mercoledì, ottobre 27, 2010

LA GRAMMATICA DELL’AMORE


«Giovane amico, se ami questo è il miracolo della vita. Entra nel
sogno con occhi aperti e vivilo con amore fermo. Il sogno non vissuto
è una stella da lasciare in cielo.Ama la tua donna senza chiedere
altro all’infuori dell’eterna domanda che fa vivere di nostalgia i
vecchi cuori.Ma ricordati che più ti amerà e meno te lo saprà dire.
Guardala negli occhi affinché l’anima tremi e si bagni di una lacrima
la pupilla chiara. Stringile la mano affinché le dita si vincolino
con il disperato desiderio di unirsi ancora; e le mani e gli occhi dicano
le sicure promesse del vostro domani.
Ma ricorda ancora, che se i corpi si riflettono negli occhi, le anime
si vedono nelle sventure. Non sentirti umiliato nel riconoscere
una sua qualità che non possiedi.Non crederti superiore poiché solo
la vita dirà la vostra diversa sventura. Non imporre la tua volontà
a parole, ma soltanto con l’esempio.
Questa sposa, tua compagna di quell’ignoto cammino che è la
vita, amala e difendila, poiché domani ti potrà essere di rifugio. E sii
sincero giovane amico, se l’amore sarà forte ogni destino vi farà sorridere.
Amala come il sole che invochi al mattino.
Rispettala come un fiore che aspetta la luce dell’amore. Sii questo
per lei, e poiché questo deve essere lei per te, ringraziate insieme
Dio, che vi ha concesso la grazia più luminosa della vita!».
R. PERRICONE - T. SOLARINO, La grammatica della vita, Elledici, Leumann 2003, 27
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