lunedì, dicembre 05, 2011

Chi siamo, da dove veniamo e dove andremo?

Ci sono alcune tracce per rispondere a queste difficili ed eterne domande o è meglio chiamarle ipotesi?
Secondo il mio personale parere, una piccola indicazione la troviamo scolpita nell’architrave della porta d’ingresso del tempio di Delfi nell’antica Grecia e che i Massoni copiarono per i loro templi, dove si legge: “Conosci te stesso” e dalla parte opposta è scritto : “Conoscerai Dio e l’Universo”.
Il Tempio dell'Oracolo di Delfi
Questo è l’eterno dramma di tutta l’umanità, rispondere a questi tre quesiti: chi siamo, da dove veniamo e dove andiamo. Se per caso qualcuno è a conoscenza delle risposte, si guarda bene dal dirlo!
Lo prenderebbero per matto o per uno squilibrato o forse qualcuno più indulgente, per un sognatore e raramente,  sarebbe creduto, perché è molto più facile dar credito ad un palliativo che qualcuno  creò per tranquillizzare l’eterna curiosità che tormenta la mente umana, più della stessa verità.
Si eviterebbe così quella follia che farebbe di un uomo qualunque, un personaggio simile ad un San Francesco d’Assisi o ad un Giordano Bruno, tutti e due “Folli di Dio”, con il pericolo costante che “coloro che pensano di sapere tutto”, possano condannarlo al rogo con la mordacchia, così impara a star zitto e a non svelare la possibile verità.
IPOTESI 1: CHI SIAMO?
Questa prima ipotesi è quella conosciuta e accettata senza riserve da quasi tutti gli umani.
Si tratta di un unico Dio, solo in mezzo al vuoto infinito, annoiato e senza sapere che fare.
Ad un certo punto, creò tutto quanto dal nulla: quando in questo universo non c’era nulla, solitario giaceva Dio giocando a fabbricare  palle, sfere e palline di materia cosmica, che estraeva da un “buco nero” (specie di cilindro magico dove c’è di tutto) e che lanciava nello spazio formando per caso, galassie, gruppi stellari, costellazioni, sistemi planetari con dei soli centrali, stelle, pianeti e satelliti.
Addirittura alcune di quelle sfere ancora vagano infuocate per lo spazio e si chiamano comete e quelle più piccole meteore, che girano e girano cercando un qualcosa che le fermi.
Questo passatempo durò milioni di anni, perché non è cosa facile creare interi universi, giocando, ma Dio è Dio e può questo e altro!
Il Cosmo con le sue galassie
Così stanco si riposò; dormì un’altra manciata di secoli, mentre quei miliardi di corpi celesti acquistarono un moto proprio, trasformandosi  in gruppi stellari, sistemi ed altro, e uno di questi è il nostro sistema solare, dove si trova il nostro pianeta Terra!
Comunque fu più o meno così che questo Creatore nei suoi sogni ad occhi aperti, s’innamorò di un piccolo pianeta che chiamò Gea e pensò che quello era il corpo giusto per dare sfogo alla sua ansia di creatività e ipso facto, lì si installò.
Per prima cosa divise i tre regni: il minerale, il vegetale l’animale e con il primo modellò montagne altissime, colline e piccoli monti.
Stese le pianure e con l’acqua riempì mari e fiumi separando terra e acqua; inoltre creò lagune e canali che riempì con i pesci di tutte le misure e di ogni tipo: dalle balene ai piccoli molluschi.
Poi rivolgendosi al regno vegetale, coprì vaste zone con grandi alberi, alberelli, rampicanti, alberi da frutta, erba comune, legumi, insalate, fiori, tantissimi fiori delle più strane varietà.  
Pure se nei primi secoli ci fu dappertutto un grandissimo trambusto di mescolamenti, dove i tre regni si prendevano gli spazi assegnati, mancava ancora quello animale che dormiva nella mente del Creatore (posto dove prendevano forma le idee e ad una ad una si manifestavano   su questo piano).
