggio 17, 2015




Tutta la mia vita è una storia d’amore
con la mia anima, con la città in cui vivo
con l’albero al bordo della strada
con l’aria.

(Marina Cvetaeva)

Immagine di Matteo Arfanotti

giovedì, maggio 07, 2015


Aspira a fare le cose bene, non alla perfezione.
Non rinunciare mai al diritto di sbagliarti, ché altrimenti perderai la capacità di imparare cose nuove e di avanzare nella vita.
Ricorda che sotto le ansie di perfezione si nasconde sempre la paura. Affronta le tue paure e concedi a te stesso il diritto di essere umano: paradossalmente, potrai fare di te una persona molto più feconda e felice.
[David Burns]

("Cena in Emmaus" - prima versione - Michelangelo Merisi detto Caravaggio, 1601-1602)

venerdì, aprile 24, 2015




Bambino,
se trovi l'aquilone della tua fantasia
legalo con l'intelligenza del cuore.
Vedrai sorgere giardini incantati
e tua madre diventerà una pianta
che ti coprirà con le sue foglie.
Fa delle tue mani due bianche colombe
e portino la pace ovunque
e l'ordine delle cose.
Ma prima di imparare a scrivere
guardati nell'acqua del sentimento
** Alda Merini **


mercoledì, marzo 11, 2015




Il vero amore viene solo quando c'è la vera gioia, 
e la vera gioia viene solo quando fai l'esperienza
 
di qualsiasi cosa stia succedendo dentro di te.
Giuseppe Boccia

giovedì, febbraio 26, 2015

" L'uomo sarà veramente rigenerato, quando non lo sarà in 

un solo pensiero, ma nel suo pensiero in generale, nelle sue 

parola, nelle sue opere, quando lo Spirito penetrerà ogni 

goccia del suo sangue, e l'uomo si rivestirà di LUI, si 

trasformerà in sostanza spirituale ed angelica. Soltanto allora

 l'uomo sarà, in spirito e verità, un Sacerdote del Signore."



Louis-Claude de Saint Martin










sabato, febbraio 07, 2015



Amo la semplicità delle parole,

quelle vere che riescono a commuoverti dentro

che arrivano al cuore senza troppe filosofie,

quelle che ti parlano, ti toccano,

e cambiano qualcosa dentro te.

C. Haddad

venerdì, gennaio 16, 2015

L’umiltà è il fondamento di tutte le virtù, e nelle anime dove essa non è presente, non vi può essere nessun’altra virtù, se non di pura apparenza. Allo stesso modo, l’umiltà è la disposizione più propria per ricevere tutti i doni celesti. È tanto necessaria per raggiungere la perfezione, e tra tutte le vie per arrivare alla perfezione la prima è l’umiltà, la seconda è l’umiltà, la terza è l’umiltà.
S. Agostino

giovedì, gennaio 15, 2015

Vangelo di Tommaso

108. Gesù disse, "Chi berrà dalla mia bocca diventerà come me; io stesso diventerò quella persona, e tutte le cose nascoste gli si riveleranno."

giovedì, gennaio 01, 2015