Così in un flusso continuo presero forma fisica ogni sorta di animali, dal più piccolo al più grande, al grandissimo: quelli selvaggi, quelli da lavoro e quelli che servivano per abbellire la natura e per ultimi vennero fuori gli insetti che a migliaia si sparsero sulla terra.
Alla fine, quasi esaurito, Dio si divertì moltissimo creando le mosche e le zanzare e i loro compiti, terminando poi, con i microbi, i batteri e una gamma quasi infinita di microscopiche creature che poi sarebbero servite per trasmettere ogni tipo di malattia e far soffrire, patire e morire, ogni creatura, in particolare l’uomo che ancora non aveva creato, ma che Dio doveva per forza  avere in mente.
Era Dio, no?
Creazione degli animali (Tintoretto)
Creazione dell’uomo
Fu così che quel Dio solitario, dopo aver creato e ri-creato per svariate ere e ancora annoiato, si riposò; perché un creatore per essere tale, deve creare e ancora creare e fare il creatore di mestiere non è cosa facile.
Così si mise a modellare con fango argilloso, vicino ad una palude e decise lì per lì di fare un uomo.
Praticamente riprodusse una figura fatta a propria somiglianza in scala da uno a cento, più o meno.
Quando finì l’opera, vide che era bellissima e che le mancava soltanto la parola. Allora, come fosse la cosa più naturale del mondo, prese un rametto e con esso aprì la sua argillosa bocca e avvicinandoci la sua, gli insufflò dentro il proprio alito vitale.
Miracolo dei miracoli, quel corpo modellato con fango rosso, puzzolente di zolfo di palude, si animò; il sangue irrorò ogni cellula, aprì gli occhi e felice di essere, cominciò a saltellare di gioia, fino ad esaurimento.
Quando si fu calmato, sentì la voce del Demiurgo che gli ordinava: “Parla figliolo!”
Allora da quella bocca che ancora non aveva modulato neanche un monosillabo, uscirono soltanto suoni gutturali per diversi giorni; poi, quando riuscì a formulare qualche parola, perché era già un essere pensante, disse: “Chi sono? Da dove vengo e dove andrò?” Fu ovvio che Dio non rispose mai a quei primi quesiti e che lui e tutti quelli dopo di lui, se la dovevano sbrigare da soli per chiarire quel dilemma.
Quelle furono le prime parole del primo uomo che formularono quelle tre domande che da allora e fino ad oggi, sono passati migliaia o forse milioni di anni, non hanno  ancora avuto nessuna risposta.
Creazione della donna
Dopo la creazione dell’uomo, siccome non c’era ancora generazione, quel primo esemplare era asessuato; in mezzo a quello splendido giardino, dopo qualche tempo, anche lui si annoiava a morte e non faceva altro che mangiare frutta, bere latte e miele e poiché era ghiotto di fichi, ingrassava a vista d’occhio e di conseguenza aveva una diarrea che gli scioglieva l’anima!
Dio, vedendo  il re della creazione in quello stato deprimente, si mosse a pietà e fu così che decise di creare una compagna per giocare assieme.
Creazione della Donna (Andrea Pisano -Campanile di Giotto - Firenze)
Pensò di clonare, invertendo la polarità, un doppione dell’uomo e in quel modo, l’uno maschio e la sua copia femmina, tutti e due complementari, non si sarebbero stancati mai di unirsi per formare l’ Uno!
Un giorno Dio con molta pazienza, aspettò che la sua creatura s’addormentasse e mentre costui russava come un maiale, gli infilò un dito nel costato e senza pietà gli sfilò un’intera costola; anche se sanguinava moltissimo, gli sanò la ferita e lo lasciò riposare e con la costola in mano si recò alla palude solforosa.
Lì, si sedette comodamente. Prese dell’argilla carica di “humus” e come il più grande artista, modellò una bellissima forma muliebre, perfetta in tutti i suoi particolari e anche a lei insufflò, nelle sue narici, l’alito vitale e le parlò dicendole: “Tu sei donna; ti ho creata per essere la compagna dell’uomo. Vieni, ti porterò da lui...”
Quando quel primo uomo vide la sua parte femminile, rimase senza fiato:”E’ bellissima!” Disse e per la grande gioia correva e saltava tutt’intorno a lei.
Allora, Dio, ossia la voce, gli ordinò : “Fermati un po’ e ascolta!” Tutt’e due si fermarono sotto un grandissimo albero.
Erano bellissimi nella loro nudità e non si vergognavano perché ancora non conoscevano quell’emozione.
Fu in quel momento che Dio diede la prima regola dicendo: “Potrete mangiare i frutti di tutti gli alberi, meno di questo, perché se lo farete, morirete all’istante. Adesso vi lascio soli”.
Così dicendo, la voce sparì in un risucchio d’aria.
L’uomo allora, si guardò tutt’attorno e vide dell’erba fresca e con un gesto invitò la donna a sedere e lui la imitò sedendosi accanto.
Attrazione fatale
Immaginate quel primo uomo senza nessuna esperienza di vita.
Guardava lei un po’ imbarazzato; così fu lei, più intraprendente, che diede inizio ad una serie di toccamenti; egli, rendendosi conto che era una cosa bellissima che gli faceva ribollire il sangue, si eccitò moltissimo e sentì una parte del suo corpo che si infuocava e un prurito gradevole lo investì dalla testa ai piedi.
In quel momento, scoprirono il sesso!
L’uomo si guardò e vide una parte di sé che s’ergeva come un serpente e lei percepì un vuoto bel basso ventre e pensò che l’uno di lui doveva pene-trare in lei e depositare il frutto di quell’”albero”, ma ignorava tutto il resto; così ricordando le parole di Dio, si fermarono.
Fu in quell’attimo che una vocina disse: “No, non morirete. Anzi, Dio sa che nel giorno in cui voi ne mangerete, si apriranno i vostri occhi e diventerete come lui, conoscitori del bene e del male”.
Era  la voce di quel “serpente”che parlava e lei seguendo quel consiglio, prese dalla bocca del serpente quel frutto immacolato e lo assaggiò!
Allora la donna vide che il frutto di quell’ “albero” era buono da mangiare, che era una delizia per gli occhi e che quell’albero era attraente per suscitare intelligenza; perciò prese quel suo frutto, ne mangiò e ne diede anche all’uomo che ne fu ghiotto.
Che accadde?
I loro occhi si aprirono e videro la realtà.
Adamo ed Eva nell'Eden
Si scoprirono nudi e decisero di coprire quelle parti delicatissime con delle foglie di fico per non essere continuamente tentati dal “serpente”.
Il resto della storia la conoscete.
Dio s’arrabbiò moltissimo e maledisse tutti: l’uomo, la donna, il serpente e la sua creazione.
Li cacciò da quel giardino e li fece precipitare negli Inferi, ossia, qui sulla Terra! Allora, chi è l’uomo, secondo questa prima ipotesi?
L’uomo è una creatura di Dio “esiliata” negli Inferi, che prega quel Demiurgo che un giorno lo accolga nel suo regno.
                                                                                       
IPOTESI
2
Il Tutto, compreso Dio, esiste da sempre.
Nei differenti universi ci sono mondi pieni di vita; alcuni, come il nostro, e altri molto più progrediti.
Altri, allo stato primitivo iniziale, come era il nostro, migliaia d’anni addietro.
Le razze interplanetarie, sono tantissime e delle più svariate.
Gli Annunaki
Comunque, tutti hanno una testa, due mani, due gambe, perché il modello universale è così, con la differenza che alcuni sono più alti, altri più bassi, con il colore della pelle a seconda della temperatura, dell’atmosfera e della forza d’attrazione del loro mondo.
Ma, la vita è bella dappertutto e l’intelligenza è in continuo evolvere, migliorando e abbellendo sempre più, l’intero Creato.
Questi esseri, quelli dei mondi più evoluti, che per la loro “spiritualità” abitano in dimensioni molto più accelerate della nostra, hanno da tempo, non misurabile con il nostro metro, una “Confederazione Galattica” con rappresentanti dei mondi evoluti.
Meno il nostro che è incapace di produrre un “campione” che ci rappresenti; infatti, l’unico che poteva farlo, è stato ammazzato dagli stessi fratelli duemila anni fa; queste uccisioni tra fratelli, continuano indiscriminate ogni giorno e per questo motivo, siamo esseri involuti e non ci vogliono. Appena ci tollerano.
Questi fratelli maggiori o della Luce, come vengono chiamati da alcuni umani che hanno compreso e che mantengono un contatto costante, hanno il compito di “seminare la vita pensante” nei mondi dove le condizioni sono favorevoli ad accoglierla.
Il nostro pianeta, qualche milione d’anni fa, era pronto ad accogliere questi “Giardinieri dello Spazio”, come li chiamava il Sacerdote Sarhuma di Erks e la Terra fu inseminata e il Fiat Lux, risuonò  dappertutto e la vita fu.
La Storia di quell’Evento
Diverse Ere addietro,quando in questo  nostro pianeta era tutto un ribollire e la vita intelligente ancora non c’era, una navicella spaziale guidata da questi Giardinieri dello Spazio, captò un segnale vitale, passando nell’atmosfera terrestre e dopo aver comunicato alla sede centrale nelle Pleiadi, ebbe l’ordine di atterrare per vedere come stavano le cose.
Prima di scendere, fece diversi giri di ricognizione a bassa quota, fotografando, analizzando ogni cosa e finalmente atterrò fra due grandi fiumi, il Tigri e l’Eufrate, in una zona molto fertile , che attualmente si riconosce come Mesopotamia e anticamente era chiamata Sumeria.
Lì fu creata la prima base dove partì il “progetto umanità” che poi si estese a tutto il pianeta.
Intanto, sulle Pleiadi, informati dai loro esploratori, si diede il via a quell’impresa mastodontica di preparare la Grande Nave Madre e riempire il suo ventre- stiva con i campioni d’ogni cosa; soprattutto con germi vitali d’animali, piante,rocce, insetti, batteri, microbi e altro, esattamente come oggi faremmo noi per portare vita sulla Luna o su Marte. Non siamo i loro eredi?
Faremmo esattamente come fecero i nostri co-creatori che ci hanno generato. E se questa non è una prova della veridicità di questa storia, poco ci manca.
Comunque, chiamarono a raccolta i migliori ingegneri, biologi, medici, architetti, scultori, piloti e ogni sorta di specialisti, giovani coppie di razze diverse, operai volontari e tutto il necessario per compiere e portare a termine quella missione di Pace e Amore.
La piramide-nave dal film "Stargate"
Quando il carico fu completato e tutta la struttura piramidale pronta per la traslazione, venne attivata la “macchina del tempo” e nel giro di qualche minuto, nostro, tutta quella immensa piramide, sparì dalle Pleiadi materializzandosi dolcemente sulla Terra, nel posto stabilito dai primi esploratori.
                                                                                  
Questi esseri che l’umanità chiamò Dei e che ancora si manifestano, prima di materializzarsi, si  percepiscono diversi “profumi” naturali; ogni gerarchia ha il suo: quelli più elevati con profumo d’incenso, altri con profumo di fiori, dalla rosa alla lavanda, al geranio, ecc.
Bene, una volta materializzati, iniziarono le attività e la vita partendo da quella Piramide gigantesca  color metallo, si propagò per tutto il pianeta a macchia d’olio. Infatti, in quei tempi primordiali gli uomini e gli “Dei” convivevano insieme e da questo connubio nacquero grandi città, edifici enormi fatti con blocchi di pietra di diverse tonnellate, muri enormi che ancora testimoniano la grandezza e le tecniche di quei nostri avi, al punto che oggi risultano ancora inimitabili.
Quando la missione finì, dopo centinaia d’anni e la creatura uomo imparò ad essere autonoma, questi nostri creatori che chiamiamo ancora Dei, guardando il cielo, così come erano apparsi, nello steso modo scomparvero per rientrare nelle loro sedi. Allora, l’uomo rimase solo, ma quel ricordo non lo abbandonò mai; ancora oggi li chiama, li invoca e li evoca, aspettando un loro ritorno.
IPOTESI 3
L’inizio di questa terza ipotesi, è come quella precedente, con la differenza che per riuscire a programmare una creatura simile a loro, con caratteristiche terrestri, ossia un uomo, vennero usati animali già esistenti sulla Terra;
in questo modo si mescolarono i rispettivi DNA loro con quelli “animaleschi”, ottenendo, all’inizio, esseri ibridi incompleti, per poter manifestare lo spirito divino.
Nacquero così, il Minotauro ,metà uomo con la testa di toro, l’uomo chiamato Chirone, metà uomo e metà cavallo, Hator con la testa di vacca, Oannes, uomo e pesce contemporaneamente, e così via.
Per esempio, nel Centro America, clonarono il Serpente Piumato, nel continente Africano, alcune razze scimmiesche, in Oriente, degli insetti, tipo la mantide religiosa.
In Europa, gli ominidi e così via.
Chirone, il centauro, e Achille (Pompeo Girolamo Batoni)
Dopo infiniti esperimenti, finalmente, venne fuori la creatura Uomo, il prototipo giusto per popolare questo pianeta e fu così che la vita umana si sviluppò fino ad oggi. Grazie a questi Dei Pleiadiani, noi ora siamo qui!
IPOTESI 4
Alcuni studiosi sostengono che una buona parte dell’umanità è oriunda da un pianeta chiamato Maldek o Mallona, che fu disintegrato da guerre nucleari, combattute dai suoi abitanti e inquinato a tal punto che quella parte “buona”, ebbe appena il tempo di evacuare tutto il salvabile, verso un altro pianeta vicino e nello stesso sistema solare, che più tardi chiamarono Terra.
Dopo che questi coloni si furono istallati e che gli aborigeni accettarono la loro vicinanza, le razze si mescolarono e ci fu un periodo di pace e di progresso per tutti.
Un giorno dalla Terra videro che tutto lo spazio attorno si era illuminato e quella luce accecante, che durò varie lune, era il requiem per i loro fratelli rimasti sul pianeta-madre.
Oggi, quello che rimane di quell’orribile evento, sono i resti che si conoscono come la “Cintura d’Asteroidi”.
Se questa ipotesi fosse vera, spero ci possa servire da esempio!
Continuando, ci sarebbero altre ipotesi, con le quali alcuni ricercatori affermano che fummo creati, per necessità di mano d’opera, come minatori per estrarre oro per gli dei Annunaki.
Tutto è possibile, ma per adesso queste sono sufficienti e le altre si assomigliano a queste.
Tiriamo le nostre conclusioni...
Chi siamo?
E’ ovvio che metà del nostro patrimonio genetico o forse tutta la mappatura completa, siano planetaria stellare.
Perché furono gli Dei a donarceli; di conseguenza, se i nostri creatori furono Dei e noi i loro discendenti, significa che noi siamo tutti Dei!
Da dove veniamo?
Questa risposta è consequenziale alla prima. Veniamo dalle stelle e pur non avendo coscienza, la nostra origine divina nessuno ce la potrà negare mai.
Siamo Esseri Stellari oriundi del Cosmo e da lì proviene la nostra origine.
La targa in alluminio a bordo delle sonde star-bound Pioneer 10 e 11 come messaggio di contatto per le altre possibili civiltà interplanetarie.
Dove andremo?
E’ molto probabile che andremo da dove siamo venuti.
Così quando finirà la nostra esperienza, il corpo fisico lo ridaremo alla Madre Terra, mentre quella particella divina rientrerà nella sede stellare da dove prese origine.
Ecco allora, che conoscendoci, conosceremo Dio e tutto l’universo che è Uno ed è Tutto!
Noi siamo un Microcosmo specchio del Macrocosmo e di conseguenza, il Tutto è in noi e come il Tutto è Dio, noi siamo Dei! Altro che miseri peccatori, pecore e altre fandonie che offendono la nostra dignità.
Dobbiamo prendere coscienza e agire di conseguenza, perché chi crede di essere un servo, sarà riconosciuto servo e chi si presenta come quello che è, un Dio, sarà rispettato e riconosciuto come un Dio!
Chi ha orecchie per intendere, intenda!


di Alfredo Di Prinzio
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